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I SACERDOTI ASMONEI
I Maccabei nonostante i tanti meriti furono poi invisi a molti in Israele, perché volsero a proprio favore gli eventi, istituirono una nuova dinastia regale e sacerdotale.
Nel paragrafo "La linea sacerdotale interrotta" del mio articolo "Il Tempio del Messia e la Città di Dio" scrivevo quanto in appresso circa la nuova dinastia sacerdotale degli Asmonei che trovò opposizione da parte dei Farisei e degli Esseni.
Simone Maccabeo con i suoi fratelli, di una famiglia sacerdotale ma non della linea dei primogeniti (della stirpe di Ioarìb 1Maccabei 2,1 ricordato in 1Cronache 9,10 e 24,7), si ribellò e diede inizio alla dinastia dei sacerdoti degli Asmonei (da Asmon nome di un antenato):
- fondatore quindi Simone Maccabeo;
- alla sua morte subentrò il figlio Giovanni Arcano;
- a questi succedette il figlio Aristobulo I;
- poi l'altro figlio Alessandro Ianneo (che parteggiò per i Sadducei contro i Farisei);
- quindi nel 78 a.C., Alessandra Salomè, già moglie di entrambi (favorì i Farisei);
- infine il figlio Giovanni Ircano II divenne re e sommo sacerdote.
Questi fu contrastato dal fratello Aristobulo II onde seguì una guerra civile e Roma intervenne con Pompeo che conquistò Gerusalemme nel 63 a.C..
I Maccabei regnarono in Giudea fino alla metà del I secolo a.C. e vi restaurarono le istituzioni politiche e religiose dell'antico Israele mantenendo il potere civile e religioso fino alla conquista romana che nel 37 a.C. pose al governo Erode il Grande, non di sangue reale né d'origine ebraica (il padre, Erode Antipatro, era un Edomita che venivano fatti risalire ad Esaù, e sua madre una Nabatea).
I re di Giuda dovevano discendere dalla casa di David, indi i Maccabei per i farisei e per gli ebrei più ortodossi non avevano pieno diritto al potere regale e il loro regno trovò l'opposizione dei Farisei tanto che il Talmud ricorda appena i Maccabei.
La loro storia si trova nei libri deuterocanonici I e II dei Maccabei, scritti in greco e accolti, come ho già accennato, dalla Bibbia cristiana, ma non dai protestanti.
È da ricordare che il sacerdozio fin dai tempi della sua istituzione era ereditario (Esodo 28,1-4) e le sue attribuzioni oltre al culto, riguardava l'insegnamento della Legge, sì che alla classe sacerdotale risalgono la legislazione scritta di Israele, la trasmissione delle antiche tradizioni sulle origini e parte della poesia cultuale.
Al tempo dei re David era sommo sacerdote Sadoc, discendente di Aronne, esercitava il ministero nel santuario di Gabaon, mentre un secondo sommo sacerdote, Abiatar, pure discendente di Aronne, seguiva il re David.
Alla morte di David, Sadoc si schierò in favore di Salomone contro Adonia, sostenuto invece da Abiatar.
Unto re Salomone, Sadoc rimase unico sommo sacerdote, capostipite delle famiglie sacerdotali di Gerusalemme (sadochiti) nel periodo postesilico.
La riforma di Giosia (640-609 a.C.) di fatto, riservò l'esercizio delle funzioni sacerdotali massime solo a quelli della famiglia di Sadoc della linea di discendenza da Aronne, onde a piramide sacerdotale era la seguente:
- al vertice c'era il sommo sacerdote, della famiglia di Sadoc;
- sotto il sommo sacerdote i sacerdoti, dei figli di Aronne;
- infine i leviti, una sorta di clero inferiore, raggruppati in tre famiglie, alle quali vengono aggregati i cantori ed i portieri (1Cronache 25-26).
Nel 172 a.C. l'ultimo sommo sacerdote discendente da Sadoc, Onia III, fu però assassinato per intrighi politici (2Maccabei 4,34).
I Maccabei presero occasione per sostituire la carica del sommo sacerdote con persone della propria famiglia, quindi sacerdoti e re capi politici e militari più che religiosi.
La dinastia dei sommi sacerdoti Asmonei trovò però l'opposizione da parte dei farisei e la loro origine non sadochita non fu accettata da clero tradizionalista.
Nel contempo la setta sacerdotale essena di Qumran effettuò uno scisma.
Nel II secolo a.C. un partito politico, i sadducei s'ispirò al nome di Sadoc.
Con Erode il Grande (37 a.C.) i sommi sacerdoti sono designati dall'autorità politica, che li sceglie tra le grandi famiglie sacerdotali.
Sono quelli che sono chiamati i "sommi sacerdoti" dal Nuovo Testamento (Luca 3,2; Atti 4,6).
Esseni, spiritualisti, nazionalisti abbandonarono Gerusalemme per protesta contro la nuova gerarchia ecclesiastica e, si rifugiarono in piccoli centri e alcune comunità si stabilirono anche nel deserto ove si prepararono spiritualmente a preparare l'avvento del Messia secondo le profezie di Isaia, ma anche militarmente, con la frangia zelota, a combattere per cacciare lo straniero.