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IL MESSIA, LA RISURREZIONE E IL MONDO AVVENIRE
La fede nell'attesa del Messia è confermata innumerevoli volte nel Talmud.
Un Dottore del IV secolo riportò che Hillel del I secolo avrebbe affermato: "Israele non ha Messia perché lo ha già goduto ai tempi di Ezechia." (Sanh. 98 b) riferendo al figlio Ezechia di Acaz la profezia di Isaia 7,14 "Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele", ma su ciò fu contestato.

In Isaia 9,6 però si parla di un trono di David che durerà per sempre, mentre quello di Ezechia terminò nel 687 a.C.: "Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre"; quindi, se si ritiene Isaia profeta ispirato da Dio, è da attendere un ripristino per sempre del regno di Davide da parte di un discendente davidico.
Converge su ciò questa citazione "Grande liberazione Ei (DIO) concede al Suo Re e 'usa misericordia al suo unto' (Messia), a 'David e alla sua discendenza per sempre' (come dice il Salmo 18,50); non è scritto qui a David, ma a David e alla sua discendenza per sempre." (Lament. R I 51)
Si trovano poi queste considerazioni:

  • ";Il Re Messia nacque fin dall'inizio della creazione del mondo, perché entrò nella mente di Dio ancor prima che il mondo fosse creato." (Pesikta Rab. 152 b)
  • "Il Santo che benedetto sia, farà sorgere in seguito per Israel un altro David, com'è dice 'Serviranno il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, che farò sorgere in mezzo a loro.' (Geremia 30,9). Non dice 'feci sorgere ma farò sorgere.'" (Sanh. 98 b)
  • "R. Nachman chiese a R. Isac ha sentito quando verrà 'Bar Naplé?' (figlio del caduto) Chi è 'Bar Naplé?' Il Messia. E tu chiami il Messia 'Bar Naplé'? Sì perché è scritto 'In quel giorno rialzerò la capanna di Davide, che è cadente (hannopeloet); ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi...'" (Amos 9,11)
Nel Talmud oltre che del Messia figlio di David c'è anche una citazione in Suk.
52 su di un Messia figlio di Joseph che sarà ucciso e vi si richiama la profezia di Zaccaria 12,10 "...guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito." profezia in Giovanni 19,37 riferita a Gesù crocifisso, ritenuto figlio di Giuseppe.
Molti commenti e controversi tra loro si trovano sul tempo del suo arrivo e su quanto avverrà in quel tempo.

Settemila anni dalla creazione durerà il mondo, afferma R Jeuda e "La scuola di Elijah insegnava: Il mondo durerà seimila anni di cui 2000 nel caos, duemila con la Torah e duemila saranno i giorni del Messia." (Sanh 97-99 a).
Tra questi due pensieri mancano tra loro mille anni, forse i mille anni di cui parla l'apocalisse cristiana in Apocalisse 20.
(Il calendario ebraico conta gli anni dalla presunta data della creazione corrispondente al 3760 a.C. secondo le indicazioni della Genesi soppesate dalla tradizione rabbinica, onde i 7000 anni terminerebbero nel 2240 d.C..)

"Abaje disse... Come un anno (un campo) ogni sette sta a maggese così il mondo sarà a maggese ogni settemila anni; infatti, si dice 'Sarà esaltato il Signore, Lui solo in quel giorno' (Isaia 2,11) E dice: 'Salmo. Canto. Per il giorno di sabato' (Salmo 92,1) e 'Ai tuoi occhi mille anni sono come il giorno di ieri che è passato' (Salmo 90,4)."
"Rabbi Nehorai dice: nella generazione in cui viene il figlio di Davide i giovani umilieranno i vecchi, i vecchi si ribelleranno ai giovani, la figlia si solleverà contro la madre e la nuora contro suocera, il volto della generazione sarà come quello di un cane, il figlio non si vergognerà davanti a suo padre." (Sanh 98)

Veramente molto simile a quanto è detto da Gesù nel Vangelo di Matteo: "Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa." (Matteo 10,34-36)

Prima però vi saranno le guerre dei mostri del mare e contro Gog e Magog (Sanh. 97 a), ricordate anche nel libro cristiano dell'Apocalisse e comunque "Se sarete degni l'affretterò; se non sarete degni sarà a suo tempo." (Sanh 98 a)
Certo è che in Midrash a Cant. IV 4 si parla dell'attesa della riedificazione del Tempio e della nuova Gerusalemme nei cieli, in analogia all'attesa cristiana.

La fede nella risurrezione è parte essenziale dell'ebraismo.
Nel libro dei Padri nel Talmud si trova, infatti: "I nati sono destinati a morire e i morti a rivivere." (Aboth IV 29)

Nella antichissima preghiera dell'Amidah (che come dice il nome si recita in piedi, viene detta tre volte al giorno, quattro nelle festività e cinque durante lo Yom Kippur) o delle diciotto benedizioni, la seconda riguarda "Benedetto Tu, Signore, che resusciti i morti" (ai tempi futuri del Messia).
Nel Talmud, scritto da discendenti dei Farisei, si trovano gli echi delle diatribe già forti al tempo di Gesù con i Sadducei e con i Samaritani che negavano la risurrezione dei morti e la dottrina del premio e della pena, perché secondo loro non trovavano nessun appiglio al riguardo nella Torah scritta.
L'idea dei Dottori del Talmud è che la Torah dava tutto ciò per scontato, infatti: "Non esiste sezione della Torah che non implichi la dottrina della risurrezione, solo che a noi manca la capacità d'interpretarla in questo senso." (Sifré Deut. 306; 132 a)

Numerose sono le confutazioni che portate con riferimento a versetti della Torah come:
  • "R. Eliezer b. Josè diceva: In questo modo ho dimostrato la falsità dei libri dei Samaritani che affermano non essere nella Torah insegnata la risurrezione. Dissi loro: voi avete falsificato la vostra redazione della Torah, ma ciò non è valso a dimostrare il vostro assunto che la risurrezione non è insegnata nella Torah, perché colà è detto... 'quella anima (nofoesh) sarà recisa; la colpa è su di lei' (Numeri 15,31) ora 'sarà recisa' deve riferirsi necessariamente a questo mondo e 'la colpa è su di lei' non può esserlo che nel Mondo Avvenire." (Sanh. 90 b)
  • "È scritto: 'Sono io che dò la morte e faccio vivere...' Si potrebbe pensare che come accade di solito nel mondo, la morte fosse provocata da una Potenza e la vita da un'altra: per tale ragione il testo continua 'io percuoto e io guarisco' (Deuteronomio 32,39). Come il guarire e il ferire sono nelle mani di una stessa Potenza così nelle mani di una stessa Potenza sono il morire e il far vivere. È questa una confutazione a coloro che dichiarano la risurrezione non insegnata nella Torah." (in Sanh. 91 b)
C'è lì poi in Sanhedrin 91 b e seguenti un certo Rabbi Meier che domandava: Donde si rileva che la risurrezione deriva dalla Torah?

La risposta fu da Esodo 15,1 che dice: "Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: Voglio cantare al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare."

Il testo ebraico in effetti, come comporta l'avverbio "allora" "'az" , il verbo cantare per costruzione appare al futuro, ossia non cantarono, ma piuttosto canteranno "iashir" .

Una tale pensiero si trova anche nel libro cristiano dell'Apocalisse: "Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio. Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello." (Apocalisse 15,1-3)

È stato molto discusso sul fatto se la risurrezione sarà evento universale o solo per quelli di Israele, visto che si trova:
  • ";La risurrezione è riservata a Israele." (Gen. R. XIII 6)
  • "I giusti che il Santo che benedetto sia, ricondurrà in vita non torneranno mai più alla loro polvere." (Sanh 92 a)
Altri sostenevano che come la pioggia cade su tutti la risurrezione sarà per tutti.
C'è poi chi sostiene che risorgerebbero solo i sepolti in Israele, anche se straniero.

Curiosa ipotesi è quella che in modo immaginifico demolisce quell'idea e dice: "Il Santo che benedetto sia, scaverà la terra avanti ad essi e i loro corpi rotoleranno attraverso lo scavo come covoni e quando saranno arrivati nella terra d'Israel, le loro anime vi si riuniranno." (p. Keth 35 b)

Altra questione che si muove è se i risorti saranno vestiti o nudi.
"Come l'uomo va (nella tomba) vestito, così tornerà vestito. Possiamo apprenderlo dall'esempio di Samuel, quando lo vide Saul. Egli chiese alla pitonessa di Endor: Qual'è il suo aspetto Ed ella rispose: un vecchio sale, coperto da un mantello (1Samuele 28,14)." (Gen. R. XCV 1)
"Un chicco di grano è seppellito nudo e nasce vestito. Tanto più ci si deve attendere ciò dei giusti, che sono stati seppelliti vestiti." (Ketubbot 111 b)
San Paolo forse risponde a domande del genere quando dice:
  • "Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura..." (1Corinzi 15,54)
  • "In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti..." (2Corinzi 5,4)
Secondo un Dottore i morti torneranno in vita con le loro infermità fisiche per evitare che si dica che Dio ha risorto persone diverse, ma dopo la risurrezione li guarirà (Eccles. R. a I,4).
C'è poi la questione di Elia che deve venire alla fine dei tempi.
"La resurrezione dei morti avverrà per mezzo di Elijah." (Sot IX 15)

Elia sarà il banditore del Messia e Gesù nel Vangelo di Matteo lo indica in Giovanni Battista: "E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire." (Matteo 11,14)

Nel Mondo Avvenire tutti saranno nella gioia e in pace, comunque la felicità sarà indicibile, infatti: "Tutto Israel si riunì presso Mosè e gli disse: Mosè nostro maestro, dicci quali beni il Santo che benedetto sia, ci darà nel mondo Avvenire. Rispose loro: non so che dirvi. Siate felici per ciò che vi è preparato." (Sifré Deut. 356, 148 b)

Sarà a risplendere la giustizia divina e tutte le ineguaglianze del mondo presente saranno eliminate.
"Questo mondo è come un vestibolo che precede il Mondo Avvenire; preparati nel vestibolo per entrare nella sala." (Aboth IV 21)
"È meglio un'ora di beatitudine dello spirito nel Mondo Avvenire che la vita in terra in questo mondo." (Aboth IV 25)
Nel vestibolo prima di entrare nella sala è da prepararsi, vestendosi di Torah, infatti: "Chi si è acquistatole parole della Torah, si è acquistato la vita del Mondo Avvenire." (Aboth II 8)
C'è profonda un'idea di contrappasso, cioè non si potrebbe avere la felicità qui e la beatitudine al di là, ossia "Nessuno ha il merito di due tavole." (Ber. 5 b)
Questo dire, però, vede il percorso del fedele come un sacrificio, mentre: "Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: Dio è grande quelli che amano la tua salvezza." (Salmo 70,5)

Questa idea del sacrificio e della sofferenza traspare anche da questo commento:
  • "Tre doni preziosi il Santo che benedetto sia, da' a Israele e tutti li solo per mezzo delle sofferenze; essi sono: la Torah, la terra d'Israele e il Mondo Avvenire." (Ber. 5 a)
  • "Nel Mondo Avvenire non c'è né mangiare, né bere, né procreazione di figli, né contrattazioni commerciali, né invidia, né odio, né rivalità; ma i giusti seggono in trono, la corona in capo e godono lo splendore della Shekinah." (Ber. 17 a)
Un accenno a qualcosa di simile si trova nel Vangelo di Matteo: "Alla risurrezione, infatti, non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo." (Matteo 22,30)
"Chi sarà figlio del Mondo Avvenire? Risposero: Chi è mite e umile, cammina con umile portamento, studia con costanza la Torah e non si attribuisce alcun vanto." (Sanh. 88 b)
Comunque ricordo al riguardo Tosifta Sanh. XIII 2 "I giusti tra le nazioni del mondo avranno parte del Mondo Avvenire."

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