BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2016  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRicerche di verità - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

ATTESA DEL MESSIA...

 
IL REGNO DEI CIELI

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

L'ISTINTO DI PRIMEGGIARE »
TEOCRAZIA E IEROCRAZIA »
REGNARE, RE E REGNO »
RAPPORTO DI SUDDITANZA »
DIO REGNA »

IL REGNO NEL NUOVO TESTAMENTO
Il profeta Daniele profetizza un uomo che avrà un potere eterno e questi altri non è che il Messia che sarà, quindi, anche Dio: "...ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile a un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto." (Daniele 7,13s)

I Vangeli annunciano che questi è Gesù di Nazaret.
Nella Bibbia le espressioni "figlio d'uomo" e "figlio dell'uomo", in ebraico "ben 'adam", in aramaico "bar 'amash" e in greco "huiòs tou anthròpou", si trovano oltre 190 volte, di cui 90 in Ezechiele e 90 nei Vangeli.

In questi è sempre Gesù che cita il "figlio dell'uomo", ma anche se esplicitamente non dice sono io il Figlio dell'uomo, ne parla in terza persona per sottolineare che profezie su questi si stavano attuando, come "il Figlio dell'uomo sarà consegnato... il Figlio dell'uomo verrà..." e in Matteo 16,28 dice "In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno", in quanto la il segno efficace sarà poi quello della risurrezione.

L'angelo quando si rivolge a Maria annuncia, di fatto, il "Figlio dell'uomo venire nel suo regno" dicendo: "Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine." (Luca 1,32)

Il libro dell'Apocalisse, poi, profetizza il compimento della sua missione con:

  • Apocalisse 11,15 - "Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli."
  • Apocalisse 19,6 - "Udii poi come una voce di un'immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente."
Nel complesso dei libri detti del Nuovo Testamento (C.E.I. 1975) si trova:
  • "Regno di Dio" per 68 volte di cui 54 nei Vangeli, 3 volte in Giovanni, 33 in Luca, 14 in Marco e 4 in Matteo.
  • "Regno dei Cieli" per 33 volte, ma soltanto nel Vangelo di Matteo.
  • "Paradiso" in Luca 23,43, in 2Corinzi 12,4 e Apocalisse 2,7.
Molte sono le altre volte che è indicato solo come "Regno", come ad esempio in Matteo in 6,10 nella preghiera del Padre Nostro, in 13,19 e 20,21; Luca 1,33 e 11,2 pure nella preghiera del Padre Nostro e 12,32 nonché in 22,29 "preparo per voi un Regno"; 1 Tessalonicesi 2,12; 2Timoteo 4,1; Ebrei 1,8; Giacomo 2,5; Apocalisse 1,9 poi 11,17 e 19,6.

Nel Vangelo di Matteo si trovano queste espressioni:
  • Matteo 4,23 - "la buona novella del Regno";
  • Matteo 8,12 - "...mentre i figli del Regno verranno cacciati fuori...";
  • Matteo 9,35 - "predicando il vangelo del Regno";
  • Matteo 24,14 - "il Vangelo del Regno";
  • Matteo 25,34 - "il Regno preparato fin dalla fondazione del mondo".
Si trovano pure dizioni particolari come:
  • 2Pietro 1,11 - "regno eterno del Signore nostro Gesù Cristo";
  • 2Timoteo 4,18 - "regno eterno";
  • Colossesi 1,13 - "regno del suo figlio diletto";
  • Efesini 5,5 - "regno di Cristo e di Dio";
  • Ebrei 12,28 - "regno incrollabile";
  • Apocalisse 1,6 e 5,10 - "regno di sacerdoti";
  • Apocalisse 12,10 - "regno del nostro Dio".
Gesù, nel Vangelo di Giovanni, tiene a mettere ben in chiaro che "Il mio regno non è di questo mondo" e supporta tale asserzione proponendo, a Pilato e in definitiva a noi, la considerazione: "se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù" (Giovanni 18,36).

Il Regno di Dio che era atteso e sperato dai fedeli dell'ebraismo, in effetti, dal Vangelo di Matteo è ben evidenziato trattarsi di "Regno dei Cieli", in quanto, tale è la dizione che usa per nominarlo e Matteo era un vero ebreo.

Si può allora in sintesi sostenere che all'inizio della predicazione gli annunci del Battista, di Gesù e degli apostoli che riportano i Vangeli sono concordi su questo punto, il Regno di Dio, in effetti, è Regno dei Cieli e, soprattutto, precisano che in pratica è giunto il tempo atteso della disponibilità piena per gli uomini, che prima n'erano esclusi, di poterne godere.
A tale riguardo sono da ricordare i seguenti versetti del Vangelo di Matteo:
  • Matteo 3,1.2 - parlando del Battista, "In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!".
  • Matteo 4,17 - sull'inizio del ministero "Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".
  • Matteo 10,17 - Gesù inviati gli apostoli e i discepoli in missione li invita "Strada facendo predicate che il regno dei cieli è vicino."
Luca ripete questo pensiero quando Gesù suggerisce ai discepoli se non accolti nei luoghi ove andranno a predicare: "Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino." (Luca 10,11)

Questo "vicino" si può intendere nelle dimensioni spazio temporali, cioè come relativo al tempo della venuta, di fatto prossimo ad accadere, di tempo che sta per venire o come una realtà a poca distanza rispetto al luogo in cui uno si trova, ossia prossimo anche come vicinanza fisica, o entrambe le possibilità.

Il Vangelo di Marco annuncia proprio che per l'avvento del Regno di Dio il tempo è compiuto, infatti, dice: "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al vangelo." (Marco 1,14s)

I Vangeli, nel portare il proprio annuncio che il Messia è venuto, tendono a mostrare, tra l'altro, il confermarsi delle antiche Sacre Scritture, perciò, per centrare meglio il tema, pare essere istruttivo il verificare in queste, a cominciare dalla Torah, cosa dicano sul termine "vicino" quando ivi si parla di IHWH, quindi, del Signore.

Si trova in Deuteronomio 4,7 "...quale grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?", ove per "vicino" è usato "qerobim" , dal radicale QRB del verbo "accostarsi, avvicinarsi", in cui il termine è coniugato al plurale considerato che per divinità il testo ha usato la parola "'Elohim" , confermando con quel finale che questi è, appunto, un plurale che serve a definirlo come l'assemblea celeste.

Solo poche volte quel radicale è usato per un avvicinamento in modo ostile fino a significare "guerra, battaglia", come "qerab" in Salmo 68,31 e in Daniele 7,21, altrimenti ha un significato più amichevole anche per definire il "volersi ingraziare qualcuno" tanto che da tale termine viene "qorebban" (il "korbàn" dei Vangelo di Marco 7,11) per offerta e la "qirebah" è la vicinanza, la prossimità di Dio come in Isaia 58,2 e Salmo 73,28.

Le prime due lettere di di formano il radicale che può essere usato per "uscire, farsi incontro, incontrare" come in Esodo 3,18; Numeri 23,3.4.16; 2Samuele 1,6, il che fa pensare che l'avvicinarsi comporta l'uscire () di casa , immagine questa molto bella che fa intuire l'amore di Dio per gli uomini che per venirgli incontro esce dalla sua casa nei cieli ed entra nel mondo.

In tal senso va colto l'annuncio dei Vangeli "del Regno dei cieli è vicino".
Questo ci parla proprio della divinità in Gesù.
In Lui c'è la "qirebah" , la vicinanza di Dio, che s'è versato in un corpo per abitare nel mondo .

Dio si versa per le moltitudini , che si dicono appunto "reb" in ebraico.
In definitiva l'annuncio è chiaro, questo Regno, il "malcut" è vicino!

La venuta del Regno annuncia i tempi finali, nel senso stesso delle lettere "dei viventi il cammino si sta portando alla fine ", ossia non solo, il Regno dei Cieli è vicino, ma anche è concluso il tempo della sua venuta e quello delle vicende umane sulla terra, non c'è altro tempo che quello per convertirsi a Dio in modo totale.

C'è poi nel Vangelo di Luca un breve brano 17,20-21, ma chiaro, che riporta le parole di Gesù a dei farisei che lo interrogavano su tale regno: "Interrogato dai farisei: Quando verrà il regno di Dio? Rispose: Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione e nessuno dirà eccolo qui o eccolo la. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi." (Luca 17,20s)

È in mezzo a voi, allora era una realtà presente!

È da intendere però che a quei tempi il Regno, pur se presente per chi avesse avuto orecchi, occhi, cuore e mente per coglierlo, non era ancora pienamente disponibile, mancava ancora qualcosa.

In effetti, chi era presente era il Re il "Malech" ( = ) che non era ancora stato portato in croce , come può leggersi in il "malcut" , "da vivente il Potente per la rettitudine portato in croce ".
Questi però era vicino e in mezzo agli uomini di quel tempo perché il Regno era nel cuore del Re che lo portava, in quanto il suo cuore era in comunione e comunicazione con quello del Padre.
D'altronde, Gesù l'aveva detto chiaramente a Pilato quando gli chiese "Dunque tu sei re?", rispose "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità." (Giovanni 19,37)

Ai discepoli Gesù nel comandare di dire a chi aveva disponibilità della stanza del Cenacolo dice di dirgli proprio: "il mio tempo è vicino farò la Pasqua da te con i miei discepoli." (Matteo 26,18)

Doveva accadere qualcosa di essenziale in quella Pasqua.

Quando il "Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (Luca 10,1) questi dovevano dire "sappiate però che il regno di Dio è vicino" (Luca 10,11) infatti, Gesù doveva passare da li.

Aveva detto Gesù nella precedente festa delle Capanne nell'ultimo giorno, quello della grande festa, "Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti, non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato." (Giovanni 7,37-39)

Quel "non c'era ancora lo Spirito", sta a dire che non c'era ancora la grazia che viene dal suo sangue ed acqua usciti dalla croce per i nostri peccati, non era ancora stato squarciato il velo del suo costato e non si poteva ancora accedere al Regno dei Cieli!

Durante il ministero della sua vita terrena, il Regno dei Cieli era vicino perché "di Cristo e di Dio" (Efesini 5,5) ed era in Lui in Cristo, ma non era ancora accessibile agli uomini di questo mondo, per cui i cieli erano ancora chiusi.
Tale Regno, infatti, è incompatibile con l'esistenza del peccato.

Ora, dice bene San Paolo nella lettera ai Romani al 14,23, "tutto quello che non viene dalla fede ("pisteos" nel testo in greco) è peccato" e non c'era ancora il dono pieno della fede, perché non era compiuto ancora l'evento pasquale fondante di questa da parte di Cristo "autore e perfezionatore della fede." (Ebrei 12,2)

D'altronde i Vangeli sinottici evidenziano che, all'apertura del costato di Gesù da parte della lancia del legionario romano, nel Tempio il velo del Santo dei Santi si squarciò (Matteo 27,51; Marco 16,38; Luca 23,45), segno che in terra, grazie al sacrificio di Cristo, era stata definitivamente tolta l'inaccessibilità al Santissimo.

Per chi lo desiderasse c'era già la possibilità di accesso al "Cielo" e il Vangelo di Luca con l'episodio del "buon ladrone" che in croce chiese a "...Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" prova a tutti i lettori con la risposta da parte del Crocifisso "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso" (Luca 23,42) che proprio in quel giorno si apriva per gli uomini l'accesso al Regno dei Cieli.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2016 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  ATTESA DEL MESSIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy