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PARABOLA DEL SERVO SENZA PIETÀ
Questa del servo che non rimette un debito a un altro servo dopo essere stato abbonato da un grande debito da parte del padrone si trova soltanto nel Vangelo di Matteo 18,23-35.
Questa parabola che parla del perdono, segue la risposta "fino a settanta volte sette" (Matteo 18,22) che Gesù dette a Pietro su quante volte perdonare un fratello che commettesse colpe nei suoi riguardi, "potrebbe essere una spiegazione del "rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori" che si trova all'interno della preghiera detta del Padre Nostro insegnata da Gesù come riportato in Matteo 6,12, infatti, in entrambi si parla di "debito".
Debito, carico, onere, incarico, anche prestito in ebraico è "masha'"
come in Neemia 5,10 e in Esodo 23,5, "mashah"
come in Deuteronomio 24,10, e come, elevazione (mani) alzate del Salmo 141,2 "mashat"
,
sempre con lettura rafforzativa sulla "sh"
.
Dice Esodo 23,5 "Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ed aiutalo".
È questo un versetto importante in cui si chiede un comportamento misericordioso per il nemico e per il suo asino, comportamento che poi sarà un insegnamento di Gesù nel "discorso della montagna" nel Vangelo di Matteo.
L'indebitamento provoca una forma di schiavitù e la Torah prevede il giubileo dopo sette settimane di anni con la liberazione dai debiti.
La Torah è chiara "Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse." (Esodo 22,24)
In effetti, ciò fu interpretato che l'interesse era vietato tra "fratelli di fede", ma non con gli altri.
Questa legge dal cristianesimo in base al Vangelo è da applicare verso tutti, infatti: " Da a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle." (Matteo 5,42)
Il catechismo di San Pio X diceva "439. - Solamente col furto e con la rapina si danneggia il prossimo nella roba? Si danneggia anche con la frode, con l'usura e con qualunque altra ingiustizia contro i suoi beni."
Se l'uomo adotta nei riguardi del proprio simile questa longanimità, senza ipocrisia, prestando se occorre senza interesse, Dio gli aprirà il Regno dei cieli.