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RICERCHE DI VERITÀ...

 
L'UOMO SI MASCHERA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL PRIMO COLPO DI SCENA »

IL DEMONIO - LA SCIMMIA DI DIO
Genesi 4, racconto di Caino ed Abele, nuovo atto della tragedia biblica.
Gli uomini sono ormai fuori dal paradiso terrestre col demonio che ha campo libero di prendere possesso delle persone e si nasconde in esse, insomma, si maschera in loro per assorbirne il soffio vitale che non può più ricevere direttamente, infatti, il demonio nella sua fuga da Dio, in cerca di una propria autonomia di vita, ha così trovato un escamotage, assorbire vita dagli uomini.
Essendo Dio giusto e amante delle sue creature, non intendendo buttar via l'acqua sporca con dentro il bambino, il demonio è ora un parassita che va sopportato per un tempo, ma non per l'eternità.
L'uomo si libererà dal serpente solo con la morte, ma Dio gli prepara una casa nei cieli, questa è la storia di salvezza che viene intessuta dal Creatore per amore dell'uomo e che formerà oggetto di tutto lo sviluppo biblico.
In linea col fatto d'aver mangiato nel Gan Eden dell'albero proibito, a prova della contraddizione del bene e del male che conteneva quell'albero e che ci dice perché non era opportuno mangiarne senza una spiegazione a monte, ecco che da quella prima coppia nacquero i primi frutti, due figli in cui la contraddizione si fece carne, tanto che uno, Caino, uccise l'altro, Abele.
Dopo quel primo omicidio nel colloquio che seguì col Signore, alla domanda "Dov'è Abele, tuo fratello?", dopo il tentativo inconcludente di negare l'evidenza, Caino ebbe a dire a Dio "Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque m'incontrerà mi ucciderà." (Genesi 4,14)

Per quel nascondersi è usato il radicale di "occultarsi, ricoprirsi, celarsi, rifugiarsi" da cui "setoer" "nascondiglio, rifugio riparo" e, come al solito, quelle lettere sono eloquenti, perché suggeriscono un "circondare tutto il corpo " o "in un foro - buco confinare il corpo ".
Il peccato comporta, un imprinting per tutti i discendenti della prima coppia, come Adamo ed Eva hanno l'istinto di nascondersi e di mascherarsi.

Quel "...perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto" (Genesi 3,23b), detto da Dio in effetti, è: , ossia, traslitterando "la'bod oet ha-adamah 'asoer luqqach misshat" e provando a decriptare queste lettere con riferimento all'epopea del Messia, nota attraverso i Vangeli, risulta profetizzata l'incarnazione e il sì di Maria, infatti: "Il Potente per servire verrà nel mondo in un uomo , entrerà in una donna (), nel corpo l'accoglierà per salvare () i viventi " e tutta di seguito: "Il Potente per servire verrà nel mondo in un uomo, entrerà in una donna, nel corpo l'accoglierà per salvare i viventi."

Una donna fu la prima a essere indotta a sbagliare e una donna sarà la prima ad accogliere il rimedio; la profezia, infatti, era stata esplicita, "Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno." (Genesi 3,15)

Occorrerà però che la storia della salvezza si sviluppi fino a che ci saranno i sì di Maria e Giuseppe, in un vero matrimonio di piena fedeltà di una coppia, uomo e donna, col Creatore, matrimonio perfetto come quello della Santa Famiglia di Nazaret da cui grazie allo Spirito Santo verrà il frutto atteso, il Redentore. ("Il primo matrimonio con il Signore")

Torniamo a Caino, che in ebraico si scrive , di cui il testo propone un primo derivare dal radicale di acquistare , ma lo stesso racconto poi propone la vera origine, il radicale di "invidiare, provare invidia ed essere geloso".
Il fratello gemello di Caino (infatti, Eva concepì una volta e partorì due volte) fu chiamato Abele "Haboel" , "vanità", colui che svanisce, infatti, "uscirà annullato ", in quanto "bel" è anche un modo per esprimere la negazione, il no.

Le lettere aiutano a entrare nel racconto sulle cause del loro comportamento.
Caino si era lasciato andare alla tentazione dell'invidia nei riguardi del fratello, aveva in pratica detto sì al demonio, insomma era in suo possesso.
In lui, in Caino "a rovesciarsi era stato l'angelo (ribelle)".

Nel racconto, infatti, appare subito un giudizio di Caino sul comportamento di Dio, indice di ribellione profonda, in quanto, dentro di sé accusa Dio di favoritismo ingiusto, perché Dio avrebbe gradito più le offerte del fratello Abele.
Abele invece, come suggeriscono le lettere del suo nome era propenso a essere "aperto dentro al Potente ".
Il fatto, in verità, era che in lui, in Caino, agiva il peccato di continua invidia.

Il Signore in Genesi 4,6s, infatti, l'avverte e nel Suo dire, per la prima volta nella Bibbia (visto che la Genesi è posto come primo libro), appare la parola "peccato", "Il Signore disse allora a Caino: Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta..."

Nel folklore ebraico c'è che alcuni degli uomini dell'episodio della torre di Babele di Genesi 11 secondo un "midrash" in Bereshit Rabba si dice che furono trasformati in animali e demoni e vi si parla di scimmie.
Il demonio - la scimmia di Dio - cerca di scimmiottare Dio e la scimmia nell'immaginario ebraico rappresenta in modo traslato il male che cerca di prendere il posto di Dio, mascherandosi da portatore di luce.

Martin Lutero in W.A. 56, 249 scrisse: "Una scimmia può imitare bene le azioni degli uomini, ma non per questo è un uomo. Se diventasse uomo, senza dubbio non diverrebbe tale in virtù degli atti con cui ha imitato l'uomo, ma in forza d'altro, cioè per l'azione potente di Dio."

Dall'articolo "Cosa nasconde il racconto della Torre di Babele?" riprendo alcuni dei seguenti pensieri.

La lettera ebraica , la 19a di quell'alfabeto col valore numerale di 100, che si chiama la "qof" , il cui significato è proprio scimmia ("scimmia" si trova in 1Re 10,22 e 2Cronache 9,21), è l'unica lettera che s'estende sotto la linea inferiore di tutte le altre 22 lettere (la lettera invece è l'unica che lo fa per quella superiore) che la tradizione immagina scritte sul trono di Dio e preesistenti la creazione.

Tra quelle lettere dell'alfabeto ebraico (Vedi: "Alfabeto ebraico, trono di zaffiro del Messia") la "qof" è perciò quella che ha la capacità di scendere nel mondo degli inferi, perciò la scimmia "qof" rappresenta le forze del male che scimmiottano malamente l'operare del bene.

Presento una prova del valore della lettura con le lettere e come queste siano atte a provocare racconti e "midrash".
Ora, scimmia = "qof" e Caino = .

Caino inizia con la lettera "qof" e non poteva non venire in mente all'autore del Genesi, quando parla di lui nel capitolo 4, anche la parola scimmia.
Caino è il primo che commette un omicidio uccidendo il fratello e quindi è un evidente frutto del male e il suo nome non è scelto a caso, ma è attentamente studiato dall'autore per farlo iniziare con quella lettera.
Leggendo le lettere della parola scimmia si ottiene un interessante risultato: "Rovesciato porta il viso - faccia - volto " che descrive il camminare della scimmia a quattro mani col viso girato più verso terra che al cielo.

Lo stesso autore del Genesi ecco che allora in occasione dell'episodio di Caino, come abbiamo visto, ha scritto: "perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto" (Genesi 4,6-7), ossia, perché ti comporti come una scimmia?

Provo ora con le lettere ebraiche a evidenziare come si può trarre l'idea che vi sia un potere demoniaco che prende possesso delle persone che cerca di imitare malamente il soffio di Dio che dona la vita.
Nel racconto della Genesi, ove si raffigura la creazione del primo uomo, che Dio impastò nel fango e in cui soffiò l'alito vitale, quando è detto Dio "soffiò nelle sue narici un alito di vita" (Genesi 2,6b) nello scritto in ebraico notiamo che balzano in evidenza i due volti di Dio (1) e dell'uomo (2), faccia a faccia e, all'uomo ancora inerte appunto Dio soffiò il soffio di vita :


Decripto questi segni con i criteri del mio metodo in "Parlano le lettere":

Portò IHWH la bocca , per chiudere Dentro dell'origine il soffiò . La colomba () (dell'esistenza recò l'energia ) che accese nell'uomo la vita ; fu un vivente ."
Faccio anche notare che quel soffio di vita in effetti, si presenta come un plurale duale di vita , quindi, quel soffio prevede due vite.

Passo ora al capitolo 4 della Genesi della creazione dei figli dall'uomo che è il parallelo rovesciato del capitolo 2 della creazione di Adamo, figlio di Dio.
Nel capitolo 4 si sviluppa l'opera iniziata dal demonio nel Capitolo 3 nell'episodio della tentazione portata a buon fine; qui il demonio - la scimmia di Dio - scimmiotta Dio e il soffio (in 4,6b) avviene dal serpente (2) su Caino (1):

E perché è abbattuto il tuo volto? Perché? Che è avvenuto?


Per decriptazione s'ottiene: "l'emanazione dalla bocca (2) il serpente portò alla bocca (1) l'inviò per l'esistenza appiattire - spengere ()."

Il maligno prova a condizionare le vicende dell'uomo inquinandone lo spirito per renderlo "figlio del serpente"; risultato visivo di tali operazioni sono gli indemoniati in cui il demonio si maschera.
(Vedi: il paragrafo "Gli indemoniati" di "Numeri nei vangeli e nell'apocalisse annunci del Messia")

In conclusione, "Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise." (Genesi 4,8)

Abbiamo imparato la lezione, infatti, quando si disse della prima apparizione del famoso serpente tentatore del giardino dell'Eden, abbiamo posto attenzione su "animali selvatici", "chaaiiat hasshadoeh" , ossia di chi vive nella campagna , il che portò a considerare la presenza demoniaca, lo .

Caino "parlò con Abele", ma lo fece in modo avversativo, come trapela dal testo che scrive "'oel-Hoeboel", "contro Abele", onde "parlò" è li un eufemismo.

Accadde, in effetti, che Caino come un demone "a rovesciarsi fu con energia " su Abele, lo "rovesciò opprimendolo ()" e l'uccise, onde questi ebbe almeno il grande vantaggio di essere il primo uomo che morì, quindi, Abele "Haboel" fu portato via, uscì del mondo, "uscì da dove ormai abitava il serpente " e fu pronto per "entrare nella casa del Potente "di lassù.
(Vedi: "Visione su Abele, il pastore gradito al Signore")

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