BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2016  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheAttesa del Messia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

VANGELI E PROTOVANGELI...

 
IL PADRE DI GESÙ CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

L'INTIMO DELLA TORAH »
LA DONNA VESTITA DI SOLE E LE DOGLIE DEL PARTO DEL MESSIA »
COSTRUIRE BENE »

"MERKABAH" - VISIONE DI EZECHIELE
Il Dio Unico dell'ebraismo e del cristianesimo è padrone e signore della storia, perché, oltre aver creato il mondo e ciascun uomo, li conserva e li guida tanto che "non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello" (Matteo 30,6) e "i capelli del vostro capo sono tutti contati" (Matteo 11,30).

È sapiente, onnipotente, giusto e soprattutto ama ed è misericordioso.
Queste sono le Sue qualità essenziali, manifestate nella visione che si trova nel libro del profeta Ezechiele, qualità deducibili dai quattro cherubini dotati ciascuno di quattro facce che appaiono nelle ruote del suo carro di gloria, detto "la Merkabah".

In sintesi la dice: "Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo ; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila ." (Ezechiele 1,10)

Ciò che più colpisce è che "sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane." (Ezechiele 1,26)

La "Merkabah" veniva per annunciare il prossimo ritorno a Gerusalemme degli esuli da Babilonia dopo i settanta anni di esilio, figura questo di un ritorno totalizzante comunque atteso di tutto Israele alla comunione piena col Signore.
La speranza era il Messia, discendete di Davide, che ricostituisse il nuovo Regno eterno e la visione conferma che l'attesa sarebbe stata confermata dai fatti.
Quei cherubini come dice la visione sono tetramorfi, ossia hanno quattro forme, come d'altronde è un tetragramma l'impronunciabile Nome di IHWH.
Quelle figure poi sono state assunte dal cristianesimo per indicare i "quattro esseri viventi" dell'Apocalisse e sono state associate ai quattro Vangeli canonici nel seguente modo:

  • Matteo, con la figura dall'angelo con volto umano perché il suo Vangelo sottolinea la discendenza di Gesù e da cenni sull'infanzia del "Figlio dell'Uomo";
  • Marco, col leone per l'inizio del suo Vangelo con la predicazione di Giovanni Battista che appunto ruggisce come un leone;
  • Luca, col toro o un vitello per l'idea del sacrificio, visto che quel Vangelo in pratica inizia col sacerdote Zaccaria che officia nel Tempio;
  • Giovanni, con l'aquila per le caratteristiche altamente teologiche del suo contenuto.
Perché sono state scelte proprio quelle figure da Ezechiele e che significato avevano queste figure per l'Antico Testamento?
Provo a darmi delle spiegazioni.

Fattezza d'uomo, "'adam"
Il primo aspetto che presenta il profeta Ezechiele - non dobbiamo dimenticarlo - è la faccia d'uomo e come tale si vuole presentare, vista poi la figura che guida il carro, e sta a indicare che tutte le sue qualità sono da interpretare e filtrare attraverso l'umanità e i sentimenti umani.

Questo fatto, a mio parere, intende sottintendere che Dio ha una particolare empatia per l'uomo nella gioia e nel dolore con una particolare attitudine di sentirsi in armonia con lui, cogliendone i sentimenti, le emozioni e gli stati d'animo, quindi, in piena sintonia con ciò che egli stesso vive e sente e prefigura l'intento di essere un tutt'uno con l'uomo stesso, di andargli incontro, ma anche la volontà di portare questi nel proprio mondo.

Essendo il Creatore allora prenderà tutti gli aspetti completi dell'uomo di Padre e Madre e di Figlio; in definitiva la faccia d'uomo è segno dell'amore di Dio in quanto l'uomo è la massima creatura della terra in grado di manifestare in qualche modo questa qualità.
In definitiva prefigura l'attesa dell'incarnazione che si facesse figlio d'uomo.

Secondo San Gerolamo il tetramorfo sintetizza la vita di Cristo, nato come uomo, morì come un vitello sacrificale, fu leone nel risorgere e aquila nell'ascendere - "fuit homo nascendo, vitulus moriendo, leo resurgendo, aquila ascendendo".

Fattezza d'aquila, "noeshoer"
Dietro alla faccia d'uomo c'è quella di aquila.

Nel libro dei Proverbi si trova questo pensiero: "il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine..." (Proverbi 2,6s)

Circa i giusti che trovano la sua protezione, il libro del Deuteronomio riferendosi a Giacobbe parla in questi termini: "Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali..." (Deuteronomio 32,11)

Da questi due versetti si può concludere che l'aquila è usata come immagine per rappresentare la sapienza di Dio che ha un occhio acutissimo e percepisce dall'alto ogni pur minimo dettaglio, quindi la faccia d'aquila dei cherubini di Dio rappresentano la sua sapienza.

Il Signore dona sapienza e forza ai suoi fedeli, infatti, "quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi." (Isaia 40,31)

La sapienza di Dio in primis è trasmessa ai profeti che come aquile del cielo vedono cose che gli occhi e le menti comuni non possono percepire.
In ebraico il profetare è e il profeta "nebi'" ossia "l'energia dntro c'è dell'Unico ".

Ecco che si può associare all'aquila lo spirito di profezia.
Quello spirito fu donato alla Chiesa di Cristo con le "ali della grande aquila" di cui si legge viene dotata la Donna nel travaglio del parto in Apocalisse 12,13ss.

Legata alla sapienza dell'aquila è poi la forza di cui ora parleremo.

Fattezza di toro, "shor"
Per comprendere di più dell'immaginario che c'era sulla figura del toro da parte degli antichi vicini alla cultura egizia è da ricordare che dagli Egizi era adorato il toro Apis considerato figlio di Nun, prima incarnazione in terra del dio creatore Ptah.
Ad Heliopoli era anche adorato come incarnazione di Atun-Ra e la parola "Ka", l'anima di Ra, indica il potere e la forza vitale e definisce l'animale "toro".

Non è da dimenticare che questi pensieri erano vivi nella mente degli ebrei usciti dall'Egitto con Mosè, come attesta l'episodio del vitello d'oro in Esodo 32.
È poi da ricordare l'iconografia del toro Api che portava il sole sulla testa tra le corna.


Il toro Api con il sole tra le corna

Penso che ciò abbia influito proprio sul nome del toro, in ebraico "shor" in cui si ha l'iniziale di sole "shoemoesh" e quel nome si può leggere "la "sh" (di sole) porta sulla testa ".

La potenza di IHWH comunque è unica e particolare, selvaggia in quanto indomabile, si che il profeta Geremia dice: "Nessuno è come te, Signore; tu sei grande e grande è la potenza del tuo nome."

Del pari Isaia 40,25s ne esalta l'onnipotenza e la forza: "A chi potreste paragonarmi, quasi che io gli sia pari? dice il Santo. Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato tali cose? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e le chiama tutte per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuna." (Isaia 40,25s)

Nel libro di Giobbe lo definisce onnipotente: "L'Onnipotente noi non possiamo raggiungerlo, sublime in potenza e rettitudine..." (Giobbe 37,23)

Lo stesso libro di Giobbe, in altro passo (39,9-12), due capitoli dopo presenta un animale dalla potenza grande e indomabile, un toro di una razza particolare, un bufalo selvatico che ha un nome "io'boe" che ci ricorda la forza del Padre nel mondo " e lo descrive con queste parole: "Forse il bufalo acconsente a servirti o a passare la notte presso la tua greppia? Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde, o fargli arare le valli dietro a te? Ti puoi fidare di lui, perché la sua forza è grande, e puoi scaricare su di lui le tue fatiche? Conteresti su di lui, perché torni e raduni la tua messe sull'aia?"

Ecco che nella "Merkabah" della visione di Ezechiele i cherubini hanno una faccia di toro che con la sua leggendaria potenza raffigura l'onnipotenza di Dio.

Il toro, il giovenco, il vitello erano animali preferiti per i sacrifici nel Tempio a memoriale della prima alleanza di Dio col popolo ai tempi di Mosè, come racconta l'Esodo: "Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo! Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto. Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!" (Esodo 24,3-8)

Tale evento prepara a nuova alleanza col corpo e sangue di Cristo Gesù, nostro sacerdote in eterno.
Al riguardo, la lettera agli Ebrei considera: "Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato, gliela conferì come è detto in un altro passo: Tu sei sacerdote per sempre, secondo l'ordine di Melchìsedek." (Ebrei 5,5s)

Con la faccia di toro a mio parere nella visione di Ezechiele viene così presentato l'aspetto "sacerdotale" di chi guida quella "Merkabah" come operazione di tramite verso gli uomini, sia per portarli a Dio, sia come attitudine personale al sacrificio supremo per amore.

Fattezza di leone, "'arieh"
Altra prerogativa essenziale del Signore è la sua giustizia, infatti: "Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; tutte le sue vie sono giustizia; è un Dio verace e senza malizia; Egli è giusto e retto." (Deuteronomio 32,4)
Antico simbolo di regalità e di giustizia è il leone, re degli animali tutti, la cui effige spesso era posta sui troni dei re, infatti, dice il libro dei Proverbi: "il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno..." (Proverbi 30,30)

Ecco che il profeta Isaia immagina il Signore, Re d'Israele, come un leone: "Poiché così mi ha parlato il Signore: Come per la sua preda ruggisce il leone o il leoncello, quando gli si raduna contro tutta la schiera dei pastori, e non teme le loro grida né si preoccupa del loro chiasso, così scenderà il Signore degli eserciti per combattere sul monte Sion e sulla sua collina. Come uccelli che volano, così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme; egli la proteggerà ed essa sarà salvata, la risparmierà ed essa sarà liberata." (Isaia 31,4s)

In Lui sta il potere supremo che delega agli uomini per governare il mondo, ma invero è Dio che "...regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo". (Salmo 47,9)
In questo modo mi spiego la presenza di una faccia di leone sui volti dei cherubini della "Merkabah", faccia atta a fa intendere la giustizia di Dio che non fa differenza di persone ed è pronta a regnare su tutto e tutti.
Quella faccia di leone parla di un re e del suo regnare.

Si ricava in conclusione l'annuncio del prossimo arrivo glorioso del Messia che, per quelle quattro facce, sarà "un figlio d'uomo" che viene dal cielo come un angelo, "re - leone", "sacerdote - toro", "profeta - aquila", cui spetterà l'oro l'incenso e la mirra doni profetici dei re Magi nel Vangelo di Matteo, colui che l'Apocalisse vede su un cavallo bianco e "Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori. "(Apocalisse 19,6)
Uomo-Dio, re, sacerdote, profeta, è Lui, Gesù di Nazaret, il profeta che è venuto, il sacerdote che è stato sacrificato in croce, il Messia che tornerà nella gloria, il re dell'Universo.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2016 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  VANGELI E PROTOVANGELI...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy