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IL PADRE DI GESÙ CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL MIO GRIDO
Questione molto importante su cui è da meditare è che Gesù, come vero uomo, era sottoposto alla legge naturale di tutta la creazione (Romani 8,19s), vale a dire doveva subire la "morte".
Per la teologia cristiana la morte è entrata nel mondo come effetto dell'errore esiziale dei nostri progenitori (Sapienza 2,24) e quale rimedio da parte di Dio affinché l'uomo non restasse in eterno schiavo di chi l'ha ingannato (Genesi 3,22).

Evidentemente nella mente di Dio c'era un piano per il recupero... la risurrezione, piano in sospeso in attesa dei tempi opportuni del Messia o Cristo, come precisa San Paolo nella lettera agli Efesini 1,10: "per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra."

Ora, Gesù, il Cristo, pur essendo giusto, sottoposto al supplizio della croce, risorse e non subì la corruzione, il suo corpo non rimase sulla terra e Lui - corpo anima e spirito - fu innalzato alla destra di Dio Padre; questo è nel "credo" cristiano.

Ecco che nasce la domanda: fu il primo dei risorti perché era Figlio di Dio o per la sua fede e per il suo comportamento?
Certamente molti ingiustamente sono stati uccisi, ma nessuno ha meritato di essere risorto salvo che Gesù il Cristo.
Nessun altro uomo avrebbe, infatti, potuto esserlo perché altrimenti sarebbe stato accettato per sempre il male in lui in quanto nessuno poteva venire colmato a pieno di Spirito Santo, essendo tutti malati alla radice per l'influsso del tentatore entrato come una malattia ereditaria nel DNA attraverso i progenitori, tentatore che avrebbe avuto sempre buon esito.
Occorreva una rifondazione!

Cristo Gesù fu invece il primo degno di risurrezione, non perché era Dio e figlio di Dio, ma perché come uomo nacque senza il peccato d'origine e, come uomo, con le proprie forze, come un primo nuovo Adamo, affrontò con successo le tentazioni del demonio.
Come uomo la sua figliolanza da Dio, peraltro, gli veniva, come del resto a ogni uomo, solo dalla fede che nell'intimo glielo testimoniava e gli dava forza.
In lui lo Spirito Santo che agiva in pienezza lo sosteneva... e pur uomo, si sentiva figlio e chiese a Dio il dono della vita eterna, appunto, con tutte le sue forze.

Di Cristo Gesù si legge, infatti, nella lettera agli Ebrei 5,7: "Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito."

Poi, lo stesso passo prosegue spiegando: "Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote secondo l'ordine di Melchìsedek." (Ebrei 5,8-10)

I Vangeli, infatti, riferiscono che Gesù, nel suo ministero terreno passava molti tempi, specie di notte, in preghiera anche prima della sua passione sul Getzemani e sulla croce ove pregava certamente con i Salmi. (Vedi: "I Salmi, conforto del crocifisso").

Del resto recita il Salmo 16,7 "Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo m'istruisce" e notte implica anche tutti i momenti bui.
Sulla croce Gesù gridò a gran voce verso il Padre celeste, come pongono in evidenza i Vangeli:

  • "Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: Elì, Elì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Matteo 27,45s)
  • "Gesù, gridando a gran voce, disse: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò." (Luca 23,46)
Molti di quei Salmi erano attribuiti al suo antenato il Re Davide.
Ora, Gesù, grazie agli insegnamenti del davidico Giuseppe che attendeva alla sua educazione religiosa per portarlo alla maggiore età della fede, è da ritenere che conoscesse bene le profezie di Natan e dell'attesa del Messia dalla propria casata.

Nello stesso Salmo 16 ai versetti 9 e 10 Davide canta "Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione."
(Vedi: "Salmi del Salterio e di Qumran - Gesù e gli Esseni" ove ho riportato decriptato anche il Salmo 16)

Questo brano fu ripreso da San Paolo nel proprio Kerigma che dette nella sinagoga a Perge di Panfilia: "Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione. Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè." (Atti 13,36-39)

Davide si trovò a essere perseguitato ingiustamente dal Re Saul cui prestava fedelmente servizio nel nome di Dio e fu salvato dal Signore dalla mano di tutti i suoi nemici e che ascoltò le suppliche elevate a lui con grande grida, come si legge in 2Samuele 22,7: "Nell'angoscia ho invocato il Signore, ho gridato al mio Dio, Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce; il mio grido è giunto ai suoi orecchi."

Qui due volte è usato il termine "oeqra" sia per " ho invocato", sia per "ho gridato", mentre per "il mio grido" è usato "shava'ti" .
Dal punto di vista profetico leggendo quei termini con le singole lettere si può pensare per:
  • "'oeqra'" , "l'Unico chiamare " e anche "all'Unico piegarsi alla vista ";
  • "shava'ti" , "(in modo) acceso portare a sentire dalla croce con forza " e il grido con le lettere nasconde la stessa richiesta fatta a Dio, ossia "la risurrezione porta nel tempo a me !"
In conclusione quel grido al Signore diviene una parola d'ordine per i discendenti di Davide che sanno che il Signore è fedele e mantiene le sue promesse; infatti, quello stesso brano di 2Samuele dopo aver detto del grido di Davide esclama: "Egli concede una grande vittoria al suo re, la grazia al suo consacrato, a Davide e ai suoi discendenti per sempre". (2Samuele 22,51)

Davide si era un consacrato "Meshiach" e da lui sarebbe nato un consacrato per sempre.
Sapeva bene tutto ciò Gesù che, appunto, con "preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime" si rivolgeva a suo Padre nel cielo.
Del resto di quel grido elevato al Signore per essere liberato dalla mano di tutti i propri nemici si trovano cenni in vari Salmi attribuiti a Davide e precisamente in:
  • Salmo 18,7 - "Nel mio affanno invocai "'oeqra'" il Signore, nell'angoscia gridai "'ashavva'" al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido "shava'ti" ." (In "Abdia, libro del servo di Iahwèh" ho inserito decriptato anche il Salmo 18)
  • Salmo 61,2 - "Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera." Qui "il mio grido" è "rinnatì" , "il corpo donato è " quasi come se il Crocifisso dicesse al Padre "col corpo per l'angelo (ribelle) in croce sto ".
  • Salmo 66,17-19 - da cui si evince che Dio ascolta il grido di chi evita il male, "A lui ho rivolto il mio grido "qara'ti" , la mia lingua cantò la sua lode. Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato. Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera."
  • Salmo 86,6s - "Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica. Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido "oeqra" e tu mi esaudirai."
  • Salmo 102 - "Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido "shava'ti" ."
  • Salmo 119,169s-170 - "Tau. Giunga il mio grido "rinnatì" fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola. Venga al tuo volto la mia supplica ("techinnati" ossia richiesta di grazia "chen" ), salvami secondo la tua promessa. (L'intero Salmo 119 l'ho presentato decriptato in "Poemi alfabetici nella Bibbia; messaggi sigillati")
Il Salmo 61 è importante perché Gesù in croce vi ha certamente pensato; infatti, dice in 61,3 "mentre sento che il cuore mi manca: guidami tu" e al 61,5 "Vorrei abitare nella tua tenda per sempre, vorrei rifugiarmi all'ombra delle tue ali"; ho quindi provveduto alla decriptazione dei 9 versetti del Salmo 61 che recitano:

Salmo 61,1 - Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide.

Salmo 61,2 - Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera.

Salmo 61,3 - Sull'orlo dell'abisso io t'invoco, mentre sento che il cuore mi manca: guidami tu sulla rupe per me troppo alta.

Salmo 61,4 - Per me sei diventato un rifugio, una torre fortificata davanti al nemico.

Salmo 61,5 - Vorrei abitare nella tua tenda per sempre, vorrei rifugiarmi all'ombra delle tue ali.

Salmo 61,6 - Tu, o Dio, hai accolto i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.

Salmo 61,7 - Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni!

Salmo 61,8 - Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; comanda che amore e fedeltà lo custodiscano.

Salmo 61,9 - Così canterò inni al tuo nome per sempre, adempiendo i miei voti giorno per giorno.

Del versetto 2 do la dimostrazione della decriptazione e poi la riporto tutta di seguito per l'intero Salmo.

Salmo 61,2 - Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera.



Salmo 61,2 - Sorto da un seno Dio nel mondo sarà l'essere ribelle () dell'angelo a finire . Sarà nel mondo a rovesciarlo . A risorgere sarà . Da dentro uscirà dalla croce . Il Verbo del Potente , (infatti), in croce sarà .

Salmo 61,1 - Il Potente in un vivente l'energia giù racchiuse. Dall'alto all'angelo che nel cammino opprime alla fine un neonato portò per sbarrarlo.

Salmo 61,2 - Sorto da un seno Dio nel mondo sarà l'essere ribelle dell'angelo a finire. Sarà nel mondo a rovesciarlo. A risorgere sarà. Da dentro uscirà dalla croce. Il Verbo del Potente, (infatti), in croce sarà.

Salmo 61,3 - (Ma) Dei viventi alla fine del mondo rientrerà nella terra. Dio era, l'affliggerà lo riverserà dai corpi. Il Padre che sente amore per il Verbo nel cuore gli stava dentro, giù gli portò nel corpo la forza si alzò vivo. La vita angelica rifù nel crocifisso che ad inviare la grazia fu.

Salmo 61,4 - La rettitudine che c'era a rientrare fu. Fu dal crocifisso con l'acqua dal chiuso per un foro ad uscire. La potenza risarà nei viventi. Scapperà battuto il serpente dall'azione. Colpito nei viventi; del Verbo l'energia sarà sul nemico.

Salmo 61,5 - Dall'Unico (l'energia) a scorrere si porterà nei corpi. Rientrerà ad abitarvi lo splendore della rettitudine. Il peccare del serpente che nei viventi è a vivere l'Unico chiuderà in un buco. Entrando dentro riempirà tutti i corpi di rettitudine. L'energia del Verbo sarà così a riempirli di potenza nel mondo.

Salmo 61,6 - Così sarà; riverrà Dio nel mondo con la forza per salvare i viventi dal tempo del serpente. Invierà alle generazioni la forza per l'angelo (ribelle) finire. Di tutti saranno i corpi risorti. Tutti saranno a vederlo. Saranno risorti i viventi dalla rettitudine.

Salmo 61,7 - Dai giorni i viventi innalzati saranno. A vivere saranno nel Regno. Il Crocifisso li porterà nel foro (del proprio corpo). Saranno nel Verbo i risorti ad abitare. Tutti saranno portati retti i viventi. Condurrà generazioni e generazioni.

Salmo 61,8 - Saranno i risorti a casa per sempre dal Potente. In persona staranno con Dio. Ad entrarvi saranno per amore condotti. Con l'Unigenito gli uomini vivranno da figli. Questi nel corpo dal mondo li avrà portati.

Salmo 61,9 - Così con gli angeli canteranno al Nome tutti per sempre. Col potente in pace saranno. Con gli angeli le generazioni staranno. Saranno portate a vivervi un giorno.

Come si può costatare questa decriptazione pone in luce una bella pagina che sinteticamente rivela l'amore di Dio per gli uomini tramite il Messia.
Tramite lui, infatti, gli uomini sono adottati come figli di Dio e ciò per il sacrificio di Cristo che per loro fu re, sacerdote e profeta.
Grazie a lui San Paolo può esclamare nella lettera ai Galati "...siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù." (Galati 3,26)


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