BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2017  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheDecriptazione Bibbia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

SAN GIUSEPPE...

 
GIUSEPPE, PADRE NELLA FEDE DEL FIGLIO DI DAVIDE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

IL DONO DELLA VITA »
L'INIZIO DELLA RIVELAZIONE CON LA TORAH »
NATI PER AMORE »

FIGLI DI DIO
Valgono in questo ambito pienamente le parole di Sant'Agostino (Sermo 169,13): "Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te."
Questa vocazione di "creatore" che l'uomo è tenuto a portare in porto proprio verso se stesso chiede però fedeltà.
Ecco perché la Bibbia parla in modo reiterato di un Dio geloso e lo fa in Esodo 20,5 e 34,14; Deuteronomio 4,24. 5,9. 6,15; Giosuè 24,19 e in Naum 1,2.
Ciò avviene in particolare - Esodo 20,5 e Deuteronomio 5,9 - proprio quando il Signore consegna le "10 Parole" o comandamenti che sono il testo scritto dell'alleanza nunziale tra IHWH e il popolo e col singolo, vale a dire la "Ketubah", documento parte integrante e formale del matrimonio ebraico tradizionale, atto che illustra i diritti e le responsabilità dello sposo, in rapporto alla sposa.
"Il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso" (Deuteronomio 4,24), in quanto, teme che il tempo prezioso della vita che dona, dopo l'adesione volontaria a Lui sia ancora sprecato in idolatria, vanità e ingiustizia, in omicidi e adulteri.

Ecco che pur se consente a errori passeggeri da cui chiama a rialzarsi essendo, come asserisce il profeta Giona, "Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato." (Giona 4,2)

Dice, infatti, al riguardo la lettera 2Pietro in 2,20-22: "Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. Si è verificato per essi il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago."

È proprio un rapporto matrimoniale perfetto quello tra Dio e l'uomo cosciente della propria chiamata!
La creazione ha un fine, l'adozione dell'uomo a figlio di Dio!

Questi pensieri aprono alla comprensione di quanto la lettera ai Romani di San Paolo dice sulla creazione al capitolo 8,19-29: "L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità... Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi... anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo... Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno... predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli..."

È come se la creazione sia stata spinta dal Creatore fino al punto massimo dello sviluppo, ma che ci sia ancora un balzo da compiere che Dio non può e non vuole compiere da solo... perché s'è autolimitato.
Quando diciamo che Dio è Onnipotente è ovviamente vero, ma è pur vero che non vuole prevaricare la volontà dell'uomo che ha creato libero.
Attende, quindi, il sì degli uomini che, appunto, in tal modo divengono coautori della fase finale e più importante della creazione, quella, appunto, dei figli di Dio di cui parla San Paolo in Romani 8.
Di tale fase finale Dio comunque ha dato il via con l'evento del Figlio Unigenito che è divenuto il primogenito dei molti fratelli, che Dio attende, e opera con lo Spirito Santo e con la Chiesa lasciata nel mondo per salvare tutte le anime che ha creato provocandone i sì necessari.

Di questi figli di Dio parla anche il Prologo del Vangelo di Giovanni 1,11-13 quando dice della venuta del Figlio Unigenito, il Verbo che: "Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati."

Quel Vangelo sostiene che il Verbo ha dato all'uomo il "potere di diventare figli di Dio ", perciò l'uomo, per la grazia che viene da Cristo può divenire creatore di se stesso e accettare di trasformare la propria natura in quella di Cristo, suo fratello che gli dona il suo Spirito; Gesù, vero uomo e vero Dio, infatti, è il padre nella fede di tutti i figli di Dio, come sottolinea la lettera agli Ebrei quando afferma: "Gesù, autore e perfezionatore della fede." (Ebrei 12,2)

Gesù, dopo la sua risurrezione ha trasmesso, infatti, il suo Spirito e ha fatto nascere alla fede i suoi discepoli e li ha mandati nel suo nome agli uomini perché passassero la fede agli altri immergendoli, col battesimo, nel mistero divino della SS. Trinità e la potenziale immagine e somiglianza con Dio divenissero attive completamente in loro.
È importante ricordare i seguenti passi fondanti relativi a tale evento:

  • Giovanni 20,19-22 - "La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi! Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati."
  • Matteo 28,18-20 - "E Gesù, avvicinatosi, disse loro: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo."
  • Marco 16,15 - "Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo..."
È poi da ricordare l'episodio del paralitico: "Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua." (Marco 2,5-11)

Gesù quindi col "...coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati" di Giovanni 20,22 passa ai suoi discepoli un potere divino.

L'uomo, quindi può ora accogliere la grazia o rifiutarla, divenire figlio di Dio per adozione e collaboratore nella creazione a immagine e somiglianza dello stesso Figlio di Dio col potere di perdonare i peccati e portare ad accendere altri come figli di Dio con lo Spirito del Cristo che hanno il potere di trasmettere.
Lo Spirito è passato attraverso la predicazione ("kerigma" in greco) di uomini che sono già stati accesi dallo stesso Spirito; dice, infatti, San Paolo nelle sue lettere:
  • Romani 10,17 - "La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo."
  • 1Corinzi 1,21 - "...è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione."
  • 1Tessalonicesi 2,13 - "...ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete."
I Padri sostenevano che la parola dell'apostolo è lo sperma dello Spirito Santo, infatti, per Ireneo di Lione è sperma di vita che entrando nell'uomo, crescendo e sviluppandosi crea una nuova vita, quella filiale.
(La parola germe = sperma ad esempio è usata in 1Giovanni 3,9)

Chi con la predicazione accende la fede in un uomo in pratica ne diviene padre spirituale appunto nella fede e il discepolo di Cristo in tal modo, di fatto, assume un ulteriore potere divino in quanto viene a partecipare della paternità divina.
Questo è un tema tanto caro a San Paolo:
  • 1Tessalonicesi 2,7-12 - "...pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo... siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri... vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio... come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi... di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria."
  • 1Corinzi 4,14s - "Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo."
  • Galati 4,19 - "...figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!"
  • Tito 1,4 - "Tito, mio vero figlio nella fede comune."
  • 1Timoreo 1,2 - "...a Timoteo, vero figlio mio nella fede."
    (Vedi anche 2Corinzi 6,12s e 12,14s)
A questo punto è opportuno ricordare le parole ebraiche che il libro della Genesi in 1,26 mette in bocca di Dio "'Elohim" quando crea l'uomo a propria "immagine" "tzadem" e "somiglianza" "demut" .
Sono queste qualità che valevano per il primo uomo, ma che non accettò e che divennero profetiche e potenziali per gli uomini a venire che ormai da potenziali si concretizzano efficaci per chi si pone alla sequela di Gesù il Cristo, Figlio di Dio.
Ora in "tzadem" tramite i significati grafici delle lettere si può leggere "scenderà del Potente la vita " e dato che "tzel" è "ombra" scenderà "un'ombra della vita "... divina.
Questa ombra scese su Maria come è chiarito in Luca 1,35; Le annunciò, infatti, l'angelo Gabriele: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio" e grazie al "si" di Maria l'umanità fu visitata dalla grazia divina.

La somiglianza "demut" è intervenuta quando Dio stesso ha preso l'iniziativa, appunto, d'incarnarsi in Gesù di Nazaret prendendo la natura umana e per tutti gli uomini pagò il riscatto con il suo "sangue 'dem' portandolo dalla croce " e ciò "impedisce il morire " inteso come evento finale d'esistenza, perché è farmaco d'immortalità e regala la possibilità di godere della stessa vita eterna divina.

In Luca 10,16-22, al momento dell'invio dei 72 discepoli, Gesù esulta con le seguenti parole: " Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato. I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome. Egli disse: Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli. In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".

La natura umana è stata divinizzata tanto che, come abbiamo visto:
  • ciascuno può divenire creatore di sé pronunciando il sì come la vergine Maria;
  • il proprio nome può essere scritto nei cieli;
  • le parole che dice nella predicazione è come se le dicesse Gesù stesso;
  • può concorrere a creare figli di Dio col seme della predicazione;
  • può perdonare i peccati nel nome di Gesù;
  • può scacciare i demoni;
  • può camminare sopra i serpenti e gli scorpioni, ossia essere profeta di Dio.
Questo ultimo potere, infatti, è riferibile a quanto detto nel libro del profeta Ezechiele 2,3-7: "Mi disse: Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genia di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genia di ribelli. Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genia di ribelli."

Gli "scorpioni" sono gli "a'qribbim", termine che si può considerare un "criptato" da aprire e che, in definitiva, pare dire che sono quelli che "vedi vicino stare a vivere ".
Cioè con la parola "scorpioni" dice Dio a Ezechiele e Gesù è ai suoi discepoli che a questi tuoi vicini, anche se sono testardi, va annunciata la venuta di Dio.
Questi, peraltro, pur vicini, possono essere dei "lontani" da Dio anche se paiono molto "religiosi", e ciò perché si compia quanto dice il profeta Isaia 33,13 "Ascoltate, voi lontani, quanto ho fatto, riconoscete, voi vicini, qual è la mia forza."

I "serpenti", sono i "nachashim", che in definitiva, pure in modo "criptato", sono coloro che "sono a vivere "con "l'energia nascosta della luce .

Tanti, in definitiva, sono i poteri che Gesù ha dato ai suoi seguaci, ai cristiani, purché non si limitino solo a recare nel mondo il suo annuncio, ma che tengano presente quanto ebbe a dire a conclusione del "discorso della montagna": "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli", cioè chi ha "costruito la sua casa sulla roccia" (Matteo 7,21-24), ossia chi veramente nell'intimo ha accettato e intende compiere la volontà dello stesso Padre aderendo alla sua figliolanza, risorgendo dai peccati insiti con la natura umana, grazie al sacramento del perdono.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2017 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  SAN GIUSEPPE...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy