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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
IL CUORE DELL'UOMO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SUL "CUORE", DALLA GENESI »
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L'INCLINAZIONE BUONA E L'INCLINAZIONE CATTIVA
Il neonato, figlio d'uomo, è destinato a crescere nel mondo oltre che in forza delle proprie potenziali doti intrinseche, i famosi geni, in relazione anche alle condizioni esterne - famiglia, società, nazione, educazione, religione, ideologie e situazioni contingenti - in cui si trova a vivere e tutto ciò favorirà inevitabilmente alcune inclinazioni e me tarperà altre.
I racconti biblici della creazione e in particolare il versetto Genesi 2,7 informano che i progenitori dell'umanità furono formati direttamente da Dio.

Genesi 2,7 - "Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente."

Il testo ebraico per la parte di versetto che ho evidenziato in grassetto usa le seguenti lettere:



Il primo verbo che appare è quel plasmò YTzR , verbo specifico usato per le operazioni di vasaio nella formazione di un vaso.

In ebraico la parola "yetzoer" con quelle stesse lettere sta anche a indicare "carattere, temperamento, tendenza, inclinazione e istinto"; quindi, si può concludere che Dio dette a "'Adam" una inclinazione assoluta che possiamo definire il libero arbitrio, proprietà divina con cui se ben indirizzata con l'insegnamento giusto, cioè acquisendo discernimento alla scuola di Dio, poteva superare la problematica del bene e del male, del cui albero aveva, infatti, ordinato di non mangiare.

Considerata la giustizia divina, quell'albero, l'unico del giardino di cui l'uomo non poteva mangiare, tenendo conto la rettitudine di Dio, è da considerare che la sua presenza fosse proprio necessaria, altrimenti, sarebbe stata solo una trappola per gli uomini.
Il comando di non mangiarne ovviamente era il primo insegnamento delle norme di vita che come padre e madre Dio avrebbe dato agli uomini che intendeva completare nella formazione, ma il corso alla sua scuola certamente avrebbe comportato l'insegnamento di tutto quanto sarebbe servito per vivere nel mondo in modo corretto, per scegliere il bene ed evitando il male, per godere in pienezza del dono della vita.
L'albero in questione è strano, capace di dare frutti doppi, del bene e del male, quindi il mangiarne, in ebraico , "'akol" implica il fare una unità del tutto "kol" , cioè non discernere, vale a dire, mangiandone, prendere come un'esca che nasconde un amo, bella e buona alla vista, ma malefica all'interno.

Come riferisce il libro della Genesi al capitolo 3, accadde che la prima coppia che Dio aveva eletto per elevarla alla propria dignità trasgredì e mangiò di quei frutti doppi e ciò provocò l'inquinamento del cuore dell'umanità.

Nel racconto del diluvio, in due occasioni, all'inizio in Genesi 6,5, ma anche alla fine dell'episodio in Genesi 8,21, accade che Dio nei riguardi degli uomini costata che "...ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male" e viene usato nuovamente, per la seconda e terza volta il che non è casuale, ma è da considerare voluto proprio quel ; infatti per quel "...ogni intimo intento del loro cuore" sono usate le lettere
per dire in definitiva che ogni inclinazione dei pensieri del loro cuore era indirizzata al male, era stato ormai formato da un altro vasaio.
Vale a dire l'aver mangiato dell'albero dalla doppia inclinazione faceva sì che il male aveva avuto già sin da quei tempi antidiluviani la totale prevalenza sul bene.


In conclusione l'ebraismo insegna che gli esseri umani nascono con il libero arbitrio e con una "yetzer hatov", "inclinazione al bene", "la buona inclinazione", tendenza alla bontà e all'amore verso il prossimo e con una "yetzer hara'", "l'inclinazione al male", "la cattiva inclinazione", tendente verso il male, all'idolatria, alla cattiveria, al piacere dei sensi, al possesso, al potere e all'egoismo.

Il libero arbitrio darebbe però il potere di scegliere tra le due inclinazioni.
Questa idea viene tratta dalla frase che Dio disse a Caino in Genesi 4,7: "...il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo", ma si era agli inizi del processo del dilagare del male e poi ci fu la duplice costatazione di Dio che il male aveva ormai senza rimedio invaso in modo ineluttabile l'umanità tutta intera.
Dai risultati, infatti, ancora oggi si deve in definitiva costatare che in generale la scelta da parte del libero arbitrio degli uomini del mondo dà risultati pessimi, tanto che sorge il dubbio che una vita senza peccati sia una pia illusione, tant'è che non c'era e non c'è uomo che non pecchi.

Insito poi nel pensiero dell'ebraismo è che l'inclinazione cattiva è indispensabile per la vita in questo mondo, essendo il motore dello sposarsi, dell'avere bambini, di costruire una casa e di fare affari e commerci.
Eppure, il comando di crescere e moltiplicare, di aver figli e d'avere una casa propria ci fu da parte di Dio prima del peccato di Adamo quando "Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo" che ...abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne." (Genesi 2,22-24)

L'inclinazione cattiva, In effetti, s'è rivelata come un lievito che ha fatto lievitare tutta la pasta ed è da considerare alla pari di un invitato che entrato nel cuore "leb" dell'uomo comportandosi da serpente vi abita e ha preso il posto del padrone di casa.

Prendendo spunto dal racconto di Genesi 3, essendo questa inclinazione di fatto contraria al volere di Dio e subentrata per scelta da parte dell'uomo, il fatto viene catalogato alla stregua della presa di domicilio, anzi di presa di residenza di satana nel cuore dell'uomo come del resto propone Gesù nel Vangelo di Luca: "Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima ". (Luca 11,24-26)

Pare proprio poi che più importante diviene una persona, maggiori sono le tentazioni e più grande tende a divenire in lui lo "yetzoer hara'".
Tutti, così, sono soggetti a questa inclinazione che lasciata a se stessa ha portato l'odio e la guerra nel mondo e tutti i mali connessi.

Nel discorso tenuto il 24 settembre 2015 all'assemblea plenaria del congresso degli Stati Uniti d'America il Santo Padre Francesco ha parlato tra l'altro del monaco cistercense Thomas Merton che fu una fonte di ispirazione spirituale e una guida per molte persone e ha ricordato che nella sua autobiografia scrisse:

"Sono venuto nel mondo. Libero per natura, immagine di Dio, ero tuttavia prigioniero della mia stessa violenza e del mio egoismo, a immagine del mondo in cui ero nato. Quel mondo era il ritratto dell'Inferno, pieno di uomini come me, che amano Dio, eppure lo odiano; nati per amarlo, ma che vivono nella paura di disperati e contraddittori desideri."

Dice il Salmo 81: "Non ci sia in mezzo a te un altro dio" (Salmo 81,10) e conclude il Talmud: "Qual è il dio straniero che si trova nel corpo umano? È la cattiva inclinazione". (Shab. 105b)

La cattiva inclinazione, sostiene l'ebraismo, è combattuta dall'apprendimento della Torah, ed ecco che dall'ebraismo è ritenuto che mentre l'inclinazione cattiva ha la stessa età dell'uomo (il peccato originale), la buona inclinazione invece ha 13 anni di meno, perché inizia a svilupparsi solo alla "bar mitzvah" quando si diviene adulti per la comunità, perché solo da allora comincia ad avere effetto cosciente e attivo l'alleanza con Dio.

La cattiva inclinazione comincia, nel giovane infatti, a essere imbrigliata dall'adesione volontaria ai precetti della Torah che provoca le buone azioni e il servizio a Dio e al prossimo.
In ciò forse sta la radice dell'idea dell'uomo vecchio che ha la cattiva inclinazione e dell'uomo nuovo quello in cui inizia a svilupparsi la buona inclinazione quando appare al suo orizzonte lo spirito della Torah e di cui si attende la piena statura adulta e la sua nascita di cui parla Gesù in Giovanni 3 con Nicodemo.

La preghiera fondamentale dell'ebraismo è lo "Shema' Ishrael" tratta da versetti della Torah e il cui inizio richiama il versetto Deuteronomio 6,4s che recita appunto "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo."

E prosegue:

"Tu amerai il Signore tuo Dio
con tutto il cuore, con tutto il tuo intimo, pensieri e sentimenti;
con tutta l'anima, con tutto il tuo respiro, con tutti i desideri
e con tutte le forze." con tutte le forze, i tuoi poteri e tutte le tue possibilità.

Per i maestri dell'ebraismo l'amare Dio con tutto il cuore significa amarlo sia con l'istinto buono sia con quello cattivo!
E non può essere che così; infatti, cercando di rispettare il comando "amerai... con tutto il tuo cuore" si vuole dimostrare, per primi a noi stessi, d'essere pronti in ogni circostanza a combattere le nostre cattive inclinazioni e a rinunciare ai nostri desideri, per esaudire la volontà di Dio.

"Amerai Dio con tutta la tua anima", afferma il Talmud, significa amerai il tuo Dio "perfino se prende la tua anima" (Berakhot 54a), perché la nostra anima è dono di Dio e, come ci è stato insegnato, "dobbiamo essere pronti a restituirla a chi ce l'ha donata in qualsiasi momento Egli ce la richieda" (Berakhot 61b).

Con il comando "con tutte le tue possibilità", afferma il Talmud (Berakhot 54a), lo "Shema'" ci insegna che non dobbiamo limitarci ad amare Dio solo con lo spirito, ma anche materialmente: ciò significa con le nostre azioni e con i nostri averi; in altre parole anche con tutto ciò che possediamo materialmente, usando i nostri beni a favore di chi ne ha bisogno, o per scopi culturali e religiosi, o per la diffusione della fede.
Alla venuta del Messia Dio distruggerà l'inclinazione cattiva.
La prima alleanza del Sinai ha portato la legge in cui circola lo spirito Santo che rende sensibili al peccato; il peccato è, infatti, come un anestetico, perché ha il potere di rende insensibile l'uomo, ma Dio ha promesso una seconda alleanza (Geremia 31,31) che porterà alla liberazione di Cristo.

Scrive, infatti, al riguardo San Paolo nella lettera ai Galati: "prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa." (Galati 3,23-29)

Per il cristianesimo il battesimo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, per i meriti del sacrificio di Cristo fa rientrare l'uomo nell'alleanza e il battezzato, cui si chiede coerenza e si dà possibilità di perdono, diviene per Lui coerede del regno.

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