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RICERCHE DI VERITÀ...

 
ALZATI, RIVESTITI DI LUCE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GLI INCENSIERI
Al capitolo 16 è narrata la rivolta di Core, Datan e Abiram e dei loro 250 seguaci che si ribellarono perché dicevano che Mosè ed Aronne s'erano innalzati sugli altri e sostenevano che tutti della comunità erano santi e per dimostrarlo con degli incensieri offrivano anche loro incenso al Signore, ma si aprì la terra e li inghiottì, un fuoco uscì dal Signore e divorò anche i 250 uomini che offrivano l'incenso al Signore, "perché nessun profano che non sia della discendenza di Aronne si accosti a bruciare incenso davanti al Signore". (Numeri 17,5)

Il giorno dopo, tutti si ribellarono contro Mosè e Aronne.
Il Signore mandò un "flagello" di fuoco fermato solo quando Mosè inviò Aronne a purificare gli Israeliti col proprio incensiere; morirono altri 14.700 uomini.

Ora, Aronne aveva 4 figli: Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar (Esodo 6,23) tutti eletti dal Signore in Esodo 28,1 per la funzione di sacerdoti: "Tu fa' avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab, Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne" di cui, tra l'altro, Nadab e Abiu avevano visto il Signore all'Oreb (Esodo 24,9s).

Il libro del Levitico al capitolo10,1-3, però racconta della morte di due dei figli di Aronne ancora per il fuoco del Signore: "Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un braciere (un incensiere), vi misero dentro il fuoco e vi posero sopra dell'incenso e presentarono davanti al Signore un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. Ma un fuoco uscì dalla presenza del Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore. Allora Mosè disse ad Aronne: Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: In coloro che mi stanno vicino mi mostrerò santo e alla presenza di tutto il popolo sarò glorificato. Aronne tacque."

La parola "incensiere o braciere" di Levitico 10,1 nel testo ebraico è "machettah" o anche e si trova nella Torah 15 volte, di cui 4 in Esodo 25,38; 27,3;37,23; 38,3, poi 2 volte in Levitico 10,1 e 16,12, quindi 9 volte in Numeri 4,9.14 e 16,6.7.18.37.38.39.46.
Le stesse lettere sono usate per "terrore e spavento" e il radicale è per "strappare, tirare fuori, trarre via", usato anche per trarre fuori le braci.

Rashì, il commentatore ebreo medievale, riferisce due spiegazioni per la morte di "Nadab e Abiu": secondo rabbi Eliezer furono puniti perché avevano osato prendere una decisione liturgica pur presente il loro maestro Mosè, invece, secondo rabbi Jishmael erano entrati nel santuario avendo bevuto vino, contro il divieto espresso poi da Dio ad Aronne in Levitico 10,9.

La lettura sinagogale dell'intera Legge o Pentateuco è suddivisa in 54 parti dette "parashah" e quel brano del Levitico è letto dagli ebrei d'Israele il 25° Shabbat dopo "Simchat Torah" o Festa della Torah, generalmente a fine marzo o in aprile con la pericope Levitico 9,1-11,47.

Ora, il capitolo 10 del Levitico ha una particolarità in quanto contando le parole del testo ebraico i "soferim" hanno riscontrato che questo è la parte centrale della Torah, che peraltro capita proprio all'interno del versetto Levitico 10,16 ove dice: "Mosè s'informò accuratamente circa il capro del sacrificio per il peccato e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleàzaro e contro Itamàr, figli superstiti di Aronne", proprio la traduzione dice "s'informò" cioè in ebraico "darosh daresh" tra le parole "con ricerche ricercò".

Proviamo a leggere queste lettere secondo il criterio "al tikrei", tecnica usata alcune volte dai rabbini del "Talmud" che suggerisce "non leggere questo passo in modo usuale, ma anche in altro modo" e al riguardo propongo di usare i significati grafici delle lettere.

Siamo proprio nel tema del "rivestirsi di Luce", infatti:


proteggete il corpo dal demonio con un corpo di Luce questo sarebbe il centro della Torah!

Ecco perché è fondamentale il tema del rivestirsi di luce, altrimenti: le generazioni ( = ) per il demonio (sono e restano, sottinteso) povere .
Manifestazione del "corpo di Luce " è "una mente illuminata ".
Questa luce si può ricevere solo attraverso il Santo , infatti: "versa in aiuto la luce ".

Questa 25a "parshah" in definitiva racconta la consacrazione del Tabernacolo, la morte di Nadab e Abiu, e le leggi alimentari del "casherut", infatti, il Signore dice in quel passo di Levitico 10 al versetto 10 (Ezechiele 45,23): "Questo perché possiate distinguere ciò che è ("qodesh" ) santo da ciò che è ("chol" ) profano e ("tame'" ) ciò che impuro da ("tahor" ) ciò che è puro..."

Di purità e impurità mi sono interessato con l'articolo "Vittoria sul drago - Sanati nel Giordano" nel paragrafo "Impurità nell'ebraismo" che qui di seguito in gran parte riporto.

Nell'ebraismo i concetti di purità e impurità - "Taharat" e "Tumah" sono altra cosa dell'essere buoni o cattivi; lo stesso Sommo Sacerdote doveva purificarsi per entrare una volta l'anno oltre al velo nel Santo dei Santi e Gesù, in modo esplicito precisò: "Nessuno è buono, se non Dio solo." (Marco 10,18)

Una persona in stato di purità, perciò, non è senza peccato, ma è solo in condizioni idonee per avvicinarsi al sacro, e lo è se ha compiuto atti che dimostrino il desiderio di purificarsi per avvicinarvisi (di ciò resta traccia con il "mea culpa" da parte di tutti, celebrante compreso, all'inizio delle celebrazioni eucaristiche).

Solo chi s'era purificato, reso mondo liturgicamente, poteva accedere alle parti consentite della Tenda del Convegno o del Tempio e avvicinarsi ai riti.
Il termine Santo "Kadosh" poi, tra l'altro, comporta il significa "distinto - diverso".
Dio, il Santo, il distinto per antonomasia, chiede al popolo d'Israele di esser "Santo", diverso nel e per il mondo, osservando le Sue regole o "mizvot" per potersi portare in modo adatto nella sfera del diverso: "Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi perché Io Sono Santo." (Levitico 11,44 e simili in 19,2 e 20,7) e libro del Levitico, il centrale della Torah, è specialistico su questo tema e propone norme, decreti, comandi di Dio proprio, come abbiamo evidenziato, per "distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo". (Levitico 10,10)



È questo un versetto interessante perché usa quattro volte la preposizione "tra" che propone l'idea di "intelligenza" "binah" su quelle questioni. Sono messi in contrapposizione e in similitudine:
  • profano, laico, secolare "chol" e impuro "tame'" ;
  • santo "qodesh" e puro "tahor" .
Il profano "chol" dal punto di vista delle lettere nel senso biblico ha insita una negatività, in quanto, fa pensare che "nasconde il serpente ", infatti, poi i radicali e equivalgono a profanare e ad ammalarsi.
È come se nel corpo si nascondesse una potenza che provoca una variazione del normale stato; parola opposta è "lecha" il vigore.
Puro "tahor" viene dal radicale e le lettere ci parlano di un "amore che genera ()", mentre impuro "tame'" ci dice "di un utero che la vita origina ", ossia ci ricorda secondo il rituale della in Levitico 12,2-5 che una donna sarà impura per sette giorni se da alla luce un maschio e per due settimane se da alla luce una femmina.

Il racconto della Genesi dell'albero della conoscenza del bene e del male si propone con tutte le relative implicazioni come se un essere maligno, il serpente , si sia nascosto in qualcosa che la persona ha assunto - mangiato.

La decriptazione di questo versetto Levitico 10,10, che s'inserisce in una pagina di secondo livello di un lungo discorso sui tempi messianici, conferma l'idea: "E il serpente uscirà da dentro che sbarrato era nei cuori opprimendoli . La santità si porterà dentro . Saranno angeli , uscirà l'ammalare () e da dentro sarà l'energia a uscire dello immondo e dentro sarà l'energia a rientrare pura ."

Faccio notare che "immondo" è parola in linea col racconto della caduta di Adamo ed Eva nel capitolo 3 del libro della Genesi; cioè lo spirito inoculato dal serpente "nei cuori vive dall'origine " e comporta che tutti siamo potenzialmente impuri, come espresso dal Salmo 143: "Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto" (Salmo 143,2), confermato dalla verità espressa da Gesù con: "Nessuno è buono, se non Dio solo" (Marco 10,18), infatti, tutti siamo nati da Adamo.

Ogni eventualità, allora, che fa trapelare un'inefficienza o carenza pur se passeggera è segnale d'impurità, perché fa uscire dalla normalità, cioè rivela la possibilità un'invasione particolarmente intensa dell'avversario per cui la comunità si deve difendere, perché teme attacchi incontrollati di poteri che non può dominare, controllabili solo Dio.
L'individuo è così contaminato e può contagiare fisicamente e forse anche nello spirito, perché tutto è interconnesso; il corpo è, infatti, un tutto unico con lo spirito dell'uomo e con lo stesso spirito che Dio gli ha donato, quindi, una carenza corporea è, o ha, o avrà pure un riflesso sullo spirito e viceversa, così un segno esterno può già far trapelare una infezione dello spirito.
L'ammalato poi non è in grado di compiere tutte le "mizvot" e ciò è prova dello stato d'impurità, insomma, tutto ciò che lede l'integrità del corpo umano è inadatto e fa entrare in stato d'impurità lieve o definitiva.

Questo era il pensare del tempo, infatti, la donna incinta che partorisce ha contenuto una vita, lei è impura; il sangue che esce o è uscito indica un segnale d'indebolimento.
I mistici ebraici della "qabbalah" sostengono che ove si concentra una grande quantità di santità che poi viene a mancare, il vuoto è riempito da impurità.
Ogni indebolimento è segno d'impurità; il seno della donna ad esempio, già piena di santità del bambino, dopo il parto ha un vuoto, occorre che si purifichi ed egualmente al momento delle mestruazioni, una vita potenziale muore, c'è una perdita di sangue, la donna allora è impura.
La perdita di liquidi seminali dai genitali, anche nel sonno, egualmente segnala una impurità; del resto il sonno, popolato dai sogni incontrollabili, è occasione di invasione ignote e reca a impedimento momentaneo d'operare per santificarsi, quindi, a un vuoto di santità.

La morte, poi, è vista come il massimo dell'impurità.
Per ciò occorre una purificazione mattutina, la "neteilat yadaim" - lavanda delle mani - dal "ruach rà" , vale a dire dallo spirito cattivo o del male. Questo spirito cattivo, in definitiva, è quello che provoca una disarmonia nell'uomo fino a causarne la morte.
Il termine che si trova nella storia di Saul che "veniva atterrito da uno spirito cattivo" (1Samuele 16,14; 16,16; 19,9) lo ritroviamo nel libro degli Atti degli Apostoli: "Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano. Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica. Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. Ma lo spirito cattivo rispose loro: Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete? E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Èfeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù." (Atti 19,11-17)

Gesù, infatti, toglie in modo radicale e non formale l'impurità, sana malati, lebbrosi, ciechi dalla nascita, emorroisse, scaccia demoni e risuscita i morti.
Tornando alla morte dei figli di Aronne, evidentemente Nadab e Abiu non avevano seguito le norme per il Tempio e sulle cose sacre.
Il versetto Levitico 10,3 termina sinteticamente con "Aronne tacque" anche se in quella occasione gli erano morti la metà dei figli e non poteva fare lutto!
L'episodio intende sottolineale che chi si presenta a servire il Signore lo deve fare in modo non disattento intenzionato ad attenersi alle norme divine senza aggiungere nulla e sforzandosi di seguire totalmente la volontà del Signore visto che entra in un ambito non normale, ma Santo.
Quel "fuoco illegittimo" in ebraico è, infatti, un fuoco estraneo "'esh zarah", ossia straniero, perché non rispettava le regole sancite da Signore stesso.

Un modo per dire in ebraico "incenso", ma da intendersi come "profumo" generico da ardere, è "qetoroet", ma il "qetoroet" che doveva ardere davanti al Santuario del Signore era solo una miscela di profumi particolari.
(Chetura "Qeturah" tra l'altro è il nome della terza moglie sposata da Abramo in tarda età che alcuni commentatori ebrei ritengono fosse la stessa Agar madre di Ismaele dopo il matrimonio d'Isacco, come risulta in Genesi 25, dalla quale Abramo ebbe altri 6 figli da cui discendono i popoli stranieri quali i Medianiti, i Sabei e Dedaniti.)

Le regole per l'incenso da usare davanti al Signore sono definite in Esodo 30,34-38 (Vedi: "Nel Santo l'altare dei profumi davanti al Santo dei Santi") e in particolare in Esodo 30,9 il Signore, quando aveva dato disposizioni per l'altare dei profumi, aveva avvertito: "Non vi offrirete sopra incenso illegittimo..."

Per ottenere quello legittimo il Signore aveva detto a Mosè: " Procurati balsami: storace, onice, galbano e incenso puro: il tutto in parti uguali. Farai con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del profumiere, salata, pura e santa. Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. Non farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. Chi ne farà di simile, per sentirne il profumo, sia eliminato dal suo popolo."
(Esodo 30,34-38 Vedi: "Nel Santo l'altare dei profumi davanti al Santo dei Santi")

La frase che ho evidenziato in azzurro dal testo in ebraico, in effetti, è: "Prenditi, 'qach lek' , degli aromi 'sammim' , della resina, 'nataf' del garofano, 'vushicheloet' del galbano aromatico, 'vechoelbbenah sammim' e dell'olibano puro, 'velebbonah zakkah' a dosi uguali, 'bad bebad' ", ma in tale procedura è estraneo il "qetoroet" , ossia non va bene un profumo generico, non "kasher".

Riporto la decriptazione di quei versetti Esodo 30,34-38 che si trova nel mio accennato articolo.

Esodo 30,34 - Portata era stata all'origine all'essere ribelle dal Signore la maledizione. Li salverà rovesciando l'ammalare. Al trono vivranno alla destra. Gli amati il Verbo avrà portati risorti nell'assemblea del Potente. Il Crocifisso li ha portati chiusi nel cuore. Tra gli angeli entreranno nei gironi a vivere. Saranno stati i viventi portati al Potente dal Figlio; entreranno puri dal mondo alla pari a starvi per l'esistenza.

Esodo 30,35 - Si porteranno al vederlo i risorti a stare nel crocifisso. Verranno a versarsi nel cuore. Nel corpo del Crocifisso con i corpi si verseranno per chiudersi nel seno. Dal mondo col corpo li porterà, verserà i racchiusi vivi a vivere dal Potente. Gli si chiuderanno nel cuore. Gli entrati si porteranno con i corpi nel Santuario.

Esodo 30,36 - Li porterà risorti, nell'assemblea li verserà integri. A vivere con gli angeli entreranno, usciti dalla polvere per la portata energia dal Crocifisso. Tutti entreranno a vivere la vita degli angeli, entreranno dal Potente al volto, con gli angeli staranno. S'aprirà l'eternità completa dentro lo splendore. I viventi ha portato alla vista volando nel Risorto col corpo, desiderosi di conoscerlo. Camminando col Risorto i viventi entrano da Santi nel Santo. Staranno gli uomini per l'esistenza col Potente tra i retti a vivere.

Esodo 30,37 - Ha portato dal mondo, ha versato dal cuore, il corpo alla fine della moglie, il corpo che per il Crocifisso ha operato illuminando il mondo. Da dentro uomini retti, apostoli del Crocifisso, escono. Il Potente verrà alla vista simile per potenza come i viventi nel santuario. Il Crocefisso nel mondo era del mondo il Potente; la sposa è stato dal mondo a portare fuori!

Esodo 30,38 - Il primo che fu risorto e la moglie con i corpi saranno alla vista luminosi uscire. La rettitudine ai viventi hanno recato nel mondo, potenti li partoriranno, saranno dal ventre ad uscire, li porteranno tra gli angeli. L'Agnello, il Crocifisso vivo rivedranno che i viventi fu a recare.

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