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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
UOMO, RIVESTITI DELLA TUA DIGNITÀ

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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NUDO E NUDITÀ NEGLI ALTRI LIBRI DELLA TORAH
Vediamo cosa dicono gli altri 4 libri della Torah sull'essere nudi.

Esodo
Nel libro dell'Esodo circa l'essere nudo o scoperto si trovano due citazioni ed entrambe riguardano norme per il comportamento e il vestiario per i sacerdoti:

  • Esodo 20,26 - "Non salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità", ove per nudità è usato ;
  • Esodo 28,42 - "Farai loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce" ove per nudità è usato ;
Della seconda citazione riporto anche il contesto più ampio del discorso in cui si trova: "Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per loro farai anche berretti per gloria e decoro. Farai indossare queste vesti ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. Farai loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce. Aronne e i suoi figli li indosseranno quando entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li farebbe morire. È una prescrizione perenne per lui e per i suoi discendenti." (Esodo 28,40-43)

Il sacerdote, quindi, per poter officiare deve essere con abito di lino tutto bianco splendente, ben coperto con una tunica, ed è usato anche qui come quando Adamo fu rivestito con la pelle, il termine "kuttanot" , poi calzoni e berretto e soprattutto deve essere unto e consacrato tutto sul modello dell'Adamo senza peccato, pensato da Dio rivestito da un abito di luce.

Levitico
Nel libro del Levitico i capitoli 18 e 20 riportano numerose volte il termine che traduciamo con nudità.
Tali prescrizioni iniziano con "non scoprirai la nudità..." "lo tegalleh a'rvat o a'rvah" , lettere che in trasparenza dicono "il serpente viene () a rivelarsi da nemico portandosi a segno ".

Scoprire la nudità di qualcuno è atto pericoloso, perché potenzialmente fa entrare in campo qualcosa demoniaco che può portare alla morte.
Il fatto scatena desideri irrefrenabili che coinvolgono le persone e le famiglie con potenziale modifiche degli assetti e nascite che potrebbero stravolgere la vita regolare auspicata per la comunità.
L'atto sessuale, insomma, scatena l'immaginazione e occorre che sia regolamentato e normalizzato proprio a difesa della comunità stessa.

Lo stesso prepuzio dell'uomo, in ebraico "a'relah", poi appare allegoricamente come incarnazione del serpente, in quanto, "si vede dal corpo un serpente uscire ", quindi, occorre esorcizzare una tale situazione da qui il compimento di un atto che sia tale da costituire un memoriale per l'uomo, la circoncisione.
Non a caso un modo per dire circoncidere, togliere la carne che copre il prepuzio è usato il radicale e e la circoncisione è la "mulah" che manifesta l'intenzione e poi l'impegno che "dalla vita si porti il serpente a uscire " e la prima volta la prescrizione si trova in Genesi 17,11 quando Dio dice ad Abramo:"Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi." (Genesi 17,11)

La stessa Torah nel libro del Deuteronomio 1015s precisa che la vera circoncisione necessaria è di ben diversa levatura e che quella nella carne è solo un segno di volere un'altra più sostanziale, quando dice con espresso riferimento ad Abramo: "Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca..."

Del resto, perché, "un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso" (Salmo 64,7) è proprio il cuore dell'uomo che in effetti deve venire circonciso come ripete il profeta Geremia "Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore". (Geremia 4,4)

Il segno della circoncisione è portato direttamente sulla tunica di pelle di Adamo, quindi da considerare alla stregua di quello comandato per le vesti in generale che si trova nella Torah in Numeri 15,37-41 ove dice: "Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla agli Israeliti dicendo loro che si facciano, di generazione in generazione, una frangia ai lembi delle loro vesti e che mettano sulla frangia del lembo un cordone di porpora viola. Avrete tali frange e, quando le guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore e li eseguirete; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituireste. Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d'Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio".

Il capitolo 18 del Levitico riguarda le proibizioni sessuali che devono essere rispettate per essere diversi nel comportamento dagli altri popoli che hanno contaminato il paese che viene ora dato agli Israeliti e in tale capitolo in 14 versetti dal 6 al 19 la parola nudità è ripetuta ben 23 volte, come risulta qui di seguito:

"Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per scoprire la sua nudità. Io sono il Signore. Non scoprirai la nudità di tuo padre né la nudità di tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità di una moglie di tuo padre; è la nudità di tuo padre. Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, nata in casa o fuori; non scoprirai la loro nudità. Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità. Non scoprirai la nudità della figlia di una moglie di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella, non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre. Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre. Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, avendo rapporti con sua moglie: è tua zia. Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello. Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia. Non prenderai la figlia di suo figlio né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali. È un'infamia. Non prenderai in sposa la sorella di tua moglie, per non suscitare rivalità, scoprendo la sua nudità, mentre tua moglie è in vita. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'impurità mestruale." (Levitico 18,6-19)

In Appendice riporto decriptato tutti i 30 versetti di Levitico 18.
Varie di queste norme si trovano ripetute in Levitico 20 nella pericope "Colpe contro la famiglia" ove la parola nudità è ripetuta 8 volte, una volta nel versetto 11 che recita "Se uno ha rapporti con una moglie di suo padre, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro" e 7 volte nei 5 versetti dal 17 al 21 che riporto qui di seguito:

"Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un disonore; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo. Quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella: dovrà portare la pena della sua colpa. Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue mestruazioni e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto il flusso di lei e lei ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo. Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne: tutti e due porteranno la pena della loro colpa. Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato: dovranno morire senza figli. Se uno prende la moglie del fratello, è un'impurità; egli ha scoperto la nudità del fratello: non avranno figli." (Levitico 20,17-21)
(Vedi: "Acqua viva, fonte, sorgente per lavare il peccato")

Numeri
Nel libro dei Numeri, invece, non si trovano collegamenti su questioni connesse con precetti relativi alla nudità.

Deuteronomio
Nel libro del Deuteronomio il termine ebraico di "oe'rvat" si trova nei due casi in appresso, in:
  • Deuteronomio 23,15 ove la C.E.I. traduce "oe'rvat" come "indecenza".
    Riporto l'intero pensiero che si trova in Deuteronomio 23,13-15: "Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. Nel tuo equipaggiamento avrai un piolo, con il quale, quando ti accovaccerai fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi. Poiché il Signore, tuo Dio, passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere, l'accampamento deve essere santo. Egli non deve vedere in mezzo a te qualche indecenza, altrimenti ti abbandonerebbe."
  • Deuteronomio 24,1 ove la C.E.I. traduce "oe'rvat" con "qualche cosa di vergognoso", infatti "Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa."
    Versetto famoso che non trova l'accettazione da parte di Gesù in Matteo 19,1-9 ove il Signore richiama il primo matrimonio dei due progenitori che era un vincolo assoluto, onde la divisione tra coniugi di fatto è da classificare trae una le vittorie di Satana che opera efficacemente il suo ruolo malefico di divisore.
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