BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2017  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheDecriptazione Bibbia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
UOMO, RIVESTITI DELLA TUA DIGNITÀ

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

DIGNITÀ, BENE INALIENABILE »
LA NUDITÀ NEL LIBRO DELLA GENESI »
NUDO E NUDITÀ NEGLI ALTRI LIBRI DELLA TORAH »

LA NUDITÀ DEL PROFETA ISAIA
Isaia della tribù di Levi fu un grande profeta nel regno di Giuda.
Nato nel 765 a.C. ai tempi del re Ozia, vissuto poi sotto Iotam, Acaz e Ezechia, dopo il 700 si perdono le tracce.
Per la tradizione ebraica fu arrestato e condannato a morte sotto il re Manasse, il re idolatra che annullò le riforme del padre Ezechia, portando l'adorazione idolatrica nel Tempio.
Pare che Isaia fu mandato dal Signore a Manasse per ravvedersi, ma questi, adirato, lo condannò a morte.
Fu preso e segato in due con una sega da legno come accennano alcuni apocrifi e la lettera agli Ebrei 11,37 che appunto in quel versetto pare riferirsi anche a quel fatto.

Il suo nome, in ebraico è "Isha'iahu" , sta a significare "IHWH è salvezza " ed è molto simile a quello di Giosuè da cui deriva quello di Gesù .

Il libro di 66 capitoli detto del profeta Isaia nella Tenak ebraica, interamente accolto dalla Bibbia cristiana, in effetti, storicamente risulta scritto almeno in tre tempi.
Solo la prima parte per contenuti corrisponde al tempo in cui effettivamente visse quel profeta, mentre le altre due sono evidentemente da attribuire ad una scuola che da lui prende aspirazione.
Si può, infatti, considerare nel libro queste tre divisioni:

  • Proto-Isaia, capitoli 1-39 dal 740 al 700 a.C., ove all'approssimarsi di guerre e invasioni il profeta esorta alla fiducia in IHWH;
  • Deutero-Isaia, capitoli 40-55 dal 550 al 539 a.C. durante l'esilio a Babilonia, esortazione al popolo oppresso sul tema del servo di IHWH;
  • Trito-Isaia, capitoli 56-66 dal 537 al 520 a.C. dopo il ritorno dall'esilio; speranza nella conversione delle nazioni pagane.
Il libro del Proto-Isaia contiene un breve capitolo, il 20°, di soli 6 versetti, in cui c'è il racconto di Isaia che adotta una procedura di profezia di tipo comportamentale insolita per lui, ma tipica piuttosto dei profeti Geremia ed Ezechiele.
Isaia in tale occasione si spoglia anche del vestito di sacco penitenziale e per tre anni, nudo, forse con solo un perizoma, e a piedi scalzi come un prigioniero di guerra, intese predire la sorte di chi avrebbe partecipato a una coalizione contro gli Assiri, annunciando la vittoria dell'Assiria.
Una predicazione di Isaia in tal modo non è ricordata dai libri storici che trattano di quel tempo come in 2Re 18 e seguenti.
Si è al tempo dei primi anni del regno in Giuda di Ezechia (716-687 a.C.), gran riformatore religioso, che con l'intento di rimuovere il politeismo dal territorio procedette alla:
  • concentrazione del culto a IHWH solo a Gerusalemme, distruggendo altri templi presenti in giudea;
  • abolizione dell'idolatria favorita sotto il regno di suo padre;
  • restaurazione del pellegrinaggio della Pasqua Ebraica con invito esteso a tutte le tribù d'Israele.
Avvenne che l'Assiria si impadronì (711 a.C.) della città filistea di Asdod ove era stata creata la lega anti assira con la diplomazia egiziana e etiopica.
Ezechia pare fosse propenso a unirsi a quella lega cui si oppose Isaia.

Di seguito riporto il testo di Isaia 20 secondo la traduzione C.E.I. del 2008.

Isaia 20,1 - Nell'anno in cui il 'tartan", mandato ad Asdod da Sargon re d'Assiria, giunse ad Asdod, la assalì e la prese.

Isaia 20,2 - In quel tempo il Signore disse per mezzo di Isaia, figlio di Amoz: Va', lèvati il sacco dai fianchi e togliti i sandali dai piedi! Così egli fece, andando nudo e scalzo.

Isaia 20,3 - Il Signore poi disse: Come il mio servo Isaia è andato nudo e scalzo per tre anni, come segno e presagio per l'Egitto e per l'Etiopia,

Isaia 20,4 - così il re d'Assiria condurrà i prigionieri d'Egitto e i deportati dell'Etiopia, giovani e vecchi, nudi e scalzi e con le natiche scoperte, vergogna per l'Egitto.

Isaia 20,5 - Allora saranno abbattuti e confusi a causa dell'Etiopia, loro speranza, e a causa dell'Egitto, di cui si vantavano.

Isaia 20,6 - In quel giorno gli abitanti di questo lido diranno: Ecco che cosa è avvenuto della speranza nella quale ci eravamo rifugiati per trovare aiuto ed essere liberati dal re d'Assiria! Ora come ci salveremo?"

Gli abitanti di quel lido che si disperano sono i filistei.
In definitiva, Isaia con quel suo agire in pratica dice ai suoi fratelli del regno di Giuda, ricordatevi voi vivete nel regno di cui il vero re è proprio Dio stesso, non abbiate paura, quella di essere esuli, nudi, scalzi e con natiche scoperte con grande vergogna sarà il destino di chi ripone fiducia in altri e non in IHWH, in pratica, a chi non crede e si appoggia ad altri sarà assegnata la stessa sorte dei progenitori, quando esuli uscirono dal Paradiso terrestre, il "Gan Eden".
In questi 6 versetti, infatti, si trova:
  • per tre volte la parola "nudo" "a'rom";
  • sempre accompagnato da "scalzo" "ichef";
  • una volta il termine che sta per nudità e/o vergogna "oe'rvat";
  • "natiche scoperte" "cheshupi shet".
Di "a'rom" e "oe'rvat" abbiamo già parlato, quindi, vediamo gli altri termini elencati.
La parola scalzo "ichef" merita di soffermarci un poco per capirne il senso. Per cominciare ricordiamoci che davanti al roveto ardente, territorio reso sacro per la presenza di IHWH, questi disse a Mosè "Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!" (Esodo 3,5)
Eguale richiesta si trova in Giosuè 5,15.

Nel Tempio I sacerdoti si dovevano lavare I piedi (Esodo 30,21s) e poi andavano scalzi; poi ebrei e cristiani hanno tolto questo precetto dalle sinagoghe e chiese, ma i mussulmani si levano le scarpe nelle moschee i luoghi del loro culto.
Da tali fatti per le lettere di "ichef" di scalzo viene l'idea "essere in assemblea (davanti) al volto "; inoltre "chef" da solo significa "innocente", quindi l'essere scalzo richiama l'essere innocente, non rivestito di altri orpelli ma nella semplicità e soprattutto senza portare nel luogo sacro la sporcizia del mondo esterno.

Nell'episodio della lavanda dei piedi durante l'ultima cena, peraltro, Gesù disse: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti." (Giovanni 13,10) ossia "essere stretti - in assemblea con il Verbo - Parola " rende puri, solo i sandali sono sporchi e vanno tolti.

Il Signore, peraltro, nel mandare per la prima volta gli apostoli in missione disse: "Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi." (Matteo 10,9-14)

I soli sandali da usare, dice San Paolo, è lo zelo dell'annuncio: "...avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo..." (Efesini 6,15)

Passando oltre, si ha il termine "natiche, sedere" li segnato come "shet", cioè il luogo ove la "luce ha termine "...simile al nostro modo di dire "dove tramonta il sole".
Abbiamo, inoltre, "scoperte", "cheshupi", viene dal radicale usato per gli alberi e vale come "pelare, mondare, sbucciare e scortecciare", mentre per le persone indica il "denudare", lo "scoprire", lo "spogliare" e una lettura a lettere singole di risulta: "dal nascosto alla luce portare la faccia che c'è ".

Ho voluto decriptare col mio metodo questi sei versetti di Isaia 20 e ne dimostro il risultato per il primo riportando il testo ebraico e la giustificazione del risultato poi, di tutti, di seguito, riporto la decriptazione completa.

Isaia 20,1 - Nell'anno in cui il "tartan", mandato ad Asdod da Sargon re d'Assiria, giunse ad Asdod, la assalì e la prese.




Da dentro un fuoco ha inviato dalla croce . Da dentro l'Unigenito alla fine il corpo ha indicato bello () alla luce dell'amata . Dentro gli arde il vigore dell'Unico che indica di portare al ribelle in cammino e un apostolo del Regno l'Unico al nemico ha recato a esistere per la guerra . Dentro la Donna () con l'amato portati sono in cammino per aiutare il mondo .

Questo versetto pare evocare la scena di Gesù, Giovanni e la Madre sotto la croce di cui parla il Vangelo di Giovanni 19,26.
I due, madre e discepolo, di fatto sono il frutto del Cristo per combattere il male nel mondo.
Uno dei discepoli, con la nota "quello che Gesù amava", si trova per cinque volte nel Vangelo di Giovanni, precisamente:
  • Giovanni 13,23 - "Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola a fianco di Gesù";
  • Giovanni 19,26 - sotto la croce "Gesù allora, vedendo la Madre e li accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla madre: Donna ecco il tuo figlio";
  • Giovanni 20,2 - la Domenica della risurrezione "Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!";
  • Giovanni 21,7 - "Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: È il Signore!...";
  • Giovanni 21,20 - Al lago di Tiberiade "Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato a suo fianco e gli aveva domandato: Signore chi è che ti tradisce?".
Ed ecco la decriptazione tutta a seguire.

Isaia 20,1 - Da dentro un fuoco ha inviato dalla croce. Da dentro l'Unigenito alla fine il corpo ha indicato bello alla luce dell'amata. Dentro gli arde il vigore dell'Unico che indica di portare al ribelle in cammino e un apostolo del Regno l'Unico al nemico ha recato a esistere per la guerra. Dentro la Donna con l'amato portati sono in cammino per aiutare il mondo.

Isaia 20,2 - Dentro si videro dalla croce uscire per il mondo. Sono l'Unigenito con la mano da cibo a portare al mondo; da dentro è la mano di Gesù che è uscita. Il Figlio primogenito la Madre ha portato con giù al serpente. La Madre col corpo in cammino reca per liberare. Dalla croce alla luce l'ha versata al tramonto. Con l'acqua dalla croce l'ha inviata. Così ha recato all'apostolo (dopo quanto detto è Giovanni) dall'alto la rettitudine. Dalla croce, per ammalarlo, giù la Madre in azione al serpente, da piede per appiattirlo, porta. (Profezia di Genesi 3,15) Saranno con l'agire a bruciarlo i retti apostoli che escono in cammino. Al nemico si porta la Madre, si reca a scalzarlo.

Isaia 20,3 - E fu l'Unigenito al ribelle del mondo portato in campo dall'Unico. Col fuoco nel corpo uscì al serpente. Il retto servo fu Gesù che fu nel mondo per denudarlo e scalzarlo per tre anni. È stata la Madre dall'Unigenito portata dalla croce e ai viventi l'ha portata con il soffio alla fine in azione al serpente con l'acqua. Giù col corpo è stata con la Madre recata in azione al serpente un vaso che porta il fuoco.

Isaia 20,4 - Con la rettitudine il Figlio nel mondo retribuisce così per l'Unico l'avversario. Dall'Unigenito in croce alla luce da dentro è con l'acqua scesa irrigata la Madre. Si porta per prima cosa a indicare in cammino che il serpente porta l'oppressione. E gli portano il fuoco gli apostoli in azione, che il corpo della Madre sono, e lo colpiscono gli rovesciano energia, è alla vergogna portato. La Madre portatasi è a stringerlo con la parola e cosi a insidiarlo è con la risurrezione dalla croce. Con l'agire un corpo - popolo - Chiesa ha portato; l'integrità si alza alta.

Isaia 20,5 - Ed alla tomba dalla croce fu recato e dentro la risurrezione si portò. Con le piaghe si riportò alla luce. Dall'intimo il Cuore alla Madre recò, ai viventi gli apostoli in vita ha portato. Il corpo è stato dai morti glorificato ; dalla croce vive.

Isaia 20,6 - E per l'Unigenito al ribelle il fuoco in casa gli entrò. Dall'Unigenito fu nel mondo, colpito. Dentro dentro fu che portò la Madre al mondo. Da Lei uscirono gli apostoli fuori con la rettitudine. Al mondo in vita dentro al cuore gli apostoli hanno portato dell'Unigenito la risurrezione dei corpi. In pienezza gli apostoli hanno portato il Risorto ai viventi. Il serpente in azione hanno colpito. Dai corpi esce il serpente, escono a liberare i viventi con la parola. Gli apostoli sono che di viventi in cammino alla Donna portano il corpo e dell'Unigenito sono così retti inviati con la parola che dal Cuore dell'Unico l'energia della grazia recano.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2017 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  DECRIPTAZIONE BIBBIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy