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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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NUDITÀ DI ISRAELE SECONDO I PROFETI OSEA ED EZECHIELE
Il profeta Osea "Hoshea'", il cui nome è simile a quello di Isaia, vissuto nel regno d'Israele o del Nord nell'VIII secolo a.C., ai tempi di Geroboamo II e successivi re, prima comunque della vocazione del profeta Isaia nel libro omonimo di 14 capitoli, al capitolo 2, presenta Israele come la sposa infedele del Signore.
L'autore Osea chiama il re d'Israele "nostro re" e usa forme linguistiche non usuali, proprie del regno del Nord, indi è da ritenere vissuto in quel regno, come s'evince da alcuni riferimenti (7,3 e 10,3).
Siccome il libro del profeta Osea non riferisce della conquista di Samaria da parte degli Assiri si conclude che l'autore o i primi raccoglitori siano vissuti prima del 722 a.C. anno della deportazione degli abitanti del regno del Nord.
I capitoli 1-3, s'imperniano sulla vicenda matrimoniale di Osea che serve da motivo e metafora per far presente l'amore di IHWH lo sposo, per il popolo e in particolare il capitolo 2 dal versetto 4 in poi presenta Israele quale sposa infedele del Signore in modo molto simile a quanto poi farà il profeta Ezechiele oltre un secolo dopo.
Ivi si parla di adulterio, di prostituzione, della sua nudità che l'ha coperta di vergogna, ma l'amore del Signore non ha limiti e supera ogni ragionevolezza, infatti, comunque, dice il Signore: "Ti farò mia sposa per sempre... nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza... nella fedeltà e tu conoscerai il Signore." (Osea 2,21s)

Il testo di quel libro è stato da me decriptato e nasconde bellissime pagine sul Messia che si possono trovare in "Sul libro del profeta Osea".

Riporto il testo decriptato del Capitolo 2 di Osea a partire dal versetto 4.

Osea 2,4 - Nel corpo si è da casa portato dentro l'Unigenito. Da vivente anela alla lite di recarsi, così è uscita la maledizione dell'Unico, da una Donna completamente gli è stata portata. Per scontrarsi con la rettitudine è dal serpente l'Unigenito. Di un uomo nel mondo ha portato finalmente alla pienezza il corpo. Da questa da Figlio è uscito a vivere. Di persona è in campo. E bello il volto con cui si reca il Verbo ad esistere al mondo dei viventi. Dentro per opprimere il demonio è al mondo.

Osea 2,5 - Col Verbo invia l'Unico il soffio della risurrezione; gli è nel cuore dell'energia. Si vedrà il verme della perversità giù nel tino sarà ad entrare, bruciature gli saranno portate. Dai viventi uscirà, li riporterà partoriti e risorti gli Uomini saranno nel mondo, come (ri)vestiti di purezza li porterà illuminati, completa uscirà la rettitudine in terra, rialzerà l'esistenza al mondo, riuscirà per gli uomini la forza per uscire dal fango alla vita delle origini.
(2Corinzi 5,2-4 - "Sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di essere rivestirci del nostro corpo celeste; a condizione però di essere trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale vengo assorbito dalla vita.")

Osea 2,6 - Portò a venire dentro degli angeli l'esistenza a stare al mondo. La potenza delle origini l'Unico in un corpo ha chiusa in un vivente. La rettitudine è stata dentro inviata nell'esistenza. Questa col Figlio è dalla Madre uscita per i viventi del mondo.

Osea 2,7 - La rettitudine è con questi inviata finalmente al mondo. L'Unigenito ai viventi la Madre al mondo ha recato. Dentro è il fuoco entrato, la perversità dai corpi finirà dai viventi. Bruciature inizieranno con amarezze a uscire al primo serpente per indebolirlo. L'Unigenito chiuso in un corpo è tra i viventi. Per amore è da inviato per finire l'angelo (ribelle). È la guerra all'esistenza a portare in vita nei giorni giù al ribelle. Reca al superbo la fine. Sarà la devastazione per l'angelo. È a recare la risurrezione che fune sarà dell'esistenza.

Osea 2,8 - In cammino inviata esce degli angeli l'energia. È in una capanna venuta. In giro così la rettitudine dentro in pienezza è in un corpo, è stata dalla Madre portata in una stalla, il termine era venuto. In cammino per aiutare col corpo al mondo reca un sentiero che porterà alla fine ad essere fuori dal serpente per venire a viver su dall'Unico.

Osea 2,9 - Per aiutare nel corpo, il Verbo al mondo viene dai viventi per amore. Si è al mondo recato dal serpente, venuto alla luce per affliggerlo, inizia la purezza a recargli, lo cercherà di finire recidendolo. Viene alla contesa, desidera il ribelle primo serpente indebolire. All'Unico convertirà. Uscirà la maledizione dagli uomini. Forti riusciranno per la prima volta come erano. L'Amore recherà dentro. Il serpente sarà dall'Unigenito colpito nei viventi; si vedrà alla fine uscire.

Osea 2,10 - Portata al mondo è dall'Unico al serpente la calamità in azione. Uscita la rettitudine è dell'Unico, ucciso ne sarà per l'energia, finito completamente sarà il serpente dal mondo, fuori aiuterà a scappare l'angelo portandolo ad uscire da tutti. Sarà ai corpi portata la risurrezione. Li porterà dal mondo. Saranno su ad uscire inebriati. Al trono del Verbo usciranno le moltitudini. Sarà alla fine la forza del serpente perverso colpita, uscirà da dentro, si vedrà il fuoco portare dal Potente ai Baal.

Osea 2,11 - Con la potenza della rettitudine, l'energia l'Unigenito della risurrezione reca dentro. Reca la potenza che abbatterà, delle tombe, alla fine le porte. In cammino i frutti dal tempo recherà e tutti saranno coi corpi portati in dono a casa. I viventi condurrà all'eternità ed al mondo ad arrostire completamente sarà giù il ribelle portato. L'orgoglio finito sarà. Il serpente, così, in un buco porterà alla fine. L'Unigenito col rasoio lo porterà a finire dal mondo.

Osea 2,12 - E nel tempo al mondo l'Unigenito si rivela. Viene inviato alla casa del serpente. Da segno escono con potenza a sentirsi forti lamenti. Dai viventi per amore è uscito. Recherà un uomo per il Potente guai che saranno giù ad esistere al serpente. L'angelo (ribelle) uscirà dai viventi, esiste il "basta!"

Osea 2,13 - E al mondo un sabato saranno tutti liberati. Li porterà risorti fuori dalle tombe in cammino dal mondo. In prigione sbarrerà la perversità, la brucerà. A casa alla fine fuori recherà tutti i viventi; li porterà all'eternità dal mondo.

Osea 2,14 - Dal mondo risorti i morti saranno in cammino col Verbo. Gli angeli dal mondo recherà finalmente ad incontrare. Alla fine usciranno beati con l'Unigenito a vivere col corpo. Dal mondo il dono uscirà dei viventi. Nel mondo dal serpente l'Unigenito per bruciarlo dai corpi con l'energia alla fine ad abitare guizzò. I viventi per amore riporterà di sabato a stare in vita. La potenza è in azione nei corpi a riportare delle origini. Tutti integri rivivranno. Alla fine uscirà il Demonio dal mondo.

Osea 2,15 - E per un censimento l'indicazione c'era stata dell'azione da un potente, erano d'uscire venuti i giorni. Uscita col marito era la Madre. Della Donna il corpo indicò che l'avrebbe versato. In un villaggio del boccone delicato si recò il termine. Il diletto da questa in vita uscì portatesi le doglie. Al tempo usci portato finalmente in cammino l'Unigenito in una grotta. Fu tra i viventi l'amore, è Lui dalla prescelta ad essere alla luce, con vigore uscì bello tra i viventi il Signore.

Osea 2,16 - Il Potente la rettitudine ha inviato al mondo all'angelo (ribelle). Per Incontrarlo così fu tra i viventi il Verbo di IHWH. In cammino finalmente fu ad entrare nel mondo per i viventi aiutare. Il Figlio si portò per aiutare dentro al corpo. Finalmente spazzerà il serpente nei cuori entrando.

Osea 2,17 - Recarono gli angeli il segno da indicazione del Potente al mondo. Viene l'Agnello, da Madre è uscito per liberare i viventi! E l'Unico finalmente alla vista dei viventi ha versato in azione la rettitudine, l'ha recata in corpo con la potenza. Il Verbo, sotto, una fune in campo ha recato, porterà gli afflitti fuori dalla devastazione. Così è in vita ad esistere l'energia nella pelle. È alla perversità bruciature a recare. Il misfatto porterà alla fine a uscire dai viventi. In terra a vivere giù col corpo è il Vivente.

Osea 2,18 - Portato al mondo il carico è stato dalla Madre. Uscì Lui, inviato ai popoli. Il Signore, finalmente si versò alla vista. È un uomo, è a recare il 'no' finale, verserà dal corpo guai al serpente. Il peccare sbarrerà dentro l'Altissimo.

Osea 2,19 - Ed al mondo in pienezza è col corpo, finalmente è venuto per risorgere dalla morte, esce in una casa l'Altissimo in vita. Tra i viventi il Verbo è uscito. Reca dal serpente l'Unico ad esistere un puro corpo ed in azione reca il in aiuto da dentro la risurrezione in vita dei viventi.

Osea 2,20 - Ed in un capanna è il Potente uscito. La Madre del Figlio è stata l'arca. Si è portato dai viventi del mondo. Di Lui vedono con la Madre i viventi il segno. Esce alle mammelle fuori portato alla vista dal seno. E il Verbo uscito dal cielo si porta nel corpo per liberare l'uomo. Fuori ha portato a versare della luce il segno (arcobaleno ; infatti, prima ha parlato dell'arca, cioè la stella di Betlemme è come il segno dell'alleanza con Noè) portato su una grotta. Da casa reca ai viventi il pane, esce da Donna da dentro portata dal corpo la manna in terra. (Sta dicendo che a Betlemme, casa del pane, una donna porta la manna in terra). E uscita alla luce la rettitudine, in una casa finalmente è in un vivente del Potente dentro l'Amore racchiuso.

Osea 2,21 - E la sposa fu così di notte un fanciullo in vita a portare. L'Unigenito in un corpo per bruciare alla fine è il maligno in una casa sceso. Alla polvere lo porterà. In una casa con la madre alla luce col volto bello si chiude nei ceppi. Recatosi da casa per amore è dai viventi.

Osea 2,22 - E l'Unigenito un povero per scelta è, dal maligno a casa per fedeltà si porta, è ad aiutare nel tempo l'Unigenito per finire la perversità.

Osea 2,23 - Portatosi al mondo è entrato in una casa, si è recato dai viventi del mondo Lui. Dell'Unigenito si sente il lamento, da inviato in un primogenito vive il Signore! L'Unico ha risposto, venne dal cielo si portò al mondo da Madre. È in modestia venuto in terra.

Osea 2,24 - E al mondo l'Unigenito col corpo giù finalmente si vede. Da inviato esce, viene ad aiutare, in cammino l'energia reca dell'Unico, indica al mondo con i segni d'esistere in corpo, portatosi in un simile. Viene ad essere giù partorito, portato al mondo dalla Madre. A spazzare, a rifiutare l'angelo (ribelle) si porta, viene con forza a colpire il male per Dio.

Osea 2,25 - E per colpire il male alla fine è al mondo il Potente. È il Figlio sceso. Si reca in un corpo, chiuso in un uomo. È l'Unigenito all'affanno per amore uscito, recato dall'Unico per l'amarezza finire che esiste per il potente serpente che ha agito nei popoli con forza. Si vede in vita essere, inizierà a finirne la perversità, gli recherà guai; dell'Unico viva in un corpo la maledizione gli esiste.

Nel libro del profeta Ezechiele, il lungo capitolo 16°, di ben 63 versetti, riguarda il patto che Dio ha fatto con Israele, allegoricamente configurato come un contratto di matrimonio con una sposa che però s'è comportata da adultera; lo stesso tema che abbiamo visto in Osea.
L'intera decriptazione di tale capitolo è nell'articolo "La sposa vede lo sposo attraverso il velo" e analogamente esce una pagina sull'epopea del Messia.

In questo lungo brano si trova ripetuto che quando fu presa per sposa, non era degna, perché cresciuta selvaggiamente come l'erba del campo ed era nuda e scoperta, nonostante tale nudità il Signore fece alleanza con lei. Quell'erba del campo "sadoeh" fa pensare che prima dell'alleanza la vera compagnia di quella futura sposa era stata solo il demonio fa pensare che prima dell'alleanza la vera compagnia di quella futura sposa che ha lettere analoghe a meno della puntatura e l'idea viene ripetuta quando parla dei suoi seni "shadaim" .
Lei allora era nuda "e'rom" e scoperta "oe'riah" e vide la sua nudità "oervat" .

Dice, infatti: "Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l'erba del campo . Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza. Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e scoperta Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l'età dell'amore. Io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità . Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te - oracolo del Signore Dio - e divenisti mia." (Ezechiele 16,6-8)

Interessante quel "strinsi alleanza con te" ove in ebraico in effetti è "'aboa' biberit" ossia volli, desiderai fare alleanza, quindi un atto unilaterale volontari del Signore.
Nonostante i favori e l'amore ricevuto questa donna che rappresenta Israele, di fatto, il profeta Ezechiele la chiama prostituta "zonah" che si presenta con la "nudità scoperta" "tiggaloeh oe'rvato" che ripete tre volte.

"Perciò, o prostituta , ascolta la parola del Signore. Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, ecco, io radunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amato insieme con coloro che hai odiato; li radunerò contro di te e ti metterò completamente nuda davanti a loro perché essi ti vedano tutta (ripete nuda ). Ti infliggerò la condanna delle donne che commettono adulterio e spargono sangue, e riverserò su di te furore e gelosia." (Ezechiele 16,35-38)

Pur tuttavia l'amore del Signore esplode con: "Ma io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna. Allora ricorderai la tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più piccole, che io darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza. Io stabilirò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto. Oracolo del Signore Dio." (Ezechiele 16,60-63)

Ai versetti 22,10 e 23,10.18.29 poi il profeta Ezechiele procede a un parallelo dei delitti di Gerusalemme con quelli di Samaria:

  • Ezechiele 22,10 - "In te si scopre la nudità del proprio padre, in te si vìola la donna in stato di mestruazione."
  • Ezechiele 23,10 - "Essi (gli Assiri) scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguito su di lei."
  • Ezechiele 23,17s - "I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed ella si contaminò con loro finché ne fu nauseata. Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella."
  • Ezechiele 23,29 - "Ti tratteranno con odio e s'impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; saranno svelate la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e le tue prostituzioni."
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