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ATTESA DEL MESSIA...

 
ECCO LO SPOSO! ANDATEGLI INCONTRO!

di Alessandro Conti Puorger
 
 

SCRUTARE LA TORAH
In merito alla "Torah", il rotolo delle Sacre Scritture, base dell'ebraismo, in "Pirqei Avot" del "Talmud" si trova scritto questo consiglio:

"Girala e rigirala ché tutto è in essa."

Del resto, lo studio del testo della "Torah" è precetto fondante dell'ebraismo stesso proprio perché in essa trova il suo cibo spirituale, il latte per i bambini e il cibo più consistente per gli adulti, sempre con sapore variato, inesauribile ed efficace per ogni età e condizione sociale.
Da fratelli cristiani mi sono sentito dire, ma tu che hai i Vangeli di cui si può dire che c'è tutta la rivelazione, perché t'interessa "Torah" e "Talmud"?
Non è da dimenticare che il cristianesimo è nato per rivelazione del Messia come virgulto dal ceppo dell'ebraismo, da cui mai s'è radicalmente scisso, almeno per il fatto che quelle Sacre Scritture della "Torah" sono state integralmente accolte dalla Bibbia cristiana e in esse circola lo Spirito Santo di Dio capace di ri-magnetizzare nell'uomo l'ago della bussola personale nel cammino verso di Lui che l'ha creato.
La risposta, in definitiva, è che, senza la Torah non ci sarebbero stati i Vangeli.
Disse Gesù agli ebrei del suo tempo in Giovanni 5,29s e 5,46s:
  • Giovanni 5,29s - "Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita."
  • Giovanni 5,46s - "Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?"
    (Vedi: "Scrutatio cristiana del Testo Masoretico della Bibbia")
Il mio credo poi non si fonda su una scrittura, più autorevole di un'altra, ma su una persona, annunciata dai Vangeli, che fu un uomo ebreo vissuto nel I secolo, ma che è anche il mio Creatore, venuto nella carne per amore, grazie ad un patto che si trova in quel primo Sacro Testo, appunto il Messia.
Questi s'è sacrificato ed è morto in croce per ogni uomo, quindi anche proprio anche per me e da risorto ha incaricato la sua sposa, cui si fa presente sacramentalmente, di annunciarlo e chi vi aderisce può quotidianamente farsi incontrare come fosse il primo giorno del rapporto, sempre se non si cerca il suo perdono al cadere nell'infedeltà a causa delle cose del mondo.
Ecco che, allora, in quel testo, la "Torah", a Lui ben noto essendo chiamato Rabbi e nei "Vangeli" che parlano di Lui, cerco quanto Lui stesso certamente ha ricevuto da fanciullo fino ad arrivare a sacrificarsi per me.
Apro una parentesi sul testo ebraico che scelgo per le mie analisi e decriptazioni, convinto che da ogni versetto della Torah e dagli altri della Tenak, come del resto porta a pensare Gesù con quanto ho scritto precedentemente "...scrutate le Scritture... sono proprio esse che danno testimonianza di me" si può comunque e sempre trovare un riferimento con una lettura particolare al Cristo, il Messia, fine ultimo di tutta la Sacra Scrittura.
Negli antichi scritti, a causa delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico che sono solo consonanti, le vocali erano inserite mentalmente dal lettore per cui nella lettura vi potevano essere molteplici interpretazioni e così evidentemente era.
La più antica e famosa traduzione dall'ebraico fu quella greca detta dei "Settanta" o "Septuaginta", voluta nel II secolo a.C. da un faraone della dinastia tolemaica, traduzione che fu a base dei testi inseriti nel Vecchio Testamento cristiano.
Gli antichi testi liturgici ebraici prima del VII secolo d.C., però non avevano i puntini di vocalizzazione inseriti poi nei testi detti masoretici.
Dopo quella dei "Settanta" di traduzioni evidentemente ve ne furono altre in greco, ma anche in aramaico come i Targum, con varianti diverse per più interpretazione date alle vocali dubbie.
I Samaritani, peraltro, avevano la loro versione della Torah con molte varianti, più vicine alla versione greca dei "Septuaginta" che al testo masoretico, il che fa concludere che il testo samaritano si avvicina a versioni che erano comuni in Palestina, ma rigettate dai Masoreti.
Ecco che nelle mie ricerche assumo il testo masoretico, ma senza i puntini di vocalizzazione ritenendo che quello fosse il testo ebraico più vicino a quello che si leggeva in Sinagoga nel I secolo d.C. ai tempi di Gesù.
"Torah" in ebraico, significa "insegnamento", dal radicale IRCh del verbo che riguarda "istruire, insegnare", e sovente la parola "Torah" è sostituita nelle traduzioni in italiano in genere con "Legge" o Pentateuco.
Questa è la fonte per l'ebreo di 613 precetti o "mitzvot" che iniziano a studiare e a praticare fin da bambini.
Quel rotolo, infatti, è il loro abecedario e i praticanti non lo abbandonano mai, ma è per loro luce per tutta la vita.
Nelle liturgie sinagogali è, infatti, si presenta in un unico rotolo contenente i primi 5 libri dei 24 della "Tanak" o Bibbia ebraica, detti i "Chumash" o i "Chamishah Torah" i "cinque libri della Torah".
Secondo quella tradizione ogni parola della "Tanak" è stata dettata a Mosè direttamente da Dio sul monte Sinai in forma scritta con commenti anche per via orale il che ha formato con i primi tutto ciò che è stato poi scritto nella "Tanak" e con i commenti quanto di successivo riportato nei testi ebraici successivi del "Talmud" (anche questo "insegnamento", ma dal radicale LMD ) formato da 63 testi, scritti tra il II e il VI secolo d.C., comprendenti la "Mishnah" e la "Ghemara", dall'ebraismo egualmente rivestiti di una qual certa sacralità.
Ogni parola è importante e frasi come nella Bibbia "Dio parlò... o disse a Mosè..." hanno valore quanto ciò che Dio ha poi detto allo stesso Mosè, in quanto, in quel parlò e disse s'inserisce tutta la parte orale che sarebbe stata ricevuta dal profeta, non riportata nella "Torah" scritta, ma poi estratta dai commenti profetici e dai rabbini, ispirati dallo Spirito Santo che circola in quel testo, capace di rifare presente il momento stesso del pronunciamento come se il commentatore e ogni lettore fossero anche loro stesso presenti sul Sinai in quella occasione.
Dall'ebraismo con il nome di "Chamishah Torah", "i cinque libri della "Torah", in effetti, è indicata sia quella scritta, sia l'orale.
Sono chiamati "Torah shebiktav" i 24 Libri del "Tanakh" ossia la parte scritta, e "Torah shebehalpeh", libri venuti dalla bocca = = peh, tutto l'insieme dei Testi sacri della "Torah" orale di ogni epoca.
È peraltro opinione consolidata nell'ebraismo consolidatasi nell'epoca talmudica che la "Torah" scritta senza la "Torah" orale non sarebbe completa.
Da sola sarebbe insufficiente per ogni fedele dell'ebraismo che la volesse approfondire in quanto deve pure conoscere il pensiero dei commentatori sigillato nel Talmud di Gerusalemme ("Talmud Yerushalmi") e nel Talmud Babilonese ("Talmud Bavli"), come del resto i cristiani dovrebbero conoscere i commenti dei Padri.
Al tempo di Gesù la "Torah" orale era tramandata essenzialmente attraverso la memoria degli ascoltatori e dai Rabbi che si tramandavano le discussioni e le interpretazione dei padri.

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