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ATTESA DEL MESSIA...

 
IL PERDONO DI CAINO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LE PREMESSE DI GENESI 1,1-2 »

QUESTIONI APERTE CON CAINO
La Bibbia, con il libro della Genesi, il primo del Pentateuco o Torah, servendosi di un'elaborata e accurata ricerca ispirata da un particolare spirito di sapienza che ebrei e cristiani riconoscono venire dal Dio Unico, con dei "midrash", vale a dire con delle ricerche esplicitate in forma di racconti allegorici, presenta e propone al capitolo:

  • 1 e 2 la formazione o creazione del cielo, della terra e dei vari esseri viventi, ivi compresa la prima coppia di esseri umani;
  • 3 il rifiuto di questi progenitori a obbedire a Dio;
  • 4 l'apertura della storia dell'umanità con la nascita della prima coppia umana e con un omicidio, precisamente un fratricidio.
Ne consegue che tutta la successiva storia che Dio intesse con l'umanità, di cui la Bibbia indica i fatti salienti, palesa l'azione divina per salvare queste sue creature stante che ormai le loro vicende erano state segnate da quel rifiuto esistenziale dei progenitori, incarnatosi nella loro progenie, causa di malattia e morte per tutti.

Sappiamo bene chi è Caino, in ebraico detto "Qain" e scritto .
Caino, racconta la Bibbia, fu il primo uomo nato su questa terra da una prima coppia di esseri umani che però non aveva avuto un padre e una madre terreni, ma erano stati formati direttamente da Dio.

In Genesi 4,1 la madre, Eva, cosi chiamata dal marito, alla nascita del primogenito Caino ne spiega il nome dicendo "Ho acquistato un uomo grazie al Signore", in quanto, lo associa a , il radicale del verbo ebraico di "acquistare".
Altro radicale che evoca tale nome del verbo "fare il nido, annidarsi" per dire mettere radici.
Chi, invero, mise radici sulla terra, come rivela il comportamento dell'uomo Caino, fu il demonio che aveva tentato con successo i suoi genitori usciti per proprio volere dall'alleanza con Dio, per cui tutte le azioni successive portarono l'impronta di quel peccato.
Ecco che la lettura con i significati grafici delle lettere ebraiche del nome Caino "Qain" suggerisce che, di fatto, sulla terra "a rovesciarsi fu l'angelo (ribelle)".
Rashi (Rashi è l'acronimo di Rabbi Shlomo Itzhaqi) ben Eliezer, rabbino, famoso commentatore biblico, medievale dell'XI secolo, scrisse che Eva alla nascita di Caino commentò: "Quando HaShem (il Nome) ha creato 'Adam e me lo ha fatto da solo. Ora, invece, noi siamo suoi soci".

Questo dire pare confermare la convinzione di Eva e di riflesso di Adamo di voler essere come Dio come suggerì loro il tentatore quando in Genesi 3,5 disse "diventereste come Dio" e questa fu la base di motivazione del "peccato originale", ossia la ricerca d'indipendenza da Dio perpetrato dai progenitori e di riflesso inculcato con l'insegnamento nella progenie successiva.
Quei progenitori certo non nacquero come ogni uomo, ma stando ai "midrash" di Genesi 1 e 2 Dio non li fece passare dalla fase di neonati e di fanciulli, ma furono formati come "uomini" adulti in piena maturità sessuale.
Il Signore, infatti, parlava con loro alla pari e li unì in "matrimonio" elevando la coppia maschio-femmina dagli animali, la separò e ne fece una nuova creatura uomo e donna, ossia marito e moglie.
Ora, l'età di 20 anni è quella in cui secondo Numeri 1,3 per il censimento gli uomini sono adatti ad essere contati per la guerra, ma 30 è quella in Numeri 4,35 per il servizio dei Leviti nella Tenda del Convegno.
Dio, peraltro, pose l'uomo nel Paradiso terrestre perché lo coltivasse e lo custodisse (Genesi 2,15), ordine che non può certo essere stato dato a dei fanciulli che avevano un servizio di ponte, di tipo "sacerdotale", da compiere tra Dio e le creature che vennero loro sottoposte.
Il tempo di formazione in questo luogo protetto, il Gan Eden, fu perlomeno pari quanto alla durata dell'educazione familiare, come quella doppia di un fanciullo che al cospetto di Dio debba arrivare alla "bar mitzvah" 13 anni, ossia alla maturità della responsabilità "religiosa", momento in cui potrebbero essere stati uniti in matrimonio.
Subito dopo incapparono nel serpente tentatore che li fece cadere in peccato con la conseguente "cacciata" dal paradiso terrestre.
Tale fatto ebbe come conseguenza un tempo di crisi per quel matrimonio che comportò per entrambi un periodo di riflessione.
Ci volle, infatti, certamente del tempo perché si consolassero tanto più che come si capisce dal testo di Genesi 3 s'incolpavano l'uno con l'altra.
È, quindi, da presumere che Caino e Abele siano nati quando Adamo ed Eva avessero circa 60 anni e non si sa quando Caino uccise il fratello Abele che fu il secondogenito della coppia.
Caino fu il primo omicida-fratricida, mentre Abele fu il primo che morì e, appunto, il suo nome in ebraico significa "soffio, vuoto, vanità", come una nuvola che appare e svanisce, ossia "quello che svanisce" e le lettere spiegano "aprì la consunzione ".
O erano gemelli o Caino aveva un anno più di Abele; il testo non precisa, ma si propende sul fatto che fossero gemelli.
Il testo di Genesi 4,3 con "Trascorso del tempo" propone Caino e Abele non come fanciulli, ma come due uomini, formati e autonomi, adulti entrambi, Caino lavoratore del suolo e Abele allevatore.
Caino aveva un'età imprecisata quando divenne geloso del fratello, gelosia che evidentemente si era maturata nel tempo e che esplose nella maturità.
Anche qui le lettere ebraiche del radicale ebraico del verbo "essere geloso, ingelosirsi", da cui "geloso, invidioso" "qann'a", ricordano il nome di Caino e fanno comprendere come quegli stessi racconti si sviluppano meditando proprio sulle lettere delle parole in quell'idioma come fossero icone o mini geroglifici; del resto.
L'ebraismo, del resto, dice di sé d'avere avuto una formazione egizia, visto che Abramo vi si recò e i figli di Giacobbe e i loro discendenti, secondo la Torah, vi risiedettero per alcuni secoli.
Sì, quella di Caino fu una gelosia e un'invidia portata al massimo delle aberrazioni tanto che il fratricidio da parte di Caino fu perpetrato per motivi "religiosi"; riteneva, infatti, che Dio preferisse i sacrifici di Abele.
Dio guarda il cuore degli uomini e non gradisce chi opera con doppi fini come si deduce, invece, facesse Caino che valutava l'esito della risposta di Dio misurandola e confrontandola con offerte che faceva.
Ora, in sintonia col proverbio "nomen omen", ossia nel nome c'è il destino, il nome di Caino esplicitò tutto il valore delle lettere che lo formano in quanto è il radicale (ove = di fine parola) del verbo "opprimere", quindi, il portatore di quel nome "si rovesciò opprimendo ()" sul fratello Abele ed ecco che entrò la "morte" nel mondo.
Abele cosi fu il primo degli uomini che fu sotterrato, insomma fu il primo uomo che come un agnello fu sacrificato e morì, per cui... "La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo". (Sapienza 2,24)
Questo pensiero ritengo sia alla base del valore di 666 corrispondente al numero del demonio incarnato in una bestia che fu causa del primo morto.
Del resto dal punto di vista gimatrico la morte di un Agnello "l'Agnello primogenito morto " ha valore numerico di 666 come in appresso:
  • primogenito                                                               =    1
  • morto "met" = (400 = ) + (40 = )                        = 440
  • l'agnello "hakar" = (200 = ) + (20 = ) + (5 = ) = 225
In quel momento con l'uccisione di Abele ci fu il massimo del risultato del demonio tentatore che esplicò con tutto il suo vigore la propria azione rivelando il valore numerico 666 del proprio nome.
Questo numero però risente evidentemente di una carenza del valore di 334 rispetto alla pienezza del 1000.
Tale differenza 334 sarà quanto poi dovrà aggiungere aggiunse Dio per eliminare l'effetto del demonio e si ottiene tenendo presente i valori numerici delle lettere ebraiche "Dio Padre risorse " l'Unigenito che era l'Agnello morto, infatti:
  • Dio = (30 = ) + (1 = )   =   31
  • Padre = (2 = ) + (1 = ) =     3
  • lo risorse                            = 300
Accadde così che il maligno con il 666 sigillò la profezia dell'evento relativo al figlio Unigenito di Dio fatto uomo che il demonio voleva evitare, quindi, è da presumere che l'età di Caino al momento del fratricidio fosse proprio di 66 anni e 6 mesi e quella dei genitori Adamo ed Eva era forse 60 anni, onde è da immaginarsi che a quel momento si sarebbe pervenuti all'anno assoluto 60 + 66,5 = 126,5 e poi spiegherò il perché.

È da immaginarsi la disperazione dei nostri progenitori con il prendere atto dello sfacelo in cui erano caduti.
Entrarono certamente in un profondo stato di lutto e di depressione.

Sappiamo poi da Genesi 4,16-17 che:
  • "Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, a oriente di Eden;
  • "Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch...".
Non si sa però con chi si sposò e che età avesse Caino quando si sposò.
La Bibbia dà per certo che tutto ciò avvenne nei primi 130 anni di vita della prima coppia, come si deduce dal combinato dei seguenti versetti:
  • Genesi 4,25 - "Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso".
  • Genesi 5,4 - "Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì" e 930 - 800 = 130.
Set fu concepito dalla coppia in sostituzione e per consolarsi della morte di Abele, consolazione che appunto Dio concesse loro, infatti, il nome Set di questo figlio maschio è appunto giustificato dal testo con quel "mi ha concesso".
Quelle due lettere , invero, con stessa vocalizzazione, sono usate in 2Samuele 10,4 e in Isaia 20,4 per "natiche, sedere", quindi 'fondamento", cioè una nuova colonna.
Si può però fare anche un collegamento col radicale del verbo di "bere" da cui "sheti" "il bere" in Qoelet 10,17 e "shetiiah" "bevanda" in Ester 1,8.

Unendo questo pensiero con quello della sparizione di Abele che passò nella vita come una nuvola che sparisce fa pensare come al sopraggiungere di una grande siccità nella coppia dei progenitori che sentirono la mancanza di vita, quindi, di acqua in sé e la consolazione del nuovo figlio in sostituzione di Abele fu presa come poter bere di nuovo dopo una spaventosa e lunga siccità.
Con i conteggi che ho dedotto vi furono allora 3 anni e mezzo di sofferenze tra la morte di Abele e la nascita di Set.
I progenitori presero atto che il cielo si era chiuso per loro e la durata di quel tempo di 3 anni e mezzo fa pensare alla siccità che si verificò dopo la profezia profetizzata da Elia in 1Re 17 e 18.
Non è detto però che nel lungo tempo intercorso tra la nascita di Caino e di Set la coppia dei progenitori non avessero avuto altri figli e figlie.
Mi pare poi di scorgere dal testo un segnale positivo grazie a quel numero di "ottocento" anni che visse Adamo dopo la nascita di Set, numero che ricorda la pienezza, in quanto il numero 8 ricomincia il ciclo settimanale, quindi, segnale e profezia di una rinascita che sarà piena con l'8° giorno, quello della risurrezione di Cristo.

Un altro personaggio, infatti, visse ottocento anni dopo la nascita del figlio ed è Iered - Genesi 5,19 - 4° nella catena dei primogeniti discendenti di Set, da cui nacque Enoc, personaggio allusivo per la vittoria sulla morte, infatti, la Bibbia di questi non dice che morì, ma che fu preso da Dio.
Il capitolo 4 di Genesi che riguarda Caino si conclude con questo versetto 26: "Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore."

Tale versetto segnala due eventi:
  • Enos, "'Enosh", che in effetti è un altro modo per dire uomo, un perituro, "uno che verrà meno " visto che con l'evento Caino-Abele è entrata in gioco la morte;
  • si comincia a invocare il nome del Signore, il che apre a una resipiscenza dell'umanità.
A questo punto andiamo alla reazione del Signore al momento del fratricidio.
Il Signore disse a Caino: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra. Disse Caino al Signore: Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà. Ma il Signore gli disse: Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte! Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse." (Genesi 4,10-15)

Molti pensieri vengono spontanei da questi versetti:
  • Il fratello morto... parla ancora, "La voce del sangue di tuo fratello grida" e fa pensare che la morte dell'uomo è tale solo per gli uomini, ma non è morte per Dio che in Lui continua a vivere.
  • Il "sii maledetto" di Genesi 4,11 è da associare con quello che Dio disse in Genesi 3,14 al serpente ed è un far costatare l'opera di questi.
  • Nel testo da parte di Caino è detta la parola perdono "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono" le traduzioni ebraiche pongono alla fine questa frase un punto interrogativo; insomma il perdono a Caino come la giustizia e la vendetta del sangue sono questioni demandate solo a Dio.
  • Dal Signore, sensibile alla parola perdono, la risposta di fatto fu positiva con quel segno che pose sulla fronte di Caino.
Questo segno, in ebraico nel testo è "'ot" ossia "l'Unico portò una " su Caino e questa lettera in corsivo è una croce + ed è l'iniziale della parola Torah; vale a dire Dio lo difese con la Torah col comandamento "non uccidere" (Esodo 20,13 e Deuteronomio 5,17) proponendo agli uomini che Lui solo è il giudice e che la vendetta Gli appartiene: "Mia sarà la vendetta e il castigo" (Deuteronomio 32,35).

Ora Genesi 4,14 col dire "Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere", prospetta che i progenitori si erano dati da fare secondo il comando di Genesi 1,28 "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra..." e che, quindi, vi fossero già parecchie altre persone.

Il versetto Genesi 4,17 prima citato su Caino informa che Caino prese moglie.
Si agita allora la domanda chi era questa donna e quando si sposarono?
Quando si sposarono di certo non si sa, ma stando alla successione che propone il testo, pare avvenire dopo il fratricidio.
Alla domanda chi fosse la donna non si può che rispondere in un unico modo.
È evidente che la moglie di Caino non poteva che essere una sua sorella, figlia di Adamo ed Eva, non citata dalla Bibbia, e come sorella e moglie lo seguì nel suo vagabondare.
La Bibbia, infatti, specialmente nei brani relativi a quegli antichi tempi ricorda sovente solo il nome di figli che sono primogeniti maschi.
Del resto è da presumere che Adamo ed Eva ebbero altri figli e figlie in quei 130 anni della loro vita prima di Set, quindi, c'erano delle sorelle che a quei tempi necessariamente non potevano che diventare le mogli dei fratelli e di cugini.
Gli scritti midrashici della tradizione ebraica suggeriscono, peraltro, che Caino e Abele avrebbero avuto entrambi una sorella gemella, rispettivamente di nome Calmana e Deborah.
Evidentemente la sorella - sposa di Caino lo segui nella terra di Nod che in ebraico vuol dire nel suo vagabondare, errante nel mondo, quindi il primo di tutti i nomadi.

Un altro problema si apre su Caino e la sua discendenza.
Quale fu la sua sorte?
Questa discendenza c'è ancora sulla terra?
Questa sua discendenza sussiste ancora nel mondo?
Superò l'evento del diluvio che la Bibbia propone come "universale"?

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