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ESAÙ SALVATO DAL FRATRICIDIO - DECRIPTAZIONE GENESI 33 »
I FIGLI DI DAVIDE
Per l'ebraismo il Messia nascerà dalla discendenza Giuda, in particolare dalla discendenza dell'ottavo figlio di Iesse di Betlemme, Davide, per cui è detto anche "Figlio di Davide", come i Vangeli del resto chiamano Gesù ritenuto ai suoi tempi figlio del davidico Giuseppe carpentiere di Nazaret.
Davide, in effetti, ebbe varie mogli, concubine e figli.
Al riguardo 1Cronache 3,1-9 propone: "Questi furono i figli che nacquero a Davide a Ebron: il primogenito Amnon, nato da Achinòam di Izreèl; il secondo Daniele, nato da Abigàil di Carmel; il terzo Assalonne, figlio di Maacà, figlia di Talmài, re di Ghesur; il quarto Adonia, figlio di Agghìt; il quinto Sefatia, nato da Abitàl; il sesto Itreàm, nato da sua moglie Egla. Sei gli nacquero a Ebron, dove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatré anni a Gerusalemme. I seguenti gli nacquero a Gerusalemme: Simeà, Sobab, Natan e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl; inoltre Ibcar, Elisamà, Elifèlet, Noga, Nefeg, Iafìa, Elisamà, Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli. Tutti costoro furono figli di Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamar era loro sorella."
La genealogia in Matteo 1,6 pone Gesù tra i discendenti di Salomone e Luca 3,31 da Natam - Natan fratello di Salomone.
Il re Davide, pur se eletto da Dio perché secondo il suo cuore, com'è noto, si era macchiato le mani del sangue innocente di Uria perché restasse nascosto il rapporto adulterino che aveva in corso con la di lui moglie.
I figli di Davide, invero, poi non furono tutti stinchi di santi.
Sono, infatti, da ricordare l'incesto di Amnon con la sorellastra Tamar raccontato in 2Samuele 13 e il fratricidio di Assalonne, fatti che portarono vergogna e dolore a David.
A ciò si aggiunge che gli ultimi giorni di David furono turbati dall'ambizione al potere di Assalonne che fu ucciso da un generale di Davide e poi di Adonia, i cui piani per la successione furono resi vani da un accordo tra il profeta Natan e Betsabea, la madre di Salomone.
La tentazione del potere e di supremazia accese la gelosia e rese alcuni fratelli come Caino verso Abele.
Salomone stesso fece uccidere poi il fratello Adonia.
Questi, infatti, invero, dopo la morte dei fratelli più anziani Ammon e Assalonne, era l'erede al trono del Regno di Davide su Giuda e Israele, ma Davide gli preferì Salomone appoggiato dalla madre e dal profeta Natan.
Quando Davide era ormai moribondo, Adonia si fece proclamare re con l'appoggio del sacerdote Ebiatar, ma Betsabea perorò presso Davide la causa quale successore al trono del figlio Salomone e con l'appoggio di Davide Salomone fu unto re dal sacerdote Zadok, alla presenza di Natan.
A questo punto Adonia fu abbandonato dai suoi seguaci e impauritosi chiese la grazia a Salomone che apparentemente la concesse.
Questo fratellastro poi chiese alla madre di Salomone, Betsabea, di intercedere presso il figlio affinché gli concedesse in moglie Abisag la sunnamita concubina dell'harem di Davide, ma Salomone, saputolo, interpretando tale volontà come un ulteriore tentativo di usurparlo lo fece giustiziare.
In definitiva l'essere esente o meno dalla potenziale spinta "istintiva" alla violenza non dipende dall'appartenere o meno alla discendenza di Caino, ma all'essere uomo.
Il divenire omicida, infatti, purtroppo è possibile ad ogni uomo perché la fonte degli uomini fu inquinata all'origine.
Del resto "Non c'è nessuno che non pecchi" (1Re 8,46) e il migliore degli uomini posto in condizioni particolari potrebbe incorrere in omicidio.
Nell'episodio "dell'adultera", infatti, a chi la stava per lapidare Gesù disse "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei" (Giovanni 8,7) e tutti se ne andarono.