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SAN GIUSEPPE...

 
VINCERE IL RIFIUTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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CHI ACCOLSE GESÙ
Dio ad Abramo aveva promesso la benedizione attraverso la sua discendenza, frutto della fede, il farmaco che avrebbe annullato la maledizione, che rovesciata sul serpente in Genesi 3,14, per l'infezione da questi portata, colpisce l'umanità tutta intera.
Alla fede, "'amunah" di Abramo e dei figli che hanno la stessa fede la risposta di Dio è la benedizione, la "berakah" , da benedire , per cui Dio è il "Benedetto" "Baruk" per eccellenza e i Salmi recitano:

  • Salmi 89,53 - "Benedetto il Signore in eterno. Amen, amen."
  • Salmi 106,48 - "Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen."
Il Messia, atteso alla fine dei tempi, è l'Amen della creazione del Padre, il "Cosi sia" finale e costituisce la risposta al rifiuto dell'aver aderito alla catechesi del tentatore che, trovato il consenso, ha inquinato l'umanità tutta intera.

A "l'essere solido e duraturo" che ha per radicale "'amen" "origina vita energica " da cui la "fede" "'amunah" ", che sotto l'aspetto teologico è capace di "originare la vita angelica nel mondo ", la risposta dell'uomo, istigato dal tentatore, è il rifiuto.
Del resto nel cammino dell'Esodo il popolo d'Israele per 40 anni fu nutrito di manna "man" che veniva dal Dio Unico il che in modo allegorico sta per dire che l'intento del Signore era di portarli alla fede .
Il "rifiutare", invece, per radicale ha che ha le stesse lettere di "'amen", ma sconvolte, "vivente che si lamenta () (come in Isaia 3,26 e 19,8)" che corrisponde anche a "vivente nel lutto () (come in Deuteronomio 26,14)".
Rifiuti celebri in cui si trova quel radicale sono in:
  • Genesi 39,8 - di Giuseppe alla moglie di Putifarre, "Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone..."
  • Esodo 4,22-23 - del faraone: "Allora tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito. Io ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire il tuo figlio primogenito!"
Si trova nei Salmi 45,9 e 150,4 e nel testo ebraico di Siracide 39,15, non inserito nel Tenak, un termine tradotto come strumenti a corda e arpa:
  • Salmo 45,9 - "Di mirra, aloe e cassia profumano tutte le tue vesti; da palazzi d'avorio ti rallegra il suono di strumenti a corda."
  • Salmo 150,4 - "Lodatelo con tamburelli e danze, lodatelo sulle corde e con i flauti."
  • Siracide 39,15 - "Magnificate il suo nome e proclamate la sua lode, con i canti delle labbra e con le cetre, e nella vostra acclamazione dite..."
Tale termine è "minnim" , sempre al plurale, che presuppone per il singolare di "strumento a corde" un .
Per il raddoppio vocale della "n", "minnim" si potrebbe interpretare come + ) quindi, come "destinato a nenie - lamenti ".

Nei Salmi 33,2; 92,4; 144,9, inoltre, si parla di cantare al Signore con "l'arpa a dieci corde" e a questo punto viene a mente che tale modo di dire alluda proprio ancora a "'Amen" e "'amunah" fede come + "all'Unico con strumento a corde (il singolare di "minnim")" quindi, con fede suonare le dieci corde che si riferiscono alle dieci "parole" dei comandamenti.

Gesù di Nazaret, accolto come rabbi, profeta e da alcuni come Messia, come riportano i Vangeli, durante la sua vita pubblica, invero fu ascoltato da grandi folle, ma dopo il processo e la morte in croce i fedeli rimasero pochi.
Del resto, dopo la sua risurrezione e salita al cielo, di seguaci fedeli riuniti a Gerusalemme Atti 1,15 non segnala enormi masse, ma 120 fratelli e San Paolo in 1Corinzi 15,6 informa di 500 persone riunite che lo videro risorto e pare che Gerusalemme fosse una città di 120.000 persone.
La conclusione che in quel momento si poteva trarre era che la Sua missione era fallita; pareva proprio che se Lui era la luce del mondo, avevano vinto tenebre che non l'avevano accolto, ma non fu così!
Come dopo una grande siccità fu la scintilla che dopo una lenta accensione, si propagò e diviene un grande fuoco che dal sottobosco bruciò tutta la foresta.
Lui si definisce fuoco portato in terra: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!". (Luca 12,49)
È quindi importante seguire come e chi accolse il Signore.
In ebraico per "accogliere" ho trovato questi due versetti dell'Antico Testamento:
  • Giudici 19,15 - "Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare la notte." ove "accolse" è "m'assef" ;
  • 2Samuele 11,27 - "Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore." ove "accolse" è "ia'asefah" .
In ebraico vi sono due radicali di verbi molto simili tra loro e con significati pressoché analoghi:
  • il primo per "riunire, raccogliere, cogliere, accogliere, accumulare..." e le lettere suggeriscono "unire in circolo per la bocca " quindi ammassare e accumulare;
  • il secondo per "aggiungere, aumentare, crescere, accumulare..." ove le lettere "sarà a riempire la bocca " parlano di qualcosa che serve per portare alla pienezza.
Da tali radicali certamente viene il nome Giuseppe "yosef".
In questo caso il nome "Yosef" è profetico, in quanto, "sarà a recare alla pienezza il Verbo - Parola ", lo porterà all'età adulta, lo nutrirà in tutti i sensi, fisico, nel mestiere, sociale e passandogli come uomo la fede."
Ecco che spunta chi accolse per primo il Signore!
La Santa famiglia di Nazaret con a capo Giuseppe il "nutrizio".
Il racconto del Vangelo di Matteo 1,18-25 su come fu generato Gesù Cristo poi è sintetico ed efficace.

Giuseppe era un "giusto", era un "tekton", un artigiano, ritengo raffinato e colto, un ingegnere e architetto di quel tempo, virgulto di una famiglia che vantava le sue origini in Davide, e certamente leggeva le Scritture, perché l'angelo, nella visione notturna gli fa meditare il passo di Isaia dell'Emmanuele: "Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi". (Matteo1,23)

A lui, davidico, che conosceva le Sacre Scritture e quanto riguardava la sua famiglia, gli venne in mente tutta la storia dei patriarchi.
Era un figlio di Abramo e attendeva il Messia, tutto era in linea con le Scritture e non poteva rifiutare il potenziale figlio della promessa e accolse, "...prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù". (Matteo1,24s)

Gesù e con Lui "fu il fuoco in azione ".
Maria l'accolse nella carne e Giuseppe nella sua casa e gli fece da padre e l'introdusse ordinatamente come vero uomo nell'ebraismo.
(Vedi: "Giuseppe, padre nella fede del Figlio di Davide")

Secondo quel Vangelo chi poi l'accolse furono i Magi, i venuti dai "Goim", dai pagani, secondo quel racconto che si trova solo in Matteo, di cui ho detto in "I re Magi: un parallelo con la storia d'Abramo", evento profetico del riconoscimento futuro da parte dei popoli pagani di Gesù, il Cristo, che sarà rifiutato dall'ebraismo ufficiale.
Del resto subito dopo il Vangelo di Matteo pone il trasferimento della Santa Famiglia in Egitto per fuggire da Erode.
(Vedi: "La strage degli innocenti e la fuga in Egitto")

Il Vangelo di Luca 2,25-38 propone poi l'accoglienza gioioso nel Tempio di Gerusalemme da parte degli anziani Simeone e Anna.
Poi tutti i Vangeli parlano dell'accoglienza che gli fece Giovanni il Battista, quindi fu accolto dagli Apostoli e da tanti come ad esempio Marta e la famiglia di Lazzaro che risorse dai morti; "Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa." (Luca 10,38)

Il Vangelo di Matteo riporta queste parole di Gesù sul chi accoglie Lui o i sui discepoli: "Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli... "Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa." (Matteo 10, 32-36.40-42)

Ai suoi discepoli ha dato i propri poteri, sono suoi fratelli cui ha attribuito piene funzioni e la possibilità di generare figli di Dio in quanto ha consegnato sia le chiavi del Regno, sia la sua stessa madre, icona della Chiesa per generare nello Spirito Santo figli di Dio:
  • Matteo 16,18s - "E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli."
  • Giovanni 19,26s - "Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre! E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa."
Ne consegue che come Gesù fu rifiutato anche i suoi apostoli e i suoi annunciatori sono rifiutati come si legge in 1Corinzi 4,9-13: "Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini... Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino a oggi."

Fino ad oggi, dice anche profeticamente San Paolo e lo conferma Benedetto XVI in questo commento esposto il 15 luglio 2012: "Gli inviati di Dio spesso non vengono accolti bene. Questo è il caso del profeta Amos... Pertanto, sia che venga accettato sia che venga respinto, egli continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice e non ciò che gli uomini vogliono sentirsi dire. E questo rimane il mandato della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti. Il suo criterio è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano."

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