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RICERCHE DI VERITÀ...

 
LA LUCE DEL DIO UNICO - UN BAGNO NEL NILO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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HORUS E ORIONE
Secondo il pensiero egizio chi operava in terra concretamente per garantire l'ordine e far uscire dal disordine la terra, la gente e ogni ramo della cultura, era il faraone d'Egitto, discendente da Osiride il mitico primo faraone.
Questi aveva nelle mani i segni della giustizia, il flagello e della misericordia, il bastone ricurvo.
Il faraone, quindi, ed era detto dal suo popolo il buon pastore che riceve luce e spirito direttamente da Ra tramite Horus, il figlio di Osiride e Iside.


Osiride con i segni del potere faraonico

Horus ha per geroglifico un falco , precisamente un "falco pellegrino" che in egiziano antico era individuato dalle lettere HR, quindi, era chiamato "Hor".
C'era anche il falcone e si chiamava BIK e anche questo viene riferito a Horus.


Ra e Horus, divinità solari, erano rappresentati con la testa di falco, perché tale uccello è un rapace del cielo che vola alto, ha la vista acuta e un volo molto rapido ed efficace e ben può alludere a "colui che dal cielo tutto vede".

Secondo il mito egizio il sentimento dell'amore armò Iside di pazienza per cui cercò lungo il Nilo i 14 pezzi del corpo di Osiride in cui secondo un mito sarebbe stato smembrato e con le arti alchemiche portò il fratello-sposo a risorgere per lo stretto tempo necessario al concepimento del figlio, Horus, che aveva per occhio il sole e per l'altro la luna.
In relazione a tanto, quindi, implicito è che Horus è più del sole"!

Horus, quando, affrontò lo zio Seth che era divenuto faraone d'Egitto e vinse nella lotta con lui, perse l'occhio sinistro - lo ricordano le eclissi di luna - ma gli fu riconosciuto il diritto di regnare sul trono.
Dobbiamo andare alla prima dinastia in cui regnò un faraone detto Djer, circa 3050 a.C. nel cui prenome c'era Horus.
Venne sepolto nella necropoli nei pressi di Abydos e dalla XVIII dinastia la sua tomba fu venerata come tomba di Osiride.


"serekh" di Horo Djer - Louvre di Parigi

Ecco che la data di creazione della prima coppia Adamo che si può trarre dai dati forniti della Bibbia, dai rabbini confermata per il 3760 a.C. da cui parte il calendario ebraico e la numerazione dei loro anni è compatibile con quella del mito di Horus, con la prima investitura di un primo faraone 700 anni prima della 1a dinastia nota dei faraoni egizi.
Per la vittoria dell'ordine su disordine era considerato eroico e definito il salvatore del mondo, Hor-Shed, quindi, in greco "soteras" "" ed ecco allora fu detto "" in greco antico e "Horus" in latino.

Ora, in effetti, quello del falco è anche il segno della prima delle 24 lettere mono consonantici dell'egiziano antico, quella detta "'alef", ma nel caso specifico è da considerare alla stregua di un dimostrativo che allude alla bi-consonante HR rappresentata dalle mono-consonanti:
  • H, una corda intrecciata ;
  • R una bocca .
La stessa bi-consonante HR con l'aggiunta del dimostrativo di un volto vuol dire "faccia, volto" o con quello di "via" , "distanza".
Ecco che altri significati proposti per Osiride sono quelli di "Viso", "il Distante", "il Lontano" o "Colui che è sopra", il "Superiore".

HR =

Geroglifico di Volto

E HRW = Horu =

Geroglifico di superiore, vip

Pare proprio evidente come la lettera "'alef" ebraica possa essere una evoluzione grafica, stilizzata, della "'alef" egizia, quindi, del falco che la esprime:
  • HR
Horus come abbiamo accennato pare ispirare anche:
  • il superiore, il potente e la potenza per antonomasia, quindi, la lettera "Lamed" l'unica delle 22 lettere ebraica che si alza rispetto alle altre.
    HR HRW = .

  • il "Volto", quindi la lettera ebraica "Pe":
    HR =
Con gli attributi di Horus trasformati in questo modo grazie al grafismo delle lettere ebraiche si tratteggia la parola "'alef" che in egiziano antico rappresenta il falco, ma allude in ebraico all'espressione di "Dio che parla ".

Del resto il faraone era ritenuto un dio, incarnazione di Horus e parlava per conto di Ra dal trono e una tale idea fu presente all'Antico Regno fin dalla 3a o 4a dinastia, che risale al 2600-2700 a.C..
Nei Testi delle Piramidi, Horus presiede all'operazione dell'apertura della bocca e degli occhi del faraone defunto, quindi, si mette in cammino verso Osiride mentre il corpo mummificato del defunto rimane legato alla terra e viene posto nella tomba che in vita aveva preparato con cura in attesa di partire con la barca solare con la parte di anima umana, il Ka.

Il rituale dell'apertura della bocca era compiuto prima della sepoltura per riattivare i sensi del defunto affinché potesse continuare a vivere nell'oltretomba in attesa del momento opportuno la risurrezione.

Ritengo che proprio al geroglifico di Horu caratterizzato dai segni di una corda intrecciata , ossia di cosa stretta e di chiusura nonché di una bocca e di un passerotto che poi potrà volare sia connessa l'idea proprio del suo compito di dissigillare la bocca e tutte le aperture del viso , quindi, anche orecchi, occhi, narici, insomma tutti sensi e dare vita.
Dal faraone defunto, Horus torna a Osiride compiendo un viaggio nel mondo sotterraneo per comunicare la novella al padre, per cui Osiride, simbolo di rinascita datore di vita, porta Horus a ripartire verso un successore del faraone. Una descrizione di un tale rituale è nelle decorazioni della tomba del 1300 a.C. di Seti I della XIX Dinastia nella Valle dei Re.

Horus sorge per la rinascita come falco solare e la stessa operazione dell'apertura della bocca e degli occhi la fa al nuovo faraone prescelto dalla dinastia secondo precise regole e inizia il ciclo della nuova incarnazione.
Per quella cerimonia si usava "il dito di dio" che nel caso specifico era un dito d'oro, di cui al seguente geroglifico:


C'è un dito , un onda , d'energia N e un pettorale , d'oro nbw che indica il nome di "Horus d'oro" bik-nebu o "Falco su pettorale" ossia nebu ed è evidente che riportava l'energia di cui l'onda N.
Nei geroglifici un dito indice equivaleva anche al numero 10.000.

Apro una parentesi sull'espressione "dito di Dio".
Nella Bibbia nel racconto nel libro dell'Esodo delle 10 piaghe d'Egitto si trova per la terza piaga che quando in 8,12 "...il Signore disse a Mosè: Comanda ad Aronne, stendi il bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in tutto il paese d'Egitto" i maghi egiziani dovettero riconoscere che: "È il dito di un dio", ma il Faraone continuò ad ostinarsi e la Bibbia di Gerusalemme - nota di Esodo 8,15 precisa che "È il dito di un dio" è formula che s'incontra nei testi magico-religiosi egiziani.
Altre due volte si trova questo "dito", in Esodo 31,18 e in Deuteronomio 9,10 ove è asserito che quel dito scrisse le 10 parole sulle Tavole e Gesù in Luca 11,20 dice: "Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio."

C'è un episodio che riporto dal Vangelo di Marco 7,32-37 ove Gesù provoca l'apertura della bocca e degli orecchi a un sordomuto: "Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: Effatà, cioè: Apriti! E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!"

Il rito del battesimo cristiano, peraltro, contiene il segno del gesto da parte del sacerdote che pronunciando l'invito: "Effatà, cioè: Apriti, perché tu possa professare la tua fede a lode e gloria di Dio" e in tal modo invoca la grazia che questi possa udire la parola di Dio e professarla per la propria salvezza.


Horus bambino - Iside allatta Horus

Tra le varie forme con cui gli egizi adoravano Horus c'era anche quella da neonato e da bambino - Hor-Khered-Nechen e Hor-Pa-Khered - che i greci articolavano con il nome di Arpocrate, raffigurato sia in braccio alla madre Iside che lo allatta, sia come un fanciullo con l'indice della mano destra in bocca.


Costellazione di Orione


Costellazione di Orione

Il sorgere di Orione nel cielo, dopo il lungo periodo di invisibilità, è il segno della rinascita e dell'inizio della nuova stagione.
Il periodo più propizio per l'osservazione della costellazione di Orione nel cielo notturno va da novembre a maggio quando è visibile a cavallo dell'equatore celeste praticamente da ogni punto della Terra.
La costellazione di Orione o il Cacciatore, in greco "" o "" e in latino Orion, è di circa 130 stelle visibili a occhio nudo e lui, l'eroe, è identificabile delle tre stelle che formano la sua Cintura dette i Tre Re e i Re Magi.
Si trova vicino al fiume Eridano, ha i suoi due cani da caccia, il Maggiore e il Minore, combatte contro il Toro e anche ha vicino l'altra preda, la Lepre.

Nella costellazione del Canis Major è presente la stella spdt, Sopedet, la Sothis dei greci, la nostra Sirio, associata dagli Egizi alle dee Hathor e Iside - Sepedet, la cui levata eliaca, dopo circa 70 giorni di non visibilità, segnava l'inizio dell'anno e annunciava l'inizio dei 4 mesi delle piene del Nilo, evento importante per gli egiziani.
La levata eliaca di Sirio si verifica ogni 365,25 giorni, per cui nel calendario egizio di 365 giorni ritardava di un giorno ogni 4 anni, quindi, si verificava esattamente in uno stesso giorno ogni 365/0,25=1460 anni civili.


Iside - Sepedet

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