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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
POPOLO IN DIASPORA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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A NINIVE PRESSO GLI ASSIRI
Salomone dopo la morte di Davide regnò per 40 anni a Gerusalemme tra il 970 e il 930 a.C. e il suo regno è ricordato come un tempo mitico da età dell'oro, quando fu edificato il primo Tempio ove fu posta l'arca dell'alleanza.
Tale re è ricordato per saggezza e ricchezza del suo regno e si legge in 1Re 10,23s: "Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra. In ogni parte della terra si desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore."
È noto il racconto della regina di Saba che dall'Etiopia venne a trovarlo attratta dalla sua sapienza.
(Vedi: "La regina del Sud e Salomone")

Lo stesso libro 1Re in 11,1-8 però licenzia in questo modo le sue vicende: "Il re Salomone amò molte donne straniere, oltre la figlia del faraone: moabite, ammonite, edomite, di Sidone e ittite, provenienti dai popoli di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: Non andate da loro ed essi non vengano da voi, perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dei. Salomone si legò a loro per amore. Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli fecero deviare il cuore. Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dei e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre. Salomone costruì un'altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dei."

Fu così che il Signore si sdegnò con Salomone e gli apparve due volte comandandogli di non seguire altri dei.
La conclusione fu che "disse a Salomone: Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo servo." (1Re 11,11) e avvenne proprio in tal modo.

Per corruzioni nella corte un certo Geroboamo figlio di un funzionario della tribù di Efraim, sotto l'impulso di un profeta Achia (1Re 11,26-39) detto lo Shilonita si ribellò apertamente, poi fuggì e si rifugiò in Egitto presso il faraone Shishak.

Dietro tutto ciò credo ci fosse l'interesse sacerdotale, infatti, Shilo o Silo era il luogo ove fu posta l'Arca dopo la conquista della Terra Promessa ai tempi di Giosuè ed evidentemente Achia mal sopportava la sostituzione del culto a Gerusalemme e fomentò Geroboamo profetizzandogli una possibile vittoria.
Alla morte di Salomone Geroboamo tornò dall'Egitto e accese la ribellione contro Roboamo, figlio di Salomone, il legittimo erede al trono e il regno fu diviso.


I due regni

Il motivo agitato da Geroboamo per indurre il popolo alla rivolta furono le tasse elevate che lo gravavano per le grandi costruzioni intraprese da Salomone - mura di Gerusalemme, reggia, scuderie e Tempio.
Il popolo insorse chiedendone la riduzione, ma Roboamo non accettò.
Le tribù di Giuda, Beniamino e Simeone il cui territorio era in Giuda (Giosuè 19,1-9) rimasero fedeli a Roboamo e formarono il Regno detto del Sud o di Giuda, mentre Ruben, Dan, Neftali, Gad, Aser, Issachar, Zabulon, Efraim e Manasse formarono il regno detto del Nord o d'Israele con Geroboamo che regnò dal 930 al 909 a.C., fortificò Sichem in Samaria sulle montagne di Efraim e vi pose la sua residenza.
La tribù di Levi che, invece era stata diffusa tra tutte le tribù, in gran parte evidentemente restò con Giuda come si evince dal versetto 1Re 12,31 che ho evidenziato qui di seguito in grassetto.
Gerusalemme ormai già dal tempo di Davide e poi con la costruzione del Tempio sotto Salomone era divenuto ormai il luogo dei pellegrinaggi rituali e il centro di culto principale di IHWH, quindi, Geroboamo cercò di mettervi rimedio.

Si trova, infatti, in 1Re 12,26-31: "Geroboamo pensò: In questa situazione il regno potrà tornare alla casa di Davide. Se questo popolo continuerà a salire a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo, re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda. Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: Siete già saliti troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dei che ti hanno fatto salire dalla terra d'Egitto. Ne collocò uno a Betel e l'altro lo mise a Dan. Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli. Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi."

Geroboamo aveva commesso una totale profanazione cui si associarono tutte le genti di quelle tribù che rimasero con lui e la cultura egizia con la sua cosmologia zoomorfa aveva ripreso il sopravvento, infatti, riappariva il fantasma della lotta di oltre 400 anni prima dei sacerdoti di Ammon Ra conto il monoteismo di Aton dei tempi di Akhenaton.
Quei due vitelli d'oro, infatti, che ricordano il dio egizio Api e rinnovano circa 300 anni dopo il peccato del "vitello d'oro" del libro dell'Esodo.
Il regno del Nord, insomma, per l'ebraismo nasceva nel peggiore dei modi, sotto l'egida di un dio straniero e il popolo di quelle 10 tribù, già indebolito nel proprio credo da tanti cattivi esempi, purtroppo seguì il proprio re e anche culti cananei.
Ciò provocò l'indebolimento politico dell'area, quindi le mire dei grandi imperi Assiro e Egizio iniziarono a pesare sempre di più su quei due regni divisi e il primo a cadere nelle mani dei famelici vicini fu quello del Nord che rifiutatosi di pagare un pesante tributo agli Assiri, fu invaso da un esercito nel 721 a.C..
Del resto il regno d'Israele, più vasto, ricco e popolato, era il più appetibile, collocato sulle principali vie di comunicazioni, aperto agli influssi culturali e religiosi stranieri. fu caratterizzato da instabilità, infatti, dei suoi 19 re molti furono assassinati o deposti con colpi di stato.

Pur se nel regno del nord furono attivi diversi profeti: Elia (850 a.C.); Eliseo (800 a.C.); Amos e Osea (750 a.C.) vari di quei re fecero "ciò che è male agli occhi del Signore", infatti, ecco una sintesi tratta da 2Re 15 sulla situazione:
  • 2Re 15,8-9 - circa 743 a.C. "Zaccaria... divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò sei mesi. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele."
  • 2Re 15,17-18 - circa 743-738 a.C. "Menachèm, figlio di Gadì, divenne re su Israele. Egli regnò dieci anni a Samaria. Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele in tutti i suoi giorni"; il profeta Amos aveva profetizzato: "Di spada morirà Geroboamo, e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra." (Amos 7,11) he Pul il Re di Assiria invase il paese e Menachèm pagò 1000 talenti di argento per rimanere a capo del regno e tassò tutti i notabili del paese.
  • 2Re 15,23-25 - circa 738-732 a.C. "Pekachia, figlio di Menachèm, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò due anni. Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. Contro di lui congiurò Pekach, figlio di Romelia, suo scudiero. ...lo fece morire e divenne re al suo posto."
Nel 734 questo Pekach, alleatosi con Rezin re di Damasco, cercò di coinvolgere il regno di Giuda che rifiutò, in una coalizione anti assira e il re assiro Tiglat-Pileser III nel 733 attaccò il regno del Nord e vi insediò un tale Osea (732-722) e deportò parte della popolazione in Assiria (2Re15,29; 1Cronache 5,26).

Si trova poi in:
  • 2Re 17,4-6 - "Ma poi il re d'Assiria scoprì una congiura di Osea; infatti questi aveva inviato messaggeri a So, re d'Egitto, e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come ogni anno. Perciò il re d'Assiria lo arrestò e, incatenato, lo gettò in carcere. Il re d'Assiria invase tutta la terra, salì a Samaria e l'assediò per tre anni. Nell'anno nono di Osea, il re d'Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media."
Dal libro di Tobia si apprende che molti furono esiliati a Ninive e dintorni e si deduce che i deportati a Ninive e in Assiria avevano condizioni passabili, potevano commerciare e fare viaggi.
In effetti pare che gli Assiri con quelle deportazioni volessero solo poter avere coloni capaci di coltivare le loro terre, mentre loro si dedicavano alle guerre.
Il re degli Assiri era Salmanassar V che nel 722-721 distrusse Samaria, deportò gran parte della popolazione in varie zone del nord della Mesopotamia, ove si fusero con le altre popolazioni, e deportò nella provincia ormai assira di Samaria, popolazioni di diverse origini (2Re 17,24).

Tutte quelle genti sono ricordate come le "10 tribù perdute" pur se non erano proprio 10 e se non tutti furono perduti, in quanto, alcuni risiedevano nel Sud, pochi rimasero sul posto, ma con ciò è stato inteso dire che gli esiliati dagli Assiri non tornarono a casa o perlomeno non ne viene o non ne è stato dato risalto.

La motivazione ufficiale che fornisce la Bibbia su tale vicenda in cui in definitiva si persero quelle tribù si trova in 2Re 17,15-18 e fu che queste "Rigettarono le sue leggi e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri, e le istruzioni che aveva dato loro; seguirono le vanità e diventarono vani, seguirono le nazioni intorno a loro, pur avendo il Signore proibito di agire come quelle. Abbandonarono tutti i comandi del Signore, loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si fecero un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e servirono Baal. Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco, praticarono la divinazione e trassero presagi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non rimase che la sola tribù di Giuda".

Tale dire in effetti è riduttivo in quanto oltre Giuda rimasero quelle di Beniamino, di Simeone e di Levi, nonché alcuni delle altre tribù che ormai vivevano in Giudea.

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