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I KERIGMA DI PIETRO
Il libro degli "Atti degli Apostoli" scritto da San Luca, riporta gli eventi degli apostoli che seguirono la passione di Gesù, infatti: "Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio." (Atti 1,3)
Il giorno della discesa dello Spirito Santo su apostoli e discepoli riuniti nel cenacolo, nella stessa mattina San Pietro iniziò la predicazione apostolica e proclamò a Gerusalemme il "kerigma" per la prima volta.
Cominciò asserendo che sotto i loro occhi si compiva la profezia dell'effusione dello Spirito di Dio del profeta Gioele 3,1-5 e dell'avvento del giorno grande e terribile che nella fattispecie dice "glorioso" in Atti 2,20 e disse: "Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene - consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere... Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire... Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso... Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo." (Atti 2,22; 24,32-33.36.38)
Il capitolo 3,13-21 di quel libro degli Atti segnala che la predicazione continuò nei giorni successivi e riporta questo Kerigma: "Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest'uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi. Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall'antichità."
La risurrezione, quindi, è l'attestazione dell'avvenuta investitura; Dio ha dato la propria gloria al Suo Cristo perché gli uomini abbiano a riconoscere in Lui il Salvatore promesso.
Al capitolo 7 poi si trova il racconto del martirio del diacono Stefano e la nitida attestazione di questi: "Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio." (Atti 7,55-56)
In pratica, grazie a questa predicazione, che gli apostoli e i discepoli portarono fuori da Gerusalemme "il nome del Signore Gesù veniva glorificato." (Atti 19,18)