LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
LE 22 SCHEDE DELLE LETTERE EBRAICHE
di Alessandro Conti Puorger
Tra le regole per decriptare sono fondamentali i significati da attribuire alle singole lettere dedotte; queste in parte sono già nell’immaginario ebraico, ma non tutte e, come accennato, alcune le ho ottenute da attento esame dei geroglifici ed altri segni coevi.
Riporto qui la lettera ed i link (con lettere celesti) alle lettere la cui spiegazione è già disponibile (le altre saranno presenti in queste pagine tra breve):
1 La lettera ‘alef:
Significato del nome della lettera: bue.
Valore di numerale ebraico: 1 (uno).
Lettera muta.
Segno egiziano: è un avvoltoio.
Il Faraone quando moriva era rappresentato da quest’uccello.
Riporto di seguito come s’è evoluto il segno:
- sinaitico:
- semitico occ.:
- stele di Mesa:
- fenicio:
- sigilli VII sec. a. C.:
- aramaico antico:
- rotoli di Qumran:
- Mineo-Sabeo:
- Copto:
- dai Rabbini a Kircher:
Il segno ha due potenziali significati: toro e avvoltoio.
Nel seguente geroglifico la figura del determinativo di BIK falcone ci ricorda da vicino la lettera ‘alef dell’ebraico quadrato.
Toro o falco, entrambi sono personificazioni del sole.
Il sole maturo il primo e nascente il secondo, Apis ed Orus erano tra i quattro nomi che si davano ai faraoni.
Apis era rappresentato da un bue col sole tra le corna.
L’ebraico nell'uso sacro, proprio per la propria concezione religiosa, che pervade tutta l’esistenza, che si basa su Dio Unico rivelatosi a Mosè con la legge sul Sinai, rifugge e considera abominio i culti dei popoli vicini specie quelli relativi alla fertilità simboleggiati dal vitello d'oro.
Il bue o meglio il toro è il segno della prima lettera per Moabiti e Fenici e scritture derivate, però, per l’ebraico, dopo il ripensamento di tutta la storia ebraica, a seguito dell’esilio in Babilonia, il segno indica il falco non come divinità, ma nel suo significato simbolico d’ origine.
Ne consegue la rosa di significati:
Base: origine, uno, inizio, primo, primogenito;
Traslati: Unico, Unigenito o Adam Kadmon, capo (quale primo).
Ulteriori conferme:
- Fabre d’Olivet in "La langue hébraique restituée", 1815: "Come immagine simbolica rappresenta l’uomo universale (l’Unigenito; per la cabbalah l’Adam kadmon), il genere umano, l’essere dominatore della terra. Nell’accezione geroglifica caratterizza l’unità, il punto centrale, il principio astratto di una cosa."
- Gabriel Mandel, in "Alfabeto Ebraico 2000", di Alef dice: "Indicando il numero uno è anche simbolo di Dio, Uno e Unico."
- Daniela Saghi Abravanel, ne "Il Segreto dell'Alfabeto Ebraico", dice: "La Alef rappresenta l'assoluta unità divina all'interno della Creazione ed è quindi il simbolo della divinità stessa... La lettera può essere scomposta in due Yud separate da una vav trasversale.
La somma delle due Yud è 20, la vav è 6, in tutto 26, cioè pari al valore numerico del Tetragramma: = 5+6+5+10 = 26".
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