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ESDRA NEL LIBRO DI NEEMIA ANNUNCIA LA TORAH E IL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger

IL LIBRO DI NEEMIA
In un precedente articolo, "Esdra il Mosè del giudaismo profetizza il Cristo" ho presentato quanto relativo alla seconda faccia ottenuta per decriptazione del libro di Esdra dell'Antico Testamento (A.T.) del canone Cristiano, libro che nella Bibbia masoretica o Tanach ebraica e nella Bibbia dei LXX è unito a quello di Neemia.
Tale decriptazione è stata eseguita in linea con "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" ove presentai l'idea di testi nascosti nelle pagine in ebraico della Bibbia svelabili da una lettura degli ideogrammi delle singole lettere con regole e significati delle lettere che ho inseriti in "Parlano le lettere" ottenendo un vero e proprio protovangelo che annunzia il "Messia".

I due libri, Ester e Neemia, peraltro, hanno carattere d'opera unica, continuazione delle Cronache (in due libri nell'Antico Testamento), forse della stessa mano, ritenuti editi nella soluzione finale nel III secolo a.C.; perciò è mia intenzione con questo articolo proseguire quella ricerca.

Neemia "Nehoemyah" "Conforto di Dio", ritenuto l'autore del Libro di Neemia figlio di Akalià (Neemia 1,1), è un appartenente alla tribù di Giuda del V secolo a.C..

Il libro di Neemia si sviluppa in 13 capitoli che qui di seguito specifico sinteticamente il contenuto.

Capitolo 1 e Capitolo 2 narrano che la famiglia di Neemia viveva a Gerusalemme (Neemia 2 e 3) e che Neemia fu nominato in gioventù all'importante incarico di coppiere nel palazzo di Shushan e fu in rapporto di amicizia col re Artaserse I (Longimano).
In Palestina, allora, il territorio dell'ex regno di Giuda era una provincia dell'Impero Persiano.
Neemia, ebbe notizia (Neemia 1,2; 2,3) delle condizioni veramente tristi di Gerusalemme "I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco." (Neemia 1, 3); ne soffrì tanto che il re amico, vista quella tristezza gli diede il permesso di recarsi a Gerusalemme con l'incarico di "tirshatha", ossia governatore della Giudea.
Là Neemia troverà varie opposizione da popolazioni locali e dai loro capi (Sanballat governatore persiano di Samaria e Tobia, principe di origine ebraica a capo degli Ammoniti) che non desideravano la ricostruzione di Gerusalemme.

Capitolo 3 riguarda l'organizzazione dei lavori per la ricostruzione delle mura e contiene una importante descrizione della Città di quel tempo.

Capitolo 4 presenta i rinnegati Sanballat e Tobia che fanno scoppiare tumulti e Neemia organizza una vigilanza armata ai lavori (Neemia 4, 10-12).

Capitolo 5 segnala una profonda crisi economica.

Capitolo 6 segnala trame contro Neemia.

Capitolo 7 presenta la stessa lista di rimpatriati di Esdra 2.

Capitolo 8 e Capitolo 9 riappare Esdra che per vari giorni a partire da Rosh Hashanah nei giorni sacri del mese di Tishri legge e spiega la Torah in una festa delle capanne dopo la ricostruzione da parte di Neemia delle mura di Gerusalemme.
Nel ventiquattresimo giorno, dopo la fine delle feste, fu tenuta una solenne riunione di confessione e d'espiazione per i peccati dei padri e fu rinnovato il patto della Torah, data da Dio a Mosè: fu il giorno della nascita del giudaismo.
È a quella occasione che risale l'inizio del "targum", traduzione in aramaico della Sacra Scrittura, con testo oltre che traslitterato anche parafrasato ed intercalato con commenti.

Capitolo 10 riguarda la firma di un documento dai capi, leviti e sacerdoti del paese, in cui si impegnavano a rispettare "la legge di Dio" ed i precetti del divieto di matrimoni misti, di acquistare nei giorni di festa mercanzie dai popoli vicini, del ripristino dell'anno sabbatico, di sostentamento dei leviti e dei sacerdoti esentati dalle tasse.

Capitolo 11 riguarda i criteri per il ripopolamento d'Israele.

Capitolo 12 presenta le liste di Sacerdoti e Leviti rimpatriati.

Capitolo 13 presenta aspetti civili della riforma di Neemia e l'espulsione di Ammoniti e Moabiti.

Lo sfondo storico degli eventi dei libri di Esdra e di Neemia è il seguente:

Sheshbassar figlio di Ioiachin (re di Giuda, deportato dagli Assiri a Babilonia nel 597 a.C. e poi graziato) dopo l'editto di Ciro re dei Medi e dei Persiani (nel 539 a.C. entrò in Babilonia) che promulgò nel 538, formò la prima carovana di reduci che rientrò nel 537 a Gerusalemme per ricostruire il Tempio.
Molti giudei che si erano insediati bene in esilio rimasero in Mesopotamia, ma appoggiavano i rimpatriati con offerte, come d'altronde accade oggi per il nuovo stato d'Israele da parte degli ebrei nella diaspora.
Una ulteriore carovana fu guidata da Zorobabel "Straniero a Babilonia ", figlio di Salatiel figlio maggiore di Ioiachin (Aggeo 1,1 ed Esdra 3,2. Matteo 1,12, Luca 3,27), con capo spirituale un sacerdote di nome Giosuè.
I lavori di ricostruzione andarono con lentezza anche per l'opposizione locale soprattutto dei Samaritani, tanto che nel 520 il Tempio non s'ergeva ancora oltre le fondamenta.
Morto Cambise, tra il 522 al 520 il regno persiano ebbe una profonda crisi.
Il trono fu conteso tra Dario I° e Gaumata (Pseudo Smerdis) e ci fu un riflusso Assiro con Nabucodonosor IV, finché s'affermò Dario il grande.
Su incitamento dei profeti Daniele (che sentì la chiamata da Dio il 7 maggio 521) in Babilonia e di Aggeo e Zaccaria in Palestina dopo venti anni dal primo rimpatrio il Tempio fu riedificato.
La dominazione persiana consentì agli Ebrei di espandersi in Asia Minore ma ci fu anche il pericolo d'assorbire credi spuri.
Contro l'indifferenza religiosa si levarono gli ultimi profeti Malachia, Abdia e Gioele e prepararono la riforma di Esdra e Neemia che verso il 450 a.C. diedero all'ebraismo residuale l'impronta del Giudaismo rimasto fino ad oggi.
Esdra, venuto per ordine del re a Gerusalemme con una carovana di reduci e coi tesori del Tempio, promosse una riforma religiosa ed in tutta la satrapia dell'Abar Nahara - Siria e Palestina - ripropose, ma nella versione finale il nostro Pentateuco, Torah ebraica.
Esdra ha segnato la nascita ufficiale del giudaismo già latente nell'esilio e ne ha affermato e salvaguardato la tradizione religiosa ed è stato un secondo Mosè perché ha coordinato, integrato e sistemato in un corpo organico le Sacre Scritture.
Neemia, venuto a Gerusalemme per incarico di governatore del re persiano ha:
  • attuato una riforma civile;
  • riedificato le mura di Gerusalemme;
  • assicurato una stabilità economica;
  • regolato lo stato dei leviti;
  • rimesso in vigore l'osservanza del riposo del sabbatico;
  • proibito l'uso dei matrimoni misti.

ESDRA E NEEMIA
Esdra, "'ezrà'" "aiuto" dal radicale ebraico "aiutare", quindi "aiutante". Neemia "Nehoemyah" dal radicale ebraico "Conforto" di Iah, cioè "di Iahwèh".
Questi due personaggi biblici sono le due colonne che hanno permesso la ricostruzione del Tempio, della città di Gerusalemme, la fondazione del Giudaismo e la sua conservazione fino ai nostri giorni anche delle Sacre Scritture come ci sono pervenute.
Quei due in un certo senso ricordano, infatti, le due colonne del Tempio di Salomone che "Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz ." (1 Re 7,21)
Boaz da "dentro al Tempio verrà una forza " e accadde che venne Esdra, , cioè fu alla vista la forza .
Iachin "sarà rifondato" ci "sarà così la forza di N " e questa N sarà Neemia "Nehoemyah" "Conforto di Dio".
A Neemia viene fatta risalire dalla tradizione la fondazione di "una biblioteca, curò la raccolta dei libri dei re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni." (2 Maccabei 2,13)
Il libro del Siracide lo ricorda elogiandone l'opera di riformatore: "Anche la memoria di Neemia durerà a lungo: egli rialzò le nostre mura demolite e vi pose porte e sbarre; fece risorgere le nostre case".
Il 2 Libro dei Maccabei poi racconta questo episodio su Neemia:

"Stando noi per celebrare la purificazione del tempio il venticinque di Casleu, abbiamo creduto necessario darvi qualche spiegazione, perché anche voi celebriate la festa delle Capanne e del fuoco, apparso quando Neemia offrì i sacrifici dopo la ricostruzione del tempio e dell'altare. Infatti quando i nostri padri furono deportati in Persia, i sacerdoti fedeli di allora, preso il fuoco dall'altare, lo nascosero con cautela nella cavità di un pozzo che aveva il fondo asciutto e là lo misero al sicuro, in modo che il luogo rimanesse ignoto a tutti. Dopo un buon numero di anni, quando piacque a Dio, Neemia, rimandato dal re di Persia, inviò i discendenti di quei sacerdoti che avevano nascosto il fuoco, a farne ricerca; quando essi ci riferirono che non avevano trovato il fuoco ma acqua grassa, comandò loro di attingerne e portarne. Poi furono portate le offerte per i sacrifici e Neemia comandò che venisse aspersa con quel acqua la legna e quanto vi era sopra. Così fu fatto e dopo un po' di tempo il sole, che prima era coperto di nubi, cominciò a risplendere e si accese un gran rogo, con grande meraviglia di tutti. I sacerdoti si posero allora in preghiera, mentre il sacrificio veniva consumato, e con i sacerdoti tutti gli altri: Giònata intonava, gli altri continuavano in coro insieme a Neemia. La preghiera era formulata in questo modo: Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e misericordioso, tu solo re buono, tu solo generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione, accetta il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala. Raccogli i nostri dispersi, libera quelli che sono schiavi in mano ai pagani, guarda benigno i disprezzati e gli oltraggiati; sappiano i pagani che tu sei il nostro Dio. Punisci quelli che ci opprimono e ci ingiuriano con superbia. Concedi al tuo popolo di radicarsi nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè. I sacerdoti a loro volta cantavano inni. Poi vennero consumate le vittime del sacrificio e Neemia ordinò che il resto dell'acqua venisse versata sulle pietre più grosse. Fatto questo, si accese una fiamma, la quale tuttavia fu assorbita dal bagliore del fuoco acceso sull'altare. Quando fu divulgato il fatto e fu annunciato al re dei Persiani che nel luogo dove i sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco era comparsa acqua e che i sacerdoti al seguito di Neemia avevano con quella purificato le cose necessarie al sacrificio, il re fece cingere il luogo e lo dichiarò sacro, dopo aver accertato il fatto. Il re ricevette anche molti doni da quelli che aveva favoriti e ne diede a sua volta. I compagni di Neemia chiamarono questo luogo Neftar che significa "purificazione"; ma i più lo chiamano Neftai." (2 Maccabei 1,18-36)

Tutto ciò fa comprendere come le figure di Esdra e Neemia e gli eventi accaduti dopo il ritorno dall'esilio furono considerati una e vera rifondazione e vennero mitizzati.
Gli scritti relativi alla loro storia, vollero pertanto collegarsi a quella di Mosè anche in forma concreta; pertanto, vennero prodotti con gli stessi criteri che si trovano nella Torah, cioè producendoli con un testo di secondo livello con l'epopea del Messia.

È da ricordare che Esdra introdusse:
  • La scrittura quadrata ebraica per usarla nella scrittura della Torah;
  • L'Assemblea dei Sapienti o Grande Sinagoga che dirigeva, "l'anshei keneset hagedolah", cioè gli uomini della Grande Assemblea, istituzione che guidò l'ebraismo fino alla fine dei profeti e che avrebbe avuto anche alcuni profeti tra i propri 120 membri. A questa Congregazione sono fatti risalire la definitiva forma dei riti e delle liturgie del giudaismo e l'idea di cominciare a determinare l'autorità di alcune scritture e quindi del canone biblico.
  • La lettura tre volte alla settimana della Torah in sinagoga, il lunedì, il giovedì e il sabato pomeriggio.
ESDRA NEL RACCONTO DEL LIBRO DI NEEMIA
In un precedete articolo ho presentato la decriptazione dei 10 capitoli del libro di Esdra che propongono un esteso testo di secondo livello a sfondo messianico.
Considerato che il personaggio di Esdra, che profila "un aiuto" dal cielo, si ripresenta nei capitoli 8 ed 9 per un complesso di 55 versetti (18+37) del libro detto di Neemia mi sono chiesto cosa proponesse il secondo livello di questi due capitoli.
Ora, questi due capitoli seguono il capitolo 7 che ha analoga elencazione dei reduci del secondo capitolo di Esdra onde la decriptazione dei capitoli 8 e 9 di Neemia verrebbero a costituire una naturale continuazione di quello; poiché però vi sono variazioni di testo di Esdra 2 rispetto al capitolo 7 di Neemia inizio la decriptazione da questo capitolo.
Riporto il versetto Esdra 7,1 secondo la traduzione C.E.I, il testo ebraico della Bibbia masoretica, la decriptazione giustificata con le mie regole e il testo finale che ho ottenuto.

Neemia 7,1 - "Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro uffici."




Neemia 7,1 - "Ed è al mondo ad essere afflitto () dalla risurrezione dei corpi l'angelo (ribelle). Dentro gli apostoli del Crocifisso usciti per il mondo annunciano () ai viventi . Lui risorto riportatosi , uscito libero () dalla croce e che alla fine a riportarsi sarà per la punizione portargli nel mondo . Il Risorto portò dal nemico a stare la Madre che porta fuori per salvare () un corpo/Chiesa . Nel corpo sono i viventi portati ad entrare , ad accompagnare () (Lui) è la Madre ."

Appare così un accenno di argomento che ho già trovato nella precedente decriptazione col racconto a tappeto sul Messia e come si trova nella Torah.
Così, ho proceduto alla decriptazione dell'intero capitolo 7 che è simile, ma non in tutti i dettagli, con quello di Esdra 2 come si può verificare.
Guardando in Neemia oltre ai capitoli 8 e 9, ove c'è l'inserto degli episodi che riguardano Esdra, nel capitolo 10 viene sancito l'impegno di rispettare un insieme di norme relative al Tempio ed a non dare in moglie figlie a stranieri né di prendere in moglie loro donne ecc..
Nell'elenco dei firmatari non si trova Esdra, il che è perlomeno strano e fa pensare che i capitoli 10-13 siano una aggiunta successiva.

NEEMIA CAPITOLO 7 DECRIPTATO
Neemia 7,1 - Ed è al mondo ad essere afflitto dalla risurrezione dei corpi l'angelo (ribelle). Dentro gli apostoli del Crocifisso usciti per il mondo annunciano ai viventi Lui risorto riportatosi, uscito libero dalla croce e che alla fine a riportarsi sarà per la punizione portargli nel mondo. Il Risorto portò dal nemico a stare la Madre che porta fuori per salvare un corpo/Chiesa. Nel corpo sono i viventi portati ad entrare, ad accompagnare (Lui) è la Madre.

Neemia 7,2 - (La Madre) reca dell'Unigenito i precetti al mondo, viene la grazia ad inviare nell'esistenza ai fratelli che è portata a venire nelle assemblee dagli apostoli. Inviata fu al mondo dal Risorto che dal corpo gli uscì, dentro la lanciò nel mondo l'innalzato da Gerusalemme. Così fu al mondo a portare l'Unico la rettitudine agli uomini. Dall'Unigenito morto la portò, fu dal corpo dell'Unigenito a venire. Di Dio uscì per stare tra i viventi la Madre, (da cui) un corpo/Chiesa dentro fu a vivere.

Neemia 7,3 - E fu per l'Unigenito a vivere un corpo/Chiesa potente nel mondo che con la parola dell'Unico è a liberare. Gesù nel corpo rifù a Gerusalemme visto, dalla porta della tomba vivo uscì col sole. (La risurrezione è profetizzata con l'alba.) Gli recò l'Eterno nella tomba la vita. Risorto fu. Dalla Madre fu in cammino bello a portarsi. Entrò dalla porta potente il Crocefisso riportatosi dalla croce. Dai fratelli questi si portò. Portò fuori alla vista con l'acqua a stare col sangue alla luce la Madre, dal corpo la portò dalla croce. Fu il risorto a casa a ristare dove fu un corpo/Chiesa a portare. Accese la potenza nella Madre. Di uomini da casa per salvare la Madre un corpo/Chiesa porterà e agli uomini lo splendore per aiutare dentro sarà del Crocifisso a recare.
(Spiega che dalla croce uscì il corpo reale della Madre che poi portò per il Crocifisso il corpo/Chiesa di uomini; di fatto nel Vangelo di Giovanni si trova traccia dell'uscita del corpo della Madre dalla croce nell'episodio della consegna a Giovanni da parte di Gesù in croce della Madre.)

Neemia 7,4 - E uscì per la città il corpo/Chiesa che chiuso in casa del Crocifisso era. Per aiutare fu la Madre a portarsi in cammino tra i poveri del mondo. Ed entrò in azione tra i viventi con l'acqua. Nell'agire la carità dentro del Crocifisso porta con la rettitudine nel mondo. E dell'Unigenito erano gli apostoli nella casa del Crocifisso stati, furono con la Madre figli a recare nell'esistenza tra i viventi.

Neemia 7,5 - E fu il Crocifisso ad inviare la maledizione che fu da Dio la al serpente. Gli apostoli furono a portarla. Iniziarono a versarsi nel fango del mondo. Vennero a chiudersi nel corpo/Chiesa per starvi i viventi ed iniziò del Crocifisso ad entrare la pienezza nel cammino. Gli apostoli che erano con la Madre li portavano a venire sentendone le parole che del Crocifisso erano. Nelle assemblee simili all'Unigenito escono. In giro a fruttificare sono. Nelle assemblee illuminano. Fanciulli erano i viventi ricreati per la luce portata dagli apostoli di Lui. Rispunta la rettitudine che il Crocefisso portava dentro, dentro la recavano.

Neemia 7,6 - Di Dio al mondo il Figlio sarà a rientrare vivo. Per il giudizio nel mondo rientrerà dall'alto. Sarà dai viventi per salvarli. Dentro sarà a rientrare in cammino portandosi con potenza. Uscirà l'Unigenito risorto col corpo. Al mondo si rivelerà cogli angeli. Dentro porterà la rettitudine per sbarrare l'angelo. Scendendo, il verme del serpente spengerà. Per distruggerlo porterà un forte fuoco, ma il frutto sarà nel corpo a portare della risurrezione perché riporterà la potenza del Signore che d'aiuto entrerà negli uomini. (Ma) al serpente la rovina nei corpi porterà.

Neemia 7,7 - Uscirà da dentro dell'Unigenito la forza dal seno. Nei viventi colpira i corpi dentro abitati dal serpente. Di Gesù l'energia nelle tombe dei viventi sarà ad entrare, aiuterà l'esistenze a rigenerare; si vedranno i viventi ad essere usciti pentiti in angeli mutati. Fiaccato sarà dentro il serpente dal fuoco, l'energia dai viventi l'avrà strappato via dai corpi. Finito dentro l'orgoglio sarà per compassione per il pregare. L'angelo uscito dai viventi in un buco dal Verbo si vedrà inviare, un fuoco lo strapperà dalla vita la rettitudine di Dio.

Neemia 7,8 - Dentro dell'angelo sarà il soffio del male a bruciare Dio col (proprio) soffio, nelle acque bollenti l'Unigenito ad entrare lo porterà, il fuoco dentro in azione sarà a strappare l'angelo dall'esistenza in vita.

Neemia 7,9 - Dentro l'angelo sarà bruciato, il soffio dai cuori sarà ad uscire del delitto che la devastazione all'origine portò. Alla fine porterà del settimo la forza per strappare l'energia che era nei viventi.

Neemia 7,10 - Dentro l'angelo in un fiume lo chiuderà di fuoco per la devastazione. All'Unico porterà il Crocifisso nell'assemblea a vivere i risorti; saranno state strappate dall'angelo l'esistenze dei viventi.

Neemia 7,11 - Ai figli sarà il Verbo il sigillo a portare del Padre. Dal cuore invierà la forza Gesù. E sarà a portarli dal Padre. Le migliaia pla saranno dei viventi portati nell'ottavo (giorno) fuori; vivi dall'Unico li porterà il Crocifisso. Risorti a vivere l'invierà fuori. Entrare si vedranno nel Risorto nel corpo.

Neemia 7,12 - A casa inviati saranno dell'eterno Dio dal Verbo. Per vivervi verranno a starvi i viventi. Nella quinta costola saranno i viventi a portarsi nell'Unigenito dai quattro (angoli) del mondo.

Neemia 7,13 - A casa l'angelo (ribelle) sarà stato da Questi rifiutato bruciandone nei viventi l'energia. Fuori vivi all'Unico li porterà tutti dall'insidie. Dalle rovine i viventi porterà vivi risorti ad uscire.

Neemia 7,14 - Dentro l'angelo sarà stato in questi colpito dalla rettitudine che fu nel settimo (giorno) ai viventi dall'Unigenito recata. Il Crocifisso (poi) portò la risurrezione in dono ai viventi.

Neemia 7,15 - Dal Figlio sarò dentro all'angelo portata la forza del fuoco che la devastazione portando lo finirà. L'origine dei corpi dentro della rovina fu strappata via; dai viventi l'angelo uscì.

Neemia 7,16 - Da dentro l'angelo che era ad abitare, dentro sarà nel fuoco. La devastazione all'origine recata finirà d'agire. La risurrezione sarà a strapparlo dai viventi con l'energia entrata.

Neemia 7,17 - Da casa l'angelo spazzerà con la fiocina in mano Dio; il Verbo con forza dall'esistenza dei viventi - nel terzo (giorno) che i viventi dall'inizio (cioè dal sesto giorno) che portò a sviare - con la risurrezione, dai corpi sarà a strappar via l'energia che è nei viventi.

Neemia 7,18 - Dentro l'energia dell'esistenza del Signore sarà riversata nei viventi. La risurrezione riaccenderà la vita desiderata in tutti che nel sesto (giorno) fu strappata; da casa si videro fuori.

Neemia 7,19 - Riabiterà l'energia che c'era dentro i popoli. Di Dio il soffio sarà nei viventi riacceso, il dono ai viventi porterà nel settimo (giorno) nel mondo.

Neemia 7,20 - Da dentro l'angelo spazzerà, il giudizio col fuoco della devastazione dell'Unico porterà il Crocifisso, dalle tombe i viventi risorti risaranno in vita, li porterà nella quinta costola ad entrare.

Neemia 7,21 - Dentro inviati saranno dell'Unigenito nel cuore. Col corpo gli guizzeranno nel petto. A riversarsi saranno. Entreranno nel Crocifisso. Dal Risorto si vedranno essere i viventi portati nell'ottavo (giorno) fuori.

Neemia 7,22 - A casa con gli angeli saranno nell'assemblea, il sole del Potente sorgerà per i viventi. L'Unigenito si porterà finalmente alla vista. Il Risorto col corpo sarà dai viventi a portarsi con una luce viva di angeli entrerà.

Neemia 7,23 - Il Figlio risarà dentro che su rifù nel terzo (giorno) vivo l'Unico a riportare dalla croce. Si vedrà il risorto corpo. Sarà dai viventi a riportarsi l'Unigenito; col corpo dentro alla vista uscirà.

Neemia 7,24 - Dentro con gli angeli saranno nell'assemblea col corpo a stare col Verbo. I viventi nell'Unico entreranno rinnovati, gli staranno nel seno col Risorto a vivere.

Neemia 7,25 - Col Figlio saranno in alto alla vista portati degli angeli. Dal Crocifisso Risorto alla vista saranno i viventi portati. Nell'assemblea salvati entreranno.

Neemia 7,26 - Ad incontrare il Risorto saranno stati. Dentro sarà stato sul colle. A chiudersi i viventi si porteranno; l'invierà nel cuore. Nel Verbo entrati dall'Unico usciranno nell'ottavo (giorno). Saranno i viventi portati nell'assemblea, a vivere con i risorti entreranno.

Neemia 7,27 - Gli uomini in quanto il Crocifisso si portò in croce a vivere dall'Unico entreranno. Per l'azione della risurrezione con i corpi saranno strappati i viventi dall'angelo del mondo.

Neemia 7,28 - Gli uomini saranno a casa per stare col Crocifisso che con l'agire colpì la morte che insidia con la rovina i viventi portando a bruciarne l'energia che sta nei viventi.

Neemia 7,29 - Per gli uomini il Diletto fu Crocefisso. Fu visto dal corpo essere con l'acqua la rettitudine soffiata. Fu un corpo/Chiesa al mondo a portare che a dichiarare si portò il Crocefisso risorto dentro tra i popoli. Dell'Unigenito reca il segno. Iniziarono dal corpo/Chiesa le preghiere che tra i viventi si riportasse, li strappasse con la risurrezione fuori.

Neemia 7,30 - Gli uomini fu a rigenerare la Madre nel mondo portandoli in cammino. Dentro col sentire della risurrezione illumina i viventi. L'Unigenito ha portato per gli sviati liberare la forza della Madre che Gli reca fratelli in aiuto.

Neemia 7,31 - Gli uomini sono dalla Madre di rettitudine di vita riempiti. Dalla vita di prima, dalla perversità nell'agire li libera. È a strappare l'angelo che c'è nei viventi.

Neemia 7,32 - Dell'Unigenito gli apostoli, che col Risorto erano ad abitare, furono il Crocifisso Dio a portare nel mondo. A sentirli furono i viventi. L'Unigenito al mondo li portò ad operare. Un corpo/Chiesa fu strappato al serpente. Illuminati uscirono.

Neemia 7,33 - Agli uomini oppressi dentro portano dell'Unico nelle assemblee la misericordia in dono. Sono con la Madre a portare l'illuminazione gli apostoli nell'esistenza dei viventi.

Neemia 7,34 - Figli sono dell'Eterno. Fratelli per il corpo/Chiesa, (in quanto) di Dio il soffio ai viventi viene. È nel midollo dalla Madre il dono della vita a portare dell'Unico alle moltitudini che a sentirLa entrano.

Neemia 7,35 - Figli sono nelle assemblee. Col corpo i viventi tre (volte) nell'acqua per l'Unigenito li porta a segnare. E si vedono da risorti nel corpo/Chiesa stare con la Madre.

Neemia 7,36 - Da casa gli apostoli furono a lanciare l'annuncio che il terzo (giorno) in vita l'Unigenito si riportò dalla croce. Ai quattro (angoli del mondo) furono dai viventi a portarsi nelle assemblee per salvare.

Neemia 7,37 - Figli generano per l'Uno nell'esistenza. Aiuto portano all'Unigenito gli apostoli portando l'illuminazione della potenza della risurrezione a sentire ai viventi che l'Unico portò al Crocifisso. Operando un corpo/Chiesa furono di viventi a portare di fratelli che aiutano.

Neemia 7,38 - Di figli sono a riempire gli apostoli per l'Unico il mondo. Illuminano che il Potente risorse il Crocifisso. Di Dio parlano che fu dai morti risorto. Lo videro vivo l'Unigenito riportarsi dalla croce e il terzo (giorno) rifù dalla Madre.

Neemia 7,39 - Uscì la rettitudine nel mondo per gli apostoli che furono con la Madre da casa inviati. Fu ad esistere la conoscenza che c'era al mondo il cuore che fu del Crocefisso. Gesù indicano risorto che risorto l'hanno visto vivo. Desiderano che il Crocifisso li riconduca dall'esilio che dalle rovine li strappi, che con la potenza della risurrezione rientri.

Neemia 7,40 - Dentro gli apostoli sono a parlare di Dio. Soffiano nelle assemblee ai viventi del Risorto la forza. I viventi portano a rinnovare lo stato della vita.

Neemia 7,41 - Figli belli risorgono in lini bianchi, di Dio il soffio ai viventi viene a stare nella vita. Dalle insidie, dalle rovine sono strappati per il pregare.

Neemia 7,42 - I figli sono consacrati a Dio. La superbia si vede uscire dall'operare del corpo/Chiesa.

Neemia 7,43 - Al mondo la potenza portò a stare nella Madre il Figlio. Fu Gesù che la potenza Le versò nel sangue. Fu di Dio nel cuore ad inviarLe a stare la potenza che fuori porterà l'essere impuro. Il Risorto, che dentro in azione è con la Madre, porta l'insidiare che agisce ad uscire.

Neemia 7,44 - Esce dai viventi l'insidiatore in forza della Madre. Dentro gli apostoli sono dell'Unico a riempirli col soffio. Dall'acqua l'origine esce dell'insidiare che agisce; è strappato dai viventi l'angelo che entrò.

Neemia 7,45 - Esce il cattivo che è nei viventi. Dentro gli apostoli sono ad illuminarli. La potenza la Madre dentro ad inviare è dell'Unigenito nei cuori. Nel corpo/Chiesa i figli sono agnelli. Nei viventi l'angelo dentro l'energia spazza, a abbatterlo ne porta dentro nei figli la forza. Il peccato nei cuori delle origini, (per cui) i figli sono in esilio, per la Madre dell'Unigenito esce. Tre (volte) sono nell'acqua portati. Risorgono a vivere da angeli nel mondo.

Neemia 7,46 - Escono per gli apostoli del Crocifisso dall'opprimere in cui stanno viventi. Figli sono ad alzarsi nelle assemblee. Del Padre l'energia sono a racchiudere che dal Monte Calvo ad originare dal Figlio fu dal cuore. Da dentro si vide portarla dalla croce.

Neemia 7,47 - Figli sono versati a stare nel corpo/Chiesa. Convertiti dagli apostoli saranno stati. Riempiti saranno per agire dal Padre d'energia. Sarà il soffio per aiutarli a portargli con gli apostoli.

Neemia 7,48 - Dentro per gli apostoli sarà nei cuori l'energia ad entrare di figli. Sarà nelle feste dentro il Padre ad inviarla. Sarà con il rendimento di grazia (sacrificio eucaristico) a stare.

Neemia 7,49 - Figli sono per grazia inviata dentro con gli apostoli a chi è in cammino per liberarli. Dentro per gli apostoli sono tratti nel corpo/Chiesa.

Neemia 7,50 - Dentro per gli apostoli il timore (di Dio) è a rientrare. Dentro da lampada sono gli apostoli. I figli allattano, portando aiuto all'Unigenito.

Neemia 7,51 - Figli sono tratti fuori dalla Madre. Dentro inviata è la forza dal Padre che ad inviarla è a Pasqua.

Neemia 7,52 - Dentro di frutti a riempire sono di figli. Sono in seno portati dagli apostoli a stare nella Madre (Chiesa) i figli. Sono gli apostoli la parola a recare della risurrezione. In giro sono tra i viventi.

Neemia 7,53 - Dentro i frutti versano. Dentro li portano in grembo gli apostoli a stare nelle assemblee. A versare portano il soffio dell'Unico. I figli sono a chiudere nel corpo/Chiesa in lini bianchi.

Neemia 7,54 - Dentro con gli apostoli sono ad abitare. All'ombra stanno del Crocifisso. (Con Questi) in casa gli apostoli erano con la Madre che in vita aiutavano. Primogenito figlio era di un carpentiere l'Unigenito.

Neemia 7,55 - Dentro con gli apostoli fu una folgore a portare (l'Unigenito) per convertire. Inviati furono in giro per ammaestrare sull'Unigenito Figlio che fu il Crocifisso a rivivere dalla tomba.

Neemia 7,56 - Da dentro il Figlio ad alzarsi fu dalla tomba. Nel Figlio era chiuso nel cuore la forza che gli soffio l'Unico.

Neemia 7,57 - Dentro gli apostoli sono a servire. Sono ad illuminare sul Potente con la Madre il mondo. Dentro gli apostoli sono in giro a recarsi con amore nell'esistenza. Il Figlio sono con le scritture ad indicare. Dentro inviati furono a far frutti. Sono d'aiuto all'Unigenito.

Neemia 7,58 - Al Figlio sono d'aiuto nel mondo. Dentro gli apostoli sono con l'aiuto un corpo/Chiesa a versare. Recano gli apostoli figli che sono a camminare liberi.

Neemia 7,59 - Dal Figlio che fu risorto il soffio dal cuore fu ad uscire. A casa gli apostoli, dov'erano chiusi, nel cuore fu la potenza. Dentro inviati furono con la parola dell'Agnello crocifisso nel mondo. Giù dentro furono a stare con la Madre. Figli furono per l'Unico i viventi a portare gli apostoli.

Neemia 7,60 - Una sposa in offerta fu la Madre a portare al Figlio. Furono del Servo ad essere (gli apostoli) un rendimento di grazie per il mondo; che il terzo (giorno) in vita l'Unico riportò dalla croce indicano. La risurrezione a sentire sono i viventi ed a rinnovarne sono la vita.

Neemia 7,61 - Portano la maledizione nel mondo per il peccare che dal serpente fu nei viventi. Negli uomini per il serpente dalla vita il vigore finì, (ma) il vigore nel corpo riaccese l'Unico. La rettitudine in un corpo /Chiesa riportò il Signore ed iniziò all'essere ribelle a portare il rifiuto. Sarà tutti a portare dal serpente fuori. Nel cammino fu l'aiuto dentro a stare del Crocifisso. Dall'Unigenito dalla casa ai confini la Madre si portò tra gli stranieri popoli; iniziò la Madre a strappar via da un corpo/Chiesa la maledizione dai viventi.

Neemia 7,62 - Da casa inviati furono dai poveri che sono nel mondo ad abitare; gli apostoli sono la carità a recare. Dentro sono nel mondo. Figli sono in modo puro portati per aiutarli dalla Donna. La risurrezione in vita dell'Unigenito riportato dalla croce recano. Per l'Unigenito un corpo dentro agendo sono di viventi a portare di risorti gli apostoli che stavano con la Madre.

Neemia 7,63 - E tra i viventi gli apostoli uscirono da sacerdoti. Erano dalla Madre figli a stare nel grembo per la forza entrata dal Figlio. Al mondo lo sperare porta ad alzare del Figlio. Ci furono puri tralci, ci fu dell'Unigenito risorto un corpo/Chiesa. La potenza riversano nelle assemblee ai viventi. Ai figli portano il Crocifisso a mangiare. In questi la potenza era ad entrare per rivelare l'Eterno. Era la Donna a portare il Diletto Unigenito di cui innalzava il Nome tra i viventi.

Neemia 7,64 - Dio nel mondo dentro versa simili per rettitudine al Crocifisso. Da dentro la Madre escono uomini che sono nelle assemblee posti. Ed il rifiuto all'angelo dai viventi giù l'Unico porta. È il riscatto portato dalla Madre. L'energia entra della rettitudine; escono angeli nel mondo.

Neemia 7,65 - A portare è per l'Unico all'essere ribelle completa una rete al maledetto con la Madre, dell'Unigenito Risorto un corpo/Chiesa il rifiuto c'è. A mangiare porta ai viventi la santità. Entra la santità che sta nella Madre dell'Eterno in azione. Col vestito escono della rettitudine nel mondo gli apostoli che il rifiuto portano con un corpo a stare (nei riguardi) della morte. La vita ri è nei viventi.

Neemia 7,66 - Tutti entreranno nella Chiesa! Retti fratelli aiutati dall'insidie del nemico dentro si porteranno. Dall'originaria maledizione il Verbo sarà a salvarli dal serpente. La risurrezione i viventi desiderano tutti che rechi il Risorto in dono ai viventi.

Neemia 7,67 - Vivrà nei cuori la conoscenza che dentro l'aiuto è nel mondo la Madre a portare dell'Unico ai viventi. Uscì dal Crocifisso per stare nel mondo la Madre. Da Dio uscì alla luce da casa nel tempo. Di Dio il soffio fu nella Madre. Il terzo (giorno) vivo l'Unigenito si riportò dalla croce risorto. La potenza Le accese per strappar via da dentro l'azione della perversità del serpente fuori dai viventi. L'insidiatore nell'acqua bollente verrà che fu ai viventi a portare l'insidia. La rovina sarà la Madre a portargli. Dalla prigionia li salverà.

Neemia 7,68 - La pienezza riporterà. In giro sono per il mondo per salvare dentro i popoli che desiderano il Crocifisso risorto, che il serpente col fuoco sia a strappare. Col fuoco uscirà il Verbo a calpestarlo. Sarà al mondo in vita dai viventi a rivenire. Gli sarà la maledizione dentro in azione. Sarà i viventi a riportare dalla prigione salvati.

Neemia 7,69 - In cammino vivo potente risarà dai viventi. Dai quattro (angoli) del mondo le centinaia riporterà tutte risorte. La potenza in dono ai viventi riporterà nelle tombe. I viventi risorti usciranno. Dalle strette del ribelle li salverà con la risurrezione che finirà del maledetto il soffio che è nei viventi. Del settimo (giorno) dei viventi l'Unigenito si porterà alla fine, porterà in azione della risurrezione dei corpi la forza nei viventi.

Neemia 7,70 - E dalla putredine su tutti si vedranno risorti essere dal mondo. L'Unigenito porterà a finire l'energia del drago. E la potenza della pienezza della rettitudine rientrerà. Usciranno tutti col corpo risorti per il Crocifisso incontrare. Con gli angeli in potenza dall'Unico li porterà su con i corpi. Questi entreranno dentro camminando vivi. Gli angeli (ribelli) che sono nei viventi di Dio il Verbo col ventilabro avrà abbattuti portandoli tutti in prigione. Salvati saranno stati dalle piaghe del Crocifisso. Ad abitare nel Crocifisso così entreranno. L'angelo che è nei viventi per il delitto bruciato sarà. Vivi porterà nella quinta costola i viventi. Dall'Unico li porterà il Crocifisso.

Neemia 7,71 - E vivi col corpo delle origini luminoso saranno ad entrare dal Padre portati tutti dagli angeli dal Crocifisso che all'angelo avrà recato il rifiuto. E su col corpo usciranno gli angeli del mondo. Questi entreranno dentro camminando. L'angelo che era nei viventi bruciato completamente sarà stato. Nel corpo dentro li avrà portati il Crocifisso che li condurrà al trono. In faccia vivranno degli angeli. Saranno i viventi da Dio al volto a stare da vivi. Ed i viventi (di)verranno esseri Viventi.

Neemia 7,72 - E beati tra gli angeli tutti abiteranno. Dalla carne saranno del Crocifisso ad uscire i popoli. Questi (infatti) entrò dentro per aiutare. Un retto vivente dall'angelo sarà a salvare. Tutti saranno col corpo a casa portati dall'Unico al trono, in faccia gli vivranno. Angeli saranno i viventi di Dio. Al volto saranno i viventi portati retti, finita l'energia che portò l'oppressione. Entrò l'angelo a stare nei viventi nel sesto (giorno). Sarà dai viventi portato nel settimo (giorno) fuori.

Neemia 7,73 - E sarà con la risurrezione dentro portata ad uscire spento l'angelo. Sarà ai viventi portata ad entrare la potenza. Portati saranno i viventi da Gesù con i corpi a stare vivi avendo portato ad entrare nei viventi la risurrezione dei corpi. Con i corpi saranno i viventi portati a vivere tra gli angeli. I popoli porterà fuori; il dono ci sarà stato per tutti della potenza della rettitudine che il primo serpente avrà arso. Sarà ad uscire dai viventi (così) chi portava ad affaticarli. Rinnovati usciranno nel settimo (giorno). E figli saranno retti di Dio a casa alla vista. Col corpo saranno ad entrare a vivere.

NEEMIA CAPITOLI 8 E 9 DECRIPTATI
L'inizio del capitolo 8 recita:

Neemia 8,1 - "Allora tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato ad Israele."

e, scritto in ebraico, invita alla decriptazione.





Vi si trova, infatti:
  • il libro della Torah di Mosè ;
  • Esdra lo scriba ;
  • un Gesù in trasparenza.

La decriptazione entra così subito nel vivo e prosegue il tema del Messia.

Neemia 8,1 - "E sarà dall'Unico alla pienezza il Verbo a recare la sposa a vederLo . I viventi dentro dell'Unico saranno alla luce . I fratelli per l'aiuto di Dio entreranno con i corpi dal debito delle origini liberati (). Il Potente nella persona () di Gesù nel corpo uscirà . (Nell'assemblea a presentarsi per il Potente sarà colui che) in vita fu tra i viventi a portarsi . Era l'Unigenito ! Dei viventi col corpo si porterà potente alla vista . Da quel corpo dell'Unigenito uscì dal foro il soffio . Dal corpo la fiamma di fuoco fu ad originare . (Colui che) venne () dal libro della Torah () finalmente per salvare . L'Unigenito dal rettile si portò nel mondo . Fu per la perversità l'Unigenito in croce in Israele ."

Ho così proceduto con il suddetto criterio alla decriptazione anche dei capitoli, 8 e 9 di Neemia di cui riporto di seguito solo il risultato ottenuto.

Neemia 8,1 - E sarà dall'Unico alla pienezza il Verbo a recare la sposa a vederLo. I viventi dentro dell'Unico saranno alla luce. I fratelli per l'aiuto di Dio entreranno con i corpi dal debito delle origini liberati. Il Potente nella persona di Gesù nel corpo uscirà. (Nell'assemblea a presentarsi per il Potente sarà colui che) in vita fu tra i viventi a portarsi. Era l'Unigenito! Dei viventi col corpo si porterà potente alla vista. Da quel corpo dell'Unigenito uscì dal foro il soffio. Dal corpo la fiamma di fuoco fu ad originare. (Colui che) venne dal libro della Torah finalmente per salvare. L'Unigenito dal rettile si portò nel mondo. Fu per la perversità l'Unigenito in croce in Israele.

Neemia 8,2 - E saranno dentro a stare nell'Unico per l'aiuto dell'Unigenito che al mondo da sacerdote venne. In croce ne portarono il corpo. Fuori con il potente soffio ad inviare fu nel mondo la Chiesa da Madre degli uomini per portarli all'eternità. La Donna che porterà da sposa a vivere a casa fu inviata al serpente dal Risorto dal seno. Dentro fu a recare la Madre fratelli liberi, (per cui) rinnovate usciranno nel settimo (giorno) le esistenze.

Neemia 8,3 - Li porterà il Diletto al Padre potenti nelle persone; saranno ad entrare col corpo. Nell'assemblea li porterà dentro dei beati. Il Potente nella persona di Gesù nel corpo uscirà. I viventi in un mare vivranno d'angeli. Entreranno nella luce dell'Eterno mezzogiorno. Usciranno i giorni davanti. (Cioè non ci sarà più il tempo) Dal mondo gli uomini saranno vivi portati dal mondo con le (loro) donne riportati fuori a vivere con i figli con cui stavano in vita. E ad ascoltare saranno tutti. Aprirà all'ascolto dei viventi Dio il libro. Aprirà la Torah.

Neemia 8,4 - "E sarà al sentirla una veste di forza per i corpi/menti che dall'Unico uscirà dal libro. Dall'alto i viventi saranno allevati dal consiglio che riinizierà ad illuminare le menti/teste. Al sentire simili rinati a mangiare si portano la forza del Risorto. Dell'Unico all'ombra avrà portato gli uomini tutti che saranno stati dal mondo condotti ad ascoltarlo. Ed alla vista con gli angeli sarà Lui nella luce. Sarà stata della perversità racchiusa dal serpente abbattuta la forza nel mondo. E nei seni il dono entrato dall'Altissimo nei viventi sarà ad abitare. E salvi, vivi, Dio li porterà. Riscattati saranno stati. Dalla perversità tolti via. Dio li avrà portati nel regno a stare dal mondo nell'assemblea del Nome portati. Dalle tombe per la risurrezione dentro giudicati nel mondo puri con i corpi saranno fuori a vivere in pace.

Neemia 8,5 - E sarà dal Verbo completa ad entrare la forza sentendo il libro. Guizzerà a fontana la forza della rettitudine del Potente che entrerà in azione. Ai viventi la rettitudine sarà in seno a guizzare in tutti, entrerà del Vivente l'esistenza e così ad aprire nell'assemblea porterà col sentire della vita la conoscenza, in tutti entrerà l'azione del Vivente.

Neemia 8,6 - E sarà la benedizione ad agire in questi nei corpi alle che origini venne dal Signore. Uscita la maledizione sarà dai viventi del mondo che nel cammino l'essere impuro il serpente si portò. A spazzare l'angelo si portò da tutti nel mondo dai popoli l'Amen dell'Unico. Nei viventi dell'angelo dentro il male operare sarà stato sbarrato. Sarà fuori dai viventi portato ad ardere e gli recherà il fuoco sotto. Ed al serpente per il Signore l'originario soffio sarà stato dai viventi della terra ad uscire.

Neemia 8,7 - E Gesù avrà riportato i figli. Saranno stati riportati liberati a casa. Saranno ad entrare alla destra. Si vedranno seduti/riversati portati dentro a riposarsi, staranno nello splendore. Gli saranno usciti dal seno i risorti che erano nel mondo, grano abbrustolito dal cuore dell'Unigenito. Per aiutarli fu nel mondo. Fu a recarsi a questi da solo. La grazia inviò in modo meraviglioso al mondo. E ad entrare il serpente portò nell'acqua bollente. Nei viventi dov'era l'angelo fu nei viventi a rivenire la potenza della Torah e riuscirono i popoli a rialzarsi risorti in vita.

Neemia 8,8 - Ed il diletto Unigenito recò dentro il soffio dal foro alle moltitudini. Il Crocifisso recò dal corpo in croce fuori di Dio al mondo la forza. La Madre tra i viventi a far frutto alla luce recò. La pose ad agire avvedutamente. A recare fu l'intelligenza. Portò dentro di viventi un corpo/Chiesa per l'Unigenito.

Neemia 8,9 - E saranno dall'Unico i viventi tra i canti nell'assemblea a vivere, saranno ad uscire con Lui dal mondo entrando tutti nel corpo risorto del Crocifisso. L'Unigenito li porterà aiutandoli dall'Unico. Spento l'angelo, entreranno nel foro del Verbo con i corpi e fuori li accompagnerà. Saranno i viventi ad uscire vivi dalla casa (dove) stava l'angelo. Saranno i viventi nell'Unigenito tutti ad entrare. I popoli in cammino col Potente usciranno. Si vedranno i viventi uscire un giorno santi con Lui. Per il serpente ci sarà stata la calamità. Da maledizione gli sarà stata la rettitudine. La vita Dio ne finirà (come) alla fine (l'angelo) Abele recò. E Dio alla fine dentro l'arderà con la rettitudine che sarà dentro a portargli. Così sarà la piaga del serpente ad uscire. Per l'azione i viventi della rettitudine riaccesa nel seno verranno per l'aiuto puri. Saranno ad uscire dal Crocifisso portati nel corpo fuori.

Neemia 8,10 - E saranno dall'Unico a vivere. Nel corpo del Potente entreranno. Nel regno li condurrà l'Unigenito. Tutti porterà i viventi nell'ottavo (giorno). Saranno stati strappati dal Crocifisso che li avrà riportati vivi dai morti. Al sorgere li porterà il Risorto del Potente nell'assemblea ed a vivere con gli angeli li condurrà avendo finito il serpente. Annullato ucciso avrà portato l'angelo. Al serpente avrà recato bruciature con la santità. Nel mondo (gli) sarà stato portato da un vivente il rifiuto, giudicato per l'opprimere portato. Ed al serpente verranno per i dolori portati bruciature; n'uscirà l'essere impuro finito. Gli sarà la calamità ad uscire con forza dall'Unigenito dal seno. Lo colpirà con la rettitudine un vivente.

Neemia 8,11 - E nel mondo il serpente avrà recato nell'acqua bollente chiuso nel fuoco. Fu del Re la potenza ad entrare in azione in un vivente che il rifiuto all'essere ribelle uscì. In pienezza portò una retta esistenza. Nel mondo fu a recare una vita santa. E l'originaria potenza in azione giù dentro riportò.

Neemia 8,12 - E fu la potenza della rettitudine a recare alla sposa. In azione tra i viventi il rifiuto con la rettitudine al serpente recò. E la potenza della risurrezione del Crocefisso porta ad indicare. E con potenza si distese tra i viventi. Gli apostoli portò ai confini. E guizzarono ad operare portando il segno del giubilo nel mondo. Dal cammino l'essere impuro del serpente esce per la rettitudine che è entrata. Dentro è il frutto in giro a stare tra i viventi. Dell'Unigenito il liberare recano. Sbarrato è il peccare del serpente al mondo tra i viventi.

Neemia 8,13 - E dentro è a recare i viventi del mondo l'illuminazione. Figli raccoglie portandoli nel corpo/Chiesa. Dalla Donna sono ad uscire dal Padre che Le reca tutta la potenza. La rettitudine del Potente entra nei popoli. Escono sacerdoti a stare tra i viventi e nel mondo ad accompagnare sono i viventi a Dio. Ad aiutare l'Unigenito escono con le scritture. E del Potente esce il disegno del rifiuto che nasce col cibo del Crocifisso (di cui) recano il corpo nel mondo ( Torah).

Neemia 8,14 - Ed i viventi giù desideravano cosi che:
  • il Crocefisso si riportasse dentro,
  • a casa tutti riportasse coi corpi,
  • dal mondo l'Unico col rettile portasse ad uscire l'esistenza della perversità,
  • dentro fosse nel sangue la risurrezione ad entrare,
  • l'Unico per liberare fosse la risurrezione dentro a recare,
  • ed il Figlio rifosse in Israele,
  • dentro la pienezza della rettitudine riportasse a tutti,
  • dentro chiudesse il superbo l'Uno nel fuoco,
  • d'uscire dalla schiavitù, dalle rovine.
Neemia 8,15 - Portò la Donna un corpo/Chiesa ad esistere di illuminati viventi (in cui) la forza del peccare portato reca a spazzare. Dentro, a rilanciare reca la speranza nei cuori. Da tutti il nemico è ad uscire dall'acqua, (dove) recati dentro sono stati i corpi. Vi reca il Risorto la potenza. Nei viventi il rifiuto all'essere ribelle si alza. Per l'Unigenito porta al mondo dei rigenerati ed il mondo dentro è a desiderare l'Altissimo. Da questi è la scelleratezza del serpente spazzata per la risurrezione che ai viventi gli apostoli portano a sentire. Il Potente sono nel mondo ad aiutare. In giro portano ad innalzare con forza il Crocifisso. Maria portò l'innalzato nella caligine (all'oscurarsi) dalla croce a guizzare in azione, per la risurrezione ad indicare. La piena rettitudine il Crocefisso così ad indicare recò dentro.

Neemia 8,16 - E furono giù a desiderare i popoli che si riportasse a stare dentro l'esistenza l'Unigenito e portasse ad essere in azione la risurrezione e dal serpente uscisse la tentazione, la rettitudine recasse a tutti gli uomini. Dall'alto in cammino in mezzo si riportasse dentro a chiudersi giù nel corpo il Crocifisso. Fosse nel mondo la vita a riportare dentro le tombe; su i corpi riportasse tutti. Dentro sarà col Crocefisso a rientrare Dio nel mondo a stare tra i viventi. Si recherà dentro il corpo per rendere colpevole il cattivo, uscisse (così) dalla vita. Sarà ai viventi a riportare la purità nelle tombe. Porterà dentro della risurrezione; per il nemico l'ira nei corpi sarà in vita.

Neemia 8,17 - E sarà alla vista il Risorto a riportarsi dalla sposa. Si riverserà nel mondo. Con potenza uscirà. Luminoso dentro sarà per i viventi. Vivo tra gli angeli uscirà. Una luce da dentro sarà del foro con la rettitudine a recare. Dal Crocifisso si porterà un forte fuoco da dentro. E dentro per la pienezza della rettitudine recherà il Crocifisso bruciature al serpente. L'Unigenito alla vista simile ad un vivente risarà in vita. Nell'esistenza Gesù, il Figlio dall'angelo si porterà per ucciderlo. L'energia dentro gli invierà. Sarà in Israele l'eterno ad uscire. Un giorno riuscirà Lui. Si riporterà il Crocifisso nel mondo. Sarà la risurrezione per i viventi nelle tombe ad entrare. Gloriosi usciranno i viventi per l'Unigenito che li aiuterà.

Neemia 8,18 - Ed il Diletto Unigenito, secondo/come le scritture della Torah, alla fine uscirà. Al mondo Dio riuscirà per stare tra i viventi. Sarà a riportarsi. Vivo da casa un giorno dai viventi con gli angeli uscirà. Sarà stato a portarsi in fretta per la Donna. Si porterà con gli angeli in azione per aiutarla nel mondo. Sarà a portare i viventi fuori l'Unigenito dalle tombe con corpi. E l'energia recherà per spazzare con il fuoco che porterà nelle tombe l'angelo. Nel settimo (giorno), alla fine dei giorni, ai viventi si porterà dentro. Sarà a portare i viventi fuori nell'ottavo (giorno) a stare nell'assemblea solenne (del cielo). Dall'oppressione li salverà il Verbo per amore.

Neemia 9,1 - E dentro sarà stata portata dal seno la risurrezione dei corpi; sarà ai viventi portata dall'Unigenito ai quattro (angoli) del mondo. La potenza per rinnovarli entrerà in questi. L'energia dell'Unigenito dal foro soffiata li avrà portati figli. Sarà stata la rettitudine di Dio dentro scesa che li avrà riportati in vita. E dentro il fuoco a sorgere riporterà Adamo; per azione del Potente sarà a riuscire in vita.

Neemia 9,2 - E saranno stati da dentro liberati. Avrà portato in questi il male ad essere bruciato. Dio dalla piaga dal cuore del Figlio la rettitudine nel corpo gli avrà portata e sarà risorto a riportarsi. E sarà stato il Crocefisso che avrà portato l'essere impuro, che per azione del serpente (ad Adamo) entrò nel cuore, a venire a stare fuori dai viventi. E la colpa porterà alla fine. Il padre/antenato del Crocifisso sarà a riuscire vivo.
(Adamo, secondo la carne è un antenato di Maria e quindi di Gesù; infatti si autodefinisce Figlio dell'uomo)

Neemia 9,3 - E saranno risorti a portarsi per l'azione potente che agirà nei viventi nel sangue. Ed il Diletto Unigenito avrà portato dentro a riempire con il soffio i corpi di tutti. E dai corpi finalmente la forza della perversità con la maledizione saranno uscite dai viventi. Nei corpi dentro la rovina avrà finito, fuori sarà stata portata dai viventi e nei corpi dentro ad agire sarà stata la purezza del Crocifisso che avrà recato l'aiuto. Saranno vivi salvati tutti. La perversità che c'era nella vita per il serpente sarà ad uscire. La porterà fuori da Dio dall'esistenza dei viventi.

Neemia 9,4 - E sarà abbattuto da un vivente l'azione del serpente con il male operare entrato nel mondo. Ad entrare la potenza si portò a stare in un vivente. In Gesù si portò il Figlio. Fu a versarsi nel sangue l'esistenza di Dio. La Luce dentro inviata fu nel mondo ad abitare. L'energia della rettitudine dentro fu ad entrargli. Dentro inviata fu l'onestà di un angelo. Fu a portarsi stando in Questi in azione. A versare si portò dentro la speranza. Del Potente in cammino all'essere impuro il rifiuto ci fu per la perversità. Dio al mondo fu ad entrare in un vivente.

Neemia 9,5 - E fu l'Unigenito per vivere in un corpo a recarsi al mondo dal serpente. Fu dalla Madre Gesù a portarsi. Fu a versarLe nel sangue l'esistenza. Di Dio il Figlio fu in una macchina da guerra a stare nel mondo La Luce nel corpo dentro fu ad entrarLe. Uno splendore fu ad entrarLe di luce dentro. Un angelo fu ad entrare per parlarLe; indicò che una vita Le entrava, alla luce la porterà. La Benedetta avrebbe portato a venire il Signore Dio nel mondo. Fu in modo retto nella matrice della Madre l'energia ad entrare, in azione si portò la potenza nel seno a sbarrarsi. Un fanciullo in vita porterà nell'esistenza la Benedetta, ed alla luce un vivente retto che dentro per aiutare ad ardere l'essere impuro si porterà. Dalla Madre nel seno la potenza della rettitudine guizzò dentro un corpo. A spengere porterà alla fine dal mondo il serpente che v'entrò.

Neemia 9,6 - Venne al mondo a portarsi l'Unigenito. Il Signore entrò in un cuore per aiutare. La rettitudine dell'Unico finalmente per operare fu alla fine a venire dal cielo. A sorgere in un vivente fu. Al mondo del cielo si portarono tutte le schiere dalla Madre nel mondo. In terra si portarono dalla sposa. Da una donna dal corpo l'Altissimo al mondo ad uscire fu; dalle acque fu dalla Madre a portarsi. Dalla sposa l'Unigenito alla luce dal corpo da dentro uscì in vita. E venne da madre a vivere nel mondo dell'Unico la perfezione. In un vivente si portò delle schiere fuori dei cieli il Re. Per salvarli alla fine nella prigione si portò a stare dai viventi.

Neemia 9,7 - Venne Lui il Signore nel mondo. Dio ad uscire fu in vita da Donna in un corpo dentro una grotta. In una indicata casa/famiglia, da un padre imposto, si portò fuori e giù venne portato dalla matrice. L'Unigenito portò in un corpo la rettitudine per il demonio dall'esistenza strappare via, per i morti risorgere in vita e per l'originaria purità riuscisse nei viventi.

Neemia 9,8 - E in un vivente giù venne dall'Unico completamente in un cuore dentro a portarsi l'energia per 'l'Amen' al serpente. In una persona fu la rettitudine recata. L'Agnello la recherà agli sviati viventi ed uscirà da cibo per tutti. Il Potente con segni aveva indicato che veniva, che nella terra di Canaan sarebbe uscito. A strappare sarà dal mondo l'Unico ribelle portando ad entrare il Verbo in un corpo. Questi fu a portarsi nel mondo. Fu dentro a portarsi in un buco. Fu a recarsi al mondo da pellegrino in cammino, dono del Potente per tutti. Indicò il Potente che il seme avrebbe portato. E, con i segni che versò ai viventi, l'Unico indicò che della Parola sarebbe stata la rettitudine in un retto a stare; che 'il Giusto' veniva.

Neemia 9,9 - E scelse nel corpo di un primogenito di venire dai miseri. Un padre scelse, fu il frutto della vita a scendere nel corpo di chi gli sarà madre e venne in questa in azione a versarsi in modo puro. Accese la vita nel tempo l'Altissimo. La madre a riempire portò il Verbo.

Neemia 9,10 - Portò alla prescelta l'indicazione un angelo che venne ad indicarle che avrebbe portato in vita il Verbo al termine. Fu alla madre dentro il Verbo. Nella compagna si portò ad abitare. Per tutti servire fu a portarsi. Si portò dentro per tutti i popoli della terra. Portò della rettitudine la forza onde fosse d'aiuto nel tempo. La rettitudine fu ad uscire da questi. Sarà l'aiuto portato da innalzato, sarà al morire in azione, alla luce guizzerà la rettitudine per risorgere dalla piaga sarà portata con l'acqua. Uscirà questa nel mondo.

Neemia 9,11 - Il Potente. Dalla persona sarà ad uscirgli la vita che a portare era stato dall'aldilà e dentro tutti porterà la rettitudine nel mondo. Sarà nei viventi ad abitare la forza dentro per risorgere. Ad entrare porterà l'Unigenito dalla croce nei corpi l'aiuto, sarà ad entrare nei viventi del mondo per risorgere la potenza. La rettitudine dal crocifisso dentro i viventi scenderà che riporterà la potenza a tutti. La rettitudine ai viventi riporterà del Padre l'energia; dentro i viventi sarà a rivivere la forza per riessere in vita.

Neemia 9,12 - Si porterà a casa risorto alla vista degli apostoli per l'energia rientrata. Gli apostoli nascosti erano. Il Crocifisso vivo fu a riportarsi dalla madre. La madre portò da casa ai popoli per portare aiuto. Con l'Unigenito risorto nella notte del mondo del Potente entrò la luce. La potenza nel mondo con la madre venne. Una via di beatitudine fu nel cammino portata dentro al mondo.

Neemia 9,13 - Portò l'innalzato ad uscire dal corpo da un foro una forza. L'energia fu a lanciare in aiuto dalla croce. Portò l'aiuto da dentro al corpo ai popoli; uscì con l'acqua per salvare i viventi. Sarà la morte a finire con l'invio della potenza nel mondo ai viventi per salvarli. Dal Verbo dal cuore nei giorni la risurrezione dei corpi sarà ai morti portata che con i corpi si riporteranno alla fine. Il primo morto che la tomba rovesciò sarà ai viventi a riportare la vita. Su si porteranno nel Crocifisso nel cuore e dentro vi staranno i viventi.

Neemia 9,14 - Li porterà quel primogenito crocifisso in un sabato santo. A spengere porterà per aiutarli il tempo che per il serpente uscì. I viventi porterà vivi su e li porterà tutti. I riportatisi dalle tombe risorti portatisi dal Crocifisso si porteranno nel corpo. Gli entrati su porterà. Saranno sul colle ad entrargli (da dove) l'acqua da dentro fu col sangue. I risorti entreranno nel servo retto.

Neemia 9,15 - Porterà dal Potente nell'assemblea i viventi a vivere in cielo tra gli angeli alla fine il Crocifisso. Rientrato in potenza uscirà per i viventi la potenza dal corpo da dove si vide da dentro l'acqua portata. I viventi saranno vivi a vivere nella rupe che dal mondo li porterà su. Nell'Unigenito sul colle entrati, i viventi al Potente saliranno vivi. L'origine della morte che iniziò per l'essere ribelle del serpente entrato nei viventi nei cuori portatisi per la divinità nei corpi risorgendoli finirà. Verranno ad uscire dalla terra felici per l'energia della risurrezione venuta. Verranno ad essere aiutati tutti dal Crocifisso; tutti potenti usciranno i viventi.

Neemia 9,16 - Porterà dal mondo i viventi al Padre il Crocifisso. Saranno nei pascoli questi che saranno per mano portati, ma sarà stata rovesciata la distruzione dal Crocifisso al nemico. Il Verbo avrà reciso il peccatore. Il peccare del maledetto dai viventi giù porterà; tutti saranno retti.

Neemia 9,17 - Portati saranno i viventi dal primogenito angeli per la portata potenza. Con la risurrezione in seno porterà il rifiuto. Lo colpirà con la rettitudine nei corpi che porterà. Ad abortire verrà, sarà afflitto dal fuoco il cattivo che bruciato sarà completamente che si vedrà dai viventi uscire. Nei viventi portata sarà a rovesciare la distruzione che finirà il nemico. Il Verbo nei viventi a portare sarà il drago portatosi nei corpi all'origine un fuoco potente. Ritornerà la potenza che agirà dentro d'aiuto. Integri dentro dall'essere ribelle saranno i viventi riportati. Verrà il maledetto portato ad uscire. Li avrà perdonati il pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e non li hai abbandonati.

Neemia 9,18 - Dell'Unico il Verbo con la rettitudine spazzerà col fuoco che porterà il serpente che uscirà dal seno (dei viventi). Si rivelerà ai viventi alla (festa) delle Capanne che a portarli sarà, l'aveva detto che li avrebbe portati. Da questi entrò la divinità nel mondo. Fu la rettitudine dall'Unigenito risorto dal corpo ad uscire. Dall'innalzato la retta madre con l'acqua scese. Un corpo fu tra i viventi a portare fu agendo di simili a portare agli angeli. L'Unigenito su si riportò. Alla fine nella gloria si riporterà il Crocifisso.

Neemia 9,19 - E verrà dentro i corpi nelle tombe dei viventi a stare la rettitudine. A rientrare nei corpi dentro sarà la pienezza della forza dentro del Crocifisso. La vita dentro i viventi s'insinuerà nei corpi che verranno risorti. Entrerà in azione l'energia che finirà l'origine del ribelle. Il male operare sarà ad uscire dai viventi; dentro sarà a riportarsi nei viventi la vita potente uscita. L'angelo (ribelle) strapperà via dai viventi. Dentro al mondo le generazioni per la rettitudine portata verranno risorte. Uscirà dall'Unigenito la risurrezione dentro la notte. Rientrata la potenza uscirà l'originaria forza nei corpi. Al Potente dal mondo i viventi porterà a venire. Dal mondo da via l'Unigenito risorto col corpo sarà. In cammino li porterà a casa dal mondo.

Neemia 9,20 - Avendo portato lo spirito della rettitudine ad entrare nei cuori li porterà a casa dal mondo. In dono dal Potente la risurrezione bruciature al serpente nei viventi e nei viventi l'ucciderà, gli finirà il tempo per vivere. Il Verbo sarà nel mondo ai viventi a riportare la vita che sono a vivere gli angeli. Alla fine tutti usciranno potenti. Rientrata la vita potente su vivi dall'Unico vivranno.

Neemia 9,21 - Porterà all'Unico le moltitudini. Dalle rovine sarà a salvarli. Tra gli angeli entreranno tutti da sposa del Crocefisso. I viventi a casa vivranno con la Parola del Potente Unico nell'assemblea nei cerchi a saziarsi di pace. Tutti saranno entrati nella pienezza. A casa li accompagnerà portandoli col corpo, si rivelerà che fu nel mondo. Per vivere dal potente Padre su a versarli li porterà.

Neemia 9,22 - Portato a finire il drago dal Potente ad entrare vivi a vivere nel Regno li porterà. Il Crocifisso porterà i popoli che a rivivere saranno dalla morte con l'ammalarsi versato nella vita dal serpente. Il Verbo dell'Unico per la perversità sarà stato a lanciarlo nel fuoco. L'avrà portato a venire in terra in un buco; vi sarà stato racchiuso e rifiutato finirà. Dalla terra nel Regno da marchingegno li porterà all'Unico il Crocifisso. Dalla terra si vedranno portati in cammino; nel Regno entreranno dentro rinnovati.

Neemia 9,23 - Porterà il Figlio chi era stato nel mondo a vivere. Rigenerati dentro saranno stati dal Crocifisso in retti. Con la rettitudine spenta sarà stata nel mondo per la risurrezione nei viventi la forza del morire. Dentro ci sarà l'originaria vita. La divinità uscita in terra con quel primogenito avrà bruciato nei corpi chi originò l'essere ribelli. Del Crocifisso il rifiuto dentro completo ci sarà stato nel mondo. I viventi nel cuore avrà portato a Dio dentro i risorti alla fine.

Neemia 9,24 - Portati saranno alla casa desiderata dal Figlio che fu tra i viventi a portarsi. Fu a lanciarsi in un simile per venire in terra e la completezza della rettitudine inviò dall'alto in una persona. Fu nel mondo in un vivente a venire onde fosse la risurrezione che dentro stava ad uscire. In terra di Canaan fu a morire in croce. Dagli apostoli che con la madre in casa si erano sbarrati vivo si riportò quel primogenito. Il Crocifisso il re era del mondo, dai viventi si riporterà. Riverrà, con i popoli vivi sarà ad uscire dalla terra. Del Potente in azione il risorgere porterà. Nel Crocifisso dentro entreranno nella piaga nel corpo; su porterà dagli angeli i viventi.

Neemia 9,25 - A portare sarà la potenza della rettitudine. L'essere impuro nemico che fu nei viventi dentro a scendere porterà nei corpi a finire. Si riporterà Adamo a riuscire risorto. Dai viventi l'energia della perversità che c'è, sarà nei corpi bruciata e dentro tutti sarà a rivivere la pienezza. Sarà nei viventi tutti nel cuore a portarsi il cibo del Crocifisso. Dalle tombe su si riporteranno. Dentro sarà nei viventi la rettitudine. Sul verme che è nei viventi porterà colpi con forza il Crocifisso, sarà dai viventi a portarsi, si vedrà, sceso, dai viventi mangiato. Il serpente grande portato sarà, a mangiare il portato, portato sarà arrostito. Dentro per il peccare portato sarà bruciato nei viventi. Per l'opprimere portato sarà dal Crocifisso; si vedrà giudicato bastonato. Dentro i cuori si riporterà ad abitare la rettitudine. Uscirà scappando l'essere impuro del serpente.

Neemia 9,26 - Porterà a cambiare portando bastonate a chi fu disobbediente portando dentro la rettitudine da bastone. Sarà da fuoco per il serpente, (ma) retti li porterà. Verrà a finire chi portò nei corpi l'oppressione. Per l'Unigenito dalle tombe i corpi risaranno in cammino portati vivi e verrà l'energia dentro a stare. L'Unigenito sarà stato con la rettitudine a rigenerarli. Il superbo l'Unigenito avrà bruciato. Nei corpi entrerà la rovina per l'essere impuro. Nei viventi la potenza entrata della risurrezione sarà dentro. Nei viventi il maledetto sarà dalla rettitudine portata spazzato. Simili ad angeli dell'Unico si alzeranno; si porteranno tutti gloriosi alla fine.

Neemia 9,27 - Li porterà il Crocifisso tutti tra gli angeli a vivere. A casa saranno alla porta su con i corpi, saranno ad entrare da vivi e saranno su a saziarsi del Potente. Fuori i viventi portati dalla casa nel tempo dell'avversario, integri saranno a salire, vedranno lo sperato Dio essendo tra i retti portati. Verranno a vivere in cielo. Il Crocifisso risorto in seno li porterà. Così per misericordia saranno tra i retti, vi entreranno le moltitudini che erano tra i morti. Dal drago del serpente nel mondo i viventi avrà strappato via con forza.. Dalle rovine i viventi avrà riportato. Saranno portati per dono a vederlo, portati vivi a vivervi. Saranno aiutati a salire con i corpi chi è nel mondo a vivere.

Neemia 9,28 - Portati così nei pascoli del Potente vi entreranno a vivere. Sarà di simili il prodotto alla vista. Il Risorto porterà tutti con il corpo in alto nella persona. Sarà stata con la rettitudine portata a tutti la forza dentro i viventi che dentro sarà stata ad aiutare il nemico che c'è ad uscire. Dai viventi si porterà a scendere l'essere impuro che il bestiale ha recato essendo stato un fuoco portato dentro; e si porterà con forti grida per la portata arsione. Verranno i viventi i cieli tutti risorti vivi a vedere portati dal Crocifisso salvi a vivere tra i retti. Per la misericordia che ci fu dell'Agnello che dentro si portò in croce nel tempo; saranno a rivivere.

Neemia 9,29 - Porterà il Crocifisso per l'eternità il bestiale serpente ad entrare nel fuoco. Sarà da dentro i viventi la maledizione finita e dai corpi l'oppressione portata uscirà dal vivere. Uscirà dal nascosto per i colpi forti l'essere impuro per il portato rifiuto. Brucerà vivo il malvagio dai viventi sceso. Avrà recato il Crocifisso la forza della rettitudine che avrà recato dentro ai viventi il giudizio. Sarà la rettitudine che il peccatore, recatosi dentro i viventi all'origine, avrà bruciato. Con il corpo sarà visto risorto uscire Adamo che si riporterà dalla tomba nell'esistenza. L'uscito bestiale che a portare è stato un drago, per la recata rettitudine a tutti dal Verbo, dal foro portatogli al corpo. Dai corpi di tutti si porterà il nemico. Per il Verbo dal vivere uscirà. A rovesciare nel fuoco lo porterà. Recherà il rifiuto al peccatore per il peccare.

Neemia 9,30 - Li porterà integri,risorti, retti, In alto saranno ad entrare i salvati. Tra gli angeli a stare a vivere le moltitudini porterà alla fine e col Crocifisso per sempre abiteranno. Nei viventi abiterà lo Spirito che avrà spento chi sarà stato giudicato. Dentro gli saranno stati guai dalla rettitudine portati. Il rifiuto uscito dall'Unico a colpire sarà stato l'angelo(ribelle) ed avrà recato la fine al drago che dalla vita dentro sarà stato sbarrato. I popoli saranno ad uscire dalla terra col Crocifisso.

Neemia 9,31 - Porterà a casa con i corpi nell'assemblea i viventi a stare tra i retti. Entreranno le moltitudini per stare nella pienezza. Si vedranno i risorti essere tutti i viventi. La sposa avrà portato dal Potente l'Unigenito. Si vedranno questi da dentro del Crocifisso dalla piaga essere da Dio clemente e misericordiosi venuti.

Neemia 9,32 - Portati dal tempo fuori, in Dio ad entrare saranno. Nei pascoli di Dio entreranno gloriosi. Dal mondo in alto portati a saziarsi, da lampada l'Unigenito la luce porterà. Vivo col corpo uscirà chi dentro col corpo fu in croce portato. Entrati per misericordia in Dio staranno in seno. Nel cuore del Potente in persona, da cui fu la rettitudine a venire, tutti entreranno. Dal colle nell'Unigenito entrati,, tra i beati a vivere saliranno. Verranno tra gli angeli portati del Potente. Nel Regno saranno ad abitare. Al potente i risorti un canto porteranno e dal Potente con i sacerdoti saranno tra gli angeli portati e dal Potente con i profeti staranno. Abiteranno dal Potente nel Regno, dall'opprimere portati e potenti tutti i popoli che l'anelavano saranno a vivere. Saranno nel regno a stare da moglie e con i corpi per sempre vi entreranno. Un giorno usciranno questi dal mondo.

Neemia 9,33 - Portarono l'Unigenito in croce nel mondo. Dal Giusto innalzato della rettitudine la potenza uscì. A casa l'Unigenito dall'alto fu l'energia riportata, retto era. L'Unigenito dai morti si rivide, risorto fu, il Crocifisso si portò ad incontrare i nascosti apostoli e uscì dal corpo del Risorto in azione l'energia (che loro) recò.

Neemia 9,34 - A portare per quel primogenito crocifisso il Regno furono gli apostoli che portarono a sorgere un corpo/Chiesa. Sono gli apostoli a recare la rettitudine nel mondo che figli reca. Si portò dal Padre il Crocifisso. Sarà con gli angeli a riportarsi potente. L'Unigenito si rivedrà, risorto si riporterà alla fine, si porterà con il corpo. A tutti con la rettitudine porterà la potenza delle origini. Entrando verserà la risurrezione che sarà dentro a portare la divinità che vivi a rialzarsi li porterà; tutti saranno retti. Per riportare la potenza per sempre porterà in tutti la forza per affliggere col fuoco che nei corpi entrerà da rovina con la legge divina per il bestiale.

Neemia 9,35 - Porterà dal mondo i viventi dentro il Regno. Li porterà integri portandoli dentro il cuore e dal pianto le moltitudini dall'Unico risorte tra i canti col Crocifisso alla fine potenti entreranno a vivere portati da dentro la terra. Gli usciranno dal corpo, nel ventre portati dal mondo, nell'8° (giorno) entreranno tra i beati. Tra gli angeli tutti col Crocifisso potenti dalla persona saranno ad entrare nella pienezza. Si vedranno nei lini portati dai retti condotti al Potente Unico avendo abbandonato le loro azioni malvagie.

Neemia 9,36 - Entrerà con gli angeli nel mondo l'Unigenito per guidarli ai pascoli. Un giorno per servirli fu in un vivente, si portò ad entrare in un primogenito nel corpo scendendo d'una donna. Nel corpo, inviato in croce al crocifisso rientrò la potenza. Il Padre al Crocifisso fu ad inviarla. Portò il rifiuto nella prigione. Completo il frutto Lui dalla croce dal cuore portò. Da dentro uscirono nel mondo gli apostoli che il mondo ad incontrare la grazia portarono. NeI servo era a vivere l'Altissimo nel mondo.

Neemia 9,37 - Si porterà da arca per portare all'Unico tutti dal mondo i viventi. Le moltitudini entreranno del Potente nel Regno ove saranno a vivere felici tra gli angeli. Tutti alla fine entreranno nell'Altissimo ad abitare; dentro gli si chiuderanno nel cuore. All'Unico li porterà il Crocifisso che sarà con gli angeli a riportarsi ed innalzerà i popoli (stranieri) che alla fine porterà l'energia e li salverà dal serpente che fu nei viventi a portare dentro il bestiale. Dalla croce l'energia portò della rettitudine. Dal corpo giù portò l'energia ai viventi e da dentro l'avversario uscirà. Nella gloria entreranno dell'Unico; l'invierà con la grazia che portò.

CONSIDERAZIONI SULLA DECRIPTAZIONE
Ho così portato a termine la decriptazione dei capitoli 7, 8 e 9 del libro di Neemia, capitoli ove è richiamata l'elencazione dei reduci di Esdra capitolo 2 e la stessa figura di Esdra per complessivi 128 versetti (VII-73; VIII-18; IX-37).
Anche da questi tre capitoli di Neemia, come nel libro di Esdra, si ricava per decriptazione un testo tutto ispirato alla figura di un Messia uomo-Dio che sviluppa con un lungo sviluppo, anche se con parti ripetitive, una storia che calza e conferma quella della tradizione cristiana su Gesù di Nazaret.
Non mi soffermo ad esaltare il risultato che parla da solo.
Emerge come anche parti aride e poco interessanti relative ad elencazioni di oggetti, numeri, nomi, genealogie e quantità di anni come del capitolo 7 porta comunque ad un racconto di secondo livello.
Si trovano anche in questi capitoli lunghi accenni all'attività alla Chiesa e degli apostoli tra la risurrezione del Messia e il Suo ritorno.
Ritengo che di fatto tali capitoli sia stati redatti dalla stessa scuola che ha preparato il libro di Esdra.
C'è una ulteriore conferma che il combattimento escatologico finale prima della fine dei tempi raccontato poi dall'Apocalisse con pennellate che eccitano la fantasia è proprio il combattimento sulla terra condotto dalla Chiesa del Crocifisso e dai suoi fedeli.
Questa Chiesa del decriptato ritengo, infatti, essere proprio in visione escatologica, come già dicevo in "Esdra il Mosè del giudaismo profetizza il Cristo", l'estrapolato della Sinagoga, la congregazione formata in esilio e di fatto attribuita proprio ad Esdra.

LIBRO DI NEEMIA 7-8-9 - TESTO C.E.I
Neemia 7,1 - Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro uffici,

Neemia 7,2 - diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad Anania comandante della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva Dio più di tanti altri.

Neemia 7,3 - Ordinai loro: Le porte di Gerusalemme non si aprano finché il sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si stabiliscano delle guardie prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti alla propria casa.

Neemia 7,4 - La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case.

Neemia 7,5 - Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e vi trovai scritto quanto segue:

Neemia 7,6 - Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportati e che erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città.

Neemia 7,7 - Essi erano tornati con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana. Computo degli uomini del popolo d'Israele:

Neemia 7,8 - Figli di Pareos: duemilacentosettantadue.

Neemia 7,9 - Figli di Sefatia: trecentosettantadue.

Neemia 7,10 - Figli di Arach: seicentocinquantadue.

Neemia 7,11 - Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentodiciotto.

Neemia 7,12 - Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.

Neemia 7,13 - Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.

Neemia 7,14 - Figli di Zaccai: settecentosessanta.

Neemia 7,15 - Figli di Binnui: seicentoquarantotto.

Neemia 7,16 - Figli di Bebai: seicentoventotto.

Neemia 7,17 - Figli di Azgad: duemilatrecentoventidue.

Neemia 7,18 - Figli di Adonikam: seicentosessantasette.

Neemia 7,19 - Figli di Bigvai: duemilasessantasette.

Neemia 7,20 - Figli di Adin: seicentocinquantacinque.

Neemia 7,21 - Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.

Neemia 7,22 - Figli di Casum: trecentoventotto.

Neemia 7,23 - Figli di Bezai: trecentoventiquattro.

Neemia 7,24 - Figli di Carif: centododici.

Neemia 7,25 - Figli di Gàbaon: novantacinque.

Neemia 7,26 - Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto.

Neemia 7,27 - Uomini di Anatòt: centoventotto.

Neemia 7,28 - Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.

Neemia 7,29 - Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatré.

Neemia 7,30 - Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.

Neemia 7,31 - Uomini di Micmas: centoventidue.

Neemia 7,32 - Uomini di Betel e di Ai: centoventitré.

Neemia 7,33 - Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.

Neemia 7,34 - Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.

Neemia 7,35 - Figli di Carim: trecentoventi.

Neemia 7,36 - Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.

Neemia 7,37 - Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno.

Neemia 7,38 - Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.

Neemia 7,39 - I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosessantatré.

Neemia 7,40 - Figli di Immer: millecinquantadue.

Neemia 7,41 - Figli di Pascur:milleduecentoquarantasette.

Neemia 7,42 - Figli di Carim: millediciassette.

Neemia 7,43 - I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà: settantaquattro.

Neemia 7,44 - I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.

Neemia 7,45 - I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catità, figli di Sobai: centotrentotto.

Neemia 7,46 - Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa, figli di Tabbaot,

Neemia 7,47 - figli di Keros, figli di Sia, figli di Padon,

Neemia 7,48 - figli di Lebana, figli di Agabà, figli di Salmai,

Neemia 7,49 - figli di Canan, figli di Ghiddel, figli di Gacar,

Neemia 7,50 - figli di Reaia, figli di Rezin, figli di Nekoda,

Neemia 7,51 - figli di Gazzam, figli di Uzza, figli di Pasèach,

Neemia 7,52 - figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim,

Neemia 7,53 - figli di Bakbuk, figli di Cakufa, figli di Carcur,

Neemia 7,54 - figli di Baslit, figli di Mechida, figli di Carsa,

Neemia 7,55 - figli di Barkos, figli di Sisara, figli di Temach,

Neemia 7,56 - figli di Neziach, figli di Catifa.

Neemia 7,57 - Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di Sofèret, figli di Perida,

Neemia 7,58 - figli di Iaala, figli di Darkon, figli di Ghiddel,

Neemia 7,59 - figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pochéret-Azzebàim, figli di Amòn.

Neemia 7,60 - Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone: trecentonovantadue.

Neemia 7,61 - Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto stabilire il loro casato per dimostrare che erano della stirpe di Israele:

Neemia 7,62 - figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekoda: seicentoquarantadue.

Neemia 7,63 - Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il Galaadita e fu chiamato con il loro nome.

Neemia 7,64 - Questi cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio;

Neemia 7,65 - il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con "Urim" e "Tummim".

Neemia 7,66 - La comunità nel suo totale era di quarantaduemilatrecentosessanta persone,

Neemia 7,67 - oltre ai loro schiavi e alle loro schiave in numero di settemilatrecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e cantanti.

Neemia 7,68 - Avevano sette centotrentasei cavalli, duecentoquarantacinque muli,

Neemia 7,69 - quattrocentotrenta cinque cammelli, seimilasettecentoventi asini.

Neemia 7,70 - Alcuni dei capifamiglia offrirono doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro mille dracme d'oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali.

Neemia 7,71 - Alcuni capifamiglia diedero al tesoro della fabbrica ventimila dracme d'oro e duemiladuecento mine d'argento.

Neemia 7,72 - Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali.

Neemia 7,73 - I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.

Neemia 8,1 - Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele.

Neemia 8,2 - Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.

Neemia 8,3 - Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge.

Neemia 8,4 - Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.

Neemia 8,5 - Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.

Neemia 8,6 - Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: "Amen, amen", alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.

Neemia 8,7 - Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.

Neemia 8,8 - Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura.

Neemia 8,9 - Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete! Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.

Neemia 8,10 - Poi Neemia disse loro: "Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza.

Neemia 8,11 - I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!

Neemia 8,12 - Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.

Neemia 8,13 - Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge.

Neemia 8,14 - Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese.

Neemia 8,15 - Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto.

Neemia 8,16 - Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Èfraim.

Neemia 8,17 - Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande.

Neemia 8,18 - Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito.

Neemia 9,1 - Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere.

Neemia 9,2 - Quelli che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri.

Neemia 9,3 - Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio.

Neemia 9,4 - Giosuè, Bani, Kadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e invocarono a gran voce il Signore loro Dio.

Neemia 9,5 - I leviti Giosuè, Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero: Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio ora e sempre! Si benedica il tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode!

Neemia 9,6 - Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti adora.

Neemia 9,7 - Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo.

Neemia 9,8 - Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto.

Neemia 9,9 - Tu hai visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il Mare Rosso;

Neemia 9,10 - hai operato segni e prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad oggi.

Neemia 9,11 - Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati nell'abisso, come una pietra in fondo alle acque impetuose.

Neemia 9,12 - Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare.

Neemia 9,13 - Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti giusti e leggi di verità, buoni statuti e buoni comandi;

Neemia 9,14 - hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge per mezzo di Mosè tuo servo.

Neemia 9,15 - Hai dato loro pane del cielo quando erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati e hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi giurato di dare loro.

Neemia 9,16 - Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi comandi;

Neemia 9,17 - si sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi operato in loro favore; hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e non li hai abbandonati.

Neemia 9,18 - Anche quando si sono fatti un vitello di metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto! e ti hanno insultato gravemente,

Neemia 9,19 - tu nella tua misericordia non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte.

Neemia 9,20 - Hai concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati.

Neemia 9,21 - Per quaranta anni li hai nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati.

Neemia 9,22 - Poi hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù; essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il paese di Og re di Basan.

Neemia 9,23 - Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo.

Neemia 9,24 - I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso il paese; tu hai umiliato dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese e li hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne disponessero a loro piacere.

Neemia 9,25 - Essi si sono impadroniti di fortezze, di una terra grassa, e hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si sono saziati e si sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande bontà.

Neemia 9,26 - Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente.

Neemia 9,27 - Perciò tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al tempo della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e, nella tua grande misericordia, tu hai dato loro liberatori, che li hanno strappati dalle mani dei loro nemici.

Neemia 9,28 - Ma quando avevano pace, ritornavano a fare il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati.

Neemia 9,29 - Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano.

Neemia 9,30 - Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri.

Neemia 9,31 - Però nella tua molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati perché sei un Dio clemente e misericordioso.

Neemia 9,32 - Ora, Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia, non sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re di Assiria fino ad oggi.

Neemia 9,33 - Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati con empietà.

Neemia 9,34 - I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con i quali tu li scongiuravi.

Neemia 9,35 - Essi mentre godevano del loro regno, del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu avevi messo a loro disposizione, non ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro azioni malvagie.

Neemia 9,36 - Oggi ecco ci schiavi nel paese che tu hai concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni.

Neemia 9,37 - I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro piacere, e noi siamo in grande angoscia.

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