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PAGINE A DUE FACCE: GEDEONE E PROFEZIE MESSIANICHE
di Alessandro Conti Puorger

SCRUTANDO ANCORA NEL LIBRO DEI GIUDICI
Nella mia ricerca di testi di 2° livello tra le pagine del canone ebraico della Bibbia, detta nell'ebraismo Tenak, mi sono portato a scrutare le più svariate pagine nei libri inseriti in quelle Sacre Scritture come ampliamente riferito negli articoli di questo sito.
Nel tempo, infatti, con tale ricerca si è andata a consolidare l'idea che quei testi scritti in ebraico, all'interno, grazie proprio alle lettere ebraiche, potrebbero nascondere un ulteriore messaggio scritto dagli stessi autori dei testi, se questi, come pare proprio abbiano fatto, avessero sfruttato fino in fondo la proprietà di quelle lettere d'essere anche ideogrammi.
Potrebbero cioè aver predisposto, con lavoro di sofisticata enigmistica, tramite una vera e propria costruzione criptografica, testi con la duplice possibilità di lettura come sequenza di parole ebraiche e come strisce di immagini o con criterio misto.
Tutto ciò, in linea coi pensieri che ho presentato in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" e poi nell'articolo "I primi vagiti delle lettere ebraiche nella Bibbia".
Per trovare l'eventuale testo nascosto uso metodo, regole e significati delle lettere di cui all'articolo "Parlano le lettere".
Seguendo questi criteri recentemente ho riportato la mia attenzione al libro dei Giudici, costituito da 21 capitoli, che è considerato una raccolta di antichi scritti biblici o comunque redatti in base a notizie precedenti al periodo monarchico della storia d'Israele.
A prosieguo della narrazione dei fatti dopo la prima conquista dei territori della terra promessa di cui al libro di Giosuè, infatti, c'è proprio questo libro dei Giudici, detto in ebraico "Shofetim" , il secondo dei libri inseriti nella Tenak, nella parte definita dei "profeti anteriori", , "nabi'aim r'ashonim", libro che tra l'altro riporta le vicende di 12 giudici maggiori d'Israele, Omnia, Eud, Samgar, Debora, Gedeone, Tola, Iair, Iefte, Ibsan, Elon, Abdon e Sansone.
Ricordo al riguardo i miei recenti articoli:
Con tali studi ho così dimostrato che nell'ambito dei libri ebraici delle Sacre Scritture inserite nella Bibbia anche il libro dei Giudici presenta testi suscettibili di decriptazione, vale a dire con una seconda faccia ove propongono una continua profezia messianica.
I capitoli dei Giudici 4° e 5° relativi al 4° giudice, Debora, e i capitoli dal 13° al 16°, relativi al 12° giudice, Sansone, presentati decriptati con i suddetti articoli, infatti, si sono così palesati.
Quale ulteriore passo, incuriosito dai racconti ivi narrati, mi sono portato a scrutare i capitoli 6°, 7° e 8° relativi a Gedeone, il 5° dei suddetti giudici.
Come quelle su Sansone, anche le pagine su Gedeone che si leggono nella traduzione C.E.I. del testo in italiano (che poi riporterò) mi hanno dato l'impressione d'essere intese solo a dimostrare e ad esaltare l'appoggio e la volontà di Dio a guidare la conquista d'Israele della terra promessa.
Più che un testo storico o con insegnamenti etici quelle pagine paiono però presentare un racconto criptico, inteso a dire anche altro, in quanto questo personaggio, Gedeone, scelto da Dio per il proprio disegno, se si va a fondo, è un soggetto del tutto particolare.
Gedeone, tenace e di dura cervice, come vedremo, mette anche alla prova Dio e non è uno stinco di santo come potrebbe pensarsi.
Il padre ha un altare e un palo sacro per venerare Baal, ma lui, ha visto il Signore, e su comando di Dio inizia il proprio ministero col distruggerlo.
È uomo d'azione, ha varie mogli e 71 figli, ma anche una concubina a Sichem da cui avrà un figlio, Abimelek, che poi sarà un disastro.
Il nome Abimelek rivela almeno un'aspirazione "mio padre è re" e per cercare di regnare Abimelek poi, ucciderà 70 fratellastri, e ne resterà vivo solo uno Iotam, come narra il capitolo 9.
Gedeone, dopo vittorie miracolose ed ispirate nella conclusione della sua storia, pur se ha visto e parlato con l'angelo del Signore, pare cadere in forme d'idolatria con la costruzione di un ulteriore santuario in Ofra sua città, forse dedicato a Iahwèh, ove però pose un "efod", oggetto cultuale non meglio identificato e viene per questo criticato dallo stesso testo sacro.
Questo oggetto, alla stregua del vitello d'oro, non pare potersi conciliare con uno che ha avuto tutte quelle ispirazioni dal Dio Unico di cui dicono i racconti che gli si riferiscono e che doveva rispettare la Torah, che in fondo, se si segue la tradizione, era già stata data a Mosè.
Il testo esterno in definitiva potrebbe trovare sostegno e giustificazione se palesasse, come verificato per altri capitoli del libro dei Giudici, su Debora e Sansone, un testo nascosto ispirato alla storia del Messia.

IL GIUDICE GEDEONE
Gedeone è figlio minore di Ioas, un Abiezerita, cioè dalla discendenza di Abiezer, della tribù di Manasse (Giosuè 17,1s).
Il libro della Genesi fa risalire la tribù di Manasse al figlio primogenito di Giuseppe vice faraone d'Egitto e della figlia di un sacerdote di On, Asenat, egiziana, da cui nacque anche il fratello Efraim (Genesi 42,45-50s).
Manasse quindi era di famiglia nobile, un principe egiziano a tutti gli effetti, in quanto Giuseppe, come si legge in Genesi, era stato aggregato alla famiglia del Faraone.
Al riguardo della nobiltà di Gedeone e della sua famiglia si legge, infatti, al capitolo 8 del libro dei Giudici che Gedeone ai re dei Medianiti Zebach e a Salmunnà che aveva catturato domandò "...Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor? Quelli risposero: Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re. Egli riprese: Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!" (Giudici 8,18s)
Le vicende del giudice Gedeone sono narrate nei capitoli del libro dei Giudici dal 6° all'8° per complessivi 100 versetti.
Quei tre capitoli dei Giudici riguardano la liberazione di Israele dall'oppressione dei Madianiti, popolazione fatta risalire dal libro del libro della Genesi (25,1-3) a Madian, figlio di Abramo, quando in vecchiaia inoltrata, dopo la morte di Sara e prima che nascessero figli da Isacco e Rebecca, sposò Chetura.
I discendenti di Madian colonizzarono il territorio a est del Giordano e del Mar Morto, area occupata poi da Ammoniti, Moabiti ed Edomiti, il sud il deserto d'Arabia e porzioni della penisola del Sinai.
Mosè passò 40 anni in Madian ove sposò la madianita Zippora, figlia di Ietro, sacerdote di un dio locale.

I tre capitoli che riguardano la storia di Gedeone sviluppano i seguenti temi:

Capitolo 6, di 40 versetti:
  • 6,1-6 - gli Israeliti "fecero ciò che è male agli occhi del Signore", il Signore, perciò, li mise sotto le mani dei Madianiti;
  • 6,7-10 - un profeta senza nome, il primo nella storia d'Israele fuori dalla Torah, conferma quanto sopra;
  • 6,11-24 - apparizione di un angelo a Gedeone;
  • 6,25-32 - nella notte successiva il Signore gli suggerisce di demolire il palo e l'altare del proprio padre a Baal e così inizia la sua contesa con Baal indi secondo il testo sarà chiamato Ierub-Baal;
  • 6,33-40 - i madianiti reagiscono, Gedeone chiama alle armi le tribù di Manasse, Aser, Zebulon e Neftali e mette alla doppia prova il Signore col famoso episodio del vello e della rugiada.
Capitolo 7, di 25 versetti:
  • 7,1-8 - il Signore fa ridurre l'esercito di Israele;
  • 7,9-15 - Gedeone va in esplorazione al campo di Madian e sente raccontare un sogno che considera un presagio di vittoria;
  • 7,16-22 - vittoria e rotta di Madian con uno stratagemma;
  • 7,23-25 - inseguimento dei Medianiti in rotta.
Capitolo 8, di 35 versetti:
  • 8,1-3 - Gedeone placa gli Efraimiti irritati di non essere stati convocati;
  • 8,4-9 - insegue i Medianiti oltre il Giordano e due villaggi, Succot e Penuel, si rifiutano di fornire viveri all'esercito di Gedeone;
  • 8,10-12 - disfatta dei Madianiti e cattura di due loro re;
  • 8,13-17 - Gedeone si vendica dei villaggi di Succot e Panuel;
  • 8,18-21 - uccide due re di Madian;
  • 8,22-32 - conclusione della vita di Gedeone;
  • 8,33-35 - gli Israeliti ricominciano ad essere infedeli al Signore.
Il nome ebraico "Gide'on" di Gedeone potrebbe derivare dalla radice ebraica "gada'", "tagliare", quindi uno che spezza, che abbatte un albero, e allora taglialegna, oppure che abbatte uomini ed allora sta a significare un guerriero, comunque dà idea di forza.
Suo padre, Ioas ha un nome che fa pensare ancora a un gran guerriero "è portatore di fuoco " e fa venire alla mente la frase detta da Gesù riportata dal Vangelo di Luca: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!" (Luca 12,49) e Gesù è un grande guerriero perché vincerà la morte.
Spezzando il nome di Gedeone si ha la parola che potrebbe stare per "fortuna o sorte" e che è anche una "abitazione" perciò Gedeone sarebbe stato per il padre il segno augurale sulla propria casa, di una "abitazione fortunata".
Il risultato finale però, se si va poi alla storia del figlio Abimelek, è che la profezia del nome di Gedeone si realizza in altro modo: "dalla fortuna alla rovina ", infatti , con vocalizzazione diversa è anche "rovina".
Scorrendo il racconto pare come se la Torah non fosse stata ancora nota agli Israeliti, o comunque del tutto dimenticata.
Gedeone aveva anche il nome di Ierub-Baal che significa Baal lotterà o meglio "Baal" "lancerà" (), sottinteso frecce.
Il racconto in Giudici informa che tale nome gli fu attribuito dopo che ebbe a demolire l'altare e il palo sacro del padre Ioas, ma forse era il nome che gli aveva messo il padre prima, come augurio per il figlio, cioè "per Baal lotterà" tanto più che il padre stesso era adoratore di Baal avendo un santuario a quel nome.
Dopo la distruzione di quel santuario da parte di Gedeone, quel nome Ierub-Baal risultò essere profetico "Baal lotterà", vale a dire questo idolo di Baal, se esiste e se capace, lotterà ormai da solo per difendersi.
Gedeone liberò per 40 anni Israele dagli attacchi dei Medianiti e morì "dopo una felice vecchiaia" (Giudici 8,32)
Niente di specifico il testo però dice del suo governo, ma solo che rifiutò d'essere fatto re e che con una parte del bottino dei madianiti costruì un santuario in Ofra, ma è criticato dallo stesso testo: "Gedeone ne fece un efod che pose a Ofra, sua città; tutto Israele vi si prostituì, e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa." (Giudici 8,27)

l nome di Gedeone nei testi biblici ebraici è ricordato 43 volte di cui 41 nella sua stessa storia (Giudici capitoli 6-8), una volta nel testo di Giuditta 8,1 e una volta nella lettera agli Ebrei: "E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti." (Ebrei 11,32)
Il soprannome di Ieru-Baal è ricordato nella Bibbia 16 volte, 5 nei racconti di Gedeone, 8 nel capitolo 9 che riguarda il figlio Abimelek e 3 nei libri di Samuele.

Scopo del seguente articolo comunque non è d'approfondire la figura di Gedeone, ma di cercare tracce che manifestino la disposizione del testo ad un messaggio di secondo livello.
Di specifico, però, sulla storia di Gedeone nei prossimi paragrafi presento il racconto della sua vita secondo la traduzione C.E.I., dalla quale si possono trarre tutti gli elementi disponibili per conoscere le sue vicende.
Li presenterò, però, con alcuni commenti con cui sottolineo tracce che mi hanno indotto a pensare che potesse esserci un racconto nascosto relativo al Messia.

GEDEONE CONTRO BAAL - GIUDICI 6
Giudici 6,1 - Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li consegnò nelle mani di Madian per sette anni.
Giudici 6,2 - La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese.

Giudici 6,3 - Ogni volta che Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalèk e i figli dell'oriente venivano contro di lui,

Giudici 6,4 - si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti della terra fino alle vicinanze di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore né buoi né asini.

Giudici 6,5 - Venivano, infatti, con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nella terra per devastarla.

Giudici 6,6 - Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.

Giudici 6,7 - Quando gli Israeliti ebbero gridato al Signore a causa di Madian,

Giudici 6,8 - il Signore mandò loro un profeta che disse: Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatto salire dall'Egitto e vi ho fatto uscire dalla condizione servile.

Giudici 6,9 - Vi ho strappato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato la loro terra

Giudici 6,10 - e vi ho detto: Io sono il Signore, vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nella terra dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce.

Giudici 6,11 - Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita. Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel frantoio per sottrarlo ai Madianiti.

Giudici 6,12 - L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!

Giudici 6,13 - Gedeone gli rispose: Perdona, mio signore: se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse salire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonato e ci ha consegnato nelle mani di Madian.

Giudici 6,14 - Allora il Signore si volse a lui e gli disse: Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?

Giudici 6,15 - Gli rispose: Perdona, mio signore: come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre.

Giudici 6,16 - Il Signore gli disse: Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo.

Giudici 6,17 - Gli disse allora: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli.

Giudici 6,18 - Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti. Rispose: Resterò fino al tuo ritorno.

Giudici 6,19 - Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina fece focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì.

Giudici 6,20 - L'angelo di Dio gli disse: Prendi la carne e le focacce azzime, posale su questa pietra e versavi il brodo. Egli fece così.

Giudici 6,21 - Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime, e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi.

Giudici 6,22 - Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: Signore Dio, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!

Giudici 6,23 - Il Signore gli disse: La pace sia con te, non temere, non morirai!

Giudici 6,24 - Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Il Signore è pace. Esso esiste ancora oggi a Ofra degli Abiezeriti.

Giudici 6,25 - In quella stessa notte il Signore gli disse: Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal che appartiene a tuo padre, e taglia il palo sacro che gli sta accanto.

Giudici 6,26 - Costruisci un altare al Signore tuo Dio, sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato.

Giudici 6,27 - Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte.

Giudici 6,28 - Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, ecco che l'altare di Baal era stato demolito, il palo sacro accanto era stato tagliato e il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito.

Giudici 6,29 - Si dissero l'un altro: Chi ha fatto questo? Investigarono, si informarono e dissero: Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo.

Giudici 6,30 - Allora la gente della città disse a Ioas: Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto.

Giudici 6,31 - Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è davvero un dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare.

Giudici 6,32 - Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare.

Giudici 6,33 - Tutti i Madianiti, Amalèk e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreèl.

Giudici 6,34 - Ma lo spirito del Signore rivestì Gedeone; egli suonò il corno e gli Abiezeriti furono convocati al suo seguito.

Giudici 6,35 - Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero a unirsi agli altri.

Giudici 6,36 - Gedeone disse a Dio: Se tu stai per salvare Israele per mano mia, come hai detto,

Giudici 6,37 - ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se ci sarà rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resterà asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto.

Giudici 6,38 - Così avvenne. La mattina dopo Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua.

Giudici 6,39 - Gedeone disse a Dio: Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, una volta ancora: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno.

Giudici 6,40 - Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

Il primo versetto: "Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li consegnò nelle mani di Madian per sette anni." (Giudici 6,1) propone il peccato d'Israele che ricorderà poi il profeta Ezechiele quando dice "Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio." (Ezechiele 37,23)
Dio, peraltro, ricorda proprio ciò per mezzo del profeta senza nome che parla prima che inizi la storia di Gedeone: "...vi ho detto: Io sono il Signore, vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nella terra dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce." (Giudici 6,10)
Il nostro eroe, Gedeone, infatti, il migliore, il 5° giudice d'Israele, il campione di quel periodo, viene scelto da Dio tra gli idolatri, tanto che il padre Ioas ha un santuario a Baal, il che propone al lettore di meditare sul fatto che l'esperienza dell'incontro con Dio e della salvezza sperimentata dai fuoriusciti dall'Egitto, di cui racconta la Torah, fossero stati ormai praticamente dimenticati.
Per suscitare un nuovo liberatore è necessario che Dio provochi prima nell'uomo prescelto una nuova personale liberazione, cioè deve essere capace di farlo uscire dalle sue abitudini religiose.
Non è, infatti, da dimenticare che Gedeone, secondo il racconto, ebbe un incontro particolare quando il Signore Dio gli si presentò prima di giorno e poi di notte e più volte.
Il racconto, infatti, fa considerare come vi sia differenza tra religiosità e fede, e come questa può veramente nascere solo da un incontro, da una rivelazione, da un rapporto personale con Dio la cui iniziativa è solo Sua e può far abbandonare sovrastrutture appiccicaticce precedenti, nel caso specifico la religiosità.

L'incontro, lungo e ripetuto inizia con "L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: Il Signore è con te, uomo forte e valoroso !" (Giudici 6,12)
Il saluto si compone di due elementi:
  • una premessa, attestazione di una realtà del tutto tranquillizzante "il Signore è con te", espressione di quando Dio chiama ad una missione importante come fece con Abramo Genesi 26,3 e 31,3, con Mosè in Esodo 3,12, con Giosuè in Deuteronomio 31,23 e con Geremia in Geremia 1,8.
  • l'appellativo "uomo forte e valoroso ", titolo dato dallo stesso libro dei Giudici all'8° giudice "Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta " (Giudici 11,1) anche lui della tribù di Manasse.
C'è quindi speranza per tutti, non si può certo dire che il Dio che presenta la Bibbia si fermi davanti ai formalismi, infatti, non gli interessano i peccati dei genitori, ma solo la risposta alla chiamata.
Al versetto 14 il Signore invia Gedeone in missione con queste parole: "Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?", quindi con doppia garanzia "con questa tua forza" e con la promessa della protezione divina: e gli ripete "io sarò con te" al versetto 16.
Lo Spirito del Signore investì Gedeone - versetto 34 - dopo che questi ebbe portato a termine la prima missione che fu di distruggere l'altare di Baal.
Lo Spirito del Signore, nell'economia della salvezza, investe i personaggi per l'utilità comune e risultato, solo riflesso, è la santificazione dell'uomo investito che però può pure non permanere nello stato di grazia.
Ricordo al riguardo che anche a Saul fu investito dallo Spirito Santo come gli disse Samuele: "Lo spirito del Signore investirà anche te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro uomo" (1Samuele 10,6), ma poi finì male.
Quel versetto Giudici 6,34, peraltro, informa che Gedeone suonò un corno di ariete, lo "shofar" , che inequivocabilmente richiama alla mente funzioni religiose ebraiche ed in particolar modo Rosh haShana e Yom Kippur.
Il suonare il corno ricorda il Isacco salvato dal sacrificio quando al suo posto Abramo sacrificò un ariete rimasto impigliato con le corna in un cespuglio. Nella tradizione cristiana, l'ariete immolato al posto di Isacco è figura del Cristo.
Del roveto che impigliò l'agnello si può vedere traccia nella corona di spine sulla testa di Gesù.
Altri elementi ripetuti si trovano alla fine del capitolo con le parole "vello" e "rugiada", la prima ripetuta 6 volte e la seconda 4 volte.
Vello è dal radicale di "tagliare e tosare" ed è "il tagliato, il tosato" o che sarà poi usato nella profezia messianica del profeta Isaia sul Servo di Iahwèh: "Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca." (Isaia 53,7)
La rugiada è "tal" che si trova usata per la prima volta nella Bibbia nella benedizione di Isacco a Giacobbe "Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto." (Genesi 27,28)
Le lettere di "tal" parlano "del cuore del Potente ".
La rugiada che, appunto viene dal cuore di Dio provoca risurrezione cime si evince dal profeta Isaia: "Ma di nuovo vivranno i tuoi morti. I miei cadaveri risorgeranno! Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere. Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre." (Isaia 26,19)

Tutto il racconto poi comporta una insistenza particolarmente forzata sulle parole Signore, angelo del Signore, Signore Dio, Spirito del Signore, Dio, oltre 20 volte complessivamente, come ho evidenziato in grassetto nel testo.
Tali termini hanno unico e convergente significato di una presenza del divino e non di separazione di ruolo tra angelo e Signore, in definitiva di manifestazione captata dal soggetto di una certa rivelazione fuori dalla consueta realtà umana.
Viene presentato un Dio che cammina, che siede, che appare e che parla e si manifesta familiarmente a Gedeone come fece con Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden (Genesi 3,8) e con Abramo a Mamre (Genesi 18,1-4) con le tre persone, il che prefigura un Dio in carne ed ossa, cioè un Dio che desidera incarnarsi.
Tutte quelle ripetizioni invitano, perciò, a cercare se non vi sia una seconda faccia del racconto che riguarda proprio il tema del Messia liberatore.
Ho, perciò, provato con il mio criterio a decriptare i due versetti 6,14 e 6,34 con il seguente risultato.

Giudici 6,14 - Allora il Signore si volse a lui e gli disse: Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?




Giudici 6,14 - A portarsi fu in una persona () la divinità , fu a portarvisi il Signore . Portata fu in un primo a vivere nel corpo del Potente la rettitudine . Dentro il vigore con la rettitudine in questi entrò , in Gesù ( = ) tutta venne (). Fu il principe di Dio della madre in mano . La madre d'aiuto fu , un angelo uscì del Potente da una donna () in cui il Potente chiuse tutta la forza della rettitudine .

Giudici 6,14 - A portarsi fu in una persona la divinità, fu a portarvisi il Signore. Portata fu in un primo a vivere nel corpo del Potente la rettitudine. Dentro il vigore con la rettitudine in questi entrò, in Gesù tutta venne. Fu il principe di Dio della madre in mano. La madre d'aiuto fu, un angelo uscì del Potente da una donna in cui il Potente chiuse tutta la forza della rettitudine.

Giudici 6,34 - Ma lo spirito del Signore rivestì Gedeone; egli suonò il corno e gli Abiezeriti furono convocati al suo seguito.




Giudici 6,34 - Porterà con un vento il Signore dal cuore la risurrezione . Nel mondo riverrà (). A chi in cammino la conoscenza porteranno gli angeli che portandosi saranno a suonare dentro lo shofar . A condurre saranno i convocati . Al Padre sarà aiutando i fratelli , nel corpo standogli , a portare .

Giudici 6,34 - Porterà con un vento il Signore dal cuore la risurrezione. Nel mondo riverrà. A chi in cammino la conoscenza porteranno gli angeli che portandosi saranno a suonare dentro lo shofar. A condurre saranno i convocati. Al Padre sarà aiutando i fratelli, nel corpo standogli, a recare.

Lui, il Cristo, pare proprio essere il soggetto del racconto interno.

STRATEGIA VINCENTE CON I 300 SCELTI DA DIO - GIUDICI 7
Giudici 7,1 - Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era, rispetto a lui, a settentrione, ai piedi della collina di Morè, nella pianura.

Giudici 7,2 - Il Signore disse a Gedeone: La gente che è con te è troppo numerosa, perché io consegni Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato.

Giudici 7,3 - Ora annuncia alla gente: Chiunque ha paura e trema, torni indietro e fugga dal monte di Gàlaad. Tornarono indietro ventiduemila uomini tra quella gente e ne rimasero diecimila.

Giudici 7,4 - Il Signore disse a Gedeone: La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quello del quale ti dirò: Costui venga con te, verrà; e quello del quale ti dirò: Costui non venga con te, non verrà.

Giudici 7,5 - Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; quanti, invece, per bere, si metteranno in ginocchio, li porrai dall'altra.

Giudici 7,6 - Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua.

Giudici 7,7 - Allora il Signore disse a Gedeone: Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e consegnerò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua.

Giudici 7,8 - Essi presero dalle mani della gente le provviste e i corni; Gedeone rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.

Giudici 7,9 - In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: Alzati e piomba sul campo, perché io l'ho consegnato nelle tue mani.

Giudici 7,10 - Ma se hai paura di farlo, scendi con il tuo servo Pura

Giudici 7,11 - e ascolterai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo. Egli scese con Pura, suo servo, fino agli avamposti dell'accampamento.

Giudici 7,12 - I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura, numerosi come le cavallette, e i loro cammelli erano senza numero, come la sabbia che è sul lido del mare.

Giudici 7,13 - Quando Gedeone vi giunse, un uomo stava raccontando un sogno al suo compagno e gli diceva: Ho fatto un sogno ( ). Mi pareva di vedere una pagnotta d'orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra.

Giudici 7,14 - Il suo compagno gli rispose: Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo d'Israele; Dio ha consegnato nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento.

Giudici 7,15 - Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo d'Israele e disse: Alzatevi, perché il Signore ha consegnato nelle vostre mani l'accampamento di Madian.

Giudici 7,16 - Divise i trecento uomini in tre schiere, mise in mano a tutti corni e brocche vuote con dentro fiaccole

Giudici 7,17 - e disse loro: Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto ai limiti dell'accampamento, come farò io, così farete voi.

Giudici 7,18 - Quando io, con quanti sono con me, suonerò il corno, anche voi suonerete i corni intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!

Giudici 7,19 - Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando avevano appena cambiato le sentinelle. Suonarono i corni spezzando la brocca che avevano in mano.

Giudici 7,20 - Anche le tre schiere suonarono i corni e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra, e con la destra i corni per suonare, e gridarono: La spada per il Signore e per Gedeone!

Giudici 7,21 - Ognuno di loro rimase al suo posto, attorno all'accampamento: tutto l'accampamento si mise a correre, a gridare, a fuggire.

Giudici 7,22 - Mentre quelli suonavano i trecento corni, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta, verso Sererà, fino alla riva di Abel-Mecolà, presso Tabbat.

Giudici 7,23 - Gli Israeliti si radunarono da Nèftali, da Aser e da tutto Manasse e inseguirono i Madianiti.

Giudici 7,24 - Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Èfraim a dire: Scendete contro i Madianiti e occupate prima di loro le acque fino a Bet-Bara e anche il Giordano. Così tutti gli uomini di Èfraim si radunarono e occuparono le acque fino a Bet-Bara e anche il Giordano.

Giudici 7,25 - Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb, e Zeeb al torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.

Questo testo, pur se con minore frequenza, ripete Signore 8 volte comunque aldilà dello stretto necessario per il racconto, e anche in questo brano il Signore parla a Gedeone di giorno e di notte.
Ho evidenziato in grassetto alcune parole, perché sembrano, argomenti anche artificiosamente ripetuti in grado di essere segnali di un racconto messianico interno:
  • Madian e Madianiti ricordate 12 volte;
  • accampare, accampamento, citati 8 volte;
  • ho fatto un sogno e sogno, 4 volte come vedremo;
  • spada che si trova 3 volte associata anche al Signore "La spada per il Signore e per Gedeone";
  • le brocche, ripetute 3 volte;
  • suonare il corno, suonare 6 volte e corno/i 7 volte;
  • tre, trecento, il termine tre è ripetuto 8 volte.
Madian e Madianiti è parola formata da 4 lettere ebraiche che senza vocalizzazione, con i criteri che uso per la decriptazione, porta anche a pensare al giudizio finale di Dio che appunto "i viventi giudicherà ".

Accampare, accampamento "machanah", ove del pari, trascurando le vocali, all'interno contiene le lettere "chen" che sono relative alla "grazia", perciò, seguendo il pensiero di un testo messianico con gli stessi criteri di decriptazione dà luogo all'idea che"per i viventi la grazia uscirà ", quella che da parte di Dio porterà il Messia alla fine dei tempi.

Ho fatto un sogno, sogno che nel testo italiano paiono essere riportate per 3 volte, ma in effetti sogno lo è per 4 volte, perché fare un sogno è scritto in ebraico vale a dire sognare un sogno e quindi vale doppio.
Se si entra nell'idea che esista un testo criptato quando si trovano parole ripetute, o si parla di sogno, visione, oracolo, sigillo, sigillato, scritto sulle due facce, vino... ho verificato che sono da interpretare quale segnale che implica una visione doppia e un testo sottostante particolarmente pregnante.

Spada "choeroeb" mi ha ricordato il Vangelo della passione di Luca.
In quel Vangelo si dice: "Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quel 'uomo dal quale è tradito!" (Luca 22,21s) e dopo il Signore Gesù parla del suo Regno e poi ancora "...soggiunse: Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori." (Isaia 53,12) "Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine." (Luca 22,36s) e nello stesso capitolo si parla ancora di spade finché con una spada sarà colpito da un apostolo l'orecchio destro della guardia del Sommo Sacerdote.
D'altronde Gesù stesso dice "Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada." (Matteo 10,34)
Molto simile al pensiero già citato con riferimento a Ioas il padre di Gedeone: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compi." (Luca 12,49-50)
Quella spada in definitiva può bene inquadrarsi in un racconto messianico ed escatologico; d'altronde basta verificare come l'Apocalisse insista sulla spada:
  • "Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza." (Apocalisse 1,16)
  • "All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi: Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli... Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca." (Apocalisse 2,12-16)
  • "Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: Vieni. Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada." (Apocalisse 6,3s)
  • "Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente... Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere." (Apocalisse 19,15 e 19,19-21)
Ed ecco che la citazione "governerà con scettro di ferro" ci porta al problema delle "brocche" o vasi d'argilla.

Le brocche "haccaddim" sono dei vasi e tenuto conto che la lettera nell'indicazione grafica, appunto, è l'icona di un vaso e della cavità di una mano, la lettura della parola "haccaddim" con i miei significati è "vaso ove sbarrata sta acqua ".
Il vaso poi può essere riempito di cosa buona o cattiva, nel caso specifico è pieno d'aiuto per chi è in vita .
Se poi si considera che il significato di , il cavo di una mano, dove non vi sono peli, figura questi del bestiale e del maligno, si ricava che tale lettera in forma traslata è la "rettitudine", sostanza divina dell'Unico, quella che chi l'ha non può morire, la sostanza della prima delle sefirot il Koetoer , la corona il diadema di Dio, ove la "rettitudine gli segna il capo " che trabocca e riempie tutte le altre.
(Vedi: "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta" il paragrafo "La Bibbia segreta cercata dalla cabbalà ebraica")
Col termine "haccaddim" si profila in forma profetica una previsione escatologica: "Entrerà la rettitudine , ad aiutare sarà i viventi " in altre parola la sostanza divina verrà passata ai viventi.
Altro modo di dire vaso e le cui lettere, indipendente dalle vocali che in ebraico non esistono, danno però anche luogo all'idea di "maligno", cioè "di un vaso ove il serpente sta ".
Nel Salmo 2 sul Messia è detto: "Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai." (Salmo 2,7-9)
Nei Vangeli vi sono varie brocche, quella della Samaritana che va ad attingere acqua al pozzo di Sichem e in occasione dell'ultima Pasqua i Vangeli di Marco e Luca al momento di preparare per l'ultima cena segnalano che Gesù dà l'indicazione di un uomo con una brocca d'acqua: "Ed egli rispose: Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà." (Luca 22,10 e Marco 14,13)

Corno/i o "shofar" di cui ho accennato, suonare il corno .
È da immaginarsi il frastuono che provocano trecento shofar suonati assieme. Sulla simbologia del suono dello shofar è esemplificativo il versetto: "Quando nel vostro paese andrete in guerra contro il nemico che vi attaccherà, suonerete le trombe (shofar) con squilli di acclamazione e sarete ricordati davanti al Signore vostro Dio e sarete liberati dai vostri nemici. Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe (shofar) quando offrirete olocausti e sacrifici di comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio." (Numeri 10,9s)
Si sentì il suo suono sul monte Sinai (Esodo 19,16 e 20,18) e al suo suono caddero le mura di Gerico (Giosuè 6,16).
Annunziano il giudizio divino e la salvezza del popolo di Dio e la fine dell'esilio: "In quel giorno suonerà la grande tromba, verranno gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese di Egitto. Essi si prostreranno al Signore sul monte santo, in Gerusalemme." (Isaia 27,13)
Le lettere di suonare il corno prefigurano con riferimento al Cristo: " alla fine verserà in azione per tutti la risurrezione , la porterà la Parola ai corpi ."

Tre e trecento porta a pensare alla resurrezione dopo tre giorni del Signore Gesù al terzo giorno dalla crocifissione al far del mattino.
La nuova manifestazione nella gloria del Signore Gesù ricorda la prima teofania al popolo: "Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore." (Esodo 19,16)

Con questi pensieri mi sono portato a decriptare il versetto Giudici 7,22 perché contiene molti degli elementi di cui ho detto.

Giudici 7,22 - Mentre quelli suonavano i trecento corni, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta, verso Sererà, fino alla riva di Abel-Mecolà, presso Tabbat.





Giudici 7,22 - A riportarsi sarà il Crocifisso si riverserà alla vista portando il Risorto la potenza della risurrezione ai viventi . Quel primo la porterà a tutti che usciranno simili () al Verbo per i corpi e tutti portati saranno dalla risurrezione in vita . Per il Signore riverranno () dalle tombe i corpi dentro degli uomini puri da azione di perversità () e dentro tutti entrerà a rivivere la grazia che uscì , portata che fu dall'angelo (ribelle) dai viventi ad uscire . Nelle midolla l'energia rientrerà per sempre . Dentro saranno nel Crocifisso ad entrare i risorti . Nel cuore gli entreranno anche gli stranieri . Con i corpi nel Crocifisso entreranno nell'eternità . I risorti il Verbo tutti al Padre potente vivi i racchiusi porterà , nel Potente entreranno lassù nel cuore ad abitare tutti .

Giudici 7,22 - A riportarsi sarà il Crocifisso. Si riverserà alla vista portando il Risorto la potenza della risurrezione ai viventi. Quel primo la porterà a tutti che usciranno simili al Verbo per i corpi e tutti portati saranno dalla risurrezione in vita. Per il Signore riverranno dalle tombe i corpi dentro degli uomini puri da azione di perversità e dentro tutti entrerà a rivivere la grazia che uscì, portata che fu dall'angelo (ribelle) dai viventi ad uscire. Nelle midolla l'energia rientrerà per sempre. Dentro saranno nel Crocifisso ad entrare i risorti. Nel cuore gli entreranno (anche) gli stranieri. Con i corpi nel Crocifisso entreranno nell'eternità. I risorti, il Verbo tutti al Padre potente vivi a racchiudere porterà. Nel Potente entreranno lassù nel cuore ad abitare tutti.

DISFATTA DEI MADIANITI E CONCLUSIONE - GIUDICI 8
Giudici 8,1 - Ma gli uomini di Èfraim gli dissero: Perché ti sei comportato a questo modo con noi, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian? Litigarono con lui violentemente.

Giudici 8,2 - Egli rispose loro: Che cosa ho fatto io, in confronto a voi? La racimolatura di Èfraim non vale più della vendemmia di Abièzer?

Giudici 8,3 - Dio ha consegnato in mano vostra i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che cosa mai ho potuto fare io, in confronto a voi? A tali parole, la loro animosità contro di lui si calmò.

Giudici 8,4 - Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano esausti per l'inseguimento.

Giudici 8,5 - Disse a quelli di Succot: Date per favore focacce di pane alla gente che mi segue, perché è esausta, e io sto inseguendo Zebach e Salmunnà, re di Madian.

Giudici 8,6 - Ma i capi di Succot risposero: Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Salmunnà perché dobbiamo dare pane al tuo esercito?

Giudici 8,7 - Gedeone disse: Ebbene, quando il Signore mi avrà consegnato nelle mani Zebach e Salmunnà, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi.

Giudici 8,8 - Di là salì a Penuèl e parlò agli uomini di Penuèl nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot.

Giudici 8,9 - Egli disse anche agli uomini di Penuèl: Quando tornerò vittorioso, abbatterò questa torre.

Giudici 8,10 - Zebach e Salmunnà erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente: erano caduti centoventimila uomini armati di spada.

Giudici 8,11 - Gedeone salì per la via dei nomadi, a oriente di Nobach e di Iogbea, e mise in rotta l'esercito quando esso si credeva sicuro.

Giudici 8,12 - Zebach e Salmunnà si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Salmunnà, e sbaragliò tutto l'esercito.

Giudici 8,13 - Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres.

Giudici 8,14 - Catturò un giovane tra gli uomini di Succot e lo interrogò; quello gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini.

Giudici 8,15 - Poi venne dagli uomini di Succot e disse: Ecco Zebach e Salmunnà, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Salmunnà perché dobbiamo dare pane alla tua gente esausta?

Giudici 8,16 - Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot.

Giudici 8,17 - Demolì la torre di Penuèl e uccise gli uomini della città.

Giudici 8,18 - Poi disse a Zebach e a Salmunnà: Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor? Quelli risposero: Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re.

Giudici 8,19 - Egli riprese: Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!

Giudici 8,20 - Quindi disse a Ieter, suo primogenito: Su, uccidili! Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, essendo ancora giovane.

Giudici 8,21 - Zebach e Salmunnà dissero: Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza. Gedeone si alzò e uccise Zebach e Salmunnà e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.

Giudici 8,22 - Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: Governa tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian.

Giudici 8,23 - Ma Gedeone rispose loro: Non vi governerò io né vi governerà mio figlio: il Signore vi governerà.

Giudici 8,24 - Poi Gedeone disse loro: Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un anello del suo bottino. I nemici avevano anelli d'oro, perché erano Ismaeliti.

Giudici 8,25 - Risposero: Li daremo volentieri. Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un anello del suo bottino.

Giudici 8,26 - Il peso degli anelli d'oro, che egli aveva chiesto, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli avevano al collo.

Giudici 8,27 - Gedeone ne fece un efod che pose a Ofra, sua città; tutto Israele vi si prostituì, e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa.

Giudici 8,28 - Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; la terra rimase tranquilla per quaranta anni, durante la vita di Gedeone.

Giudici 8,29 - Ierub-Baal, figlio di Ioas, se ne andò ad abitare a casa sua.

Giudici 8,30 - Gedeone ebbe settanta figli nati da lui, perché aveva molte mogli.

Giudici 8,31 - Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlec.

Giudici 8,32 - Gedeone, figlio di Ioas, morì dopo una felice vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas, suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.

Giudici 8,33 - Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi ai Baal e presero Baal-Berit come loro dio.

Giudici 8,34 - Gli Israeliti non si ricordarono del Signore, loro Dio, che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno,

Giudici 8,35 - e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

Ho registrato ed evidenziato in grassetto i seguenti elementi - traccia, perché più volte ripetuti:
  • il nome dei due re Madianiti Zebach e Salmunnà ripetuti per ben 11 volte;
  • uccidere, ucciso per 4 volte;
  • vi è poi una tensione sulla parola "re" ricordata tre volte, ma tenuto conto che anche nel nome Abimelek c'è la parola re lo è per 4 volte;
  • governare per 4 volte.
Zebach e Salmunnà ove "zebach" è sacrificio e Salmunnà ombra errante, fantasma.
Porta l'idea ad un ucciso sacrificato, e il pensiero và al Crocifisso, nonché ad un fantasma o ad uno che può sembrare un redivivo e i Vangeli segnalano un termine del genere nei riguardi di Gesù, sia in occasione della tempesta sedata, sia dopo la risurrezione, all'apparizione del Risorto, infatti:
  • "I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: È un fantasma e si misero a gridare dalla paura." (Matteo 14,26)
  • "Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: È un fantasma, e cominciarono a gridare." (Marco 6,49)
  • "...Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi! Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma... Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho." (Luca 24,36-39)
Ucciso, uccidere che porta ancora al pensiero del sacrificio e nel contempo della risurrezione "riuscire col corpo in cammino ".

Re, governare e che ci parlano del Regno del salvare () dal serpente .
Al riguardo ho posto particolare attenzione questi versetti:

Giudici 8,18-19 - Poi disse a Zebach e a Salmunnà: Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor? Quelli risposero: Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re. Egli riprese: Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!







Giudici 8,18 - Portato è un primo vivente alla vista del serpente si sacrificherà , ma di Dio vi è scesa la potenza nel vivente . Per l'angelo agiranno guai . Il Verbo nel mondo entrato ad incontrarlo () a risorgere sarà . Un vivente per la prima volta risorgerà col corpo , riuscirà con il corpo in cammino integro . Dentro alla fine a casa riporterà il corpo e sarà il primo a rivivere . Nel corpo portava la rettitudine , così la vita gli ha riportato ad entrare . Un vivente , l'unico retto , come forma , (ma) il figlio vi era entrato del RE .

Giudici 8,19 - Portatosi s'era nel primogenito a vivere nel corpo l'Unigenito , nascosto c'era il Figlio che è dell'Unico che a vivergli era entrato nelle midolla , era il Signore che il serpente aveva portato alla tomba . Fu integro quel primogenito a riportarsi dalla croce , in pienezza riuscì col corpo in cammino il Crocifisso . Fu a rivenire () per la rettitudine in vita .

Giudici 8,18 - Portato è un primo vivente alla vista del serpente si sacrificherà, ma di Dio vi è scesa la potenza nel vivente. Per l'angelo agiranno guai. Il Verbo nel mondo entrato ad incontrarlo a risorgere sarà. Un vivente per la prima volta risorgerà col corpo, riuscirà con il corpo in cammino integro. Dentro alla fine a casa riporterà il corpo e sarà il primo a rivivere. Nel corpo portava la rettitudine, così la vita gli ha riportato ad entrare. Un vivente, l'unico retto, come forma, (ma) il figlio vi era entrato del RE.

Giudici 8,19 - Portatosi s'era nel primogenito a vivere nel corpo l'Unigenito. Nascosto c'era il Figlio che è dell'Unico che a vivergli era entrato nelle midolla. Era il Signore che il serpente aveva portato alla tomba! Fu integro quel primogenito a riportarsi dalla croce, in pienezza riuscì col corpo in cammino. Il Crocifisso fu a rivenire per la rettitudine in vita.

A questo punto presento di seguito la decriptazione dei 100 versetti della storia di Gedeone dei capitoli 6, 7 e 8 del libro dei Giudici.
Dalla decriptazione risulta chiaro che i capitoli 6 e 7 formano una storia sul Messia e l'8° da luogo ad una ulteriore storia, anch'essa completa; pare cioè d'essere di fronte allo scritto di due redazionisti diversi.
Nel presentarli evidenzio in grassetto i concetti che ritengo principali nel singolo versetto.

IL PRIMO RACCONTO SUL MESSIA - GIUDICI 6 - DECRIPTAZIONE
Giudici 6,1 - recare sarà in azione la risurrezione. A recare dentro l'energia sarà in Israele ove uscirà da un corpo alla vista. Da dentro una sorgente sarà il Signore a recarla. Sarà dalla croce ad inviarla con l'acqua il Signore da dentro ove stava col sangue. L'aiuto sarà inviato nel settimo (giorno della creazione). A rinnovare sarà i viventi.

Giudici 6,2 - Riporterà alla fine la forza a stare nel sangue. Punirà l'Altissimo, bruciando nei corpi il maledetto che nei viventi il soffio ad inviare fu. I viventi aiuterà. Ad opprimere con l'azione del fuoco lo porterà. Del Potente entrerà tra i viventi il Figlio a stare in Israele. Verrà la vita angelica concepita a recare una prescelta donna dal corpo dentro al mondo. In un corpo sarà a vivere e verrà dal seno nel corpo a portarlo la prescelta e verrà a vivere giù per l'aiuto recare a tutti.

Giudici 6,3 - Porterà ad entrare, per stare nel mondo, l'Unico nella Madre il seme. Sarà ad accenderle nel corpo la divinità per portarsi dall'alto nel mondo a vivere per la punizione recare alla perversità. A rovesciare porterà da dentro l'angelo che fu a versarsi nel sangue e a rialzarli li porterà l'Altissimo portandosi.

Giudici 6,4 - E sarà la grazia a portare l'Altissimo nel mondo nella Madre. A portare sarà ad accendere la vita nella prescelta. Venendo a starle dentro si porterà il Potente ad entrare in terra. L'Eterno dentro si porterà nel primogenito. Con la rettitudine la forza ad entrare riporterà il Potente in un uomo. Da primogenito sarà nel corpo a portarsi della Madre per vivere in una casa d'Israele. Per portare la luce nel mondo alla luce si porterà da un utero, si porterà in un corpo (o anche come potrebbe suggerire il testo del versetto "tra un bue e un asino").

Giudici 6,5 - La rettitudine sarà a rientrare in un vivente, porterà nella putredine l'energia onde sarà a rientrare la vita che a spazzare il serpente porterà e lo splendore che c'era a rientrare nei viventi sarà. Dentro quel primo la portata rettitudine basterà per originarla nelle moltitudini del mondo. La potenza nei corpi produrrà, al mondo la vita porterà, il serpente scapperà dai viventi. La potenza che sarà entrata tra i viventi l'annullerà, nei viventi la pienezza farà frutto e saranno da dentro gli spiriti morti con gli originari corpi a rialzarsi; il serpente la risurrezione strapperà via.

Giudici 6,6 - E saranno liberi per la forza della risurrezione i corpi dal maledetto che vi vive. Adamo in persona sarà a rivivere. In aiuto sarà l'energia a riportargli. Risarà questi in azione. La speranza in un figlio c'era che fosse a sorgere nel corpo Dio. Per la divinità sarà la perversità ad uscire.

Giudici 6,7 - A portare sarà nel mondo a ristare la rettitudine che c'era. Questa per agire a versare porterà in un figlio. Sarà in Israele la divinità il Signore dall'alto della nube a portare a una prescelta. In un vivente per aiutare ci sarà l'energia.

Giudici 6,8 - A recare sarà della risurrezione il vigore il Signore in un uomo. L'energia dentro sarà in un primo. In un primo cuore l'energia ci risarà, sarà acceso un corpo dalla divinità e sarà l'originaria vita nel corpo potente a rientrare. Nei viventi l'origine dell'essere ribelle spengerà il Signore. Il maledetto che nel mondo sta sarà bruciato nei corpi dalla divinità che si scontrerà con la rettitudine che sarà ad entrare. L'Altissimo in una prescelta sarà a venire, anelava per i viventi dalla madre a scendere nel corpo. Sarà dalla Madre a portarsi che lo desiderava. Giù sarà nel primogenito. Verrà così dalla Madre a vivere in una casa che fu prescelta, a servire sarà i viventi.

Giudici 6,9 - Porterà l'Unico giù il rifiuto all'oppressione che vive nei viventi, sarà nel sangue a scendere in un corpo, sarà ai viventi a recare aiuto. La perfezione a chiudersi giù sarà. Per la rettitudine che in un vivente porterà ricomincerà a scorrere nei corpi il fuoco dell'origine che riporterà integri i viventi. Le persone saranno rettamente a vivere e verrà l'energia a rientrare nel cammino dei viventi, ricominceranno i tutti della terra a vivere.

Giudici 6,10 - Si porterà a ricominciare a vivere nei corpi del mondo la potenza anelata. Di "Io Sono" il Signore Dio a rientrare sarà con la rettitudine la pienezza. In tutti ci sarà nei corpi il desiderio di venire da Dio dal mondo a stare, di uscire dal primo ribelle per stare tra i beati. Verranno i viventi riportati dallo stare in esilio. Saranno i viventi da dentro la terra circoncisi dal peccato. Dal tempo i viventi a casa verserà, li porterà dal Potente a stare.

Giudici 6,11 - A portarsi fu in una casa dell'Unico un angelo. Il Signore a portarlo fu per illuminare la casa della prescelta. Di nascosto di tutti entrò. Su Dio aprì alla donna la mente che dentro sentirà il Verbo nel corpo entrarle. Della donna nel corpo il Potente sarà a portarsi. Dalla donna al Padre il "sia" uscì, d'aiuto si sarebbe portata. La sorte sentì che avrebbe portato un angelo per figlio e chiuso dentro l'utero nascosto il cuore sarebbe stato del Vivente. Dentro in cammino alla fine il Potente uscirà. L'energia fu nella madre, nella madre il Verbo inviato fu. Per i viventi aiutare fu inviato.

Giudici 6,12 - A portarsi fu nel corpo del primogenito la divinità che fu a recare in pienezza la rettitudine del Signore, e fu ad iniziarle a viverle nel corpo Dio. Fu a portare il Signore in azione nella madre la rettitudine, le scorse dentro, portò nel corpo ad entrarle la vita, il Potente.

Giudici 6,13 - A recarle fu col primogenito la vita nel corpo Dio, che fu a portarsi nel cammino. La conoscenza aveva portato l'angelo che dentro c'era il Signore. Era stato a portarsi onde fosse illuminata che il Signore con noi si portava e perché tra i viventi giù veniva ad abitare. Dalla sposa Questi veniva portandosi da primogenito. Sarà nel mondo da tutti ad abortire chi all'origine si portò a segnarli quando fu a portarsi della donna nel corpo. La pienezza il Verbo ai corpi riporterà. Il serpente che abita dalle origini dentro porterà a finire. Sarà l'energia a recare da rifiuto all'essere ribelle. Il serpente che dall'origine vive nei viventi scenderà dai corpi. Fu tra i viventi ad entrare in azione per noi il Signore e nel tempo entrò l'energia, nei cuori per rinnovarli la porta il Signore che sarà a recare la fine all'angelo. L'angelo che ha recato il pianto il Verbo nei viventi punirà.

Giudici 6,14 - A portarsi fu in una persona la divinità, fu a portarvisi il Signore. Portata fu in un primo a vivere nel corpo del Potente la rettitudine. Dentro il vigore con la rettitudine in questi entrò, in Gesù tutta venne. Fu il principe di Dio della madre in mano. La madre d'aiuto fu, un angelo uscì del Potente da una donna in cui il Potente chiuse tutta la forza della rettitudine.

Giudici 6,15 - Portatosi fu nel primogenito a vivere nel corpo Dio. S'è portato in un casa in cui era dalla nube il frutto della vita che entrasse desiderato. Illuminati erano stati a sentire che veniva. Furono illuminati nella mente da Dio che nel mondo da inviato entrava di Dio il Verbo. Era entrato in una povera casa ove vivevano da dimenticati, fuori portatisi. Primi uccisi sarebbero stati rientrando salendo alla Città della famiglia alla casa dove erano che prescelta dal Padre era stata.

Giudici 6,16 - A portare fu per prima alla madre nella mente che la divinità le sarebbe stato a recare il Signore. Ad un retto era unita per l'esistenza che agiva con la madre rettamente portandosi nel mondo. Per la rettitudine erano stati scelti. Un'unione integra. Aveva giudicato retto l'uomo l'Unico (pare proprio che si parli di San Giuseppe).

Giudici 6,17 - E fu a dirgli (al marito) che Dio s'era portato da primogenito nella matrice, che l'energia dall'Unico della vita giù scese. Venuta era la grazia per le preghiere che inviate che essendo rette si portò a sentirle. Illuminato fu completamente dal Potente che era stato il primogenito a recare nella prescelta. Illuminato, venne della madre in aiuto. In casa con la compagna per la vita stette.

Giudici 6,18 - Di Dio angeli vennero i viventi ad illuminare che da una madre Questi usciva. L'Eterno in una famiglia da primogenito stava. Dio s'era così portato nel mondo! Giù il primogenito indicavano essere venuto da offerta. L'indicazione erano a recare; da fuori li guidavano. Indicando dov'era il Potente in persona, erano così a portarli. Furono il primogenito con la madre a vedere. Inviati così furono dalla donna ove abitava l'Eterno che alla luce portava il pianto.

Giudici 6,19 - Portavano chi in cammino alla conoscenza gli angeli. Sulla casa del primogenito portata era stata alla vista una luce, la fortuna era in vista in questa. Era stato da una madre portato il primogenito che era il Verbo. La prescelta l'aveva versato dalle midolla ai viventi. Giù si portava il segno nel mondo nella carne del Nome. Dentro la pienezza del Potente portata ad entrare in un vivente fragile. Il Nome dentro a far frutto si portava in un corpo e sarà a portare a rialzare l'originaria divinità che era stata portata, dal maledetto finita strappata via. Dio nel mondo a portare era nel cammino un fuoco.

Giudici 6,20 - A portare fu l'Unico in un vivente nel corpo la divinità nel giorno del rifiuto per spengere il maledetto che sta nei viventi che vi si versò per nascondersi. Venendo nella carne gli portava l'Unico la fine nel mondo. Un vivente giù l'avrebbe portato alla fine e dal mondo l'angelo (ribelle) uscirà. Di Dio nel mondo la piena potenza ri agirà, n'uscirà il serpente colpito e verrà nei viventi fiaccato dal fuoco del Verbo che lo porterà ad ardere. Spazzerà col fuoco della rettitudine l'angelo.

Giudici 6,21 - A recare fu il fuoco per la guerra al serpente che originerà con la rettitudine il Signore. Ne verrà la fine del mondo, salverà gli oppressi alla fine. L'Unico risorgerà i corpi. Da dentro dove sta l'essere impuro che si portò, lo porterà via dall'intimo bruciato. Nei corpi riporterà dentro la vita. Su li riporterà tutti e finirà l'azione del serpente che entrò col peccato. L'energia rientrata a rialzare porterà i corpi e terminerà per quel primogenito la prigione. Tutti n'usciranno dentro luminosi corpi e verranno i viventi su portati alla fine. Li porterà tra gli angeli il Signore, entreranno dal Potente anelato, alla sorgente sarà a condurli.

Giudici 6,22 - A riportare è nei corpi l'originaria fortuna che il peccare ha ucciso. Risaranno pieni di rettitudine del Signore. Lui la porterà; sarà a ricominciare la vita nei corpi fortunata che abitava alle origini. Entrò nel mondo il Signore a stare, fu nel mondo a riportare ad entrare la rettitudine da giovamento per rifondare i corpi. Guai finiti saranno, la pienezza della rettitudine del Signore nelle persone risarà a vivere. La divinità il Verbo ad inviare è ai viventi.

Giudici 6,23 - A riportare sarà a ricominciare a vivere nei corpi la potenza, sarà la perversità a bruciare del serpente e il Regno di Dio per tutti risarà in vista col rifiuto totale alla morte.

Giudici 6,24 - A recare è il Figlio la risurrezione ai viventi nel cammino per sbarrare il peccare dell'angelo. Da vivente in sacrificio dal serpente fu ad entrare per portare la perversità ad essere rovesciata dai corpi. Dal maledetto porterà il Signore a liberare e dal seno l'aiuto gli uscirà. Sarà a portarlo con l'acqua fuori da una ferita che gli aprirà agendo con un'asta. Dell'aiuto il frutto si vedrà dal Verbo dal corpo in croce. Originata da dentro fu (quando) aperto dall'azione di uno straniero fu.

Giudici 6,25 - Si portò a stare nel mondo onde ci fosse la distruzione del serpente entrato nel mondo. Ad entrare si portò all'origine recando ad esistere il primo essere ribelle, da serpente si portò, la perversità versò. Di nascosto iniziò col segnare chi fruttificava, un fuoco portò nel corpo della donna, nei corpi il rifiuto dentro ci fu della rettitudine. A portarsi il Verbo in un corpo nel mondo per bruciare l'angelo (ribelle) fu nel settimo (giorno della creazione) che a rinnovare sarà i viventi. Portato ad aprire il corpo con un foro in croce verrà acqua dall'ucciso. Uscirà da dentro l'innalzato una donna dal corpo che del Potente Padre sarà la rettitudine a recare. Verrà per la donna un corpo nel mondo. La felicità dell'Altissimo porterà a tutti l'Agnello crocifisso.

Giudici 6,26 - Portarono il Figlio ad essere crocifisso i viventi. Ucciso dai potenti fu. Da un'apertura da un'asta aperta la divinità ad uscire fu. La rettitudine dall'innalzato col corpo di una donna con l'acqua in azione recò; l'inviò al mondo. Questa uscì da dentro il seno dal corpo spento e i potenti rovesciarono nella tomba il Crocifisso. Venne il soffio nel corpo a rientrare. Risorto, con gli angeli fu a riportarsi. Riuscì, l'Altissimo era nel crocifisso. Alla vista si riportò potente, rientrò a casa. Dall'albero/dal legno era uscita una donna che un corpo/popolo aprirà di beati.

Giudici 6,27 - Riportatosi fu a versare nel nascondiglio ai fuggiti la conoscenza, si portò dagli apostoli. Gli undici (dieci uno) apostoli del Risorto stavano con la madre. I viventi a servire fu a portarli e furono in azione col fuoco della rettitudine che alla donna nel corpo insinuò. Un corpo/popolo per Dio fu a recare. Il Signore fu a recare nel mondo con la forza della rettitudine. Per quel primo che risorse il corpo fu un corpo unito a venire, dove dentro sta il Crocifisso. Dell'Unico dentro sono i portatori e vengono ad incontrare per il Risorto chi sta nel mondo. Nelle città i viventi sentono del risorto riportatosi dalla croce. Sono a portare i viventi alle acque, e spazzate le trasgressioni sono del serpente del mondo.

Giudici 6,28 - Recata è con la risurrezione la rettitudine a ristare nella vita e iniziò per gli apostoli il dono ad entrare in azione. Sono le moltitudini dentro a riversarsi, saziano gli apostoli il mondo con l'energia del crocifisso che innalzano. La vita di questi dentro le assemblee aprono. Dentro alta portano a rientrare la felicità, ne escono beati. In alto fu a riportarsi l'Agnello. Il Crocifisso, Lui, alla fine riuscirà, il Verbo nel corpo rientrerà per una seconda (volta) risarà nel mondo, dall'alto rientrerà. L'innalzato per i viventi in sacrificio nel mondo figli a portare è.

Giudici 6,29 - A riportarsi sarà quel primo dai viventi col corpo e gli uomini a Dio da compagna porterà. Dei viventi risarà alla vista il Risorto nel mondo, entreranno ad insinuarsi nel corpo, dalla aperta ferita entreranno, da cui porterà il forte aiuto che i corpi a risorgere porterà, e saranno dentro a rovesciarsi. Simili li porterà ad essere, l'originaria vita nei corpi riporterà in sorte. Si vedrà riportarsi con gli angeli il Figlio, sarà a portarsi dalla moglie. Alla vista del Risorto rientrato nel mondo da api in questo entreranno.

Giudici 6,30 - Portati saranno dall'Unico a vivere con i corpi. Ad incontrarlo col Risorto saranno ad entrare nella Città di Dio ove sarà a portare la moglie e su uniti verranno i figli retti a recare che stavano tra i morti. Da retti staranno tra gli angeli col Crocifisso su venuti a vivere. Da questi dentro i rinchiusisi usciranno a casa in alto condotti. Così saranno dall'Agnello crocifisso ad uscire, nella felicità entreranno, tra i beati dell'Altissimo li porterà.

Giudici 6,31 - Portato sarà dall'Unico a vivere il corpo/popolo che fu a recare la donna. Dal Potente tutti felici risorti porterà in alto a stare e dal mondo verranno dai morti dalla lite portata con l'angelo (ribelle), nel cuore innalzati dell'Unico a vivere uniti col Crocifisso che ai morti avrà portato la risurrezione. Sarà l'iniquità dell'origine portata a finire. La donna un corpo/popolo è stata nella lite al serpente a recare che erano stati portati tra i morti. Nell'eternità entreranno un mattino. Il primo (giorno nuovo) in cui i viventi da Dio entreranno per stare a vivere con Lui. Saranno le moltitudini dal Potente condotte rette essendo, tra gli angeli del Crocifisso saliranno, verranno a vivere questi dentro l'assemblea portati. (Vedi: "Tempo-Eternità")

Giudici 6,32 - Portati saranno i convocati dal Potente e a casa un giorno entreranno. Lui sarà stato le moltitudini ad innalzare. Rifiutato il ribelle, le moltitudini a casa avrà recato dal mondo dentro a vedere il Potente. Così stando tra gli angeli, il Crocifisso, su, l'Unico, vivente dal sacrificio, si porterà.

Giudici 6,33 - Avrà portato tra tutti i viventi il giudizio e dai popoli il serpente avrà rovesciato riportandoli figli obbedienti. Simili ad angeli ad aggiungere li avrà portati e saranno dall'Uno condotti e saranno nell'aldilà portati. Riportata sarà la grazia e a casa i popoli verserà; staranno (anche) gli stranieri con Dio.

Giudici 6,34 - Porterà con un vento il Signore dal cuore la risurrezione. Nel mondo riverrà. A chi in cammino la conoscenza porteranno gli angeli che portandosi saranno a suonare dentro lo shofar. A condurre saranno i convocati. Al Padre sarà aiutando i fratelli, nel corpo standogli, a recare.

Giudici 6,35 - Portati in pienezza retti, saranno salvati dal serpente che si chiudeva dentro tutti i viventi. L'angelo dal fuoco per la perversità sarà stato colpito. Si vedrà rovesciarsi scappando dai viventi. Lui ad inseguirlo sarà a portarsi e l'angelo sarà vivo bruciato. Il vigore dentro delle origini riacceso nei corpi si porterà dentro, avendo colpito il corrompere portato dall'angelo e di figli il soffio in tutti con la potenza sarà a riportarsi. Saranno in alto portati dal Potente che ha convocato tutti i viventi.

Giudici 6,36 - Per i portati sarà l'origine dell'amarezza fuggita, avendo sbarrato l'iniquità del maledetto. Da Dio ad entrare saranno i viventi. Con l'Unico vivranno essendo per la risurrezione retti i viventi portati nella luce. Saranno a vedere in casa chi fu ad aiutarli che fu a venire in Israele da retta donna dal corpo, la Parola che crocifissero!

Giudici 6,37 - Dal mondo tra gli angeli entreranno da "Io sono" i viventi su saliti saranno dal cammino con quel primo crocifisso. Nel cammino (infatti) Questi in croce entrò (quando) scese tra i viventi in un corpo. Da dentro per uno straniero energia originò con acqua dal cuore. A guizzare fu fuori, fu ad uscire dall'innalzato nel mondo a scorrere dalla ferita aperta nel cuore. D'aiuto nel mondo recò l'innalzato la sposa. Per la terra nelle assemblee alle moltitudini portò ad esistere la conoscenza del Crocifisso che essendo retto fu in croce, ma a risorgere fu. Lo rividero a casa, rifù alla porta, fu a rivenire, era il principe di Dio. Così la donna al corpo/popolo diceva del Crocifisso!

Giudici 6,38 - Portata fu nel mondo a stare la rettitudine, dagli apostoli recata. Erano stati ad accendere la rettitudine nei viventi. Nei viventi nelle midolla il popolo del Crocifisso la portano. È questa nel popolo a venire nel cammino ove colpisce la perversità (quando) sonno nelle acque a scendere. Nei cuori del Potente la vita angelica entra nel cammino. Questa entra con la parola portata dell'Unigenito. Nel mondo tolgono via il serpente dai viventi che sono a rivivere.

Giudici 6,39 - I condotti a stare con l'Unico con i corpi per sorte nell'abitazione di Dio entrano per la divinità entrata. Saranno le centinaia del Potente a stare nell'assemblea alla vista del volto. Così retti saranno portati sulla nube, puri vi entreranno all'origine come uscirono. Il Verbo i popoli incontreranno, nei gironi entreranno, belli con i corpi i riversati dal mondo. Col Verbo i popoli abiteranno tra gli angeli di Questi entrati e saranno stati ad uscire dall'opprimere. Fratelli le moltitudini di Dio rientrati dal cammino in questi entreranno nel cuore dalla porta aperta con l'asta. Innalzerà la sposa, dalla terra sarà ad uscire, sarà ad entrare nel cuore del Potente.

Giudici 6,40 - Portati saranno alla vista del Risorto a Dio, ad entrargli saranno dalla piaga. L'invierà a casa di notte dal mondo gli entrati in Lui e saranno ad entrare a stare strette le moltitudini con Dio, in cui entreranno scorrendo queste dal mondo. Innalzerà la sposa, dalla terra sarà ad uscire, sarà ad entrare nel cuore del Potente.

IL PRIMO RACCONTO SUL MESSIA - GIUDICI 7 - DECRIPTAZIONE
Giudici 7,1 - A portare sarà la risurrezione anelata a stare nei corpi dentro dall'alto Lui che in cammino per aiutare ad abitare si portò. Una sposa tra il popolo, dalla donna dal corpo venne a portargli e fu la grazia a recare. Innalzato una sorgente che chiudeva nel corpo in aiuto recò dalle midolla l'energia uscì per i viventi, d'aiuto sarà. Tra i lamenti fu ad uscire, al serpente portò la madre, giù il Verbo la portò con gli apostoli per i viventi in cammino dentro al tempo entrata li cambierà. Gli uscì da dentro, per i popoli la versò.

Giudici 7,2 - Portata fu dal primogenito al ribelle nel mondo. La portò onde aprisse di Dio nel cammino la conoscenza e con gli apostoli dalle moltitudini nel mondo dei popoli per la donna un corpo/popolo venisse di retti uomini. Il Crocifisso è a venire dei viventi in aiuto. Era l'energia dentro a stare nel sangue per le persone (quando) fu in croce il Verbo ad originare dal corpo. Innalzato che fu in Israele il rifiuto per l'essere ribelle ci fu per sbarrarlo. Da Gesù una potenza ci fu!

Giudici 7,3 - La portò nel tempo del mondo a convocare con gli apostoli per il Padre. Al sentirla è a entrare nei popoli il rifiuto per l'essere ribelle. La madre è il timore (di Dio) nell'esistenza a chiudersi nelle menti. Per l'aiuto sono a tornare ed è ad alzarsi con la parola un corpo di viventi concepiti che la rivelazione dell'Eterno recano. È a tornare la vita angelica. Entra al sentirla in seno. Il Risorto col corpo sarà dai viventi a riportarsi luminoso con gli angeli sarà dai viventi. Di Dio il Verbo si riporterà alla vista per risorgere i corpi di tutti. Di Dio il Verbo (che sta) alla destra, il Risorto per primo col corpo si riporterà!

Giudici 7,4 - Che a riportarsi sarà quel primo dai viventi, al corpo del Signore Dio in cammino la conoscenza portano gli apostoli. Per i testimoni entrati tra i popoli moltitudini entrano a portarsi nel corpo. Per l'aiuto iniziano a portarsi da innocenti per il maledetto che esce dai viventi. Sono alle acque portati, iniziano a rialzarsi guariti. Gli apostoli recano nel cammino che il Risorto vivo si riporterà nell'esistenza. Quel primo risorto rivedranno i viventi, si vedrà in potenza. È la rettitudine di Questi nel mondo che è nel cammino a venire. La rettitudine di Lui è il serpente ad affliggere. Dall'oppressione porta tutti alla felicità. Dice che da Dio è la rettitudine in questa entrata, per il serpente guai, nel cammino si sente la piaga uscire. Porta al maledetto guai per il Potente con la rettitudine.

Giudici 7,5 - Portò a scendere quel primogenito in croce aperto alla vista con l'acqua la divinità. Nel mondo (allora) dalla madre sono all'acqua portati. Con la forza delle parole del Signore la divinità vi riscorre. Per l'aiuto il peccare uccide del serpente. Ricominciano ad illuminarsi le menti, è il serpente a riversarsi distrutto dal fuoco. Si riporta energia e la vita angelica rientra nei viventi che sono alle acque. La rettitudine di quel primo risorto irriga. Potenza riversa, entra la rettitudine nei cuori. Tutti al rialzarsi sono nel cammino desiderosi il Crocifisso di portare nei cuori. L'aiuto reca tutti felici, risono retti. Il male che agisce nei cuori fiaccato è e la potenza del Risorto indica che lo porterà a finire.

Giudici 7,6 - Portata è nel mondo ad esistere per la madre la pienezza. Del Verbo nelle menti entrano le parole che ha riversato. Alto dentro è l'aiuto della madre. A migliaia sono ad entrare i viventi per tre (volte) nell'acqua. Il primogenito vi si porta, le segna, negli uomini porta il maligno a finire. (Quando) i corpi riescono vi agisce la vita retta. Dai corpi il peccare che agiva nei cuori fiaccato è. N'escono i viventi sul Potente illuminati. Tutti riportatati innocenti sono dalla madre.

Giudici 7,7 - E la forza dell'origine d'essere ribelli è fuori portata, esce la maledizione dal cammino per lo sbarramento al peccare. Gli apostoli dentro per tre (volte) con le acque l'origine ne portano a finire. Ne riescono uomini aperti alla vita per il serpente rovesciato vomitato. La madre dell'Unigenito reca il dono, per (il suo) agire viene la rettitudine ai viventi recata con gli apostoli del Crocifisso. I prescelti che sono vengono rivestiti, stanno con gli apostoli, dentro sono ad aiutarli. Retta portano una sposa tra i popoli. È nel cammino portata dell'Unigenito ad esistere la pace riversatale, la madre la reca.

Giudici 7,8 - Portata è nelle assemblee la speranza che rivenga giù. L'aiuto entrò nel mondo tra i popoli, dentro era nel sangue che portò l'Unigenito dalla croce che a risorgere porterà, farà frutto in tutti, è entrato nei viventi e dell'Unigenito la perfezione negli uomini è accesa. In un corpo Dio ha acceso il vigore, nell'Uomo il Potente lo splendore è a riportare e dentro nel terzo (giorno dalla creazione dell'uomo, creato il 6° e nei cieli l'8° giorno, cioè il terzo contando gli estremi) i viventi all'Unico riporterà. Il Crocifisso nel mondo tra gli uomini rientrerà. Le tombe questi sarà a rovesciare e ai viventi nelle tombe l'energia entrerà. In vita per l'aiuto risaranno. L'energia dell'esistenza del Potente portandosi i morti strapperà via da dentro l'azione della putredine.

Giudici 7,9 - Riportati saranno fuori dallo stato di corruzione per la potenza che entrerà di Lui e saranno a ricominciare a vivere i corpi per la divinità che sarà stata portata dal Signore. I risorti con corpi per l'aiuto dentro della vita della grazia rientrata retti saranno. Angeli tutti del Crocifisso saranno avendo recato dentro il forte aiuto della rettitudine.

Giudici 7,10 - Si riporterà l'originaria vita, risarà nei corpi a ricominciare a venire la potenza. I corpi per l'aiuto concepiti voleranno tutti fuori e per il soffio i corpi usciranno giovani. Per la rettitudine della divinità entrata nelle midolla energia n'uscirà.

Giudici 7,11 - Porterà la risurrezione ai viventi dal tempo di vivere fuori, essendo dall'aiuto puri portati si portano i fratelli nel corpo del Crocifisso, vi si chiudono questi versandosi, gli angeli all'apertura sono ad aiutarli. Sono così portati a scendere nel Crocifisso fin dentro le midolla da dove l'energia fuori recò. Scenderanno in Lui, nella Parola nel corpo entreranno. I ragazzi porterà da Dio alla fine gli entrati dalla apertura della quinta costola. Saranno le centinaia dei risorti nel corpo dentro a vivergli, dalla prigione dell'angelo (ribelle) usciti.

Giudici 7,12 - Tra i viventi il giudizio avrà portato, si vedranno i viventi, per il serpente rovesciato, portati tutti figli obbedienti. Per il sangue ha abortito essendo nei viventi dentro ad agire la vita riversata da quel retto primogenito che dal corpo da dentro uscì per il serpente. Nei corpi il prodotto ha giovato è entrato nei viventi, l'ha annullato. I viventi ha riempito facendo frutto, il vigore ha recato, il serpente ha bruciato con azione potente, l'infuocato soffio ha finito. Uscito è dai viventi il serpente che nei corpi abita.

Giudici 7,13 - E saranno a casa dell'Unico in cammino alla conoscenza portati nei pascoli con gli angeli entreranno gli uomini vivi. Dei viventi dal foro farà frutto, al Potente la compagna porterà; nell'assemblea del Potente li porterà a vivere portati saranno dall'Unico dalle amarezze usciti. Dell'angelo uscita la malattia si riporterà nelle midolla la potenza, dai morti saranno stati portati fuori. Tra gli angeli entreranno, all'ombra li porterà del Potente. Guizzati dalla quinta costola, si vedranno in alto gli uomini del mondo col Verbo. Così a casa vivi per grazia entreranno, vestiti saranno da angeli e saranno portati dentro l'Unico. Nell'eternità entrati nella tenda (del convegno del cielo, modello di quella del santuario in terra) portativi essendo retti da perversità e saranno in faccia al Potente condotti. Sarà stato nel mondo dal Verbo a spengere portato il serpente per il male operare che al mondo recò, abortirà fuori dalla tenda.

Giudici 7,14 - Portato a spazzare l'angelo del male con la perversità che ha recato che fu origine di essere ribelli, annullato questi, origine finita del non essere ricomincerà la vita. Dalle tombe i corpi da dentro fuggiranno, dalle porte si vedranno portarsi angeli, figli saranno portati dell'Unico per la risurrezione. Degli uomini saranno risorti i corpi. Il maledetto con gli angeli del drago usciranno. La maledizione che sta nei viventi dentro con l'esistenza impura che origina finirà nei viventi. La punizione si porterà. Verrà in tutti a rientrare la vita della grazia che uscì.

Giudici 7,15 - Portata che sarà a rientrare la forza della rettitudine, la risurrezione nei seni scorrerà. Sbarrato il peccare, belli, integri, riempiti dal soffio nei corpi, usciti dalla prigione, del Potente si riporterà la vita e per la venuta dalla risurrezione alla purità riportati, a portarsi saranno nel Risorto dalla croce a chiudersi e torneranno a Dio dall'accampamento di Israele ove portatisi si saranno. All'Unico vivi con i corpi il Risorto li condurrà, retti essendo, dono del Signore. A casa saranno per l'aiuto anelato, verranno a vivervi, per la grazia uscita rivestiti per stare tra gli angeli.

Giudici 7,16 - Portati saranno nell'assemblea di lassù dal primo segno nel terzo (giorno contati come i giorni di creazione) dei viventi da (quando) l'Unico lo portò (fece la croce su Caino). Alla fine del mondo gli uomini nel terzo usciti dall'inizio, saranno vivi portati. Risarà il Crocifisso con gli angeli che della risurrezione porterà il soffio. Il corpo porterà da arca, sarà d'aiuto per tutti i viventi portando la rettitudine in aiuto per cambiarli da forza per la risurrezione. Li porterà dal Potente il Verbo che ad aiutare sarà i viventi. Dentro il Crocefisso li porterà, come ad entrare in una brocca saranno i viventi.

Giudici 7,17 - Condotti saranno dal primogenito i viventi nel corpo da Dio ove saranno ad entrare da vivi a vivere. I viventi degli angeli saranno tutti alla vista portati e, rifondati, il Crocifisso vedranno luminoso portarsi, e uscirà con gli angeli. Rientrerà "Io sono" a casa dal Padre, verserà su dal mondo gli usciti a vivere. La grazia nel mondo ha recato ad esistere con una retta donna che dal corpo del primogenito si vide alla luce uscire con i retti apostoli del Crocifisso. Si vedranno col Risorto portarsi tra gli angeli.

Giudici 7,18 - Li avrà condotti il Crocefisso versandoli dal tempo per stare a casa simili al Verbo con i corpi. "Io sono" ha portato la sposa. La moglie alla vista il Crocifisso è a recare. Alla fine la riversa alla vista integra da vergogna ed a fruttificare l'ha portata il Crocifisso nel cammino. I viventi verranno dalla prova a casa. Sarà dentro condotta per la perfezione vivere con gli angeli stretta a Lui. Le amarezze finite per i viventi col serpente, che fu la perversità a recare. Dal Potente, in sorte, l'abitazione.

Giudici 7,19 - Portati saranno dentro all'originaria sorte. In vista li porterà dei pascoli ove vivevano alle origini. Ad entrare gli uomini beati vi verranno riportati dentro alla fine del mondo. I viventi dalla grazia uscirono. In principio uscirono peccando. Con i corpi scelsero di uscire, finita era la rettitudine per il portarsi dell'angelo (ribelle) che entrando all'origine la spense. Rovesciandosi nei viventi nel mondo ad un vomito la vita portò. L'Unico scelse di uscire alla luce da Maria. A portarsi fu dalla prescelta per rovesciare chi pecca. In famiglia alla luce lo portò, però il Verbo col corpo portarono in croce, ma un energico soffio recò giù. Uscì la rettitudine. D'aiuto fu con l'acqua una donna che le moltitudini fu ad aiutare dei viventi.

Giudici 7,20 - Portata fu dal Crocifisso che a riversarsi alla vista si riportò nel terzo (giorno) dalla prescelta. Nel mondo un corpo dalla Donna ci sarà di viventi. Da casa il Risorto la portò a fruttificare portandola ai confini. Fu per il Risorto dentro un corpo a portare nel mondo. Retti con l'aiuto fu la Madre a recare. È nelle assemblee per questa la forte speranza che dentro risarà. L'aiuto della risurrezione ai viventi il primogenito porterà perché dentro la fiaccola era stata in un vivente portata. Dentro sarà l'aiuto nei giorni a rinviare, tra i viventi rientrerà, della risurrezione porterà il soffio. Col corpo si riporterà il Crocifisso in potenza, il Crocifisso sperato si rivedrà, e sarà a riversarsi alla vista portando la spada. In potenza il Signore si riporterà, il serpente fuggirà, sbarrerà l'iniquità.

Giudici 7,21 - A riportarsi sarà il Risorto tra gli uomini, disotto sarà a portarsi per il ritorno, perché la grazia nel mondo porterà. La lancerà giù a tutti del mondo i viventi che dalle tombe per l'energia fuori si porteranno. Sarà dal corpo la forza in azione a recare. Porterà nell'esistenza l'energia, sarà dal foro a recarla.

Giudici 7,22 - A riportarsi sarà il Crocifisso. Si riverserà alla vista portando il Risorto la potenza della risurrezione ai viventi. Quel primo la porterà a tutti che usciranno simili al Verbo per i corpi e tutti portati saranno dalla risurrezione in vita. Per il Signore riverranno dalle tombe i corpi dentro degli uomini puri da azione di perversità e dentro tutti entrerà a rivivere la grazia che uscì, portata che fu dall'angelo (ribelle) dai viventi ad uscire. Nelle midolla l'energia rientrerà per sempre. Dentro saranno nel Crocifisso ad entrare i risorti. Nel cuore gli entreranno (anche) gli stranieri. Con i corpi nel Crocifisso entreranno nell'eternità. I risorti, il Verbo tutti al Padre potente vivi a racchiudere porterà. Nel Potente entreranno lassù nel cuore ad abitare tutti.

Giudici 7,23 - Gli uomini da Israele vivi invierà il Verbo tutti al Potente, sarà a condurveli. La vita angelica dei beati avrà riportato a vivere avendo ucciso il serpente nei viventi con l'energia della risurrezione entrata e saranno per i corpi, per l'aiuto dal Verbo portato, fratelli. I corpi (infatti) saranno rivestiti, saranno angeli! (2Corinzi 5,4 "In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita")

Giudici 7,24 - Portati tra gli angeli saranno i salvati dal serpente. In festa alla conoscenza li porteranno gli angeli della casa. La sposa uscirà dal corpo del primogenito, frutto pieno che di viventi un corpo a calpestare ha portato il serpente. La verserà alla vista, integra giudicata, avendo portato nel cammino l'essere impuro del serpente ad uscire dai viventi. Entrati i viventi saranno nella vita eterna. Dentro saranno tutti a banchettare. Avendo portato quel primo in croce fuori scese l'energia e fu a scendere in azione. Versò la sposa tra gli uomini il primogenito, a far frutto fu alle acque portandoli. Era nel cammino l'essere impuro ad uscire dai viventi. Era in seno ad insinuarsi la forza del Crocifisso pura. Di Lui in tutti nel mondo scendeva l'energia.

Giudici 7,25 - Portati saranno stati al Potente. Un vaso porterà di risorti tra gli angeli a stare. Di luce i corpi saranno vestiti. Saranno belle tutte alla vista le moltitudini e verranno queste dal Padre portate a stare ri concepite per il rifiuto completo al peccare. Le moltitudini abiteranno su condotte da compagna e con i corpi vi entreranno col Crocifisso. Queste dal Padre entreranno tra i canti. Riportate a casa, obbedienti, abiteranno queste col Padre. Portate scenderanno dal Verbo. Al maledetto nei viventi il giudizio avrà recato, si vedrà bruciato il nemico. A casa condurrà questi, dal Padre entreranno, di abitarvi erano a desiderare. Dio per sorte d'abitazione in seno dentro con i corpi nel Potente, vi scenderanno con gli angeli.

IL SECONDO RACCONTO SUL MESSIA - GIUDICI 8 - DECRIPTAZIONE
Giudici 8,1 - A recare fu di un primogenito la vita nel corpo e la divinità fu a portarvi. Di un uomo nel primogenito la Parola nel corpo fu a vivere, in un vivente uscì nel mondo. Per aiutare dentro un corpo entrò Questi. Nel mondo per agire ad illuminare fu una prescelta il Potente. Un angelo le portò il Potente a casa. Per il Potente le indicò che il diletto, l'Unigenito, porterà. La prescelta al Potente per l'angelo portò un "così sia", entrasse in cammino nella prescelta. Del Potente entrò il vigore nella Madre. Dentro vestita fu d'energia e fu nel corpo a starle dentro. Portò l'energia l'Unico alla prescelta e dentro si chiuse in questa che lo versò nel mondo.

Giudici 8,2 - A portarsi fu ad iniziare a viverle nel corpo Dio che le era entrato nella matrice. La vita entrata sentì l'illuminata. Era stata prescelta onde fosse nel tempo ad entrare la rettitudine anelata nel mondo. Il Potente il primogenito nell'utero le portò dentro dall'alto. Chi accompagnava ebbe segno del primo frutto nella matrice, visse in casa da ambasciatore del Padre di cui era d'aiuto (ma non era il padre nella carne).

Giudici 8,3 - In una famiglia era in mano l'anelato dono di Dio per il mondo. Era in una matrice venuto il Principe, stava nella madre. A punire veniva il nemico, in casa gli si portava, veniva a colpirlo per il Padre. Porterà i viventi del mondo a vincere alla fine spazzando con la risurrezione che porterà l'oppressione. La rettitudine di un vivente per la prima volta lo colpirà. Guarirà tutti nel mondo i corpi e il veleno in seno del serpente che fu a recare dentro la Parola porterà ad uscire. Per l'aiuto, puri usciranno questi nel mondo.

Giudici 8,4 - A riportare fu dentro quel primo la sorte per il peccare dell'angelo (ribelle) uscita (quando) scese con energia nel mondo ad agire dentro i corpi con la perversità. Quel primo porterà il delitto a bruciare nei viventi. Quel primo porterà tutti ad uscire dai guai con la risurrezione. Da una donna nel corpo venne portato, in azione fu il Verbo. Sarà a mutare l'onta dei viventi.

Giudici 8,5 - Portato fu il primogenito a vivere nel corpo. Il Potente per l'incontro una luce fu su una capanna a portare da segno che la prescelta il figlio primogenito come Agnello aveva portato. Indicava il pane del Potente per i popoli! Felice dentro al corpo di rivelarsi era. Così fu visto: era il Verbo (bello) che stava con la Madre nel mondo ai viventi portato: "Io sono" nel corpo per aiutare. Il Verbo per i fratelli il corpo sarà in sacrificio, ma (solo) l'immagine l'angelo (ribelle) vedrà. Il re sarà nei viventi a punirlo.

Giudici 8,6 - Portato fu il primogenito a vivere tra poveri. Il corpo (infatti) fu in una capanna portato dalla prescelta nel mondo il vaso del Verbo. Per questo sulla casa ove vivevano scesero dal Potente per i viventi angeli, li videro. Nel tempo del mondo in una casa fu in mano a retti la rettitudine a stare in dono dal Potente. Scendeva dentro col primogenito la rettitudine per il serpente da veleno.

Giudici 8,7 - Portavano a stare del primogenito dei viventi alla mente la fortunata abitazione nel cammino gli angeli che la casa indicavano con un segno. Il Signore venivano questi dentro ad annunciare e venivano giù perché per gli angeli vedessero la casa ove stava, alla porta fossero a portarsi. Dalla porta una luce d'indicazione c'era a venire da dentro: il Principe anelato nel primogenito indicavano. La speranza scesa era nel mondo! In un vivente la Parola si portava. Veniva dentro un corpo, per riacquistarli stava tra i viventi.

Giudici 8,8 - Portato fu da una vergine alla luce. A vivere in una persona si portò la divinità e la Parola di Dio fu ad uscire dalla madre in una casa. In questa da primogenito della prescelta si portò. Era alla vista un angelo e dell'Unico portava il segno. Chi si portava incontrava il dono che una persona portava da Dio della rettitudine. Una donna al male il rifiuto inviava. Il dono della pienezza con la rettitudine porterà a tutti.

Giudici 8,9 - E fu ad iniziare a vivere in un corpo in cammino la pienezza inviata in dono in un persona. Portava di Dio il rifiuto all'essere ribelle che la vergogna ha recato. In una casa stava ad abitare la pace venuta giù. L'Unico indicava al mondo dei viventi la gloria del mondo; con questi usciva.

Giudici 8,10 - E in sacrificio si portava giù dal serpente per i viventi. Dall'angelo (ribelle) in azione un mattino si versò, in un corpo portava per i viventi la grazia. Era uscito dal seno della madre che viveva con un retto carpentiere che aveva scelto. (Questi) sentì illuminata la mente. Dio gli parlò: con la sposa abitasse. Un'indicazione nella mente, fu vivere la vita da tutti i viventi nascosti, per un angelo gli entrò. Col figlio, obbediente, l'aiuto della madre portò fuori. Inviati per la parola di un potente (Erode e i Magi nel Vangelo di Matteo) erano stati alle madri di viventi primogeniti usciti (gli innocenti). Si portavano per vedere il Principe che stava con la madre. Di Dio la parola l'uomo (il carpentiere) illuminò su quel potente. Gli parlò: lo nascondesse per crescere.

Giudici 8,11 - Portata che fu l'azione del potente, in cammino la conoscenza portò un angelo: via aperta, dall'andare errando riportassero il frutto primogenito, uscito il potente dalla vita in putredine (Erode morì putrefatto vivo). Per l'aiuto delle parole dell'angelo dentro di nascosto si riportarono. Erano fuggiti da casa, usciti, da perversità erano stati afflitti, dai confini uscirono. (In Matteo uscirono per l'esilio dalla Giudea e tornarono dai confini della Galilea) Vissero nascosti dove l'angelo rientrando li portava. Nel mondo vivevano nella grazia, entrati in un'esistenza sicura.

Giudici 8,12 - Portatisi s'erano a fuggire da chi si portava per ucciderli, ma all'ombra vivevano degli angeli che sentivano portarsi; scendevano a parlar loro.
(Il racconto torna indietro a quando nacque il primogenito)
Il primogenito in una grotta era uscito dalla madre. Portatisi s'erano in cammino, in aiuto venne un'illuminazione dall'angelo. Erano dei reali stati (ma) vivevano delle loro mani. Erano stati da inviati di rivenire questi a casa per un annuncio. Vennero a salirvi per il potente. Viventi inviava in visione, si portassero (venuti per un censimento). Con la sposa da dove vivevano nascosti tra le doglie uscirono, una grotta fu (loro) di aiuto.

Giudici 8,13 - A portarsi fu una luce sulla famiglia in cammino. La conoscenza si portò, con energia il figlio era a portarsi dalla donna. Per i viventi angeli uscirono. (Da dove) il pane per i viventi usciva (cenno a Betlemme casa del pane?) da madre guizzava dal seno il Potente nel mondo. Entrò in una grotta la pienezza.

Giudici 8,14 - Portatosi, sarà il serpente dalla rettitudine giudicato. Col nemico un vivente si scontrerà. Col fuoco sarà ad aggirarlo che ardendo lo finirà. A recare è il fuoco. Al maledetto lo porta ed è la rettitudine. In un'arca Dio s'è portato. L'Unico ha scelto, il principe, che sta in una capanna gli porta la fine. E viene questi a riacquistarsi chi sta nel mondo, nel settimo (giorno ultimo della creazione) lo strapperà via da casa; per l'azione entrò in un uomo.

Giudici 8,15 - Portatosi gli si è in casa col primogenito Dio in un uomo in cui c'è la pienezza della rettitudine. A finire si porta chi fu l'origine d'essere ribelli. Dall'angelo del mondo in sacrificio si reca. Scende il Potente in un vivente. L'angelo vedrà da una donna che il corpo esce, (ma) per guarire tutti i viventi l'Unico reca. Completo gli è il no a vivere in un corpo. Nel mondo il retto Verbo in sacrificio reca giù al serpente, che un vivente (soltanto) l'angelo vedrà. Nel tempo entrò (così) dentro la forza per sbarrarlo. Con la rettitudine bruciature invia al drago. Il rifiuto per l'angelo bruciante sarà, ne spengerà, ne spazzerà il soffio. Risarà nei viventi il vigore della vita.

Giudici 8,16 - A portarsi è per rovesciare la prigione. Viene a colpire, a rovesciare l'angelo che fu nel mondo a scendere per stare nei corpi. Reca un primo segno di speranza giù a chi è nel mondo. In un vivente la Parola porta un primo da segno nel mondo puro, che rovescerà l'angelo che sta nei viventi. Porta ad esistere la conoscenza che il bestiale delle origini finirà dagli uomini, sarà la pienezza della rettitudine portata a tutti.

Giudici 8,17 - E venne dai viventi in cammino tra i poveri il Verbo. Il rifiuto del Potente per l'angelo con la fine giù reca; sarà ad uscire dai corpi. Nel cammino viene ad incontrarlo con il fuoco. È entrato in azione, gli sta nel corpo.

Giudici 8,18 - Portato è un primo vivente alla vista del serpente si sacrificherà, ma di Dio vi è scesa la potenza nel vivente. Per l'angelo agiranno guai. Il Verbo nel mondo entrato ad incontrarlo a risorgere sarà. Un vivente per la prima volta risorgerà col corpo, riuscirà con il corpo in cammino integro. Dentro alla fine a casa riporterà il corpo e sarà il primo a rivivere. Nel corpo portava la rettitudine, così la vita gli ha riportato ad entrare. Un vivente, l'unico retto, come forma, (ma dentro) il figlio v'era entrato del RE.

Giudici 8,19 - Portatosi s'era nel primogenito a vivere nel corpo l'Unigenito. Nascosto c'era il Figlio che è dell'Unico che a vivergli era entrato nelle midolla. Era il Signore che il serpente aveva portato alla tomba! Fu integro quel primogenito a riportarsi dalla croce, in pienezza riuscì col corpo in cammino. Il Crocifisso fu a rivenire per la rettitudine in vita.

Giudici 8,20 - E fu a ricominciare a vivere con un corpo potente (pur) essendo stato in croce il corpo. Da chi lo piangeva col corpo si riportò risorto l'ucciso. Il primogenito si riportò integro e potente. Nella donna (la madre) il potente soffio entrò con gli apostoli. Al nemico una spada recò. La rettitudine fu a lanciare. Della rettitudine erano testimoni. Gli apostoli si portarono inviati al nemico.

Giudici 8,21 - A portarsi furono a dire che l'ucciso, portatosi a rialzarsi, dal Potente viveva con gli angeli, che lo rivedranno, il risorto riverrà, si riporterà, il Verbo nel cammino vedranno, il Figlio si riporterà. Così fu, pur retto uomo su un'altura, bastonato, il corpo in croce portarono, ma fu, rialzatosi, camminando, la conoscenza a portare agli apostoli. E fu l'ucciso a rivenire dal sacrificio. Portarono il primogenito in croce, l'alzarono i potenti. Toltolo, a portarlo furono a rovesciare in una tomba. Venne la risurrezione ad entrargli nel corpo, l'energia rifù della vita. Il primo dei risorti col corpo a casa risalì e in quel primogenito nel corpo era a scorrere la vita del Potente, che era stato nel mondo a vivere.

Giudici 8,22 - A recare fu il primogenito la madre che un corpo/popolo portasse di uomini che fossero illuminati nella mente sulla divinità, che di Dio in cammino l'aiuto sentissero. Portò agli apostoli con la madre il Risorto nei cuori l'energia da portare nel cammino ai i viventi. Ne vennero in cammino dalla madre figli retti; anche dai figli, figli retti. La rettitudine era ad entrare di Gesù crocifisso per gli apostoli che li portavano alle acque; erano simili per l'aiuto ad essere angeli.

Giudici 8,23 - Portato fu ad iniziare a vivere un corpo ove Dio nel mondo sta tra i viventi in cammino. Per sbarrare il peccare gli apostoli il rifiuto dell'Unico nei viventi accendono per il serpente. A scontrarlo sono, dentro con la rettitudine lo recidono. Per l'Unico sono a salvarli dal serpente. Dentro col frutto della rettitudine (per annullare il frutto dato a mangiare dal serpente) nei viventi dalla forza della perversità sono a salvarli; nel cuore con la rettitudine rivivono.

Giudici 8,24 - A recare fu, a chi origina l'essere ribelli, Dio nel mondo la madre. In cammino per aiutare in azione la portò con gli apostoli. La donna da Dio uscì dalla piaga con l'acqua. Del Risorto la divinità al mondo reca, per il drago portato dal serpente sono guai rinnovati. Questa i viventi libera, al serpente reca bruciature l'angelo (ribelle) colpisce. Dai viventi è questo ad uscire consumato, ne escono a vivere uomini che retti sono, che stanno ad ascoltare Dio. È per la madre a rientrare la vita.

Giudici 8,25 - A recare sono per l'Unico i viventi a saziare gli apostoli col Crocifisso che portano da energia. In dono recano la parola che le menti ad illuminare porta. Vengono del Risorto le parole riportate. È un fuoco che il serpente è ad ardere. Per la risurrezione di un vivente nel mondo uomini gli apostoli con questa alla madre da bottino recano.

Giudici 8,26 - Portato è stato nel mondo ad esistere chi salva, rovesciando per il Potente l'angelo, colpendolo nei viventi in cui è entrato. Colpisce nel mondo gli abitanti la prima risurrezione di un corpo. La distruzione del serpente maledetto le parole recano del Risorto. Dentro agiscono, le centinaia recano al crocifisso. Questi entra dentro i cuori. Del suo sangue l'energia entra. L'illuminazione entra nelle menti. Gli apostoli sono ai viventi a recare ad entrare l'energia nei cuori. La bellezza recata dal Crocifisso riporta dentro la fortuna a ristare nel mondo, inizia un corpo in cammino di viventi per gli apostoli di illuminati. Dall'alto il re è i viventi ad aiutare. È l'energia portata dal cuore col sangue inviata nel mondo che agisce; l'innocenza riporta a tutti. La prima risurrezione le moltitudini a rialzare porta. Per il primogenito un corpo è in cammino per le parole che sono uscite da vivente.

Giudici 8,27 - A riportarsi sarà alla vista il Risorto, quel primo si riporterà, il Crocifisso si riporterà in cammino. Alla conoscenza si porterà con gli angeli in potenza il Verbo. Per l'essere impuro sarà a scendere nel cammino desideroso di finirlo, per le preghiere del corpo/popolo/Chiesa si riporterà dentro in azione. Il Verbo nei corpi la perversità sarà a colpire con energia, porterà il maligno a bruciare nei corpi il maledetto. L'Unigenito dalle tombe i corpi sarà a portare risorti, vivi li riporterà a stare nel mondo. Sarà il serpente nel cammino a sbarrare, il peccare dell'angelo che si portò nei cuori sarà a finire e la potenza nei viventi porterà a versare per la risurrezione.

Giudici 8,28 - A portare sarà così l'angelo che agisce nei viventi giudicare. Il serpente che nelle persone sta dentro tra i lamenti sarà arso nei corpi. Al maledetto porterà il rifiuto sarà in un buco. Il Verbo porterà al serpente la distruzione totale. Si vedranno i risorti dalla morte nel Risorto versarsi nel cuore per uscire dalla terra. Nell'Unigenito le moltitudini si vedranno stare. I salvati dall'angelo usciranno da dentro i giorni. Per sorte si vedranno portati tra gli angeli.

Giudici 8,29 - Portati saranno dal Potente così a stare le moltitudini. L'innalzerà a casa dagli angeli a stare. Li condurrà all'Unico il Risorto e saranno dallo stare in esilio a casa ad abitare l'esistenza col Crocifisso che li porta.

Giudici 8,30 - Li condurrà dal Potente per sorte all'abitazione. Dal mondo sarà a condurli nel settimo (giorno della creazione) per starvi a vivere dai figli. Dai giorni saliranno dall'Unico a stare. Saranno con i corpi retti riportati. Così saranno tra gli angeli poste le moltitudini portate dal Crocifisso. Dal mondo saranno i riportati accompagnati.

Giudici 8,31 - Portato dal Verbo sarà stato il serpente fuggito alla distruzione nel fuoco. Le moltitudini che la risurrezione anelavano saranno rinate per la potenza riportata. Anche (loro) usciranno essere dell'Unico figlie. Riportata che sarà con la risurrezione la vita, le porterà dal Padre per stare nel Regno.

Giudici 8,32 - Portati saranno dai morti in cammino. Alla conoscenza li porterà degli angeli il Figlio che fu a portarsi per primo risorto. Da dentro del Risorto saranno a casa ad uscire. Dal cuore li porterà da dentro ad uscire e sarà a versarli puri. Da dentro le tombe saranno portati dal primo che risorse al Padre ove saranno portati ad abitare. Si vedranno dal Verbo dal corpo entrare nel Padre a stare che dal mondo ad aiutarli sarà.

Giudici 8,33 - Portati saranno dal mondo, essendo retti, all'Unico i risorti col corpo, dai morti alla fortuna. Si vedranno portati nei pascoli. Sarà dei simili a casa a recare il Figlio, essendo stata la risurrezione dei corpi la divinità a recare. Sarà stata questa energia a portarli fratelli. Saranno ad entrare a casa dell'Altissimo i viventi condotti, essendo stata la risurrezione la forza a recidere nel mondo chi viveva dentro agendo nei cuori nei corpi sarà stato finito. Rifiutato il serpente ad uscire sarà dai viventi.

Giudici 8,34 - E il serpente l'Unico ha colpito con la rettitudine nei corpi portata dal Figlio a stare in Israele. Venne il Signore dal maledetto a stare nel mondo. Da madre uscì in vita, a scendere fu col rifiuto che portò dalla croce con l'acqua. La madre fu ad aiutarlo. Nella prigione fu dentro a stare nel mondo. Con i viventi vivi tornerà.

Giudici 8,35 - Porterà del Potente quel primo alla vista dei risorti che porterà nell'assemblea (celeste) nei gironi alla conoscenza. Vive nel Tempio saranno le moltitudini innalzate. Cammineranno dalla porta dell'abitazione dei retti. La sposa amata porterà a casa dal mondo. Nella beatitudine a vedere la luce entreranno i popoli.
Saranno il Risorto a vedere (essere) il Potente.

VASI DI CRETA E TROMBE NELL'APOCALISSE
L'immagine dei vasi di coccio contenenti una fiaccola accesa che fu strumento della strategia vincente di Gedeone contro i Madianiti pare proprio essere stata ripresa da San Paolo nella 2° lettera ai Corinzi come figura dei primi cristiani convertiti:

"E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi." (2Corinzi 4,6-7)

Il parallelo è evidente l'uomo col suo corpo è un essere che abita una tenda di argilla, perché anche quello, il corpo, è plasmato dal Vasaio con la polvere della terra e riempito del Suo Spirito.
In più i cristiani sono portatori di una notizia, la fiaccola della risurrezione, cioè la vita del Cristo, accesa nei propri cuori:

"portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita." (2Corinzi 4,10-12)

Il fatto che "vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo" è un pensiero evidente in San Paolo come risulta da questo brano nella lettera ai Romani:

"E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi." (Romani 8,10-11)

La persecuzione e il martirio dei cristiani manifesta che Cristo vive.
Abbiamo considerato come le brocche o vasi di argilla entrano proprio nel più messianico dei Salmi, il Salmo 2 quando è detto "Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: "io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai." (Salmo 2,7-9)
(Vedi: Decriptazione in "Nel DNA dei Salmi: il Messia" in "Attesa del Messia".

Ciò è ripreso dall'Apocalisse quando dice: "Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere, darò autorità sopra le nazioni; le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta, con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino." (Apocalisse 2,26-28)

È da tenere presente che questa profezia comporta un giudizio sui vasi, in quanto, come abbiamo già fatto notare, nel Salmo 2 è usato il termine per i vasi, ossia questi in base alle lettere e al significato senza vocalizzazione contegono lo spirito del maligno e, nel combattimento finale, Gog Mgog verranno frantumati per farne uscire il nemico.

Elemento più volte ricordato nel libro dell'Apocalisse è la tromba o corno Shofar che è come la voce di Dio.
Una lettura, infatti, delle singole lettere ebraiche di "Shofar" fa ottenere: questo pensiero: "simile () alla Parola alla mente/testa ", cioè quando si sente quel suono è da pensare alla Parola di Dio:
  • "Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una forte voce, come di una tromba..." (Apocalisse 1,10)
  • "Dopo queste cose, io vidi, ed ecco, una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udito parlare con me come una tromba disse: Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire dopo queste." (Apocalisse 4,1)
È, peraltro, da ricordare che:
  • il Messia alla fine dei tempi suonare lo shofar agli angeli "...manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli." (Matteo 24,31)
  • i morti risorgeranno al suono dello shofar "In un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risusciteranno incorrotti e noi saremo trasformati!" (1Corinzi 15,52)
In particolare nel libro dell'Apocalisse c'è un brano che pare prendere spunto proprio dal capitolo 7 del libro dei Giudici e quindi dal fatto della vittoria di Gedeone sui Madianiti senza colpo ferire con la strategia delle brocche, delle fiaccole e del suono dei corni.
Il brano dell'Apocalisse di cui parlo e quello dei sette angeli con le sette trombe.
L'episodio, peraltro, è strettamente connesso proprio all'idea del libro coi sette sigilli, cioè di un libro che per leggerlo occorre avere una chiave interpretativa particolare.
"Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe... E i sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle." (Apocalisse 8,1-2... 6)

Nel capitolo 7 dei Giudici, infatti, come ho evidenziato in altro paragrafo, il suono della tromba è il segno che origina terrore e disfatta dei nemici e il termine tromba vi è ripetuto proprio sette volte.
La decriptazione poi del versetto Giudici 6,34 a cui rimando è veramente significativa.

L'ampio e totalizzante testo messianico che s'ottiene dai 100 versetti su Gedeone, unito all'altro testo del precedente articolo su Sansone, pare far concludere che il libro sigillato, che paiono proprio essere le Sacre Scritture ebraiche della Tenak, viene aperto, cioè dissigillato, dalle vicende dell'Agnello. È Lui, l'Agnello che dà l'intelligenza per aprire e leggere le Scritture (Luca 24,35).
(Vedi episodio dei discepoli di Emmaus e conclusione, nel capitolo 24 del Vangelo Luca.)

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