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VANGELI E PROTOVANGELI...
NELLA GLORIA, SANSONE - PICCOLO SOLE ANNUNCIA IL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
INTRODUZIONE SUL LIBRO DEI GIUDICI
Il perché del titolo "L'angelo di Sansone - piccolo sole - annuncia il Messia" si comprenderà dopo la lettura del complesso.
In effetti avrei potrei iniziare così: in una nube, un angelo possente con la fronte cinta di un arcobaleno, la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco, mi ha dato un piccolo libro aperto da gustare.
Nella Tenak o Bibbia canonica ebraica il libro dei Giudici,
"Shofetim", costituito da 21 capitoli, è il secondo dei libri inseriti tra quella parte definita dei "profeti anteriori",
"nabi'aim r'ashonim", collocato dopo il libro di Giosuè relativo alla prima conquista dei territori della terra promessa.
Questo libro dei Giudici assieme ai primi 7 capitoli del primo libro di Samuele è l'unica fonte della storia del popolo ebraico in Canaan in un periodo prima della monarchia - tra il 1180 e il 1020 a.C. - in cui il potere giuridico amministrativo era gestito per tribù o per circoscrizioni non meglio definite a danno però di una rapida e unitaria risposta militare.
Il libro dei Giudici ricorda 12 personaggi, i più importanti tra i cosiddetti "giudici" che in quel periodo avevano, in successione, esercitato notevole influenza in Israele.
Il testo si sviluppa nelle seguenti parti:
- 1 - 2,5, una premessa sulla situazione delle tribù insediate in Canaan e sulla lenta non organizzata ulteriore conquista di territori nella terra promessa;
- 2,6 - 3,6, introduzione sull'interpretazione teologica del periodo storico;
- 3,7 - 16, le vicende di quei 12 giudici maggiori, Omnia, Eud, Samgar, Debora, Gedeone, Tola, Iair, Iefte, Ibsan, Elon, Abdon e Sansone, a cui è da aggiungere anche Samuele la cui storia si sviluppa in libri a parte;
- 17 e 18, la vicenda di Mica e del santuario della tribù di Dan;
- 19 e 20, i racconti del delitto di Gabaa e della guerra con Beniamino;
- 21, il libro prepara la necessità di una monarchia e conclude con tale considerazione: "In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio." (Giudici 21,25)
Col mio recente articolo "La salvezza di Dio e le donne d'Israele - Debora e Giaele" nella rubrica "Decriptazione Bibbia" ho provato che nell'ambito dei libri ebraici delle Sacre Scritture inserite nella Bibbia anche il libro dei Giudici presenta testi suscettibili di decriptazione.
Nella mia ricerca di testi di 2° livello tra le pagine de canone ebraico della Bibbia o Tenak mi sono così riportato a scrutare nelle pagine di quel libro.
In particolare mi ha colpito la storia di Sansone, l'ultimo di quei 12 giudici, che si sviluppa in 4 capitoli dal 13 al 16.
Già una sommaria rilettura della traduzione C.E.I. del testo in italiano, che poi per comodità del lettore riporterò, mi ha dato l'impressione d'essere, più che un testo storico, un racconto con aspetti fantastici, per molti versi poco credibili, sui cui dettagli poi mi soffermerò.
Spontanea m'è nata la domanda: perché questa storia che riguarda la vita integrale di un eroe locale - così lunga, diversa nello sviluppo dalle altre, con palesi aspetti esagerati - possa essere stata considerata ispirata da generazioni e generazioni di sapienti tanto da inserirla tra le pagine del canone dei testi sacri ebraici?
Sansone, possente, ma ingenuo, gode di indovinelli in poesia, è un nazireo, cioè votato a Dio, gli piacciono le donne, ma ne è regolarmente ingannato direi anche in modo sciocco, fa stragi di Filistei, ma non porta la salvezza, solo molti morti.
È vero, viene evidenziata la debolezza dell'uomo nei riguardi delle donne e ed è esaltato il Dio d'Israele che combatte in favore d'Israele, ma in definitiva non può essere solo questo il succo che lo giustifichi.
Tutti le pagine bibliche, peraltro, sono anche da considerare oltre che storiche anche profetiche, e questo racconto, salvo che idoli ed idolatri non avranno un futuro, non presenta altre caratteristiche di nota.
Nelle Bibbie commentate, come ad esempio quella di Gerusalemme, rare sono le note e i richiami a altri testi biblici e del pari sono praticamente assenti riferimenti ai testi del N.T..
Si è così in me consolidata l'idea che il testo che si legge, all'interno, grazie alle lettere ebraiche usate sfruttando la proprietà d'essere anche ideogrammi, nasconda un messaggio ben più pregnante e tutto ciò in linea con i pensieri di "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" e de "I primi vagiti delle lettere ebraiche nella Bibbia".
Per trovare l'eventuale testo nascosto userò metodo e regole di cui all'articolo "Parlano le lettere".
Prima di iniziare ad entrare un poco nella storia di Sansone è necessario ricordare l'illuminante considerazione a sintesi teologica della meditazione sul senso di quel periodo post Giosuè e pre - monarchico a conclusione della seconda prefazione dal libro dei Giudici: "Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti non avevano visto le guerre di Canaan. Ciò avvenne soltanto per l'istruzione delle nuove generazioni degli Israeliti, perché imparassero la guerra, quelli, per lo meno, che prima non l'avevano mai vista: i cinque capi dei Filistei, tutti i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat. Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe obbedito ai comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè." (Giudici 3,1-4)
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