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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA REGINA DEL SUD E SALOMONE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

LA MITICA TERRA DI KUSH
La terra di Kush è prossima al luogo da cui proveniva "l'oro di Ofir", più volte ricordato nella Bibbia.
Ofir è, infatti, ricordato 16 volte di cui 6 proprio per dire "oro di Ofir".
Era quella una località lontana per chi abitava la Palestina, era una terra mitica, al Sud, oltre i confini noti, da cui si estraeva un oro finissimo.
Non solo, ma era anche luogo di mistero in cui nell'immaginario erano sedimentate le conoscenze ancestrali.
Era questa terra, la Nubia, conosciuta dall'Egitto faraonico come "paese di Kush", citato così anche dalla Bibbia ove, appunto, Etiopia è Kush (32 volte nell'Antico Testamento), che per gli storici e i geografi greci e romani divenne l'Etiopia che in definitiva era l'affaccio di Kush sul mare.
(Il termine Nubia potrebbe derivare dal vocabolo egizio "Nub", oro, di cui la regione è ricca)
Questa breve premessa serve per aprire lo scenario sulla Regina del Sud di cui parlano i Vangeli.

"La Regina del Sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!" (Matteo 12,42; Luca 11,31)

Queste parole di Gesù autorevolmente asseverano la sapienza di Salomone.
Chi è più di Salomone però è proprio Lui, Gesù di Nazaret!
Dopo aver parlato del segno di Giona, quelle, infatti, sono parole che si trovano nella risposta che dette Gesù a scribi e farisei che l'avevano sfidato a manifestare davanti a loro la propria gloria, se era in grado, facendo vedere un segno, quando gia segni e segni erano stati visti e lo seguivano in tanti.
Gesù, allora, ai farisei e agli scribi che si sentivano superiori ai pagani, presenta la figura di questa donna, la Regina del Sud, a loro ben nota, che venuta a trovare Salomone ebbe la pazienza e la voglia di ascoltarlo e poi riconobbe la grandezza del Dio d'Israele, mentre disse loro, voi venite da me e non vedete che c'è più di Salomone, onde i pagani che voi disprezzate, vi precederanno; lei e loro saranno testimoni contro il vostro comportamento nel giorno del giudizio.
Per l'esplicito collegamento con la figura di Salomone questa Regina del Sud è evidentemente la Regina di Saba, "Malekkat Sheb'a" , quella di cui è narrato nella Bibbia nei due brani paralleli, praticamente identici, di 1Re 10,1-13 e 2Cronache 9,1-12.
Di lei il testo latino dei Vangeli dice Regina austri e in greco basilissa notou, basilissa notou; quindi "La regina di mezzodì" da cui appunto viene il vento Austro od Ostro o Noto, uno dei quattro venti principali, l'umido vento del sud che porta le piogge e rendeva difficile la navigazione.

Perché i Vangeli scrivono così?
Quale sarà stata la parola ebraica o aramaica usata da Gesù per dire quel sud che i Vangeli indicano con austri e notou nel testo in latino e in greco?
Certamente non è Negheb, area che nella Bibbia è citata per 37 volte, altrimenti sarebbe stata così tradotta essendo un luogo specifico ben noto, a sud della Palestina verso il Mar Rosso, dove tra l'altro risiedette il patriarca Isacco.
Per quel sud deve perciò essere stato usato un termine generico geografico d'orientamento, come "teman", che sì era anche una città d'Edom (Amos 1,12 e Genesi 36,34), ma in ebraico indica, appunto, l'estremo generico sud ai confini del conosciuto.
I termini d'orientamento in ebraico si sono generati in relazione a come l'antico ebreo s'orientava in Palestina in relazione al percorso del sole.
Il "davanti" è sinonimo di est, la base di tutto, "il sorgere del sole" che squarcia le tenebre della notte con l'arrivo della luce della giornata.
Nella direzione opposta, ovviamente, c'è l'ovest, il Mediterraneo, la direzione del tramonto e ancora oltre le colonne d'Ercole, dove scende il sole che pare entrare nel mare onde viene la nuova giornata che iniziava alla sera, dopo il tramonto stesso e in ebraico la parola per giorno, "jom" , ricorda questo pensiero: "è a portarsi nell'acqua " con sottinteso il sole.
L'ovest, il settentrione, era la "sinistra".
Il sud era così a destra di chi si orientava verso l'est, e destra in ebraico è "yemen" , direi "il mare energico ", cioè l'oceano Indiano, l'unico oceano allora noto e navigato che si pensava aggirasse tutta la terra conosciuta, mentre l'altro allora conosciuto; peraltro l'Atlantico era lontano separato da un mare trattabile il Mediterraneo.
L'attuale stato dello Yemen ha il nome che ne dà una reminiscenza.
La destra estrema, come direzione... cioè i "confini della destra ", è proprio "teman" .

Corno d'Africa Oltre l'estremo sud della penisola arabica, superato lo stretto di Aden del Mar Rosso, ci si trova in Eritrea nel corno d'Africa, questa è la porta per la terra di Kush e lettere ebraiche di questa ci dicono "vi arde () la Sh ", che è la lettera specifica di fuoco , l'iniziale di "shamoesh" sole.
La tradizione identifica il regno di quella regina Saba "Shab'a" (da non confondere con il numero 7 "Sheba'" ), con l'Etiopia, estremità verso l'oceano Indiano della terra di Kush.

Vediamo quali sono le tracce che confortano questa collocazione.
Sta il fatto che quelle lettere della parola Saba, "Shab'a" , si ritrovano nei nomi delle genealogie di Genesi 10:
  • tra quelli di Cam "I figli di Etiopia: Seba, Avìla, Sabta, Raama e Sàbteca. I figli di Raama: Saba e Dedan." (Genesi 10,7)
  • tra quelli di Sem dal secondo figlio di Eber "Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, Adòcam, Uzal, Dikla, Obal, Abimaèl, Saba , Ofir, Avìla e Ibab." (Genesi 10,26-28)
Ho anche evidenziato in grassetto nomi che in qualche modo sono legati anche alla storia della Regina di Saba - Etiopia, Avila, Ofir - e confermano che l'ambito del Regno di Saba è proprio la zona del Corno d'Africa, ove s'estendeva anche il regno di Madian che si sviluppava su entrambe le sponde del Mar Rosso.
Evidentemente anticamente vi viveva una popolazione mista semita e nubiana; ciò spiegherebbe perché il nome Saba si trova in entrambe le discendenze di Sem e di Cam.
Là, Madian, fu la nazione d'esilio di Mosè per 40 anni, area in cui vagò evidentemente in lungo e in largo.
Qui Mosè incontrò Ietro, sacerdote di un "nomo" etiope, e ne divenne aiutante pastore e genero, perché ne prese in moglie la figlia Zippora o "Sefora" che vuol dire "uccellino", ma le cui lettere fanno anche cenno alla pietra dura per incidere sulla pietra da cui "zipporoen" "unghia del dito", ma soprattutto "punta dello stilo" per scrivere (Geremia 17,1), il che ci dice molto su come Mosè si impadronì della scrittura e dei segni sinaitici semplificando quelli egizi per passarli alla scrittura della Torah. (Vedi: "Scrivere sulla pietra al Horeba")
Il fatto che la moglie di Mosè fosse etiope ce lo ricorda il libro dell'Esodo ove lo precisa in modo chiaro lo stesso Mosè, per tradizione autore anche di quel libro, quando riferisce la recriminazione da parte del fratello Aronne e della sorella Maria: "Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una etiope " (Numeri 12,1)
Perché recriminavano?
Perché non aveva sposato un'ebrea pura!
Proprio così. La moglie era una donna etiope, una donna di Kush, ma non è detto che fosse nera, ma solo era una Kushita .
L'appartenenza per discendenza da Israele avviene, infatti, per parte di madre e i figli di Mosè, Gherzon ed Eliezier, in effetti, erano nella genealogia dei figli di Abramo non dal ramo di Sara, la prima moglie, ma dalla moglie Ketura o Chetura che Abramo prese dopo la morte della madre d'Isacco.
Questa è riconosciuta moglie a tutti gli effetti dal libro della Genesi, ma non da 1Cronache, infatti:
  • Genesi 25,1-4 - "Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura. Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. Ioksan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura."
  • 1Cronache 1,32 - "Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn, Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn: Saba e Dedan."
Salomone che guidava il popolo di Dio, il Mosè del suo tempo, anche lui si imbatterà in una etiope, la Regina di Saba, e la tradizione apocrifa ci assicura anche che divenne una sua sposa!

Madian, Etiopia, Avila, Terre di Ofir, bagnate dal ramo occidentale del Mar Rosso, che si può identificare in uno dei fiumi del Gan Eden, sono tutte terre ricordate nella descrizione del Paradiso Terrestre: "Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia." (Genesi 2,11ss)

Al tempo di Gesù si erano consolidate varie tradizioni ellenistiche e midrash su Mosè e al riguardo segnalo che, secondo Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche (2,238-253), prima di dover fuggire dall'Egitto Mosè fu generale degli egiziani contro gli etiopi e sposò una principessa etiope.
Ciò porta a rafforzare il pensiero che quel territorio doveva essere ben noto a Mosè, che certamente vi vagò nel suo esilio dall'Egitto; allora, Saba , suggerisce l'idea di dove stette in esilio () la prima volta .
Tutto qui, o ci può essere un pensiero più profondo dell'autore del libro della Genesi che riguarda qualcosa che era allora nel pensiero di tutti e che per tale motivo per capirsi bastava un cenno o un'allusione?
In passato m'interrogai su quale potesse essere il centro del famoso Giardino dell'Eden o Paradiso Terrestre di cui parla il libro della Genesi, perché di certo per il nome di quei fiumi, citati al capitolo 2, si tratta di un luogo reale della terra tra la Mesopotamia e l'Egitto.
(Genesi 2,11-13; Vedi: "Il giardino dell'Eden")
La domanda che mi pongo ora è da quale "porta" Adamo ed Eva, secondo il pensiero dell'autore del libro della Genesi, si può dedurre che uscirono dal Paradiso, quando furono cacciati dopo il peccato?
Il testo è parco, ma forse anche esauriente: "Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita." (Genesi 3,24)
Là, la parola "maqqoedoem", tradotta come "oriente", forse vuol dire in questo caso semplicemente "davanti", cioè in ogni direzione.
Il che ci porta che anche da sud sarebbe stato possibile.
Si parla poi di una fiamma, certamente è allegorica, ma ci dà anche l'idea del fuoco e del caldo.
Certo è che Gesù ci dice "essa venne dall'estremità della terra" e potrei considerare sottinteso "della terra promessa" dalla porta sud del già Giardino Terrestre, ove la porta principale era da considerare lo sbocco naturale del Giordano, da ritenere il fiume centrale dell'Eden, che sarebbe proseguito nel Mar Rosso se non si fosse creata la depressione del Mar Morto, là dove in direzione di "teman" c'è il porto di Eilat.
"Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn." (Abacuc 3,1)

Israele Ora la paleontologia e le altre scienze che s'interessano d'antropologia, seguendo a ritroso la storia genetica dell'umanità, sono arrivate alla conclusione che l'Eva, la madre di tutti i viventi, cioè la nascita dell'umanità, è apparsa per la prima volta in Africa.
Questa considerazione fa propendere per un'uscita della prima coppia, dalla porta sud del "Paradiso".
Adamo uscì dallo stare dalla destra "yemen" di Dio, cioè dalla terra di Kush, indi dalla zona di Saba, che assumerebbe allora anche la veste di vero "esilio () per la prima volta " e diviene l'Unico, l'Origine, cioè di "esilio dall'Unico" da parte della intera umanità.
D'altronde, il pensiero della angeologia sulla "gelosia" dell'angelo ribelle in definitiva non è forse legato alla palese preferenza di Dio per Adamo nei confronti delle creature tutte, tanto da considerarlo alla sua destra dalla quale col peccato uscì?
Il lato destro di un re, infatti, è il più alto posto d'onore, il vicerè stava alla sua destra il che implica non solo un onore, ma una partecipazione attiva per dignità e dominio.
Si legge ad esempio in 1Re 2,19 "Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra."
E chi sta alla destra di un Re, il posto più importante, se non la regina!
Adamo ed Eva, la prima coppia, l'umanità in nuce, era la regina del giardino!
Alla destra di Dio è, quindi, da rientrare.
La sapienza umana perciò deve piegarsi all'umiltà di ricercare il modo e la porta per tornare da Dio.
Alla sua destra è da rientrare; da sud, quindi, è da rientrare!
Ciò lo ha fatto per tutti l'uomo Gesù di Nazaret che è anche Dio, come attestato dal fatto che è risorto dai morti, onde, asceso al cielo, è seduto alla destra di Dio, come asseverano Matteo 26,64, Marco 16,19, Atti 2,33 e 7,56, Romani 8,34, Colossesi 3,1, Ebrei 10,12, 1Pietro 3,22.
Ed ecco che Mosè, l'uomo, che sarà a capo del primo tentativo di rientro nella terra promessa, sarà in esilio nel sud e tutto il popolo dovrà per rientrare attraversare dall'Africa il Mar Rosso nella zona della Terra Promessa alla quale poi s'avvicinarono dal Negheb che sta appunto al suo Sud.

È da considerare che per un popolo come l'ebraico, che si dichiara uscito dall'Egitto, la più antica civiltà documentata era proprio quella egizia, la cui prima dinastia uscì dalla preistoria con i Tenitidi.
Dal 3000 al 2665 a.C., infatti, l'Egitto s'isolò dagli influssi degli altri popoli antichi e fece un balzo avanti al momento della unificazione della corona dell'alto Nilo, in pratica della Nubia, e del basso Nilo.
Spedizioni militari cacciarono i beduini dalla penisola del Sinai e s'impadronirono delle preziose miniere di rame e di altri ancora più preziosi minerali come l'oro.
Il fondatore della prima dinastia è indicato attorno al 3000 a.C. in Manes, dopo i predinastici legati al Horus Scorpione e al mito della creazione del mondo.
Non a caso il calendario ebraico ha inizio con la data della creazione del mondo, che il racconto della Genesi fissa all'anno 3760 - 3761 a.C., molto oltre la prima dinastia nota come a confermare che quanto noto a loro sulle origini ritenute più antiche era comunque da attribuire a IHWH.
È così plausibile che anche per l'autore del Genesi il fulcro dello sviluppo dell'umanità fosse nella zona a sud della Palestina.
(Una spedizione italo-statunitense ha scoperto la più antica effige di un sovrano dell'antico Egitto, oltre che una delle prime iscrizioni geroglifiche conosciute, incisa su una roccia di 5.200 anni nel sito di Nag el-Hamdulab, vicino ad Assuan. un corteo regale con indosso la corona bianca dell'Alto Egitto, accompagnato dal cosiddetto "Seguito di Horus")
In definitiva la parola Saba ci porta direttamente al disegno di Dio di ricucire lo strappo che in origine s'era creato con l'uomo, la creatura particolare che nella mente di Dio aveva provocato l'evento della creazione del mondo.
Vale la pena ricordare al proposito che ogni fine settimana, al sabato sera, a chiusura dello "Shabat" , l'ebreo osservante attende la venuta della Regina del Sabato (Vedi: "Le Feste Ebraiche della venuta del Messia")
La venuta della Regina di Saba "Malekkat Sheb'a" , è così un preludio per Salomone della venuta della Regina del Sabato "Malekkat Shebat" che ogni ebreo osservante attende per la fine del Sabato, la venuta del Messia, la conversione di tutti i popoli e il ritorno dal Signore.
Regina di Saba "Malekkat Sheb'a" .
Regina del Sabato "Malekkat Shebat" .
Il pensiero si porta a quelle due lettere che le differiscono , quindi al Primo e all'Ultimo ... a Colui che deve rivenire... .
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