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RICERCHE DI VERITÀ...

 
IL LABIRINTO È DIPANATO
IL MOSTRO È VINTO

di Alessandro Conti Puorger
 

Com'è noto l'idea del labirinto con la necessità a ogni bivio di fare la scelta giusta è idea antica e sinteticamente rappresenta bene la vita dell'uomo che cerca di allungare la propria vita sulla terra e nei suoi percorsi comunque si avvicina al male, al mostro, alla morte.
Il mitico Minotauro di Creta, essere feroce e mostruoso, semi uomo e mezza bestia, con la testa di toro, che viveva al centro del labirinto, nei primi secoli dopo Cristo bene ormai era figura di Roma, centro dell'impero, sentina ormai di ogni vizio, da cui partivano tutte le strade che si dipanavano verso le varie province.
Le due corna dell'essere malefico allegoricamente erano riferibili ai due polmoni dell'impero romano che ormai si venivano a profilare, l'occidente e l'oriente.
Questo pensiero si era ben radicato nell'immaginario cristiano.
Il libro dell'Apocalisse (fine del I secolo), infatti, col famoso 666, suggeriva per il numero della bestia il nome di un imperatore romano: "Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna... Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei." (Apocalisse 13,11-18)
Quella che era la linfa del male, rappresentato da quel mostro, scorreva così in tutte le vie dell'impero romano, antico esempio di una prima globalizzazione.
Qui sotto è l'immagine di un bel pavimento in mosaico raffigurante un labirinto trovato in una domus romana a Pula in Sardegna, con appunto al centro del dedalo l'immagine della testa del mostro.


Con l'Editto di Milano avvenne la promulgazione dell'accordo del febbraio 313 d.C. tra i due Augusti dell'impero romano, Costantino per l'Occidente e Licinio per l'Oriente, per una politica religiosa comune alle due parti dell'impero.
L'editto proclama: "Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto, essendoci incontrati proficuamente a Milano e avendo discusso tutti gli argomenti relativi alla pubblica utilità e sicurezza, fra le disposizioni che vedevamo utili a molte persone o da mettere in atto fra le prime, abbiamo posto queste relative al culto della divinità affinché sia consentito ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità." (Lattanzio, "De mortibus persecutorum", capitolo XLVIII)
Costantino sconfisse Licinio, prima il 3 luglio del 324 d.C. in Tracia nella battaglia di Adrianopoli, poi in Asia minore sullo stretto del Bosforo il 18 settembre nella battaglia di Crisopoli, costringendolo a cedere la sua parte dell'impero, divenendo così l'unico imperatore dell'Impero romano.
Da tale momento la Chiesa Apostolica dei Cristiani che aveva occupato il centro, la testa, il "caput mundi", poteva esprimersi veramente come Cattolica, cioè universale, libera di operare in piena luce in tutto il vasto impero Romano ed estendersi in lungo e in largo a piacimento secondo volontà di Dio.
Tutte le vie dell'impero che da Roma portavano per le varie province erano come un labirinto su cui sarebbe scorsa la linfa cristiana.


Proprio attribuito all'anno 324 è il labirinto pavimentale nella Basilica, oggi detta di Reparato, dedicata a un antico vescovo deceduto nel 475, a Castellum Tinginitum antica sede episcopale della provincia romana della Mauritania Cesariense, Chlef araba, Orléansville all'epoca francese, poi El-Asnam dopo l'indipendenza, il cui sito è a 200 km a sud-ovest di Algeri e a 210 km a nord-est di Orano.
Siamo in Algeria, una terra di antica evangelizzazione cristiana ove ha operato Sant Agostino, nato nel 354 a Tagaste, in latino Thagaste, a 70 Km a sud-est di Annaba, l'antica Ippona, "Hippo regius", città costiera nel nord-est dell'Algeria al confine con la Tunisia, città, di cui Agostino fu vescovo dal 395 al 430 d.C..
Gli scavi archeologici a Castellum Tinginitum hanno messo in luce l'esistenza di un'antica basilica romana a cinque navate, senza battistero e la tomba di quel vescovo Reparato.
Nel centro labirinto, in sostituzione al Minotauro del periodo classico, vi è un quadrato di lettere.


La serie di lettere al centro in pratica è una tabelle di 13 righe e 13 colonne riempita delle lettere che sono fedelmente riportate nella figura sottostante.


Per ottenerla si debbono fare i seguenti passi:

1° passo - Si parte scrivendo una S al centro e da tale S si scrive nelle 4 direzione dei punti cardinali la parola S A N C T A

Cioè quel centro blasfemo dell'antico labirinto occupato dal bestiale è ora stato invaso da una nuova realtà, completamente opposta alla prima, la Santità di Dio, vale ha dire da ciò che Dio ha sancito, decretato riconosciuto sacro.
"Sancta" è certamente la Chiesa che si dichiara sposa di Gesù Cristo costituita da una unità inscindibile di fratelli che si amano secondo il Suo comando, vivono, operano e muoiono in grazia di Dio, distinguendosi per l'esercizio delle virtù cristiane in forma eroica, da martiri, dando la vita a causa della fede.


2° passo - Alla estremità di ciascuna Sancta si scrive nei 4 rami della svastica in senso orario la parola E C L E S I A come in figura qui sotto.


È cosi evidenziato il senso di una realtà in movimento, di una rotazione vorticosa, che si espande dal centro, dal "caput mundi", dalla Roma imperiale.

3° passo - Si fa in modo di scrivere la parola E C L E S I A, ma da destra a sinistra inserendo A I S E L C in orizzontale nei rami alti e nei rami verticali per completare i 4 lati del quadrato e formare la svastica antioraria.
La Santa Chiesa così rotea in tutte le direzioni.


4° Passo - Cosa fare ora per completare?
Prendiamo un percorso qualsiasi a partire dal centro S a salire seguendo e si inseriscono le lettere che servono per scrivere SANCTA ECCLESIA come ho fatto per i due casi in figura qua sotto:


Seguendo questo stesso ragionamento per tutti i percorsi possibili si ottiene la tabella e "SANCTA ECLESIA" può essere letto in un molteplice numero di modi.


Le vie imperiali divengono ora condotti in cui in tutti i modi possibili la santità di Dio capillarmente può irrigare ogni pur piccolo villaggio e così accadrà.
Abbiamo così tracciato il cardo e il decumano di una nuova città ideale in terra e nello stesso tempo concreta, immagine di quella che Sant Agostino chiamava la Città di Dio e che era dei cieli.
Ora i quartieri del labirinto esterno possono venire bonificati ed edificati.
Aggiungendo C L E S I A in tutte le direzioni, scritto secondo la direzione opportuna, si può allungare il cardo e il decumano e passare da una tabella da 13 x13 a una da 25 x 25 e poi proseguire ancora.
Quello che prima roteava, ROTAS, nascostamente e in segreto per annunciare l'avvento al mondo del Pater Noster, ora poteva avvenire alla luce del sole.




Al riguardo richiamo integralmente il contenuto dei miei articoli su quei quadrati enigmatici:
La tabella 13x13, la tavola al centro del labirinto, di cui ho detto è stata riportata sul sagrato della Chiesa Santi Nazaro e Celso in Marcallo con Casone (MI).



a.contipuorger@gmail.com

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