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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
ANDARE IN GALILEA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

LA REGIONE DI GESÙ
I Vangeli di Matteo e di Luca, com'è noto, sono gli unici dei quattro canonici che riferiscono episodi della nascita e dell'infanzia di Gesù, ma lasciano un ampio varco di anni vuoto di notizie prima d'iniziare il racconto della sua missione, mentre gli altri due, Marco e Giovanni, iniziano a narrarne le vicende a partire dal battesimo nel Giordano che in pratica da inizio alla vita pubblica.
Il Vangelo di Matteo 3,19-23 informa che Gesù nacque a Betlemme di Giudea e che la Santa Famiglia dovette fuggire in Egitto, ma al momento del ritorno dall'esilio, per un avvertimento ricevuto in sogno da San Giuseppe, scelse di abitare a Nazaret, una città della Galilea, ma nulla dice di dove risiedessero prima.
Il Vangelo di Luca 1,26-38 afferma che l'angelo Gabriele fu in quella città di Nazaret ad annunciare alla Vergine Maria la nascita di Gesù; quella, città, quindi, per quel Vangelo, era la sede dell'originaria residenza di Maria e di Giuseppe già prima della nascita del bambino che nacque a Betlemme di Giudea mentre i due sposi erano in viaggio per un censimento, ma il Vangelo di Luca nulla dice dell'esilio della Santa Famiglia in Egitto.
Entrambi quei due Vangeli comunque propongono Nazaret quale residenza di Gesù da fanciullo in seno alla Santa Famiglia.
Nazaret, città della Galilea, in ebraico è "Nasarat" .
Il radicale è relativo all'atto del "custodire, osservare, conservare", ed anche al "difendere, guardare" ed al "nascondere, occultare", tutti verbi ben intonati alla situazione. Le lettere ebraiche poi giustificano anche la parola "rampollo, germoglio", che conserva la specie, e i significati grafici delle lettere che la costituiscono suscitano il predicato: "con energia si alza dal corpo ."
(Vedi: "Parlano le lettere")

Quelle lettere parlano anche dell'evento dell'annuncio da parte di un "angelo che scende col corpo " e di un concepimento del figlio di Dio che "dagli angeli scende in un corpo ".

A partire dagli inizi dell'era cristiana molti sono stati convinti che Nazaret non esistesse: "Gli apostoli che sono stati prima di noi l'hanno chiamato Gesù Nazareno detto il Cristo... Nazara è la Verità. Perciò Nazareno è "Quello della verità." (47 Vangelo apocrifo di Filippo, II secolo d.C.), peraltro anche Luca in 4,16 nel testo greco la chiama "Nazara".
C'è, infatti, nei Vangeli una tensione a definirlo Nazareno ed è possibile che con ciò s'intendesse comunque anche dire che era il germoglio "nesoer" nel senso che lo intendevano gli esseni che così chiamavano il loro maestro di Giustizia, secondo la profezia di Isaia 11,1, il virgulto nascosto da cui speravano sarebbe sorto il nuovo Israele.

"Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto ( nesoer) germoglierà dalle sue radici." (Isaia 11,1)

Quella località evidentemente era stata sede di un villaggio che aveva avuto un ruolo marginale nell'antichità visto che non se ne trova menzione in atti storici o nelle lapidi sinora ritrovate.
Gli scavi archeologici confermano però là presenze dall'età del bronzo, ma scarsi e non completamente soddisfacenti sono segni di abitazioni che si riferiscano al tempo che ci interessa, ma ciò non prova nulla, perché se era poco più di un villaggio difficile è trovare dei reperti.
Sono state rinvenute comunque numerose grotte, alcune servite per uso domestico, modificate allo scopo anche aggiungendo vani in muratura all'esterno come accaduto per la Santa Casa, la cui parte in muratura antistante la grotta è ora a Loreto.
Nazaret, oggi, è una città di circa 70.000 abitanti del Distretto Nord dello stato d'Israele, ossia nella regione storica che era detta "Galilea delle Genti".

Il Vangelo di Matteo, dopo le tentazioni di Gesù nel deserto della giudea a ovest di Gerico, dice: "Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zabulon e di Neftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti..." (Matteo 4,12-15)
In questi versetti Matteo 4,12-15 quel Vangelo cita il libro del profeta Isaia e precisamente il versetto 8,23 ove è scritto per "Galilea delle Genti".


Antiche regioni del nord della Palestina

Del pari alcuni credevano che anche Cafarnao fosse una località non abitata ai tempi di Gesù; invece era accaduto che la comunità cristiana, sotto la dominazione Araba, dall'VIII secolo s'era ritirata e il luogo era divenuto disabitato e il tempo ne aveva cancellato le tracce.
Importanti ritrovamenti invece sono emersi a seguito degli scavi archeologici portati avanti dai Francescani della Custodia di Terra Santa, tra cui la casa di Pietro, con i segni di antica venerazione essendo divenuta anticamente luogo di culto e la Sinagoga.
La, a Cafarnao, avvennero, molti fatti raccontati dai Vangeli:
  • la chiamata di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni (Matteo 4,18-22; Marco 1,16-20; Luca 5,1-11);
  • la vocazione del pubblicano Matteo e il banchetto a casa sua (Matteo 9,9-13; Marco 2,13-17; Luca 5,27-32);
  • la cacciata di uno spirito impuro (Marco 1,21-28; Luca 4,31-37);
  • la guarigione del servo del centurione (Matteo 8,5-13; Luca 7,1-10);
  • la guarigione della suocera di Pietro (Matteo 8,14-15; Marco 1,29-31; Luca 4,38-39);
  • la guarigione del paralitico (Matteo 9,1-8; Marco 2,1-12; Luca 5,17-26);
  • la guarigione dell'emorroissa (Matteo 9,20-22; Marco 5,25-34; Luca 8,43-48);
  • la guarigione dell'uomo dalla mano inaridita (Matteo 12,9-14; Marco 3,1-6; Luca 6,6-11);
  • la resurrezione della figlia di Giairo (Matteo 9,18-26; Marco 5,21-43; Luca 8,40-56);
  • il pagamento del tributo al Tempio (Matteo 17,24-27);
  • il discorso sul Pane della Vita (Giovanni 6,24-59).
La Galilea è una regione storica a nord della Palestina.
Il suo territorio è a sud della Fenicia, oggi il Libano, e a nord della Samaria.
A est è delimitata dal fiume Giordano mentre a ovest è bagnata dal Mar Mediterraneo.
In quel tratto il fiume Giordano è affluente ed emissario del Lago di Genezaret, detto anche lago di Tiberiade o mare di Galilea che è a 210 sotto il livello del mare ed ha una larghezza e una lunghezza massima rispettivamente di 13 Km e di 23 Km con una profondità che non arriva ai 50 metri.
Oltre il Giordano a est, nella zona nord, si trovano le alture di Golan, la Gaulantide con il territorio della Decapoli, così detta per le 10 città di Gerasa, Scythopolis (Beth-Shean, l'unica delle 10 a ovest del Giordano), Hippos, Gadara, Pella, Amman (oggi capitale della Giordania), Dion, Canatha, Raphana, Damasco (oggi capitale della Giordania).
Il territorio attorno all'anello del lago di Genezaret, prima della conquista nel XII secolo a.C. da parte degli Israeliti sotto la guida di Giosuè, era stato ambito e conteso e vari erano stati i popoli che vi si affacciavano alternandosi nel tempo.
All'epoca della primitiva conquista israelita da parte di Giosuè il territorio era occupato dai Cananei, una congerie di città stato che ogni tanto si confederavano e si coalizzavano in caso di necessità.
Fu così che allora, temendo l'arrivo d'invasori, a Iabin, re di Asor, città a nord dell'area poi chiamata Galilea delle Genti, si unirono tutti gli Amorrei, gli Ittiti, i Perizziti, i Gebusei e gli Evei, una vasta coalizione di popoli e tribù per opporsi, appunto, all'invasione degli Israeliti.
Giosuè, pur senza carri da guerra, li sconfisse alle acque di Merom tra strette gole e boschi in cui i carri nemici non avevano possibilità di manovra, e poi prese Asor (Giosuè 11,1-20).
Quella che è chiamata Galilea è per lo più un altopiano, con pianure a est, a ovest e a sud, naturalmente suddiviso in due gradini dal Monte Heider (m. 1047):
  • l'Alta Galilea fino a circa 1000 metri sul livello del mare (monti di Germaq 1208 metri) con una rete di valli, profondamente incassate alternate da piccole pianure;
  • la Bassa Galilea a sud, regione collinosa circa 500 metri sul livello del mare con valli pianeggianti molto fertili che scende a -180 metri sul livello del mare vicino al mare di Galilea delimitata a sud risalente verso ovest dalla valle di Esdrelon;
  • la Galilea occidentale con la sua pianura costiera affacciantesi sul mar Mediterraneo.
Questa valle è delimitata a nord dalle colline di Nazareth e dal Monte Tabor (m. 588), a sud dalla catena del Monte Carmelo (m. 546), a est dal Piccolo Hermon (m. 515) e dai monti di Gelboe (m. 500) e a ovest è percorsa dal fiume Kishon, che scorre verso il Mediterraneo.
Tale pianura è chiamata con più nomi:
  • pianura di Izreel (Giudici 6,33);
  • pianura di Esdrelon (Giuditta 1,8);
  • Valle di Meghiddo (2Cronache 35,22; Zaccaria 12,11);
  • Grande Pianura (1Maccabei 12,49).
Incrocio di antiche vie di comunicazione, la pianura di Esdrelon fu scenario di grandi battaglie e di fatti memorabili:
  • Debora e Sisara (Giudici 4-5);
  • Gedeone e i Madianiti (Giudici 7);
  • Saul e i Filistei (1Samuele 31);
  • Giosia (2Re 23,29-30);
  • i Maccabei (1Maccabei 12,49).
La Galilea è la zona più fertile della Palestina, ricca di olivi, onde pare che molti esiliati giudei, dopo il ritorno dall'esilio di Babilonia, presero dimora in quella regione.
Basso però era ritenuto il contributo per valore culturale di quell'area e di conseguenza scarsa era la sua influenza.
Rispetto alla cultura di Gerusalemme e del suo Tempio la Galilea delle Genti era, infatti, una terra di frontiera, zona di transito con persone diverse per razza, cultura e religione, ma comunque una zona di basso profilo culturale.
Questa almeno è anche l'idea o comunque cosi era ritenuto, come s'arguisce dalle seguenti citazioni tratte dai Vangeli:
  • "...Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse Seguimi! Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret. Natanaele gli disse: Da Nazaret può venire qualcosa di buono?" (Giovanni 1,42-46)
  • i Farisei dicono a Nicodemo: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea". (Giovanni 7,52)
  • Natanaèle: "Da Nàzaret può mai venire qualcosa di buono?". (Giovanni 7,52)
Il Talmud (Ber. 32a, b. Erub. 53a, b. Megillot 24b) conferma che gli uomini di quella zona erano ritenuti ignoranti, rozzi e un poco barbari.
Tra l'altro, poiché i galilei pronunciavano male alcune parole ebraiche non era permesso loro leggere le preghiere pubbliche (Megillot 24b).
I popolani Galilei erano riconosciuti dai giudei dal loro modo di parlare come risulta anche dal Vangelo di Marco: "Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù. Ma egli negò: Non so e non capisco quello che vuoi dire. Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: Costui è di quelli. Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo". (Marco 14,66-70)
La serva evidentemente aveva dedotto che Pietro era galileo dal suo modo di parlare.

Gesù inizia in quella zona decentrata di Israele che era la Galilea il suo ministero e sceglie i primi apostoli non tra i sapienti, gli scribi e i dottori della Legge, ma tra semplici lavoratori.
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