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RICERCHE DI VERITÀ...

 
DAL TORCHIO DEL GETSEMANI A QUELLO DELLA CROCE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL TORCHIO MISTICO »

ARRESTO DEL SIGNORE - SCENARIO
I quattro Vangeli canonici, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, sono concordi, sia nel riportare l'uscita di Gesù con apostoli dal cenacolo dopo l'ultima cena senza Giuda che era uscito prima, sia sul loro portarsi in un luogo, appena fuori Gerusalemme, ove era uso andare con i discepoli, un podere padronale ove il Signore fu arrestato.
Là Gesù, che sapeva bene del tradimento di Giuda e cosa l'attendeva, processo, ludibrio, croce e tutto il resto, ebbe del tempo prima dell'arresto di mettersi in preghiera e di vincere, a favore di tutti gli uomini, il combattimento col demonio che gli proponeva le ultime tentazioni.
Il maligno, intanto, gli aveva istigato contro potenti, scribi e sacerdoti che fomentavano il popolo contro di Lui.
In effetti, il combattimento col demonio era iniziato subito dopo il battesimo di nel Giordano e le prime tentazioni, vinte dal Signore, come riferisce Matteo 4,1-11; Luca 4,1-13, furono le stesse tre tentazioni che ebbe Adamo:

  • Matteo 4,3; Luca 4,3 - "Se tu sei Figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pane."
  • Matteo 4,5-6; Luca 4,5-6 - "lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù..."
  • Matteo 4,9; Luca 4,9 - "Tutte queste cose io ti darò se gettandoti ai miei piedi, mi adorerai."
Ad Adamo, infatti, nel brano di Genesi 3 il serpente propone le seguenti:
  • 1a tentazione al versetto 1 sul mangiare: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?"
  • 2a tentazione sul tentare Dio sul morire al versetto 4: "Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto!"
  • 2a tentazione al versetto 5: "...Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio..."
(Marco in 1,12-13 descrive dell'episodio in modo succinto perché, scrivendo soprattutto per pagani non iniziati, era prematuro fare il parallelo col Genesi.)

Luca, però in 4,13 sottolineò: "Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato" e puntuale, ecco, dopo l'ultima cena che apriva la "passione" fu il tempo fissato che scelse il maligno per tentare il Signore a "non bere il calice" e il luogo dell'agone, da intendere da latino "agon" per "lotta, combattimento e simili", fu proprio quel podere.
La descrizione del luogo dove Gesù fu arrestato, infatti, è convergente e ciascuno dei tre Vangeli fornisce un particolare:
  • Luca, sul "Monte degli Ulivi";
  • Matteo e Marco, in un "podere chiamato Getsemani";
  • Giovanni "al di là del torrente Cedron, dove era un giardino".
L'evangelista Luca pone l'accento sull'abituale frequentazione di Gesù del Monte degli Ulivi, in quanto, in 22,39, aggiunge che vi andò "come al solito", seguito dai suoi discepoli, luogo evidentemente dove si ritirava per trascorrere la notte e per insegnare ai suoi discepoli come conferma Giovanni 18,2 dicendo: "Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli."
Nei quattro Vangeli l'episodio del Getsemani ha descrizioni simili, soprattutto nei sinottici ed è più stringato in Giovanni che dà per scontati gli altri, differenti solo per dettagli e numero di versetti:
  • 21 in Matteo 26,36-56;
  • 21 in Marco 14,32-52;
  • 14 in Luca 22,39-53;
  • 12 in Giovanni 18,1-12.
Il Vangelo di Marco che in bella forma si ritiene sia la raccolta delle catechesi della predicazioni di Pietro, di cui Marco era collaboratore, riporta un fatto non riportato dagli altri Vangeli, una notazione che pare una testimonianza autobiografica dell'autore del testo con cui precisa che dal momento dell'arresto, quando tutti abbondonarono Gesù: "Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo." (Marco 14,51-52).

Quel fanciullo, che evidentemente dormiva nel casolare del podere della madre Maria, proprietaria anche del cenacolo, era evidentemente Marco, il cui nome ebraico era Giovanni che precisa erano nel podere chiamato Getsemani, informazione che riporta anche il Vangelo di Matteo.
(Vedi: "La Via e il discepolo col lenzuolo")

Getsemani, in ebraico vuol dire "frantoio", perché "get" significa "torchio" e "shoemoen" significa "olio", quindi, torchio dell'olio.
La tradizione ebraica conosce il Monte degli Ulivi anche col nome di "Monte dell'Unzione", in quanto con l'olio ottenuto dai suoi olivi venivano unti i re e i sommi sacerdoti e serviva per le lampade del Tempio.

Ciò porta a pensare a Isaia 61,1 "Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione..." e all'unzione del Messia.

Dopo la prima distruzione del Tempio, gli ebrei iniziarono a recarvisi in pellegrinaggio, poiché, secondo la tradizione, la Gloria del Dio d'Israele uscì dalla città e si pose sul monte che sta a oriente come dice Ezechiele 11,23s: "I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è a oriente della città."

                          I_______I 200 metri

posizione del Getsemani (simbolo rosso)

Il Getsemani, oltre ad avere olivi, era anche un podere con pometo, vigna e orto, un giardino, dice Giovanni, un posto paradisiaco per produrre olio, vino e farina "kosher" acquistati dai sacerdoti del Tempio che potevano facilmente andare a verificare la corretta produzione essendo vicino a Gerusalemme quanto il percorso fuori dall'abitato di 1 Km permesso di sabato agli ebrei praticanti.
L'antica città dei Gebusei chiamata poi Gerusalemme era sorta, infatti, sullo sperone sud della collina orientale, chiamata Ofel, presso la sorgente Ghicon, sita tra le valli del Cedron a est e del Tyropeon a ovest e sud.

Davide strappò ai Gebusei la fortezza ritenuta imprendibile e pare proprio che per espugnarla approfittò del canale che veniva dalla fonte Ghicon "Chiunque colpirà i Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale..." (2Samuele 5,8) e dava acqua alla città sottopassando le mura.


Schizzo col particolare della sorgente Ghicon
e Mappa satellitare di Gerusalemme

Sulla mappa satellitare di Gerusalemme sono tracciate le linee:
  • viola: area del Tempio fino al 70 d.C., oggi la Spianata delle Moschee.
  • rossa: mura al tempo di Gesù fortificate da Erode il Grande (37- 4 a.C.).
  • gialla: mura attuali della Città Vecchia, edificate dal Sultano Solimano II (1534).
Legenda: 1 Spianata del Tempio. 2 Moschea di Omar ove sorgeva il Santuario del Tempio. 3 ex Fortezza Antonia, sede del Pretorio. 4 Moschea Al-Aqsa "la Lontana" con Mecca e Medina terzo luogo santo dell'Islam. 5 Pinnacolo del Tempio. 6 Monte degli Ulivi. 7 Colle dell'Ofel, dove c'era la reggia di Davide. 8 Monte Sion, sede della fortezza dei Gebusei conquistata da Davide. 9 Porta di Sion. 10 Chiesa di San Pietro in Gallicantu. 11 Cenacolo. 12 Quartiere Armeno. 13 Quartiere Ebraico. 14 Palazzo di Erode il Grande. 15 Monte Calvario. 16 Santo Sepolcro e Calvario nella Basilica crociata. 17 Quartiere Cristiano. 18 Quartiere Musulmano. 19 Porta di Erode. 20 La Porta dei Leoni. 21 Porta di Giaffa e Torre di Davide. 22 Porta di Damasco. 23 Muro del Pianto o Kotel.

Davide poi proclamò re Salomone alla sorgente Ghicon (1Re 1,38) e c'è un canale sotterraneo che da quella sorgente va alla piscina di Siloe all'interno delle mura, fatto costruire con lo scavò di un tunnel dal re Ezechia (727-686 a.C.) nel timore di un assedio da parte degli Assiri, che avevano già annullato il regno d'Israele del Nord (2Re 20,20 e 2Cronache 32, 30).

Il profeta Gioele 4,2-14 poi designa una valle fuori Gerusalemme per il Giudizio Universale, valle del giudizio o valle della Decisione o della trebbia, che molti tendono ad identificare con la valle del Cedron, tanto più che per il profeta Zaccaria al capitolo 14 prevede che vi si terrà il combattimento escatologico del Signore contro tutte la nazioni e scrive in 14,4: "In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra verso mezzogiorno."

Il luogo dell'arresto di Gesù è, quindi, un luogo di grande tensione profetica e denso di previsioni apocalittiche.

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