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LO STAGNO DI FUOCO
L'acqua nella Bibbia ha appunto due aspetti:
- l'acqua che viene da sopra il firmamento, il cielo, l'acqua di Dio, lo Spirito Santo, produce la vita; è in figura l'acqua del Giordano, del fiume del Paradiso, della terra promessa;
- l'acqua sotto il cielo, l'acqua dell'uomo, può produrre la vita solamente se alimentata dall'acqua di Dio, altrimenti produce solo morte e ciò è evidente quando ci si rende conto, come nel caso del Giordano, che l'acqua di Dio si interrompe.
L'acqua dell'uomo è di per se stagnante e porta putrefazione e morte.
Il paradigma, il segno finale per l'uomo di dove porta il peccato era chiaro per l'antico Ebreo, bastava guardare a nord, l'Ermon e le sorgenti del Giordano, l'origine del Paradiso e a sud il Mar Morto, il Mare Salato, praticamente uno stagno.
Senza l'acqua, zolfo, salgemma, asfalto, aspetto lunare, città fantasma, Sodoma e Gomorra senza Dio, il peccato rende lo stagno ardente e bruciante.
"Il diavolo fu gettato nello stagno di fuoco" (Ap. 20,10)
"Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco.
Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco.
E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco" (Ap. 20,14.15)
È da aprire, infatti, una parentesi pensando alla geografia del Giordano, che è immissario ed emissario del lago di Tiberiade, e poi prosegue fino al Mar Morto, che non ha emissari e tutta l’acqua evapora.
Il Mar Morto, ove i pesci non possono vivere, rappresenta il regno del demonio, mentre il lago di Tiberiade quello di Dio.
Trovo una conferma (vedi "Le Dieci Parole" di Marc-Alain Ouaknin): "Il lago di Tiberiade è il lago della vita perché accoglie il Giordano, si riempie della sua acqua e più giù, la lascia andare. Prende e dà. Al contrario, il mar Morto riceve il Giordano, prende la sua acqua ma non dà nulla."
L'uomo è chiamato quindi a cambiare strada ed a tornare verso il monte Ermon verso le sorgenti verso Dio per rimettere in comunione le proprie acque con quelle del cielo.
La comunione ci risarà con Gesù Cristo, salvatore dell’uomo, come profetizzato dal profeta Ezechiele.
Nella visione dell’acqua che esce dalla parte del tempio che prefigura l’acqua che uscirà dal costato di Cristo dice: "Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare ne risanano le acque" (Ez. 47,8)
Cioè le acque di Dio ripercorreranno il vecchio letto fino ad Aqaba "Sulle rive vi saranno pescatori da Engaddi ad En-Eglaim (località prossime al Mar Morto) vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo la loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo" (Ez. 47,10)
Cioè risanerà il Mar Morto.
Gesù, infatti, uscirà dopo il battesimo dal Giordano, profetizzando fisicamente che riporrà comunione tra le acque di Dio, rappresentate dal Giordano, tramite le acque del suo costato che gli usciranno dalla croce con il sangue per ridonare il paradiso e la salvezza a tutti gli uomini.
E Gesù ricamminerà in quel paradiso, è Lui il primo uomo degno di rientrarvi ed i Vangeli (Mc. 6,45-52; Mt. 14,22-33; Gv. 6,16-21) segnalano il fatto con l'episodio di Lui che cammina sulle acque del lago di Tiberiade, al confine con la Galilea delle Genti o dei Gentili; cioè cammina sopra gli effetti del peccato, le acque instabili che hanno sommerso quel territorio.
In ebraico "Galilea delle Genti" è
.
E con il mio metodo "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" si legge:
"A rivelare
()
sarà
la potenza
al mondo
,
a camminare
si porterà sul mare
".
"In cammino
di notte
uscirà
in persona
()
sul mare
".
Alle porte del Paradiso Terrestre Dio a guardia mise i Cherubini, ma ne riparleremo...
a.contipuorger@gmail.com