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GLI ANGELI ED ELIA
Nell'869 a.C. su Israele regnava Acab che lasciò che la moglie Gezabele, figlia di un re fenicio, introducesse nel paese il culto di Baal e di Astarte ed insediasse 450 profeti dall'uno e 400 sacerdoti dall'altra al servizio della casa reale con funzioni ufficiali e molti Israeliti passarono al culto pagano.
Dio suscitò il profeta Elia, il precursore del precursore, una Giovanni Battista ante litteram, rude e rigoroso, cresciuto ai limiti del deserto, austero, solitario, vestito rozzamente di crini e di cuoio.
La sua parola fu sferza per quel re e per sua moglie.
La storia d’Elia (in 1° e 2° Re) c’interessa per evidenziare alcuni aspetti legati agli angeli, al Giordano ed alle sacre acque dell’Eden.
Elia, dopo che nel famoso sacrificio sul Carmelo aveva dimostrato che solo Iahvèh è Dio e non lo è Baal ed aveva fatto uccidere i 450 profeti di questo idolo, fu costretto a fuggire per evitare la ritorsione d’Acab e di Gezabele e, demoralizzato, si rifugiò nel deserto.
A Bersabea di Giuda nel Negheb a 35 Km, ad Ovest del Mar Morto, ormai sfinito, si lasciò cadere sotto un ginepro ed un angelo dell limitare del giardino gli offrì pane acqua e gli disse: "Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino" (Re. 19,7) e gli indicò la via per la vita.
Con questo poco cibo, segno d’un pane spirituale, Elia si porta fino all'Oreb dove Dio gli si manifesta, lo rinfranca e gli dà istruzioni per la missione e lo fa tornare con vigore sui suoi passi.
Vicino a Gerico, praticamente allo sbocco nel Mar Morto, nel solito posto del Giordano dove ci fu il passaggio di Giosuè, Elia seguito da Eliseo l’attraversa a piedi asciutti colpendo le acque con il mantello arrotolato, poi viene rapito al Cielo ed al ritorno anche Eliseo, ripetendo il gesto col mantello di Elia, riesce a passare il Giordano all'asciutto; il mantello indicava l'investitura del profeta da parte dello Spirito Santo.
Quel punto del Giordano è un punto particolare tutta la Bibbia è tesa a quel guado, come vedremo ancora.
L'attesa, la tensione è rivolta li ove c'è per l’autore del Genesi la "porta del cielo"; li ci sono gli angeli, i Cherubini, li Dio si manifesta, li bisogna andare per trovare le tracce per la vita.