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SAN GIUSEPPE...

 
EL SHADDAI, IL PETTO GENEROSO
E SAN GIUSEPPE, IL NUTRIZIO

di Alessandro Conti Puorger
 

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IL DIO NUTRIZIO »

LA MERCABAH - LA GLORIA DEL SIGNORE
In primo luogo, per iniziare a parlare di "Shaddai" , parola ebraica che nella Bibbia ebraica definisce un aspetto di Dio, in genere come dicevo tradotta in italiano con "Onnipotente", è da tenere presenta la visione del carro di fuoco, teofania che presenta il profeta Ezechiele al capitolo 1 del suo libro inserito nella Bibbia ebraica quale terzo libro tra i "Profeti posteriori". (Vedi: "Il carro di fuoco di Ezechiele: ufo e/o macchina del tempo?")
Tale termine "Shaddai", infatti, si trova in questa teofania al versetto 23.

Fuoco che protegge Israele La prima immagine che appare in visione al profeta è una grande figura di fuoco: "...ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinio di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente." (4)

Quei due elementi, "una grande nube e un turbinio di fuoco" paiono voler ricordare la colonna di nube e di fuoco dei tempi dell'Esodo che precedeva, guidava e proteggeva Israele!
In sintesi il "Fuoco che protegge Israele " è "Shaddai" è, come vedremo, il Dio dei patriarchi che torna per un nuovo Esodo, per ricondurre a Gerusalemme gli esuli di Babilonia.
Ogni volta che occorre che avvenga un movimento fisico o spirituale importante del popolo di Dio, si presente Dio stesso in tutta la sua Onnipotenza.
La sua manifestazione percepita dallo spirito profetico è definita la sua "Shekinah" o "presenza".

Il profeta comincia poi a distinguere i dettagli.

"Al centro apparve la figura di quattro esseri animati... avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali..." (5-6)
Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo... (8)
Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva

  • fattezze d'uomo ('Adam );
  • poi fattezze di leone ('Arieh ) a destra,
  • fattezze di toro (Shur ) a sinistra
  • e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila (Nashoer )." (10)
Col mio modo di affrontare i segni dell'alfabeto ebraico anche singolarmente come icone, ("Parlano le lettere") quelle lettere mi suggeriscono un messaggio:
  • "'Adam" "In un uomo,
  • "'Arieh" , l'Unico in un corpo sarà ad entrare ,
  • "Shur" , un fuoco porterà nel corpo ,
  • "Nashoer" , l'energia per la risurrezione dei corpi ."
In questi esseri Tetramorfi alcuni hanno visto la figura mitica della Sfinge, ma in una sintesi tra quella greca e quella egizia:
  • faccia d'uomo,
  • ali d'aquila,
  • corpo anteriore di leone,
  • posteriore di toro.
Il significato di Sfinge pare venire dall'egizio šps-nh e sarebbe "immagine vivente", in cui il geroglifico che raffigura il leone è spesso considerato immagine della Sfinge stessa .
I faraoni erano immaginati come viventi che adoravano Ra e le sue manifestazioni solari.
(Ad Amarna c'è pure un'immagine di Achenaton a forma di sfinge che adora Aton il dio Sole.)

La patristica ha accostato quelle figure ai 4 evangelisti:
  • il leone a Marco, per Giovanni Battista "Voce di uno che grida nel deserto", quindi, come il ruggito di un leone;
  • l'uomo-angelo a Matteo, perché mette in risalto l'umanità del Cristo, il "Figlio dell'Uomo", e tra i Vangeli mette più in luce la figura di San Giuseppe;
  • il toro-bue a Luca, simbolo del sacrificio di Zaccaria che apre quel Vangelo;
  • l'aquila con Giovanni, perché quel Vangelo vola alto con visioni teologiche.
Quel fuoco che emette il carro ricorda anche il roveto ardente di Mosè, infatti, "Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori" (13) è come di "scintille nella stoppia".

Quei quattro esseri avevano ciascuno "una ruota al loro fianco" una "ruota in mezzo a un'altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni...
lo Spirito ruach
dell'essere vivente hachaiah
era nelle ruote ba'opannim ." (14-20)
È proprio un'immagine del Vivente; in questo senso colpisce con l'affinità all'idea del nome egizio di Sfinge.
Le ruote "ba'opannim" sono il mezzo usato perché "dentro l'Unico portino in persona () a stare tra i viventi ", quindi Maria, Giuseppe, gli apostoli, i cristiani in genere, in cui vi è lo Spirito del Vivente.

Sopra le ali di quegli esseri, i cherubini, che si muovevano, vi era un firmamento, "raqia'" , come quello che Dio creò nel secondo giorno, una volta trasparente, come una carlinga di aereo, ed "il rombo delle ali" era "simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente" ... (23) e "il tuono dell'Onnipotente" è "qol Shaddai" , la Sua voce.
Questa descrizione, che pare proprio volerci far immaginare Dio in tutta la sua possanza, sta presentando, appunto, una manifestazione di "El Shaddai" infatti, in estrema sintesi, si parla di un fuoco , di mani d'uomo, e poi c'è IHWH la cui iniziale è .
Il particolare delle mani d'uomo comporta l'idea di cosa fa una mano in senso positivo, lavora, aiuta, protegge, prende per mano e... San Giuseppe così fece con Gesù e la Santa famiglia.
Ecco, infine che si manifesta la massima espressione visibile di Dio, la gloria del Signore e non a caso è proprio in figura d'uomo: "Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane... dai fianchi in su... come l'elettro e... dai fianchi in giù... come di fuoco... circondato da uno splendore... simile a quello dell'arcobaleno... Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore..." (26-28)
Questi per il cristianesimo è la figura, in forma gloriosa, di Gesù, il Cristo Risorto, il Figlio di David, che ricevette in modo ordinato quel titolo entrando nel mondo tramite la sposa e il riconoscimento di figlio da parte di San Giuseppe.

Come vedremo proprio questo brano d'Ezechiele che accosta lo spirito dell'Essere Vivente con Shaddai, fa sì che spesso nella Qabbalah questi due termini "'El Chai", il Vivente e "'El Shaddai", l'Onnipotente siano correlati.

Le quattro facce rivolte ai quattro punti cardinali sono state accostate anche gli elementi primigeni - Aria, Acqua, Fuoco, Terra - e sono state riferite ad attributi divini:
  • l'aquila a simboleggiare la sapienza, sottile come l'aria;
  • il toro la potenza, la forza materiale, la terra;
  • il leone la giustizia che come il sole che splende su buoni e cattivi;
  • una faccia d'uomo in quanto tra le creature solo l'uomo può manifestare l'amore, quindi, l'acqua che raffigura l'amore materno tenero ed avvolgente, le acque del parto.
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