BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2012  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheDecriptazione Bibbia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
LA GIOVENCA ROSSA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

IL PURO E L'IMPURO NELL'EBRAISMO »
IL DISPOSTO DI NUMERI 19 DELLA "GIOVENCA ROSSA" »
COS'È RIMASTO DI QUESTO RITO? »

UNA VOCE AUTOREVOLE
Da quanto deducibile nel libro dei Numeri, in base alla traduzione tradizionale, la prescrizione della "giovenca rossa" parrebbe avere un aspetto "magico", contrario allo spirito retto del Signore dal quale ci si attende discorsi concreti che non portino a superstizione o a stregonerie.
Si dice che quel modo di purificarsi fosse indotto da analoghe pratiche magiche presso altri popoli, intrise appunto di magia, come il passare per il fuoco.
Del resto, nello stesso libro dei Numeri, dopo una battaglia contro i madianiti, si legge: "Voi poi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato un caduto, si purifichi il terzo e il settimo giorno: questo tanto per voi quanto per i vostri prigionieri. Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di legno. Il sacerdote Eleàzaro disse agli uomini dell'esercito che erano andati alla battaglia: Questa è la norma della legge che il Signore ha prescritto a Mosè: L'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, lo stagno e il piombo, quanto può sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro, purché venga purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il fuoco, lo farete passare per l'acqua. Laverete anche le vostre vesti il settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento." (Numeri 31,19-24)
È stato pensato che il discorso della giovenca rossa sia completamente allegorico e profetico degli eventi cristiani e che sia un poco ispirato al capro espiatorio su cui si riversavano i peccati del popolo, figura del Cristo che prende su di sé i peccati e purifica i peccatori.
Santo Agostino d'Ippona, Vescovo, in "Locuzioni e questioni sull'Ettateuco" volume II, libro IV, "Questioni sui Numeri", tratta abbondantemente di questa sua visione allegorica della "giovenca" con Cristo.
Ne riporto alcuni brani senza commento, ma solo con alcune evidenziazioni del testo, da cui appare che ciò è chiaramente delineato:

2... La giovenca rossa è simbolo della carne di Cristo; è di sesso femminile a causa della debolezza della carne, è rossa a causa della passione cruenta. Quanto all'espressione: "prendano per te", essa dimostra nello stesso Mosè la figura della legge, poiché gli Israeliti credettero di uccidere Cristo secondo la legge in quanto, secondo loro, trasgrediva il Sabato e, come essi pensavano, violava le osservanze legittime. Non è dunque strano che si dica che la giovenca sia senza difetti, poiché anche le altre vittime prefiguravano questa carne dal momento che è prescritto che siano ugualmente senza difetti gli animali da immolare. Quella carne infatti era "a somiglianza della carne di peccato", ma non carne del peccato. Tuttavia qui ove Dio volle far risaltare con maggiore evidenza la distinzione della legge non bastava che dicesse "senza difetto", se non avesse detto: "che non ha in sé alcun difetto". Questa espressione, se fu detta per ripetere lo stesso concetto, forse non fu detta inutilmente, poiché è proprio la ripetizione a mettere in più forte risalto quel concetto. Sennonché non è incompatibile con la verità se si pensa che è aggiunta la frase: "la quale non abbia in sé alcun difetto", pur essendo già stato detto: "una giovenca senza difetto", per il fatto che non lo ebbe in sé la carne di Cristo, mentre lo ebbe in altri che sono sue membra. Quale carne infatti è senza peccato in questa vita se non quella che non ha in sé alcun difetto? "E su di essa non sia stato posto il giogo". Poiché non è stata soggiogata all'iniquità, dalla quale liberò coloro che trovò assoggettati ad essa e spezzò le loro catene, affinché gli si possa dire: "Tu hai spezzato le mie catene; io ti offrirò un sacrificio di lode". In effetti non fu posto il giogo sopra la carne di lui, che ebbe il potere di offrire la propria vita e di riprenderla.

3. "E la darai - è detto - al sacerdote Eleazaro". Perché non ad Aronne, se non forse perché ciò era un annuncio prefigurativo che la Passione del Signore sarebbe arrivata non in quel tempo là ma ai successori di quel sacerdozio? "E la cacceranno fuori dell'accampamento"; allo stesso modo fu cacciato fuori della città il Signore perché soffrisse la Passione. Quanto poi all'espressione: "in un luogo puro", essa significa che il Signore non aveva un capo d'accusa infamante. "E la immoleranno alla sua presenza", come fu immolata la carne di Cristo alla presenza di coloro che presto sarebbero stati sacerdoti del Signore nel Nuovo Testamento.

4. "Ed Eleazaro prenderà un po' del suo sangue e con il suo sangue spruzzerà sette volte verso la facciata della tenda dell'alleanza". Ciò costituisce una testimonianza che Cristo, secondo le Scritture, versò il suo sangue per la remissione dei peccati. Doveva spruzzare il sangue "verso la facciata della tenda dell'alleanza", poiché non fu manifestato diversamente da come era stato preannunciato dalla parola di Dio, e fu spruzzato "sette volte", poiché lo stesso numero è in relazione con la purificazione spirituale.

5. "E la bruceranno alla sua presenza". Penso che la cremazione sia un simbolo della risurrezione, poiché la natura del fuoco è di sollevarsi in alto, e ciò che si brucia si cambia in esso. Lo stesso verbo cremare introdotto dal greco in latino deriva dal verbo che vuol dire "sospendere". Al contrario con l'espressione che segue: "alla presenza di lui", cioè alla presenza del sacerdote, mi pare che sia indicato che la risurrezione di Cristo apparve a coloro che sarebbero divenuti un sacerdozio regale. Inoltre la frase: "e la sua pelle, le carni e il sangue di essa saranno bruciati con il suo sterco" spiega in qual modo la giovenca dovrà essere bruciata e indica simbolicamente che non solo la sostanza del corpo mortale di Cristo, indicata con la menzione della pelle, delle carni e del sangue, ma anche l'oltraggio e il disprezzo del popolo, indicati - a mio parere - con la parola "sterco", si cambieranno nella gloria indicata dalla fiamma della combustione.

6. "Il sacerdote prenderà allora del legno di cedro, dell'issopo e dello scarlatto e li getterà in mezzo al fuoco in cui brucia la giovenca". Il legno di cedro è simbolo della speranza, che deve dimorare saldamente in cielo; l'issopo è simbolo della fede, poiché essendo un'erba umile, si attacca con le radici alla roccia; lo scarlatto è simbolo della carità, poiché con il suo colore di fuoco attesta il fervore dello spirito. Queste tre cose dobbiamo gettarle nella risurrezione di Cristo come in mezzo al fuoco della sua combustione affinché la nostra vita sia nascosta con lui, come dice l'Apostolo: "E la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio".

7. "Il sacerdote laverà poi i suoi vestiti, laverà il suo corpo con l'acqua e dopo rientrerà nell'accampamento; il sacerdote sarà impuro fino alla sera". Di che cosa è simbolo la lavanda dei vestiti e del corpo se non la purificazione dell'esterno e dell'interno? Di poi continua dicendo: "E chi la brucerà, laverà i suoi vestiti, laverà il proprio corpo e sarà impuro fino a sera". Io penso che in colui che brucia la giovenca sono simboleggiati coloro che seppellirono la carne di Cristo affidandola alla risurrezione, come a una specie di combustione.


...

11. Il Signore però ordina poi che si purifichino quanti si sono resi impuri a causa dei morti, cioè a causa delle opere morte, dicendo: "Per l'impuro prenderanno della cenere della giovenca bruciata col fuoco della purificazione e sopra di essa - cioè sopra la medesima cenere - verseranno acqua viva in un vaso; e un uomo puro, prendendo dell'issopo, lo getterà nell'acqua e la spargerà attorno sulla dimora sulle suppellettili e su tutte le persone che vi si troveranno, su chi avrà toccato ossa umane, un ferito o un morto o un sepolcro; e un uomo puro aspergerà l'impuro nel terzo giorno e nel settimo giorno, e sarà purificato il settimo giorno e laverà i suoi vestiti e si laverà con l'acqua e sarà impuro fino alla sera". Una cosa è l'acqua lustrale e certamente un'altra l'acqua con la quale l'impuro laverà i propri vestiti. E si laverà con l'acqua, che io penso debba essere quella spirituale nel senso allegorico, non in quello proprio. Poiché era senza dubbio acqua visibile come tutte le ombre delle realtà future. Per conseguenza chi viene purificato nel modo debito con il sacramento del battesimo, prefigurato da quell'acqua lustrale, viene purificato anche spiritualmente, cioè in modo invisibile sia nella carne che nell'anima, cosicché resta puro tanto nel corpo che nello spirito. Riguardo invece a quanto si dice che l'acqua dell'aspersione veniva spruzzata con l'issopo - erba da cui più sopra abbiamo detto che viene prefigurata la fede - che cosa può venire in mente se non la frase della Scrittura: "Purificando i loro cuori con la fede?" Poiché a nulla serve il battesimo se manca la fede. La Scrittura dice poi che quella lavanda dev'essere compiuta da una persona pura, e con ciò sono simboleggiati i ministri, che rappresentano la persona del loro Signore, il quale è la persona pura nel senso proprio della parola. Nel seguito del testo, infatti, a proposito di questi ministri è detto: "Chi spargerà tutto intorno l'acqua lustrale resterà impuro fino alla sera. E tutto ciò che l'impuro toccherà sarà impuro, e la persona che lo toccherà, sarà impura sino alla sera". Ho già detto più sopra di che cosa mi pare sia simbolo l'espressione: "fino alla sera".

Penso però che quel testo ebraico, e lo vedremo poi, possa essere letto non solo in forma allegorica, ma anche in altro modo che possa rendere in modo più esplicito e calzante l'idea messianica di quei gesti che altrimenti rimarrebbero astrusi.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2012 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy