BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2015  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRacconti a sfondo biblico - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA LIBERTÀ È UN CAMMINO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

PENSIERI IN LIBERTÀ
Molto è stato scritto e detto sulla libertà, perché tanti sono quelli che l'hanno desiderata, sperata e cercata almeno una volta nella vita prima di prendere atto che per l'uomo la libertà in questo mondo è sempre condizionata.
Siccome non si può incapsulare, proprio perché è libera, è vivisezionata in tante forme per tentare di poterne goderne almeno un qualche aspetto.
Ecco, quindi, che si parla di libertà fisica, morale, giuridica, economica, politica, di pensiero, metafisica, religiosa, ecc..
La libertà comporta però una piena conoscenza per fare le giuste scelte e di per sé non sopporta altri limiti!
E chi ha piena conoscenza di tutto?
Ossia chi veramente è pienamente libero di intendere e di volere?

"Libertà va cercando, ch'è sì cara..." (Purgatorio 1,71) sono le parole che nel poema della "Divina Commedia" Virgilio rivolge a Catone per presentargli il sommo Dante, ricercatore di libertà, che evidentemente in tale modo, in definitiva, si compiace di autodefinirsi.
L'Alighieri, per cercare la libertà, con quella superba opera poetica che appunto è la sua "Divina Commedia", avente anche l'intento di ricerca e di introspezione etico-metafisica, immagina addirittura d'uscire dalla terra ove vivono gli uomini e d'entrare nel regno dei morti e poi dei veramente vivi, per passare in rassegna inferno, purgatorio e paradiso onde udire dalla loro viva voce le dirette esperienze dei più grandi di tutti i tempi - peccatori, uomini e donne d'ingegno, poeti, guerrieri, eroi e santi.

La libertà, infatti, in forma nitida, piena e smagliante, per gli aristotelici come Dante, fa parte del mondo delle idee e solo lassù nell'empireo o mondo platonico vive in pienezza, onde Dante, grande ammiratore del platonismo, ma anche cristiano adulto in continua ricerca, va in definitiva fin anche dove i viventi non possono che fermarsi per esplorarne l'esistenza.
A monte di tutto ciò che è il brutto e l'efferato e di ciò che è il bello e il buono sta, infatti, la libertà, interpretata in modo errato e/o giusto.
Questa è intuitiva, spunta quando occorre, altrimenti risiede nascosta nelle pieghe della mente degli uomini.
Lei è come il sole, ma basta una nuvola per velarla.

"La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare." (Piero Calamandrei "Discorso sulla Costituzione" 1955)

Non sempre però l'idea della libertà in ogni tempo è sembrata essere chiara, perché il suo embrione, che pur c'era, ha preso gradualmente consistenza e corpo sempre meno timidamente nei pensieri degli umani con lo sviluppo delle menti dell'umanità fino all'attuale "homo sapiens sapiens".
I nostri progenitori comunque l'hanno da sempre avuta impressa almeno come desiderio nei propri recessi ed è emersa man mano che vi scavavano per qualche necessità o limite di cui prendevano coscienza.
La libertà, infatti, è il desiderio primo dell'uomo, ma ne diviene evidente la mancanza non appena si palesano eventi che ne limitano l'esplicazione.
Condizionamenti e limitazioni però sono d'ogni specie e i più sensibili li trovano ad ogni piè sospinto.

Ecco che libertà, nel senso comune di oggi, ormai purtroppo significa assenza di limiti, non avere impedimenti provenienti dall'esterno e ciò non sempre è un bene se non si ha anche un pieno e retto discernimento.
Chi non vorrebbe poter agire senza alcun tipo di costrizioni e di limitazioni?
Non c'è però persona al mondo che si possa ritenere o definire pienamente libera.
Nel contempo anche l'amore, come la libertà, non sempre riesce spontaneo, anzi se si va un poco a fondo, aldilà del sentimento, se non ci si vuole illudere, ci si rende conto che l'amore vero è merce assai rara.
Evidentemente libertà e amore sono strettamente connessi.
La prova assoluta dell'amore è il dare la vita per l'amato, ma il fatto oggettivo di non possedere la vita in pienezza, bensì condizionata, risulta essere il limite principale comune sia all'amore sia alla liberta.
Penso proprio che più l'uomo riesce a progredire nel conquistarsi il campo della vera libertà più riesce ad amare.
Se non c'è possibilità di scelta però non c'è libertà.
Del resto non poteva essere libero nemmeno Adamo nel Gan Eden se non avesse avuto almeno la possibilità di una scelta.
Lì nel Paradiso Terrestre al primo bivio che trovò davanti, quello di rispettare o meno l'ordine di non mangiare di uno degli alberi disponibili, quello della conoscenza del bene e del male, sbagliò strada.
Per scegliere bene peraltro occorre avere perfetta conoscenza di tutti i dati del problema sul tappeto e ciò comporterebbe l'onniscienza che invece è preclusa all'uomo che appunto è limitato.

Chi ha potuto scegliere di nascere, chi ha scelto il padre e la madre, i fratelli e le sorelle, e il dove vivere e in quale tempo?
Ed ancora chi ha potuto scegliere le proprie condizioni di salute, che dipendono in gran parte dall'ereditarietà, la propria condizione sociale ecc.?
Chi ha potuto evitare di invecchiare o comunque di morire?

È in primo luogo da considerare quale sia il bene del singolo che poi è il bene comune di ciascuno il cui rispetto è fondamentale.
La vita è il bene primo, unico ed essenziale, da difendere.
I nostri progenitori, già cacciatori, al contatto con la natura si sono abituati a vedere l'evento della morte negli animali ed hanno compreso in modo inequivocabile che a loro comunque erano associati, costretti, infatti, a sparire dalla presenza terrena nel ciclo delle nascite e delle morti per legge naturale.

C'è quindi un tetto, un vincolo ineluttabile che chiude l'orizzonte temporale dell'uomo e pare precludere ogni aspirazione all'eternità relegando l'uomo in un segmento più o meno breve della retta del tempo.
Non solo, ma altre mine s'incontrano nel percorso della vita.
Ogni limitazione che s'incontra, divenendo palese inevitabilmente prima o poi è catalogata quale mancanza di libertà.

Ecco che in aggiunta alla morte, nel corso della vita esistono limitazioni per mancanza o carenza di salute, con il palesarsi di malattie, e chi riesce a sopravvivere in genere si ritiene fortunato se è costretto comunque a subire gli insulti fisici della vecchiaia.
Quindi salute, malattia, vecchiaia e morte, sono, esperienza comune, strettamente legate allo sviluppo della vita su questa terra e costituiscono limiti ineluttabili per ciascun uomo.
Tutto ciò segnala la presenza di una mancanza di libertà congenita.

L'uomo primitivo sano o anche solamente giovane che non ha ancora riflettuto o ritiene ancora troppo lontani quei problemi della vecchiaia e della morte sente con maggiore peso altri condizionamenti quali quelli legati ad altre possibilità di sopravvivenza, connessi alle difficoltà di sostentamento per carente disponibilità di materie prime e di libertà di movimento per i limitazioni del territorio, familiari e/o sociali.
Difficoltà di trovare cibo, alloggio, di poter formare una famiglia, sono espressioni evidenti di libertà impedita.
L'uomo stesso, inoltre, in aggiunta a tutti i limiti che lo circondano e lo impacciano è, da tempo immemorabile, divenuto spesso aguzzino dei propri simili, dapprima addirittura col cannibalismo e poi, fino ad oggi, riducendoli in schiavitù più o meno velata per sottrar loro ciò che ritiene fondamentale: forza, beni, mano d'opera e capacità particolari.
L'uomo di ogni tempo ha inteso e tende, infatti, a imporre limitazioni aggiuntive ad altri uomini considerandoli come animali o addirittura strumenti ed oggetti, con vincoli che si esplicano in forme più o meno velate di schiavitù.
La schiavitù, poi, s'è evoluta in campo economico con l'istituto del prestito che comporta interessi e quindi tempo e lavoro da parte del debitore fino a che tutta la vita di questo è dedicata a pagare il debito.
La mente dell'uomo ha poi elaborato in se stesso, forme di malattie o disturbi, che possono limitare l'affermarsi della personalità con fatti psicofisici, paure, fobie e parossismi vari.
Ciascuno poi ha una propria individualità che lo differenzia dall'altro e, di fatto, lo fa vivere da separato dagli altri con relazioni misurate fino al limite dell'isolamento totale, non solo perché è civile, sociale ed etico rispettare la libertà dell'altro, ma alcune volte in modo pressoché patologico a strenua difesa della propria individualità per paura della morte e di limitazioni al proprio essere.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2015 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  DECRIPTAZIONE BIBBIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy