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ATTESA DEL MESSIA...

 
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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SULLE NOZZE DI CANA
Nello scorrere dei Vangeli di Luca e Marco non si trova che menzionino ulteriormente lo "sposo", mentre il Vangelo di Giovanni cita il termine di "sposo" anche nell'ambito dell'episodio ricordato come "le nozze di Cana" nel capitolo 2,1-11 prima della già citata attribuzione di "sposo" a Gesù da parte del Battista, avvenuta alla fine del capitolo 3.

Ripeto il racconto di quelle nozze per alcuni commenti: "Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno vino. E Gesù le rispose: Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora. Sua madre disse ai servitori: Qualsiasi cosa vi dica, fatela. Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: Riempite d'acqua le anfore; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora. Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui."

In primo luogo è da notare che il racconto inizia col citare un tempo e questo del contare i giorni è una caratteristica dei primi capitoli del Vangelo di Giovanni che fin dal proprio inizio fa notare un particolare accostamento, in quanto, propone un "In principio", infatti, scrive: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio" (Giovanni 1,1) volutamente, quindi, con la stessa parola con cui inizia il libro della Genesi, il primo di tutta la Bibbia, che recita: "In principio Dio creò il cielo e la terra..." (Genesi 1,1)

Dal battesimo di Giovanni poi quel Vangelo scandisce giorno per giorno la prima settimana di ministero di Gesù.

Il 1° giorno che corrisponde al 1° della creazione della luce è quello in Giovanni 1,19-28 ove il Battista dichiara a sacerdoti e leviti venuti a interrogarlo da Gerusalemme che il Cristo non è lui, ma che comunque è in mezzo a loro; infatti, si canta nell'"Esultet" di Pasqua "Cristo è la luce!".

Il 2° giorno che corrisponde al 2° della creazione, quello di separazione delle acque di sopra da quelle di sotto, in Giovanni 1,29-34 è quello del battesimo di Gesù.

Il 3° giorno che corrisponde al 3° della creazione, quello dei primi frutti ove "Dio disse: La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno" (Genesi 1,11-13) è quello in Giovanni 1,35-42 ove Gesù raccoglie i primi discepoli, 2 discepoli del Battista di cui uno è Andrea che chiama anche Pietro.

Il 4° giorno corrisponde al 4° della creazione quello che è ricordato come degli astri nel cielo è quello in Giovanni 1,42-51 dell'incontro di Gesù con Filippo e poi con Natanaele e al versetto 51 Gesù dichiara: "vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo."

Il 5° giorno e il 6° giorno sono evidentemente di viaggio, cominciato già nel 4°.

Al terzo giorno dal 5°, ossia nell' 8°, che profila l'inizio di un nuovo ciclo settimanale e quindi di creazione, Gesù con la madre e i discepoli va alla festa di nozze a Cana.
Del resto la cerimonia nuziale, secondo la legge talmudica, non può avere mai luogo il Sabato, nelle festività e in giorni di lutto.

Il 5° e il 6° giorno non sono ricordati, ma restano in sospeso, come nell'aria, ma non sono certo dimenticati da chi ha seguito quello scandire dei giorni.
Sono, infatti, quelli corrispondenti in Genesi 1 alla creazione degli animali e dell'uomo, la prima coppia, Adamo, e in Genesi 2 vi fu ad opera di Dio il matrimonio tra il maschio e la femmina della stessa prima coppia.
In Giovanni appena scandisce il tempo come di una nuova creazione con quell'8° giorno c'è l'episodio delle nozze di Cana a significare che i matrimoni terreni dopo il peccato d'origine, per la rottura del patto, non hanno la valenza voluta dal Signore, in quanto, mancano di "vino"; in ebraico "laiin" , ossia non c'è in loro "la forza che è l'energia ", sottinteso, divina, ossia che da Dio era stata pensata per quella unione.
Ecco che nell'episodio delle nozze di Cana Gesù dice alla madre, icona della futura Chiesa, "Donna", richiamando così il contesto di quel primo matrimonio e ricorda con "Non è ancora giunta la mia ora", ossia non era ancora il tempo del mio vero matrimonio.
Dopo l'episodio a Cana si entra nel tempo di Pasqua, infatti, si trova in quel Vangelo: "Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni. Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme." (Giovanni 2,12s)

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