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APPENDICE - DECRIPTAZIONE DI NEEMIA 3
Riporto il Testo C. E. I. 2008.

Neemia 3,1 - Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore. La consacrarono e vi misero i battenti; la consacrarono fino alla torre dei Cento e fino alla torre di Cananèl.

Neemia 3,2 - Accanto a lui costruirono gli uomini di Gerico e accanto a lui costruì Zaccur, figlio di Imrì.

Neemia 3,3 - I figli di Senaà costruirono la porta dei Pesci, la munirono di travi e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.

Neemia 3,4 - Accanto a loro lavorò al restauro Meremòt, figlio di Uria, figlio di Akkos; accanto a loro lavorò al restauro Mesullàm, figlio di Berechia, figlio di Mesezabèl; accanto a loro lavorò al restauro Sadoc, figlio di Baanà.

Neemia 3,5 - Accanto a loro lavorarono al restauro quelli di Tekòa, ma i loro notabili non piegarono il collo a lavorare all'opera del loro Signore.

Neemia 3,6 - Ioiadà, figlio di Pasèach, e Mesullàm, figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia, la munirono di travi e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.

Neemia 3,7 - Accanto a loro lavorarono al restauro Melatia di Gàbaon, Iadon di Meronòt e gli uomini di Gàbaon e di Mispa, alle dipendenze della sede del governatore dell'Oltrefiume.

Neemia 3,8 - Accanto a loro lavorò al restauro Uzzièl, figlio di Caraià, uno degli orefici, e accanto a lui lavorò al restauro Anania, uno dei profumieri. Essi ricostruirono Gerusalemme fino al muro largo.

Neemia 3,9 - Accanto a loro lavorò al restauro Refaià, figlio di Cur, capo della metà del distretto di Gerusalemme.

Neemia 3,10 - Accanto a loro lavorò al restauro, di fronte alla sua casa, Iedaià, figlio di Carumàf, e accanto a lui lavorò al restauro Cattus, figlio di Casabnia.

Neemia 3,11 - Malchia, figlio di Carim, e Cassub, figlio di Pacat-Moab, restaurarono la parte seguente e la torre dei Forni.

Neemia 3,12 - Accanto a loro lavorò al restauro, insieme con le figlie, Sallum, figlio di Allochès, capo della metà del distretto di Gerusalemme.

Neemia 3,13 - Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta della Valle; la costruirono, vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame.

Neemia 3,14 - Malchia, figlio di Recab, capo del distretto di Bet-Cherem, restaurò la porta del Letame; la costruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre.

Neemia 3,15 - Sallum, figlio di Col-Cozè, preposto del distretto di Mispa, restaurò la porta della Fonte; la ricostruì, la munì di tetto, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro della piscina di Sìloe, presso il giardino del re, fino alla scalinata per cui si scende dalla Città di Davide.

Neemia 3,16 - Dopo di lui Neemia, figlio di Azbuk, preposto della metà del distretto di Bet-Sur, lavorò al restauro fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e fino alla casa dei prodi.

Neemia 3,17 - Dopo di lui lavorarono al restauro i leviti, con Recum, figlio di Banì, e accanto a lui lavorò al restauro, per il suo distretto, Casabia, preposto della metà del distretto di Keila.

Neemia 3,18 - Dopo di lui lavorarono al restauro i loro fratelli, Binnùi, figlio di Chenadàd, preposto dell'altra metà del distretto di Keila.

Neemia 3,19 - Accanto a lui Ezer, figlio di Giosuè, preposto di Mispa, restaurò un'altra parte, di fronte alla salita dell'arsenale, sul Cantone.

Neemia 3,20 - Dopo di lui Baruc, figlio di Zabbài, restaurò con impegno un'altra parte, dal Cantone fino alla porta della casa di Eliasìb, sommo sacerdote.

Neemia 3,21 - Dopo di lui Meremòt, figlio di Uria, figlio di Akkos, restaurò un'altra parte, dalla porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb.

Neemia 3,22 - Dopo di lui lavorarono al restauro i sacerdoti che abitavano la periferia.

Neemia 3,23 - Dopo di loro Beniamino e Cassub lavorarono al restauro di fronte alla loro casa. Dopo di loro Azaria, figlio di Maasia, figlio di Anania, lavorò al restauro presso la sua casa.

Neemia 3,24 - Dopo di lui Binnùi, figlio di Chenadàd, restaurò un'altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino al Cantone e fino all'angolo.

Neemia 3,25 - Palal, figlio di Uzài, lavorò al restauro di fronte al Cantone e alla torre sporgente dalla parte superiore della reggia, che dà sul cortile della prigione. Dopo di lui Pedaià, figlio di Paros,

Neemia 3,26 - e gli oblati che abitavano sull'Ofel lavorarono al restauro fin davanti alla porta delle Acque, verso oriente, e alla torre sporgente.

Neemia 3,27 - Dopo di loro quelli di Tekòa restaurarono un'altra parte, di fronte alla grande torre sporgente e fino al muro dell'Ofel.

Neemia 3,28 - I sacerdoti lavorarono al restauro sopra la porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla propria casa.

Neemia 3,29 - Dopo di loro lavorò al restauro Sadoc, figlio di Immer, di fronte alla sua casa, e dopo di lui Semaià, figlio di Secania, custode della porta Orientale.

Neemia 3,30 - Dopo di lui Anania, figlio di Selemia, e Canun, sesto figlio di Salaf, restaurarono un'altra parte. Dopo di loro Mesullàm, figlio di Berechia, lavorò al restauro di fronte alla propria stanza.

Neemia 3,31 - Dopo di lui Malchia, uno degli orefici, lavorò al restauro fino alla casa degli oblati e dei mercanti, di fronte alla porta della Rassegna e fino al vano superiore dell'angolo.

Neemia 3,32 - Gli orefici e i mercanti lavorarono al restauro fra il vano superiore dell'angolo e la porta delle Pecore.

Neemia 3,33 - Sanballàt, quando sentì che noi riedificavamo le mura, si adirò, si indignò molto, si fece beffe dei Giudei

Neemia 3,34 - e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: Che vogliono fare questi miserabili Giudei? Dobbiamo lasciarli fare? Offriranno sacrifici? Finiranno in un sol giorno? Vogliono far rivivere da mucchi di polvere delle pietre già consumate dal fuoco?

Neemia 3,35 - Tobia l'Ammonita, che gli stava accanto, disse: Edifichino pure! Se una volpe vi salta sopra, farà crollare il loro muro di pietra!

Neemia 3,36 - Ascolta, o nostro Dio, come siamo disprezzati! Fa' ricadere sul loro capo l'insulto e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù!

Neemia 3,37 - Non coprire la loro colpa e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato, perché hanno offeso i costruttori.

Neemia 3,38 - Noi dunque ricostruimmo le mura, che furono ben consolidate fino a metà altezza, e al popolo stava a cuore il lavoro.

La scelta di riportare decriptato questo capitolo di Neemia è connessa al fatto che in questi si parla sia della Porta delle Pecore, versetti 1 e 32, vicina alla "piscina probatica" e della piscina di Siloe, versetto 15.
Prima di presentare la decriptazione tutta di seguito ho scelto proprio il versetto 3,15 per presentare un esempio giustificato di come porto avanti le decriptazioni.

Neemia 3,15 - Sallum, figlio di Col-Cozè, preposto del distretto di Mispa, restaurò la porta della Fonte; la ricostruì, la munì di tetto, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro della piscina di Sìloe, presso il giardino del re, fino alla scalinata per cui si scende dalla Città di Davide.






"E dall'Unigenito in croce alla luce si vide dal corpo uscire una fonte gli uscì dal petto (). Fu a versare un fuoco al serpente , lo recarono gli apostoli . Dal Figlio la sposa () dal petto () uscì per liberare () con la parola . Un cammino aprì per i viventi . Giù il soffio uscì di Lui . Fu dal Figlio l'energia portata e fu dal cuore la potenza al serpente con gli apostoli recata . E fu per agire la Madre a stare con l'amato (con l'apostolo che Gesù amava). Il Potente dalla Croce l'indicò che fosse da portarsi da madre per l'apostolo , dall'innalzato () gli fu portata . La portò a casa . Il corpo fu nella tomba . Fu un'asta portata all'Unigenito in croce . Alla tomba portarono il morto . Dentro al corpo retto del Crocifisso entrò la risurrezione del Potente , dalla tomba potente camminando , con energia ne uscì ; Re si portò per sempre . Uscì dai viventi in alto portato il Crocifisso dal mondo . Una pioggia () per aiutare portò il Crocifisso con la Madre nella città di David ."

Decriptazione
Neemia 3,1 - E fu a versato dalla Madre Dio. Fu il dono in una casa. Nel mondo entrò la rettitudine. Fuori gli angeli uscirono per il fatto meraviglioso del recarsi dell'Unigenito tra i viventi. E al mondo della rettitudine entrava l'energia che si era in un vivente portata a stare. Sulla casa gli angeli portavano dell'Unigenito l'indicazione con una luce. Si vedeva col corpo uscire giù, l'Unigenito inviato nel mondo, da madre uscito, versato per aiutare i simili. E si portava per spazzare dai viventi la forza dell'essere impuro, per liberarli. Crocifisso in croce sarà portato e si vedrà il sangue scorrere per liberare. Con l'acqua l'Unigenito la santità recherà al mondo. E per azione del sangue scorso si libererà la potente grazia inviata da Dio.

Neemia 3,2 - E l'Altissimo per aiutare portò il Figlio. Lo recò in un uomo; fu a stargli nel corpo chiuso. E recò dall'alto a stare dall'essere impuro dentro l'energia nel mondo di un essere innocente e in un corpo a casa l'invio dal primo ribelle.

Neemia 3,3 - (Questi, il "ribelle") si portò alle origini a finire la luce che vedevano le menti/teste. Nel mondo sbarrò il cammino. Fu tra i viventi dentro ad abitare; dentro l'energia fu a entrare, circuendo le belle entrò nelle matrici. Nell'entrare a versare nei corpi recò la perversità e spazzò nei viventi la forza dell'amore. La potenza fu a finire in tutti. Un giorno all'angelo (ribelle) un fanciullo fu portato e la purità fu nella vita a riportare.

Neemia 3,4 - Portò l'Altissimo l'essere simile nella prigione di questi; fu per abbattere dell'essere ribelle la morte in casa a inviargli con l'Unigenito. Portò nel corpo a stare nel mondo il Figlio uscito per il provato sdegno portato per l'agire del serpente, fu per aiutare i viventi, per fermare la vergogna del serpente. Ai viventi dal Figlio da dentro il corpo la rettitudine fu ad uscire, dentro l'inviò ai viventi in dono. Fu Questi dentro di Dio a recare in azione la potente esistenza dal sangue. Fuori dal petto fu a versarla. Giù per scacciarlo la portò. Versò il Figlio da dentro in azione l'energia dell'Unico.

Neemia 3,5 - Recò l'innalzato la forza col sangue ad uscirgli dal petto. Fu, abbattuto. Un'asta l'aprì, il Crocifisso a versare portò alla vista a stare la Madre. La recò per l'Unigenito per aiutare. Fu in un corpo a stare nel mondo per la Madre del Potente l'amore. Fu sollecita a recare un corpo - Chiesa tra i viventi dentro per servire il Crocifisso. Dal Signore era uscita la Madre.

Neemia 3,6 - E venne di simili un corpo - Chiesa nel mondo. Fu per rinnovarlo a uscire. Entrò nelle assemblee per questi la forza della speranza che fosse a riportarsi. È noto che il Figlio a Pasqua riportò in vita risorto il Potente. Dalla Madre che abitava con gli apostoli, dentro nell'adunanza fu a entrare. Entrò vivo! Entrato, si sedette, a saziarsi si portò e a recare fu in azione la Madre con la forza dell'amore potente. Il Crocifisso, ai confini fu a portarla ed a vivere tra gli angeli in alto fu a portarsi. E dentro (di Lui) al corpo - Chiesa fu la vita a portare.

Neemia 3,7 E dell'Altissimo il sangue uscito nelle assemblee di questo (Corpo - Chiesa) è versato (sotto forma del pane e vino). Per salvare (infatti) è entrato nel mondo. A chi cammina dentro in azione gli apostoli sono a portarlo. È dell'essere impuro per l'angelo (ribelle) entrato a vivere nei corpi l'energia a finire. È dagli uomini la forza della superbia, che i delitti porta nel mondo ai viventi. giù il soffio a uscire. La potenza della rettitudine a riempirli riinizia. Il soffio nelle assemblee del Crocifisso agisce dentro i corpi entrando con l'energia per rigenerare.

Neemia 3,8 - L'Altissimo l'aiuto reca al mondo. Nelle assemblee Questi è a versarlo. La forza è Dio di figli ad accendere nelle esistenze. Giù porta nel corpo - Chiesa il soffio a stare per la Madre e per azione del Potente è l'essere impuro a uscire. Nelle assemblee questi è abbattuto per la grazia inviata. Sono ad uscire figli rigenerati, versati a vivere dall'acqua i portati. Ed è la forza dentro riportata. E nel corpo - Chiesa portata del Risorto la potente vita. Una comunità per l'annunciarlo la Madre al mondo partorisce, dalle seno (dall'assemblea da dentro) Le esce.

Neemia 3,9 - Porta per l'Altissimo esseri simili nelle assemblee questi al diletto Verbo. Sono a uscire figli nelle assemblee; portati nel corpo - Chiesa illuminati lavati, sono col soffio (dello Spirito Santo) in cammino lanciati. Portano del Risorto la potente vita.

Neemia 3,10 - E dell'Altissimo il sangue entra nelle assemblee. Questo è versato. La forza per aiutare è a entrare nei figli. A chiudere nel corpo porta la Madre il soffio/la parola. E l'energia scorre per aiutarli dentro. Sono segnati e portano nell'agire la potenza per cui è l'essere impuro ad uscire. Questo (il sangue) versato si chiude nei cuori portando del Risorto dentro l'energia. Dall'assemblea del Risorto figli sono a uscire.

Neemia 3,11 - I viventi, per l'aiuto entrato, rinnovati sono dal Crocifisso; nelle assemblee Questi forza riversa ai viventi. In cammino (gli apostoli) sono nel mondo, dentro li guidano. Nel corpo - Chiesa i viventi portano nelle assemblee per tornare figli. Con la parola nelle assemblee tutti i viventi riportano al Padre. E vengono i viventi in cammino liberati dal drago e nel corpo/Chiesa stanno con la Madre.

Neemia 3,12 - E vede il serpente esistere uno sbarramento portato nel mondo. Dal petto fu versato dal Risorto che al serpente recò la Madre. Il Figlio nel mondo l'accompagna. Nelle assemblee del Risorto i liberati dalle strette si sollevano. È il soffio della potente rettitudine a stare nel corpo - Chiesa e il delitto dai viventi fuori porta. (La Madre) desidera figli recare (come) il Crocefisso fu a portare.

Neemia 3,13 - Venne il cattivo nel mondo in cammino. Fu dall'Unico nel mondo imprigionato, fu abbattuto in prigione. Il Figlio gli portò a stare un fuoco dentro. È a colpire l'angelo portato in prigione nel mondo la Madre fuori dal Figlio portò in campo. E la recò per stare tra i popoli; è l'amore potente del Crocifisso ai confini con forza a recare ai viventi. Gli apostoli l'Altissimo portano e dentro un corpo - Chiesa è in vita recato. Portano di Dio il Verbo Unigenito ai viventi del mondo. Dentro ad annunciarlo ai viventi uscirono. Una comunità del Risorto si vide. Ne escono illuminati per la parola portata del Crocifisso.

Neemia 3,14 - E viene al cattivo nel mondo da una donna il soffio portato per finirlo nel mondo. Stretto questo è a languire per la rettitudine che è entrata dal Figlio nella Chiesa - corpo. Lo spegne con la risurrezione - risurrezione che il corpo- Chiesa parla nel cammino. Da dentro fu del Crocifisso ad uscire la rettitudine dal corpo con la Madre di Lui; è figli con gli apostoli a portare. E sono in azione tra i viventi a stare le mammelle che la potenza del Crocifisso completa sono a recare. L'impedimento al serpente è portato. E dentro al corpo - Chiesa è la vita portata.

Neemia 3,15 - E dall'Unigenito in croce alla luce si vide dal corpo uscire una fonte; gli uscì dal petto. Fu a versare un fuoco al serpente, lo recarono gli apostoli. Dal Figlio la sposa dal petto uscì per liberare con la parola. Un cammino aprì per i viventi. Giù il soffio uscì di Lui. Fu dal Figlio l'energia portata e fu dal cuore la potenza al serpente con gli apostoli recata. E fu per agire la Madre a stare con l'amato (con l'apostolo che Gesù amava). Il Potente dalla Croce l'indicò che fosse da portarsi da madre per l'apostolo, dall'innalzato gli fu portata. La portò a casa. Il corpo fu nella tomba. Fu un'asta portata all'Unigenito in croce. Alla tomba portarono il morto. Dentro al corpo retto del Crocifisso entrò la risurrezione del Potente. Dalla tomba potente camminando, con l'energia ne uscì. Re si portò per sempre. Uscì dai viventi in alto portato il Crocifisso dal mondo. Una pioggia per aiutare portò il Crocifisso con la Madre nella città di David.

Neemia 3,16 - Di fratelli un corpo - Chiesa fu a portare nel mondo. Fu a formare nelle assemblee i viventi. Furono ad uscire figli per azione di Questa (la Madre). Dentro portava a versare l'illuminazione. Il corpo - Chiesa nelle assemblee si alzava in forza della parola. La potenza della rettitudine dentro era del Crocifisso a scendere portata nel corpo - Chiesa ad agire per aiuto degli apostoli che a chi camminava in mano versavano il cibo che l'essere impuro era a sbarrare. E nella comunità dentro i corpi la rettitudine entrava, entrando agiva, simili erano ad uscire. E nella comunità dentro era il Crocifisso ad entrare, scorreva nel cibo della Madre.

Neemia 3,17 - Dell'Unigenito il pane bianco porta a entrare nelle assemblee di Questo. È una Chiesa portata dalla Madre per il Misericordioso di figli; figli sono dell'Altissimo. Ad aiutarla si portano. Chi entra nelle assemblee di Questi è posto dall'esilio fuori liberato. Racchiuso giù è il soffio per camminare, versata per agire è la potenza. Entra del Potente il soffio che la potente rettitudine reca.

Neemia 3,18 - Nei fratelli dal corpo- Chiesa è portata (la notizia) che riuscirà Questi. C'è la speranza che il Fratello rientrerà vivo dentro a riportarsi, sarà da casa con gli angeli. Per grazia l'amato risorgerà i corpi, nelle tombe giù sarà il soffio per camminare a versare, in azione saranno potenti a riuscire.

Neemia 3,19 - E saranno dalle tombe questi a riversarsi. Dall'azione potente sarà l'essere impuro che agiva colpito nei corpi dal Figlio Gesù. Per la risurrezione dei corpi entrata nei viventi giù il soffio uscirà. Vestiti usciranno rinnovati. Saranno integri, nello splendore alla conoscenza del Potente. Tutti entreranno tra gli angeli. Il Risorto li verserà fuori dalla putredine. Giù lo rivedranno.

Neemia 3,20 - Dei fratelli i corpi saranno a riportarsi fuori dalle fosse. Usciranno fuori dalle tombe questi, si sarà versata la purità portando della rettitudine dentro l'energia. Questa dentro sarà stata nei viventi l'aiuto. A uscire rinnovati saranno per la pura energia. Usciranno dalla putredine; su si rivedranno. Per sempre liberati dentro saranno stati dal Crocifisso che Dio è. Per la risurrezione sarà da dentro uscito spento l'angelo. Fuori scorrerà l'essere impuro del serpente.

Neemia 3,21 - Per primo dalla fossa era stato portato fuori. Dalla tomba questi si era riversato vivo col corpo dalla morte. Il Figlio l'Unico aveva portato col corpo a ristare fuori. Il Figlio uscirà a risvegliare i viventi aiutandoli ad uscire risorti per l'energia che sarà tutti i viventi a liberare. Dentro sarà per il Crocifisso di Dio la forza in dono dentro a portare. Dell'Eterno la perfezione ad abitare sarà in tutti.

Neemia 3,22 - E dopo sarà a portarli ad entrare nel petto. Sarà i riversati a portare fuori retti per l'entrata energia. Saranno a vivere gli uomini che erano nel mondo come agnelli.

Neemia 3,23 - Nell'Unigenito chiusi nel corpo saranno portati dal mondo. Nell'assemblea questi saranno versati. Il Figlio alla destra li porterà nell'assemblea. I simili al Figlio nella sorte a casa saranno tutti i viventi fratelli. Con i corpi saranno portati ad uscirgli dal petto. Saranno versati nell'atrio, saranno ad uscire dal Figlio i viventi. Si vedranno i risorti essere entrati a casa tra gli angeli per l'azione dell'energia che inviata gli sarà stata nel mondo. Dall'Unico all'ombra dentro saranno dal Crocifisso recati.

Neemia 3,24 - Dell'Unico nell'assemblea col corpo saranno portati a entrare. Nell'assemblea questi saranno versati dal Figlio che vi porterà a stare i figli per grazia d'amore. Con le vesti della risurrezione angeli saranno tutti i viventi. Nel Tempio nell'atrio entreranno dell'Eterno. Entreranno i viventi. Alla fine si porterà alla vista. Si porterà l'Eterno, uscirà in persona.

Neemia 3,25 - Giudicato a casa l'angelo l'Unigenito avrà portato. Questi era stato ai viventi con l'energia il cammino a sbarrare nel mondo. Nella putredine giù l'avrà portato per il peccare. I viventi nella gloria usciranno; saranno portati su dall'Unigenito. Vivi dentro saranno tutti a entrare nel regno. Dal mondo in alto saranno portati dagli angeli, felici per il vigore giù nei corpi entrato dei viventi nei cuori. Nel corpo (il Crocifisso) entrò. Nel corpo fu a portarsi per riscattarli. Fu ad uscire da casa per inviare col soffio al cattivo il fuoco.

Neemia 3,26 - E fuori inviò completamente l'energia per stare in un vivente; al mondo fu a portarsi. Fu ad accendere dentro l'esistenza nella Madre, dentro l'azione del soffio potente eterno inviò. In cammino per sbarrare il cattivo uscì dalla Madre per stare in vita; per il serpente nei viventi colpire in un corpo a chiudersi si portò. Al mondo per i viventi liberare fu a portarsi giù l'Unigenito.

Neemia 3,27 - L'Unigenito in una grotta fu portato al mondo a chiudersi. Questi era atteso - sperato per i segni che versati alla vista erano stati ai viventi. Per i viventi d'aiuto uscì una luce d'angeli che fu a indicarlo col vivo splendore. Per l'aiuto uscito Magi trasse fuori in cammino. Alla porta di un potente (Erode) entrarono. Furono a portarsi su. Desiderava vedere l'aiuto annunciato per gli uomini del mondo. Sentì la parola il potente...

Neemia 3,28 - ...(ma) operava male il cattivo. Uscirono in giro per portarsi nel buco dov'era la Madre. Entrarono nel (luogo) nascosto ove Questi era stato versato nel mondo. Con un retto (Giuseppe) nel mondo, con un angelo stava la Madre; un uomo dal Potente inviato in cammino per aiutarla. Alla casa che era stata indicata si portarono.

Neemia 3,29 - Dell'Unigenito alla grotta furono a portarsi. Entrati al petto era riversato di fianco e piegata sul figlio primogenito la Madre. Il corpo lo splendore dalla porta della casa era un segno a portare così che l'Unigenito a chiudersi nel corpo si era recato. Al mondo chiusosi questo si era. Versato alla luce, da un seno era uscito. Il Figlio a dimorare era uscito da un custode (San Giuseppe). Una luce videro dal corpo fuori viva spuntare.

Neemia 3,30 - L'Unigenito in una grotta fu a portarsi nel mondo. Da un petto fu versato; la grazia degli angeli fu ad uscire. Il Figlio la pace è al mondo a recare; con la grazia reca l'energia dentro per salvare. Il Verbo uscì alla luce in dono ai viventi per aiutare entrando a rinnovare l'esistenza dei fratelli. Nel corpo fu a portarsi al mondo. Nella prigione Questi fu a versarsi per salvare dal serpente i viventi; dentro rinvierà la benedizione. Sarà a uscire l'angelo dal cammino giudicato, bruciato dalla rettitudine che alla fine lo porterà.

Neemia 3,31 - Nei fratelli nel corpo sarà a entrare a chiudersi questa (la rettitudine). Sarà ad appassir lo la rettitudine che sarà entrata che dal Figlio uscirà giù dal corpo. Il soffio era dell'Eterno dentro a stare nel Crocifisso, uscì l'energia dalla croce, fu tra i lamenti la Madre a recare, gli uscì dal corpo la sposa dalla destra in cammino per aiutare. Il cattivo uscirà dai viventi punito, porterà la comunità in alto. Era dal Crocifisso entrata del Verbo l'energia nel mondo.

Neemia 3,32 - Ma dentro c'era l'energia dell'Altissimo nel Crocifisso che uscirà in persona potente. Il Risorto si vedrà col corpo uscire su a incontrarli, nell'assemblea. Questi era ad aspettare che guariti fossero i viventi, riportati rigenerati alla fine saranno i viventi. (Dopo una parentesi sulla vita del Cristo il discorso si riallaccia al 3,24.)

Neemia 3,33 - E saranno entrati per stare tra i retti, tra i beati, tra i risorti, da vivi a vederlo circondato dagli angeli a casa per incantesimo. La rettitudine fu dall'Unigenito inviata per la grazia recare. Dentro avrà a ricondurre l'energia che c'era nei viventi all'origine che tutti fuori dalle tombe li avrà riportati in vita. Fuori portati saranno stati dalle tombe con i corpi per la potenza riportata. E saranno stati dalla rettitudine che avrà agito a riempirli rigenerandoli dentro. La perversità che c'era del serpente che agendo rendeva uno schifo nel mondo l'esistenza avrà fuori portata. Aiutati saranno i viventi.

Neemia 3,34 - E saranno dall'Unico a vivere col corpo potenti nelle persone. Saranno dall'Unigenito vivi portati e nell'assemblea saranno del Potente dai custodi portati, dagli angeli che li portarono alle origini per l'inganno fuori (dal Paradiso terrestre). Ad entrare saranno nella magnificenza dalla porta, saranno i viventi ad entrare. Da miserabili furono i viventi per il loro agire posti fuori, furono all'abbandono portati dal serpente che entrò nelle matrici, il mondo fu questi dentro una prigione a portare. Dal mondo saranno tutti riportati a casa un giorno dell'esistenza. Fu a portarsi, venne dal Padre inviato a stare in un vivente in seno nel corpo per morire. Riuscirà, dalla polvere si riportò fuori vivo. Riuscito la risurrezione dei corpi porterà. Il soffio recherà a tutti.

Neemia 3,35 - E nel cuore li porterà dentro a stare, vi entreranno del mondo i popoli; l'Unigenito su li accompagnerà. Porterà a stare dall'Unico viva la caterva di beati, usciranno vivi a casa portati dagli angeli a stare i viventi. L'Unigenito i viventi aiuterà nel mondo. Risorti li porterà, a rialzarsi. Porterà il soffio che nei corpi scenderà nelle tombe e nei morti riinizierà dentro l'energia. Saranno a riuscire vivi.

Neemia 3,36 - I risorti nel seno di Dio entreranno per stare ad abitare. La rettitudine che sarà entrata sarà la forza che frutti avrà recati. Colpirà la perversità, brucerà dentro la vergogna, la purità di Dio nei corpi riinizierà risorgendoli dalla morte. L'energia nei viventi nei cuori di questi entrata, da dentro della terra risorgerà chi dentro v'era entrato.

Neemia 3,37 - E da Dio tutti al trono in alto si vedranno portati tra gli angeli i viventi. E chiusi nel cuore gli verranno a vivere. I viventi del Potente alla presenza saranno. Così da Dio integri a chiudersi entreranno. Per la rettitudine che sarà entrata, retti si vedranno stare nella pienezza. E al Potente al cospetto - davanti entreranno. Dentro porterà con gli angeli a stare i viventi.

Neemia 3,38 - E tra gli angeli i figli entreranno. Verranno nell'assemblea condotti a vivere. Dal mondo i portati il Crocifisso riverserà risorti dal corpo. La sposa nell'assemblea porterà. A vivere entreranno per sempre nell'assemblea; su saranno ad entrare portati a stare dal mondo. Saranno nel cuore del Potente i popoli per la potente azione della risurrezione portata dal Crocifisso.

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