BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2018  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRicerche di verità - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

RICERCHE DI VERITÀ...

 
DALLA DESTRA DEL TEMPIO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

GERUSALEMME - OROGRAFIA »

PISCINA DI BETZAETA
Nel Vangelo di Giovanni all'inizio del capitolo 5 è narrato il primo miracolo compiuto da Gesù a Gerusalemme.
Questo miracolo riguardò la guarigione di un paralitico che avvenne nell'ambiente della "piscina", una grande cisterna a cielo aperto per la conservazione dell'acqua, nel quartiere di Betzatà, a settentrione del Tempio, quartiere affacciantesi a oriente sulla valle del Cedron.
Tra i tanti miracoli compiuti dal Signore, per cui come dice l'evangelista Giovanni si potrebbero scrivere libri su libri, ovviamente scelse di raccontare quelli che avevano anche un aspetto che fosse importante per dimostrare che gli atti compiuti dal Cristo avevano anche l'aspetto di rendere compiute le profezie su di Lui, infatti si trova in Giovanni 20,30s: "Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome."

Questo racconto descrive in questo modo i fatti avvenuti: "...ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la Porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: Vuoi guarire? Gli rispose il malato: Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre, infatti, sto per andarvi, un altro scende prima di me. Gesù gli disse: Alzati, prendi la tua barella e cammina. E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare." (Giovanni 5,1-9)

In questa narrazione è fatta menzione:

  • della porta delle pecore, ricordata in Neemia 2,13-15, in ebraico "sha'r hats'on" , detta "probatica", dal greco "pecore", porta che trovava a nord-est di Gerusalemme.
  • della piscina detta "Betzatà" , in ebraico, "bait chesad'a" vale a dire "casa della misericordia", ma siccome "Bait" era definito il Tempio e la piscina si trovava appena fuori a nord di questi era come una porta ideale per purificarsi e trovare misericordia, come una succursale per chi non poteva entrare nel Tempio come accadeva ai ciechi, ai paralitici o comunque ai menomati che ne erano esclusi.
  • di cinque portici, infatti, la piscina, aveva portici tutto intorno sui quattro lati e il quinto, intermedio, la divideva in due parti; questo sito è ricordato in vari antichi documenti: da Eusebio di Cesarea, in "Onomasticon" 295 d.C.; dal Pellegrino anonimo di Bordeaux, Itinerario 589,7-11 del 333 d.C.; da Cirillo di Gerusalemme, Omelia sul paralitico della piscina, 1-2, 348 d.C.; Pellegrino anonimo di Piacenza, Itinerario 27,1 - 570 d.C..
  • del tempo di malattia del paralitico - 38 anni - come fosse da considerare notizia importante ed essenziale per dare pieno significato al racconto, evidentemente citata perche quel dato da considerare veritiero aveva di certo qualche significato.
La "Porta delle Pecore" o Porta Probatica era detta in tal modo perché da un vicino mercato ovino vi passavano gli animali destinati a essere sacrificati nel Tempio ove ogni giorno, oltre le offerte o "qorban" spontanei, per prassi ne erano sacrificati almeno sei.
Nella vasca di valle gli agnelli erano lavati e dissetati e in quella di monte, di acqua pulita, s'immergevano malati fiduciosi dei suoi poteri provenendo questa anche dal Tempio.
Poi le acque sporche del lavaggio degli animali erano riversate in un "canale superiore" che s'immetteva nel letto del torrente Cedron.
(Vedi: "Il mare della vita")




Plastico - Le due piscine di "Betzatà" I° secolo
a quota diversa e le mura del piazzale del Tempio

Il re Salomone, infatti, per l'approvvigionamento idrico del Tempio aveva fatto scavare grandi cisterne nella roccia della spianata in cui tramite condotti affluiva acqua piovana e con tali acque era alimentata tra l'altro la vasca per le abluzioni dei sacerdoti detto il "Grande mare" di bronzo.
Queste vasche furono certamente integrate nel complesso idrico che fece costruire ad hoc Erode il grande per il secondo Tempio.
Del resto i sacerdoti prima di compiere qualsiasi rito dovevano purificarsi, immergendosi in una "miqvah": "nessuno può entrare nel cortile del Tempio e servire in esso - anche se è già puro - fino a quando non si è nuovamente purificato per immersione." (Yoma 3, 3).

In definitiva l'acqua della piscina proveniva sia dall'impluvio naturale dei territori circostanti formato a seguito dello sbarramento dei muri di contenimento della spianata del Tempio a quota 735 mentre le curve di livello scendevano sino a 728, sia dalle acque provenienti dalla zona nord dei grandi spiazzi del Tempio ove le acque piovane erano raccolte in cisterne scavate nella roccia e emettevano gli esuberi verso l'originario impluvio esterno poi trasformato in quelle piscine.
Un sistema di scolo liberava l'area sacra del Tempio dall'acqua impura che era servita per diluire il sangue delle vittime sacrificate e impedirne la putrefazione nel sacro recinto e dopo decantazione fatta in serbatoi erano canalizzate verso la valle del Cedron dove si utilizzavano per innaffiare e fertilizzare giardini.
L'immissione nella piscina di monte dell'acqua del Tempio e l'emissione a valle provocava momentanei movimenti superficiali avvertiti dagli astanti.

Nell'Antico Testamento si parla di una "piscina superiore" per tre volte:
  • 2Re 18,17 - "Il re d'Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il tartan, il grande eunuco e il gran coppiere con una schiera numerosa. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; salirono, arrivarono e si fermarono presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio."
  • Isaia 7,3 - "Il Signore disse a Isaia: Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio."
  • Isaia 36,2 - "Il re d'Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il gran coppiere con una schiera numerosa. Egli si fermò presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio."
Tali scritti sono concordi, si deduce che questa piscina era stata costruita prima dell'VIII secolo a.C. ed era detta la "piscina superiore sulla via del campo del lavandaio", in ebraico "habrekah haoe'lionah 'ashoer bimesillat shedeh kobes"



"Piscina", in ebraico "break" , ha le stesse lettere di "berakah", ossia di "benedizione", inoltre, quel termine "superiore" "oe'lionah" , spezzando il termine si può leggere "di Dio la colomba ", perciò c'è insita l'idea di una benedizione da parte di Dio che mandava la sua colomba.

Un'antica tradizione sostenuta dai Vangeli Apocrifi colloca, la casa di Gioacchino e Anna, i genitori di Maria di Nazaret madre di Gesù, vicino alle piscine per le abluzioni rituali dei pellegrini che salivano al Tempio.
Quella piscina nel II secolo fu fatta trasformare dall'imperatore Adriano in bagni pubblici con vicino un tempio pagano ad Esculapio il dio della medicina.
Poi nel V secolo i bizantini, vi costruirono una basilica dedicata a Maria che fu distrutta dai persiani nel 614.

I crociati che occuparono Gerusalemme dal 1099 al 1187 sui quei resti costruirono una piccola chiesa, poi nel 1140 costruirono un nuovo e più grande edificio sacro, la chiesa di Sant'Anna, che fu trasformata nel 1192 da Saladino in una "madrasha" o scuola coranica (l'iscrizione che ricorda l'avvenimento si trova ancora sopra la porta) fino al 1865 quando un sultano turco la donò al governo francese, e dal 1878 è gestita dall'Ordine dei Padri Bianchi.
Le relative documentazioni archeologiche sono:
  • l'intonaco impermeabile della piscina del I secolo;
  • un pezzo di pavimento della chiesa bizantina costruito prima del 427 prima che fosse vietato da Teodosio di raffigurare croci sui pavimenti;
  • contrafforti che si dipartono sul fondo della primitiva piscina della prima chiesa crociata.
La cripta della chiesa segna il luogo della nascita di Maria e nel cortile si trova il sito della Piscina Probatica.

Andiamo ora a cercare di dirimere il mistero sollevato da quella citazione di 38 per gli anni di malattia del paralitico miracolato alla piscina.
La prima volta che nell'Antico Testamento si trova un "trentotto" è in Deuteronomio 2,14 ove si trova scritto: "La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il Signore aveva loro giurato."

Il Signore si era indignato col popolo che al ritorno degli esploratori aveva desistito dall'entrare nella terra promessa per cui fu punito e dovette girovagare per 38 anni il tempo che cambiasse completamente quella generazione prima che iniziasse l'anno del perdono e il Signore consentisse l'entrata dei loro figli nella terra promessa sotto la guida di Giosuè.

Quel 38 quindi potrebbe voler annunciare proprio l'anno di grazia che apriva il Messia di cui parla Isaia 61,3: "Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri... a proclamare... a promulgare l'anno di grazia del Signore... per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto."

Quello, del resto, fu il brano che Gesù lesse all'inizio della sua missione nella sinagoga di Nazaret secondo Luca 4,17ss.
Gesù il Messia veniva a Sion a promulgare l'anno di grazia del Signore dell'apertura del Regno dei cieli con olio di letizia e a sanare gli afflitti di Sion di cui il paralitico impedito a camminare è il primo miracolato.

Ora, il salmo 45 ai versetti 7 e 8 afferma: "Il tuo trono, o Dio, dura per sempre; scettro di rettitudine è il tuo scettro regale. Ami la giustizia e la malvagità detesti: Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni" ciò in quanto il Messia che verrà dalla discendenza di Davide rispetto "ai suoi compagni" sarà consacrato direttamente da Dio con "olio di letizia".

"Olio" in ebraico è "soemoen" ed ha il potere di rende splendente e luccicante chi viene unto.
Le sue lettere alludono a "del Nome energia ", ma dicono anche: "accende la vita angelica ", "accende nei viventi l'energia ".

Le stesse lettere, inoltre, definiscono il numero "otto" e all'ordinale "ottavo" e portano il pensiero a un nuovo ciclo, l'ottavo giorno, quello atteso che apre la domenica eterna dopo la risurrezione del "terzo" giorno e in tal modo si allude ancora al 38.

La parola "letizia" poi è "sason" ove la lettera di "fuoco, sorgere e risorgere" è ripetuta due volte. Quel "con olio di letizia, a preferenza dei tuoi", il "soemoen sason mechboerika" per decriptazione offre i seguenti spunti relativi:
  • al Messia, "con l'olio della risurrezione simile () a un angelo rivivrà dalla tomba ; dentro al corpo risarà per la rettitudine ."
  • alla sua opera, "riaccenderà nei viventi l'energia con la risurrezione ; simili () ad angelo rivivranno dalle tombe ; dentro ai corpi sarà la rettitudine ."
Il Messia, quindi, sarà un davidico e si riconoscerà perché, tra gli altri che pur furono re, sarà un re speciale, unto direttamente da Dio con l'olio della risurrezione con il quale Lui solo tra gli altri sarà unto e questo dono sarà passato a tutti i viventi.

Quel il 38 poi alludeva a qualcosa che gli ebrei di quel tempo valutavano in base alla "gimatria", il sistema ebraico di numerologia che si applica a parole ebraiche per cui parole e/o frasi con valore numerico identico sono correlate, vale a dire hanno una relazione tra loro, infatti pare proprio riferirsi alla "rugiada" = ( = 30) + ( = 8) = 38, ossia "La rugiada luminosa che viene dal Messia" che, appunto, allude alla risurrezione che reca in dono per gli uomini.

È poi da considerare che per l'ebraismo rabbinico, Adamo è stato creato il primo giorno del mese di "Tishri" dell'anno 2, che corrisponde al 6 ottobre del 3760 a.C., quindi Adamo il primo uomo da cui nacquero tutti gli uomini ossia l'umanità dopo il suo peccato aveva circa aveva circa 38 secoli di cecità e da 38 anni ai tempi di Gesù.
Quel paralitico, in definitiva, è figura e fa presente l'umanità tutta intera che da Adamo in poi è incapace di camminare con Dio, avendolo rifiutato è divenuta come paralitica!
I manoscritti più antichi del racconto di Giovanni su quella piscina riportano le seguenti parole in grassetto che sembrano essere state aggiunte in un tempo successivo per spiegare la ragione per cui l'acqua della vasca era mossa e che rispecchiano un aspetto superstizioso:
  • Giovanni 5,2 - "Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c'è una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici."
  • Giovanni 5,3 - "Sotto questi giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua."
  • Giovanni 5,4 - "Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina e agitava l'acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l'acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto."
Certo comunque era il fatto che l'acqua in alcuni momenti si muoveva per le acque dalla piscina superiore che comunicava col Tempio che immettendosi provocavano una corrente superficiale come se mossa dalle ali di un angelo.

Quella pagina del Vangelo della piscina di Betzatà, a tutti gli effetti, è una catechesi battesimale.
Gesù entra sotto i portici di quella piscina e risana un paralitico, poi in Giovanni 10,7 afferma "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore." e dopo al 10,14, "Io sono il buon pastore".
È attraverso di Lui e con Lui che conduce come agnelli i suoi fedeli per arrivare al Tempio di Dio, ossia nel Suo corpo che è la Chiesa, per poi introdurli nel Regno dei Cieli e li lava con l'acqua del battesimo e assieme a Lui, l'Agnello di Dio, divengono eucarestia ben accetta da Dio Padre.

Recita il Salmo 23,1-4: "Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce".
E vero, quegli gli agnelli dovranno passare comunque per la valle oscura della morte, ma con Lui la croce diviene luminosa.
Ed ecco che la risposta del fedele è: "Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me."

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2018 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  RICERCHE DI VERITÀ...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e sh́n

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy