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RICERCHE DI VERITÀ...

 
L’UOMO NUOVO:
SOGNO E REALTÀ D’UN ALCHIMISTA CRISTIANO

di Alessandro Conti Puorger
 

(Vedi anche: "Se l’Uomo viene dal cielo là torna")

Innanzitutto spiego perché mi definisco un alchimista cristiano.
La mia educazione e la mia fede sono radicate nel cristianesimo; m'interesso di decriptazione della Bibbia ebraica e porto avanti un metodo per scrutare tali scritti facendo parlare le lettere ebraiche come disegni.
Nel "Dizionario di usi e leggende ebraiche" di Alan Unterman (Editori Laterza) sotto la voce "alchimia" tra l'altro leggo:
"...si credeva che le tecniche di combinazione delle lettere (gematria, alfabeto ebraico...) che consentiva ai mistici di controllare il potere creatore divino, corrispondessero alla combinazione degli elementi chimici che erano a centro degli esperimenti alchemici."
Non ardisco a tanto ovviamente, né cerco di produrre oro dal piombo, ma sono un alchimista cristiano perché uso lettere ebraiche per far parlare un testo nascosto dall'Antico Testamento che è profetico della vita del Cristo in Gesù di Nazaret.

Ciò premesso entro nel vivo del discorso.

UNIVERSI E ALTRE DIMENSIONI
Chi è in grado di escludere che vi siano altri universi?
La Bibbia, che inizia con la lettera ebraica = B = 2 e non con la lettera = A = 1, anche attorno a questa idea ai sapienti ebrei ha dato tanto da pensare.
La dottrina della creazione dal nulla è accolta dall’ebraismo come interpretazione naturale del racconto dei Capitoli 1, 2 e 3 del Genesi, anche se esistono midrash per i quali il mondo sarebbe stato creato dai resti di mondi precedenti ed in tal senso alcuni leggono i primi due versetti di Gen. 1.
La kabbala, nel medioevo, invece seguì la via dell’emanazione di mondi a vari livelli fino ad arrivare alla essenza divina.
Se si va però un po’ a fondo si ricava che anche questa è un’idea biblica, sia dell’Antico sia del Nuovo Testamento.
Di ciò si rinviene traccia là ove si parla dei cieli dei cieli:

- Deut. 10,14; 1Re 8,27; Neh. 9,6; Sal. 68,33;
- Sal. 148,4 "Lodatelo cieli dei cieli";
- Is. 64,1 "Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi";
- Is. 65,17 "Ecco io creo dei nuovi cieli" e Is. 66,22.

Anche nel Nuovo Testamento vi sono accenni di più cieli:

- Ef. 4,10 "Colui che discese è lo stesso che anche ascese al disopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose."
- 2 Cor. 12,2 "Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa, - se con il corpo o fuori dal corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo."

La Lettera agli Ebrei del Nuovo Testamento, peraltro, propone: "Per fede noi sappiamo che i mondi - tonV aiwnaV - furono formati dalla parola di Dio" (Ebr. 11,3a).
Anche in quest’altro versetto si potrebbe tradurre i mondi: "(Dio) in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il/i mondo/i" (Ebr. 1,2 - anche qui c’è tonV aiwnaV).
Nel creato può perciò esservi di tutto e nessuno può porre limiti a Dio.
Anche se non ci conosciamo, sicuramente abbiamo in comune almeno l’origine ; quella vera, che certamente c’è, qualunque essa sia.
Ci accomuna poi un altro fatto: viviamo in questo stesso pianeta, il terzo per distanza della stella detta sole, d’una galassia della Via Lattea.
Forse però, per essere precisi, sarebbe da aggiungere l'informazione di quale universo stiamo parlando, cioè dell'universo a quattro dimensioni spazio-temporale.
Abbiamo perso o forse non abbiamo ancora potere e/o memoria in altre dimensioni?
Non sappiamo ancora o non ci ricordiamo come tornarci o andarci?
Abbiamo avuto come un ictus o non siamo ancora cresciuti?
Stiamo crescendo o stiamo semplicemente morendo?
In definitiva tendiamo a zero o all’infinito?
È possibile perciò anche pensare che ciascuno di noi è un individuo che ha coscienza solo della propria proiezione "nella tridimensionale bidirezionale X, Y, Z spaziale e unidirezionale (+) temporale T", ma è una creatura più complessa che si va formando e che la nostra memoria, per ora è solo in quest’ambito, mentre la percezione e quindi la memoria intera, di chi si va integralmente formando, non è ancora matura per esprimersi.
In queste dimensioni abbiamo un potere, ma relativo, come pedine sulla scacchiera che possono solo andare avanti, ma un passo alla volta, diritti senza inciampi o storti alla bisogna, però senza fare salti e senza poter tornare indietro, camminando un po’ sul bianco e un po’ sul nero, e chi ha orecchi per intendere intenda!
Questa è la nostra scuola di crescita o palestra; tutto per un Re.
Alla fine della partita le pedine potranno forse capire l’intera strategia, se si trasformeranno in Regine arrivando alla casella finale.
Com’è accaduto ciò?
Beh, anche l’infinito lassù, l’immutabile per antonomasia è - se non fosse ritenuto assurdo - così mutabile che non sembra che muti, in quanto proprio se non creasse sarebbe mutabile.
È un infinito in perenne pulsione, un cuore ultracosmico.
La Vita che ama se stessa crea esseri che possano partecipare del Suo Essere e si genera in tutte le possibili sfaccettature, direzioni, dimensioni e modalità pur rimanendo immutabile nell’essenza.
L’origine , da dentro di sé - perciò padre in ebraico, ed in questo senso è proprio Padre di tutti - lancia, di continuo, progetti che umanamente parlando, dal chiuso porta della sua mente ad uscire come un vento ; lo "spirito" in ebraico e questo spirito percorre i creati delle varie dimensioni con un suo raggio d’energia creatrice.
Invia il Nome - vale a dire il Cielo dei cieli - il disegno/segno , il nishmat , soffia cioè l’anima d’un essere vivente che contiene appunto l’impronta di chi l'ha inviato , del Nome che l’ha emesso, un sigillo di vita , che ha completo il potere d’ordinare tutte le dimensioni che vuole nell’ambito del complesso dei "regni" ed universi che ha già creato.
Tutti siamo fatti con lo stesso sigillo, ma ciascuno è un esemplare unico e irrepetibile, libero ciascuno d’accettare d’interpretare a pieno il ruolo che ci spetta oppure no.
Nella Mishnah in Sanedrin IV è detto: "…per dire della grandezza del Santo, sia Egli benedetto, giacché l’uomo conia molte monete con un calco solo e tutte così s’assomigliano a vicenda, ma il Re dei re, il Santo, sia Egli benedetto, Lui ha coniato ogni uomo con il calco del primo uomo, e nessuno di loro assomiglia al suo collega . Per questa ragione ciascuno può dire: Apposta per me è stato creato il mondo."
Adamo è il primo uomo o piuttosto è il primo esemplare venuto, ma il conio è predisposto sul Nome che implica un modello perfetto e fa collocare la volontà dell’incarnazione a prima dei tempi?
Evidentemente il nishmat è come se avesse un codice interno con potere creativo - dentro dei corpi origine - del progetto che vuole attuare nei vari stadi d’evoluzione, e questo raggio inizia a fermarsi al livello del mondo di quell’universo con le dimensioni che nel progetto stesso è stabilito, e là in quell’ambito, che potrebbe anche non essere il nostro, attecchisce e si sviluppa.
Certo noi non possiamo che parlare e capirci con termini di qui, perciò la mente direzionale di cui parlo, per non definirlo semplicemente Dio, si può schematizzare il "luogo della corona" come dicono i kabbalisti il il vaso con i disegni nella mente/testa , da dove si portano come da un’assemblea gli inviati = angeli di comando, che sono anche i tutori del progetto; questi sono ad uscire per portarsi nei mondi cioè Iahwèh. (Sto utilizzando i significati delle varie lettere ebraiche di "Parlano le lettere" inserito in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche").
Che vi possano essere spazi a più di tre dimensioni non è un problema per i matematici; i fisici poi si sono provati ad immaginare mondi con il tempo che si percorre anche in senso inverso e parlano d’antimateria e
È infatti dagli anni '30 che si parla di "materia oscura", ma recente è la notizia della scoperta del radiotelescopio dell'Università di Manchester, confermata dal telescopio di La Palma nelle Canarie, d'una galassia oscura, la VIRGO H 121, localizzata nell'ammasso della Vergine, a 50 milioni di anni luce da noi, 100 milioni di volte più grande del Sole e nonostante ciò invisibile e solo captabile dal radiotelescopio.
La fantascienza ha tutto ciò sondato in molte direzioni speculando su ipotetici stargate per altri universi, possibili per noi, visto che i buchi neri non sono praticabili.
Tutto ciò per rimanere nel misurabile fisicamente, ma vi sono altre dimensioni invisibili che non sono quantizzabili in questo mondo.
Ad esempio le sette dimensioni spirituali che hanno a base di misura la carità, ed entrando nell’ambito dell’antimateria, le corrispondenti sette dimensioni negative i cui riflessi si sentono anche in questo mondo, ma sono solo punte d’un sommerso che - ed è meglio così - non conosciamo.
Tra l’altro il versetto all’inizio del paragrafo della Lettera agli Ebrei (11,3) prosegue in tal modo: "sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede" e quindi ammette che vi siano dimensioni di passaggio ignote ai nostri sensi.
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