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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
DALLO SHE'OL, INFERI O ADE, AL REGNO DEI RISORTI
di Alessandro Conti Puorger
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DECRIPTAZIONE DEL CAPITOLO 1,28 DI SAMUELE »
UN RACCONTO CHIARIFICATORE »
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LA PREGHIERA DI EZECHIA
Nel libro del profeta Isaia si trova una pagina interessante che riguarda il re Ezechia (741-687 a.C.) che regnò per 29 anni in Gerusalemme, "Egli confidò nel Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né fra i suoi successori né fra i suoi predecessori" (2 Re 18,5)
Ezechia, bisnonno di Giosia è citato nella genealogia di Gesù (Mt. 1,9s)
Fu tenace propulsore dell'ortodossia, combatte i culti idolatri, riuscì, prima con la diplomazia e poi s'oppose tenacemente agli Assiri.
Gerusalemme non cadde in mano Assira per un disastro, attribuito a mano divina (forse una peste - 2 Re 19) che s'abbatte sull'esercito Assiro.
Gli assedianti di Gerusalemme furono costretti ad andarsene.
Forse la stessa peste colpì Ezechia, ma si salvò dagli inferi, come dice lui stesso nel Capitolo 38 del profeta Isaia, in cui c'è una particolare preghiera di ringraziamento al Signore che riporto col racconto: "In quei giorni Ezechia s'ammalò gravemente. Il profeta Isaia figlio di Amoz, si recò da lui e gli parlò. Dice il Signore: Disponi riguardi alle cose della tua casa, perché morirai e non guarirai. Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore. Egli disse: Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi. Ezechia pianse molto. Allora la parola del Signore fu rivolta ad Isaia. Và e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo padre: Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re di Assiria; proteggerò questa città. Da parte del Signore questo ti sia come segno che egli manterrà la promessa che ti ho fatto. Ecco, io faccio tornare di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull'orologio di Acaz. E il sole retrocesse di 10 gradi sulla scala che aveva disceso.
Cantico di Ezechia re di Giuda, quando cadde malato è guarì dalla malattia.
Io dicevo: A metà della mia vita me ne vado alle porte degli inferi; sono privato del resto dei miei anni. Dicevo: Non vedrò più il Signore sulla terra dei viventi, non vedrò più nessuno tra gli abitanti di questo mondo.
La mia tenda è stata divelta e gettata lontana da me, come una tenda di pastori. Come un tessitore hai arrotolato la mia vita, mi recidi dall'ordito. In un giorno e una notte mi conduci alla fine. Io ho gridato fino al mattino. Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa. Come una rondine io pigolo, gemo come una colomba. Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto. Signore, io sono oppresso, proteggimi. Che dirò? Sto in pena poiché è lui che mi ha fatto questo. Il sonno si è allontanato da me per l'amarezza dell'anima mia. Signore, in te spera il mio cuore, si ravvivi il mio spirito. Guariscimi e rendimi la mia vita. Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute! Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato diestro le spalle tutti i miei peccati. Poiché non gli inferi ti lodano, né la morte ti canta gli inni;quanti scendono nella fossa non sperano nella tua fedeltà. Il vivente, il vivente ti rende grazie come io oggi faccio. Il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà. Il Signore si è degnato di aiutarmi; per questo canteremo sulle cetre tutti i giorni della nostra vita, canteremo nel tempio del Signore.
Isaia disse: Si prenda un impiastro di fichi e si applichi sulla ferità, così guarirà. Ezechia disse: Qual'è il segno per cui io entrerò nel tempio?"
Questo racconto merita attenzione perché lega il non morire col perdono dei peccati, perciò se la morte è entrata nel mondo a causa del demonio una volta distrutta la causa vi sarà la risurrezione perquelli che ha tenuti in schiavitù."
Tutto ciò porta al tema della lettera di S.Paolo agli Ebrei. "Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenzq medisante la mortcolui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita." (Eb. 2,14s)
La decriptazione del capitolo porta proprio a tale tema.
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