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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
L'AMICO LAZZARO E IL RIPOSO DI BETANIA
di Alessandro Conti Puorger
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ISAIA 66,2
"Si porta l'Unigenito alla fine con la sposa da Dio dal mondo.
Sono alla porta, sono in vista della luce.
Dal deserto sono usciti, si sono portati dalla prigione del serpente fuori.
Con gli apostoli dall'Unico i viventi il Signore li porta.
Da Dio questi escono, del Padre sono al cuore, a Dio i miseri ha recato.
Angeli retti escono, lo Spirito portano chiuso nei corpi con la conoscenza. Partoriti i figli sono stati."
A Betania Gesù, proprio in vista di questo grande evento finale, trova la forza per andare a Gerusalemme e subire la Croce.
Farà questo per tutti i suoi amici, tutti gli uomini della terra, buoni e cattivi.
Lazzaro dopo la morte e risurrezione di Gesù secondo la tradizione fu vescovo Cipro; d'altronde certamente conosceva Barnaba nato e aveva parenti a Cipro e aveva predicato in quella isola cugino di Marco e che vendette un terreno, che aveva a Gerusalemme probabilmente vicino a quello dei genitori di Marco quindi in zona Monte degli Ulivi.
Poi, a Cipro Lazzaro, secondo quella tradizione, mori martirizzato.
Nel 900 l'imperatore Leone VI, il Filosofo, fece trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli, così Lazzaro essendo morto due volte, ebbe due tombe, una vuota a Betania e una a Costantinopoli.
S. Girolamo informa che la casa di Betania e la tomba vuota di Lazzaro furono meta di pellegrinaggi fin dai primi tempi del cristianesimo.
Più tardi, i pellegrini del medioevo hanno riferito che accanto a quella tomba vuota di Lazzaro era sorto ad opera di Carlo Magno un monastero.
Quella tomba vuota di Lazzaro, che ho visitato, è concreta testimonianza dell'amore di Cristo, e dell'attuarsi della promessa che non lascia nella morte i suoi amici.
Gesù è l'amico che fa risorgere.
Che cosa è l'uomo se non un guscio di esistenza che crede di avere in sé un bagliore dell'Essere assoluto e un desiderio, il desiderio di esistere, di essere amato e compreso.
Trovare nella propria vita un amico che ti ama come se stesso è veramente trovare un tesoro, se poi questo è lo stesso tuo creatore non manca nulla alla felicità, è garanzia di vita eterna con Lui qualunque cosa possa accadere.
Come Diogene con un lanternino andava in cerca di un uomo vero, così con il lumicino del nostro amore imperfetto e limitato siamo tutti in cerca di un amico del genere.
Certo è che Dio amore non è insensibile.
Come non accorrerà al nostro segnale.
Quel lumicino che noi portiamo sarà per Lui un faro, un segnale di via libera e Lui verrà in nostra ricerca.
Con nella mente questo ultimo pensiero, come avevo anticipato nel paragrafo iniziale di questo articolo, sono andato a cercare in quel capitolo di 1Samuele 18 e lì si trova appunto un faro David, l'Amato.
Lì tutti lo amano solo Saul lo rifiuta.
Guarda caso che Saul ha le lettere di inferno, lo Sheol.
Seguendo quel segnale si trova una pagina importante sul Messia.
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