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I TRE FRATELLI
L'Esodo del popolo d'Israele dall'Egitto fu segnato dalla guida dei tre figli di Amram e Jokebed - Mosè, Aronne e Miriam - e non del solo Mosè, come invece spesso si è propensi a ritenere.
A riprova cito il profeta Michea che considera tutti e tre i fratelli predisposti da Dio per conseguire un unico piano di salvezza: "Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi. Forse perché ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, ti ho riscattato dalla condizione servile e ho mandato davanti a te Mosè, Aronne e Maria?" (Michea 6,3s)
Di tutti e tre, infatti, Dio suscitò la fedele collaborazione al fine di pervenire al risultato che smosse il popolo caduto in schiavitù.
Si pensi solo che per i più anziani tra gli ebrei residenti nella terra di Goshen, per i molti anni vissuti in esilio dall'Egitto da Mosè, questi era soltanto un lontano ricordo, che fu risvegliato da Aronne e da Miriam.
I due fratelli di Mosè, ben noti agli Israeliti, furono accettati da testimoni veraci quando attestarono che quel vecchio, venuto da lontano, era proprio il loro fratello e conferirono credibilità e autorità alla sua storia.
Ognuno dei tre ebbe un ruolo particolare:
- Mosè, rappresentò Dio in mezzo alla nazione, ma non fu il leader prescelto del popolo, ma accolto perché proposto da loro, cioè da Miriam e Aronne.
- Miriam e Aronne sono i rappresentanti di Israele che agiscono quali liberatori dall'interno che avevano preparato il popolo ad accettare la profezia di Mosè, onde perciò furono profeti loro stessi.
Anche loro, Miriam e Aronne, evidentemente ebbero qualche rivelazione da IHWH indipendente da quella di Mosè onde credettero alla missione del fratello. Al proposito è da ricordare il colloquio al roveto ardente tra Dio e Mosè, quando accadde che: "...la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlare bene. Anzi, sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo." (Esodo 4,14)
Tale episodio fa comprendere che a sua volta Aronne aveva avuto una rivelazione onde s'era già messo in cammino per incontrare Mosè nel deserto.
Miriam era il capo profeta delle donne di Israele come e Aronne lo era degli uomini; entrambi i fratelli di Mosè avevano potere ed erano ascoltati in Israele.
Maria aveva potere carismatico, infatti, quando intonò il famoso canto del mare si associarono tutte le donne.
La tradizione ebraica in base alle Sacre Scritture sostiene che Dio diede grazie e doni particolari a ciascuno dei tre fratelli finalizzati a raggiungere la Terra Promessa e associa:
- il pozzo di acqua zampillante con Miriam, di cui al successivo paragrafo;
- le nuvole di gloria della Shekhinah con Aronne, infatti, quando questi morì, come segnala Numeri 20,22-29, la presenza di Dio, lasciò provvisoriamente il popolo d'Israele che fu come senza più guida divina, onde iniziò a vagare disorientato.
- Subito, al capitolo successivo, il 21, il libro dei Numeri informa che i nemici ebbero il sopravvento, infatti: "Il re cananeo di Arad
(
"un nemico
impedisce - sbarra - blocca
"),
che abitava il Negheb, appena seppe che Israele veniva per la via di Atarim, attaccò battaglia contro Israele e fece alcuni prigionieri." (Numeri 21,1), ma in seguito ascoltò la voce d'Israele, cioè Mosè, e la Shekhinah tornò sul popolo ebraico;
- la manna con Mosè (Esodo 16) dopo Elim nel deserto di Sin.
Quando la guida di Mosè però verrà a mancare, scompariranno anche la manna, le nubi celesti della Shekhinah e il pozzo.
C'è stretto legame tra i capi della tribù di Giuda e la famiglia di Amram, padre dei tre fratelli, che era discendente di Levi.
La moglie di Aronne era figlia del capo della tribù di Giuda di quel tempo, infatti, "Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar" (Esodo 6,23) e Amminadab era discendente di Giuda come si legge nel libro di Rut che poi vedremo e come risulta da 2Cronache 2,3-10, secondo la linea: Giuda, Perez, Cherzon, Ram, Amminadab, da cui poi Necson, Salmà, Booz marito di Rut che è nella genealogia di Gesù (Matteo 1,5).
Miriam è stata sposata?
Ha mai avuto un figlio dal proprio seno?
La Bibbia non lo dice espressamente, ma per la tradizione ebraica anche Miriam sarebbe convolata a nozze e avrebbe sposato uno della tribù di Giuda, onde si dice che è da annoverare tra gli antenati di David.
Per quella tradizione, l'abile Bezaleel, ispirato da Dio con spirito d'ingegno e d'intelligenza per la costruzione del "Mishkan" o Tabernacolo (Esodo 37,1), della tribù di Giuda, sarebbe stato uno dei discendenti di Miriam, e precisamente un bisnipote.
Dice il testo di Esodo 35,30: "Mosè disse agli Israeliti: Vedete, il Signore ha chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda" e quel Cur, colui che stette al fianco di Mosè durante la battaglia contro Amalek, sarebbe stato un figlio di Miriam.
Ora Caleb era il padre di Cur dalla sua seconda moglie Efrat secondo il testo di 1Cronache 2,19 "Morta Azubà, Caleb prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. Cur generò Urì; Urì generò Besalèl".
Rabbi Shlomo Yitzhaqi, il cui acronimo è Rashi, rabbino francese dell'XI secolo, autorevole commentatore della Torah e del Talmud, sostiene senza alcun dubbio che "Cur era figlio di Miriam" (Rashi)
Lo stesso sostengono le fonti rabbiniche, So?ah 11b e Sanhedrin 69b ove Caleb che avrebbe sposato la profetessa Miriam era detto figlio di Iefunne
(esempio in Numeri 13,6), ma quel Iefunne sarebbe un soprannome "colui che si allontanò" (da
)
dalla volontà degli altri esploratori che sconsigliarono di entrare nella Terra Promessa. Sostengono altresì che Caleb in 1Cronache 4,5 è detto "Ascùr", perché il suo volto divenne scuro per il digiuno, come pure "padre di Tekoa" perché
fissò il cuore in Dio.
Se ne dovrebbe concludere che Efrat, in ebraico "'Oefrat"
,
ossia "fecondità", e Miriam sarebbero la stessa persona, perché?
Che ne pensano i rabbini?
Si rifanno al racconto di quando il Faraone disse alle levatrici di uccidere tutti i neonati maschi ebrei: "Il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua: Quando assistete le donne ebree durante il parto, osservate quando il neonato è ancora tra le due sponde del sedile per il parto: se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, potrà vivere. Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono vivere i bambini." (Esodo 1,15-17)
Queste levatrici ebree che lasciavano in vita i bambini ebrei permisero che permanesse la "fecondità" "'oefrat" di quel popolo vessato!
Sifra e Pua, secondo Rashi in Talmud Sotà 11, invero, erano rispettivamente Yokebed, la madre, e Miriam, la sorella di Mosè.
Poiché Miriam, fu uno scudo contro l'aborto, salvava i bambini, convinse il padre a continuare a far figli, prova ne è che nel tentativo di salvarlo seguì le sorti della cesta del fratellino da lei posta nel Nilo, si sostiene che le fu dato il soprannome di Efrat, la feconda, parola che ricorda il "pru u'revu" ossia il "Siate fecondi e moltiplicatevi" di Genesi 1,28.
Secondo il Talmud, Sotà 11b, Dio premiò quelle levatrici con la regalità, in quanto, re Davide, fu un discendente di Efrat, l'altro nome di Miriam, come dice il versetto: "Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato Iesse." (1Samuele 17,12)
Efrata è l'altro nome di Betlemme, infatti, poco dopo aver partorito Beniamino: "Rachele morì e fu sepolta in via di Efrata, che è Betlemme." (Genesi 35,19)
Cur, per quanto sopra, il supposto figlio di Miriam, nonno di Bezaleel, era un importante capo (Esodo 24,14) della tribù di Giuda (Esodo 31,2).
I suoi diretti antenati erano Giuda, Perez, Chezron e Caleb (Bereshit 46,12) e questi appare nominato nella battaglia contro Amalek.
Si trova, infatti, che "Il popolo d'Israele avrebbe vinto la battaglia contro Amalek per merito di Aharon, di Mosè e della loro sorella Miriam, rappresentata dal figlio". (Gur Arye')
Dice, infatti, quella pagina del libro dell'Esodo: "Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole." (Esodo 17,10-12)
Quel Cur secondo Sanhedrin 7° fu ucciso poi mentre tentava di impedire l'adorazione del vitello d'oro.
In base a tali pensieri, ecco che risulta che ciascuno dei tre fratelli furono premiati:
- Mosè porta la corona della profezia,
- Aronne ha corona del sacerdozio,
- Miriam reca quella della regalità.