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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
SAMUELE GIUDICE, SACERDOTE E PROFETA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

I LIBRI DETTI DI "SAMUELE"
Col presente articolo intendo investigare ancora sugli scritti detti di Samuele, in ebraico ed in particolare in alcuni capitoli del 1 libro che riguardano tale personaggio.
Il 1° e 2° libro di Samuele della Bibbia hanno preso, infatti, il nome dall'omonimo giudice, sacerdote e profeta, vissuto in Palestina nell'XI secolo a.C. in sintonia con il Talmud che pensò d'attribuire quei due libri a Samuele anche se il personaggio con quel nome opera solo nel primo libro e lì muore, e non può perciò aver narrato le vicende successive.
Il mio intento non è la divulgazione o l'esposizione di nozioni, bensì quello consono al tema della ricerca di questo mio sito, vale a dire scrutare tra quelle pagine, entrandovi dentro anche con letture di secondo livello, per trovare profezie messianiche ulteriori rispetto a quanto già ho presentato in altri articoli prodotti e già nel sito stesso.
Il che è in linea con le idee, i criteri e le regole gia esposte con:
Quel personaggio, Samuele, è presentato, appunto, con le sue vicende nel 1° libro detto di Samuele inserito tra libri storici della Bibbia cristiana e nella Tenak o Bibbia canonica ebraica assieme ai libri di Giosuè, dei Giudici, di 2Samuele e di 1Re e 2Re tra i "nebi'aim", i Profeti e precisamente tra i "rashonim".
Quel libro, assieme al 2° Samuele e ai due libri dei Re in pratica costituiscono un'opera unica che la Vulgata di San Girolamo definisce "i 4 libri dei Re".
Il complesso dei due libri di Samuele e dei Re ha una redazione definitiva Deuteronomista, vale a dire post esilio o giù di lì, attorno al VI secolo a.C. e riferisce la storia "ispirata" di 5-6 secoli di Israele, dalla fine dell'epoca dei Giudici alla fine della monarchia con l'invasione babilonese di Nabucodonosor.
Tale storia è interpretata, perché, pur riportando, in genere, fatti storici, li integra con racconti e midrash e legge gli avvenimenti in chiave religiosa con lo specifico intento d'evidenziare la stretta correlazione tra le vicende d'Israele e il disegno divino.
Fu l'ultimo dei giudici d'Israele, infatti:

"Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita. Ogni anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e Mizpa, esercitando l'ufficio di giudice d'Israele in tutte queste località. Poi ritornava a Rama, perché là era la sua casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì anche un altare al Signore." (1Samuele 7,15-17)
Di lui tesse le lodi il libro del Siracide: "Quanto ai giudici, ciascuno con il suo nome, coloro il cui cuore non commise infedeltà né si allontanarono dal Signore, sia il loro ricordo in benedizione! Le loro ossa rifioriscano dalle tombe e il loro nome si perpetui sui figli, poiché essi sono già glorificati. Samuele, amato dal suo Signore, di cui fu profeta, istituì la monarchia e consacrò i principi del suo popolo. Secondo la legge del Signore governò la comunità e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe. Per la sua fedeltà si dimostrò profeta, con le parole fu riconosciuto veggente verace." (Siracide 46,11-15)

Al riguardo è opportuno rammentare che Il profetismo fu fenomeno tipico di tutto il medio oriente.
I Sumeri in particolare avevano introdotto l'arte mantica o divinatoria che investigava sui voleri della divinità in special modo attraverso l'osservazione delle viscere di animali appositamente sacrificati e questa rapidamente si divulgò nelle vicine culture.
L'Israele biblico però prese altre vie.
Il pensiero è che il profeta entri in comunicazione con il soprannaturale onde questi può conoscere ciò che normalmente non si può conoscere e può interpretare la volontà di IHWH.
Più che cercare di sapere cosa accadrà l'intento è d'intravedere quale sia il comportamento da tenere in certe occasioni importanti.
In Israele, come ci riferisce l'Antico Testamento, il profetismo si presentò in due forme la profezia estatica e la profezia intuitiva.
La "profezia estatica" era preceduto da riti propiziatori, danze e canti sacri per invitare divinità a manifestarsi e accadeva che alcuni entravano in estasi, forse semplicemente in trance e per "l'essere fuori di sé" venivano ritenuti invasi da uno spirito estraneo che li rendeva "credibili" come profeti.
I gesti e le parole di questi erano poi interpretati da altri "profeti" in grado di chiarire il significato della profezia (1Samuele 10,5 e 19,11 ss).
La "profezia intuitiva" si manifestava invece in una sola persona.
Il profeta era dunque l'inviato di Dio e la sua missione poteva essere temporanea o durare tutta la vita.
L'elezione di Dio li portava a comportarsi come se fossero in trance, oppure a dire verità scomode o ad avere visioni che poi interpretavano.
Il linguaggio di tali immagini profetiche aveva molti punti di contatto con il linguaggio dei sogni (visione - elezione profetica di Isaia capitolo 6).
Il profeta era indicato con più nomi:
  • nabi'a, cioè messaggero, interprete, persona che Dio ha chiamato ad adempiere un compito particolare (Ezechiele 7,10; 2 Re 4,9);
  • uomo di Dio il significato affine a quello nabi'a (1Samuele 9,7);
  • servo di Ihwh, chi mette completamente la vita a servizio di Dio (Giosuè 14,6; 1Re 17,18; 2Re 4,16; 9,7; 17,13);
  • veggente, che ha delle visioni (1Samuele 9,9; Amos 7,12);
  • profeta è il termine usato dalla versione greca dei LXX.
Il mio intento, come accennavo, è cercare ulteriori profezie sul Cristo, il Messia, forte dell'avviso del kerigma di Pietro al capitolo 3 degli Atti degli Apostoli che presenta Samuele come profeta messianico, anche se pare poco evidente a letture di primo livello.
Quel kerigma, infatti, chiama in causa proprio Samuele come primo dei profeti che annunciò i giorni di Cristo: "Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto. Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti...Tutti i profeti, a cominciare da Samuele e da quanti parlarono in seguito, annunziarono questi giorni... Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità". (Atti 3,18-26)
Ritengo, perciò, che in quegli scritti relativi a Samuele si trovino profezie riferibili ai Vangeli ed alle vicende di Cristo più totalizzanti e non solo quelle indirette recepibile dal Cantico di Anna in 1Samuele 2 o perché ha unto re Davide in 1Samuele 16, da cui gli ebrei attendono il Messia.

Ora, il primo libro di Samuele, in 31 capitoli, tratteggia il passaggio dal governo indipendente delle singole tribù alla nascita della monarchia con:
  • Nascita di Samuele (1-2);
  • Vocazione di Samuele (3);
  • Il giudice Samuele (3-7);
  • Saul è eletto re di (8-10);
  • Regno di Saul (11-15);
  • Samuele unge re Davide (16);
  • Imprese giovanili di Davide (17-18);
  • Peregrinazioni di Davide (19-27);
  • Samuele muore e viene fatto evocare da Saul (28);
  • Fine di Saul (29-31).
In estrema sintesi i fatti salienti di Samuele sono la sua nascita "miracolosa", la sua chiamata da parte di Dio e il servizio al Signore al santuario di Silo presso il sacerdote e giudice Eli che ha però dei figli empi.
Questi sono puniti e muoiono sconfitti dai filistei che prendono anche l'Arca dell'Alleanza, quindi Samuele diviene giudice e guida gli Israeliti che vincono a Mizpa.
Israele chiede di avere un re come gli altri popoli, perché anche i figli di Samuele non erano come il padre.
Samuele prima tentennò, poi cedette e nominò re Saul, della tribù di Beniamino la più piccola tribù, così che non potevano nascere invidie tribali.
Saul fu riconosciuto re dal popolo dopo che sconfisse gli Ammoniti a Iabes, ma iniziò a fare di testa propria, offrì un olocausto autoproclamandosi di fatto sacerdote, poi non passò per le armi Agag, re degli Amaleciti.
Samuele allora si recò a Betlemme e consacrò re Davide, il più giovane dei figli di Iesse, un pastorello della tribù di Giuda.
Così termina il racconto su Samuele e si passa alle vicende di Saul e Davide.
Uno "spirito maligno" tormenta Saul, forse con emicranie ed epilessie onde Davide è chiamato alla reggia perché suoni la cetra e lo plachi.
Dopo l'episodio del combattimento in cui David uccise il gigante Golia, Davide cresce e Saul diminuisce.
David diviene grande amico di Gionata figlio di Saul e sposa Micol, figlia dello stesso Saul, ma questi non sopporta d'essere di fatto soppiantato e tenta di assassinare Davide che fugge.
Davide si mette al servizio dei re Filistei e in vicende alterne per due volte (1Samuele 24,1-23 e 26,9) risparmierà la vita di Saul.
S'avvicina la fine per Saul, i Filistei ammassano un forte e numeroso esercito, Saul ha paura, sente che non ha più il sostegno del Signore, Samuele glielo aveva predetto e, contro ogni regola, contravvenendo alle proprie stesse leggi, Saul fa evocare lo spirito del defunto Samuele dalla negromante di Endor (1Samuele 28,3-20) che gli predice la morte sua e dei suoi figli.
Sul monte Gelboe Gionata muore in battaglia e Saul si uccide (1Samuele 31,1-7).

Che le pagine di 1Samuele si possano aprire con una seconda lettura è stato già comprovato, perché di vari eventi di questa storia con le mie solite finalità mi sono già interessato in più occasioni con i seguenti articoli:
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