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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
ODIO E AMORE
di Alessandro Conti Puorger
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ODI ET AMO »
CUORE INQUINATO »
L'AMORE NELLA BIBBIA »
L'ODIO NELLA BIBBIA »
COME NACQUE L'ODIO »
DIO ODIA O NO?
Gesù è Re, lo testimoniò a Pilato: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù. Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce." (Giovanni 18,36s)
Che Dio è re, peraltro, è pensiero diffusissimo nella Bibbia, come si evince dalle numerosi espressioni del tipo: "mio Re e mio Dio" o "il Signore è Re in eterno" o "Chi è questo Re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria."
Ho provato a verificare quante volte Dio v'è definito re o come tale è ricordato. Segnalo i seguenti casi nei vari libri, ma non credo che l'elenco sia esaustivo:
- dell'Antico Testamento: Salmi 5,2; 10,16; 24,7-10; 29,10; 44,4; 47,2; 47,6s; 74,12; 95,13; 98,6; 145,1; Isaia 6,5; 33,22; 41,21; 43,13; 44,6; Geremia 8,19; 10,7-10; 46,18; Sofonia 3,15; Zaccaria14,9; 14,16; Malachia 1,14;
- del Nuovo Testamento: Matteo 27,1; Marco 15,32; Luca 19,38; Giovanni 1,49; 12,13; 18,37; Romani 9,18; 1Corinzi 29:11; 1Timoteo 1,17; 6,15; Apocalisse 15,3; 17,4; 19,16.
San Paolo, ebreo, fariseo, discepolo della scuola del grande rabbino Gamaliele, profondo conoscitore delle Sacre Scritture e delle tradizioni ebraiche nella lettera agli Efesini 6,10-18 presenta Dio come un guerriero:
"...rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio."
Come Re dei cieli venuto in terra porta avanti un combattimento spirituale che manifesta la "preferenza" per il bene "contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti".
Per tornare, quindi, all'ebraico, Dio ha una "sin'ah"
una "avversione" che in termini terreni con le lettere ebraiche è interpretabile come un "odio" verso il male, ma è da ricordare che secondo la tradizione ebraica le lettere ebraiche se usate da Dio hanno anche il potere di creare.
Gli antichi ebrei, certamente, per generazioni hanno meditato sul proprio alfabeto affascinati dal potere di quelle 22 lettere che combinate assieme sono in grado di produrre concetti che quando alle origini furono espressi per la prima volta da Dio con una specifica volontà portarono a creare tutto ciò che esiste, come viene segnalato al capitolo 1 del libro della Genesi quando "Dio disse: Sia la luce! E la luce fu." (Genesi 1,3)
La tradizione ebraica ritiene che proprio quelle 22 lettere che esprimono la lingua sacra della loro liturgia fossero:
- scritte su trono dell'Altissimo, e al riguardo si veda "Alfabeto ebraico, trono di zaffiro del Messia";
- quelle che Dio stesso scrisse col suo dito sulle Tavole al Sinai e che erano in grado di traslitterare le esatte frasi della lingua che Dio parlava con Adamo;
- pur se variate come forma nel corso dei secoli, in loro mantenute le tracce dei significati grafici che le lettera originarie intendevano trasmettere;
- se pronunciate da Dio l'embrione di quello che intendeva creare.
Ecco come si presenta l'attuale alfabeto con i caratteri liturgici detti del rabbino quadrato o "ketàb merubà":
Ora, le 4 lettere che ho evidenziato in rosso, al centro di quell'alfabeto sono:
Se lette da destra verso sinistra denunciano la propria appartenenza in quanto dicono di sé che tutte quelle 22 lettere sono proprio del "mio
RE
"
in quanto
"malek"
(
=
)
in ebraico significa proprio "RE".
Quelle lettere formano la struttura intima dello scritto nel rotolo della "Torah" ove circola il Suo Santo Spirito e da cui escono tutte le possibili idee sulla Sua rivelazione e la Sua alleanza.
Del resto quelle lettere hanno il grande potere di accendere le menti e far nascere "midrash", genere letterario e di ricerca biblica, diffuso nell'ebraismo e nato proprio per ispirazione da quei sacri testi e per scrutarli e farli parlare in modo del tutto particolare.
A questo punto provo a indirizzare col pensiero come soggetto verso Dio e a leggere quelle lettere di
e di "sin'ah"
,
provando a farle parlare con il loro significato grafico onde si hanno concetti di cui alcuni già espressi.
Il Suo "odio"
o la Sua "avversione" "sin'ah"
,
allora, sono:
- "un fuoco
che invierà
l'Unico
"
- questo fuoco "risorgerà
con la propria energia
un primo - l'Unigenito
";
- intende "rinnovare
()
l'origine
"
che fu inquinata nell'uomo.
- brucerà
l'angelo (ribelle)
che all'origine
da Lui uscì
."
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