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SAN GIUSEPPE...

 
GIUSEPPE - UN PRAGMATICO UOMO DEI SOGNI

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GLI EBREI E AKHENATON
L'eccezionale durata del regno del faraone durante la vita di Mosè, tanto che solo alla sua morte, dopo 40 anni d'esilio, il profeta scelto da Dio poté rientrare in Egitto, fa convergere l'epoca dell'uscita dei figli d'Israele con quella del successore di Ramsete II, il faraone Merneptah, attorno al 1224 a.C. o giù di li +/- 10 anni.
Da questo elemento andando in dietro per le 3 generazioni di cui parla il libro dell'Esodo - Mosè, Iokebed, Levi - l'epoca in si dovrebbe collocare Giuseppe, coetaneo di Levi, se si pensano generazioni di durata "umana", ossia di 70-80 anni, non ampliate fino ai famosi discussi 110 anni, sarebbe quella di Toutmosi IV (1397-1387 a.C.) e del successori Amenofi III precedente al regno del faraone "eretico" Amenofi IV o Amenhotep IV, detto Achenaton (1374-1347 a.C.).
Al riguardo sappiamo che la caduta di quella XVIII dinastia, come abbiamo considerato, fu mossa dai sacerdoti di Amon di Tebe che con un colpo di stato favorirono l'ascesa al potere di Horemheb.
Tale Horemheb, che affiancò come generale l'anziano Ay, consigliere della vecchia dinastia, rimasto a regnare dopo la morte di Toutankamon, alla morte del vecchio Ay gli subentrò.
Horemheb fu, quindi, il "nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe" di cui dice Esodo 1,8, ossia il primo faraone dell'oppressione.
Sotto di lui allora ci fu il decreto contro i neonati ebrei e nacque Mosè.
Ci fu poi l'insediamento su tutto l'Egitto della XIX dinastia quella dei Ramseti che proseguirono a tener sottomessi gli ebrei con i lavori forzati.
Stando così ne consegue che fino ad Ay in qualche modo s'era sentito l'influsso di Giuseppe.
Ay, del resto, era un esperto della vita di corte essendo stato in posti di rilievo sotto Amenophi III, Amenophi IV - Akhenaton e Tutankhamon.
Già consigliere di Amenophis III, divenuto faraone Amenophis IV - Akhenaton, lo seguì ad Akhetaton ossia nella nuova capitale ad Amarna e molti anni dopo, ricoperta la carica di Gran Visir, convinse Tutankhamon a tornare a Tebe e a ripristinare gli antichi culti onde cercare di superare le pericolose divergenze con i sacerdoti di Amon.
Tutankhamon morì misteriosamente... e Ay, sposò la regina e fu faraone, ma per l'età il suo regno fu breve e dopo la sua morte subì la "damnatio memoriae", come del resto accade ad Akhenaton, ossia, provarono a scalpellare il suo nome da ogni dove e ci fu una repressione nei riguardi dei suoi seguaci, il che prova che cercò di barcamenarsi per salvare capra e cavoli con occhio anche ai propri interessi, ma comunque non fu ritenuto credibile dai nemici della dinastia.
Horemheb, invece, di umili origini, intraprese la carriera militare durante il regno di Akhenaton, ma rimase a Tebe, quindi sotto l'influsso della classe sacerdotale di Amon, e sotto il regno di Tutankhamon il generale condusse delle spedizioni militari in Siria e in Libano contro gli Hittiti.
È probabile che Ay e Horemheb avessero stipulato un accordo.
Dopo Akhenaton ci fu una repressione nei riguardi dei suoi seguaci.
Vari studiosi cristiani, ebrei e mussulmani collegano Akhenaton e il suo credo in un Dio Unico alla venuta di Giuseppe in Egitto con tutti i suoi fratelli.
(Vedi: "Storia e mito degli ebrei in Egitto")

Nella tomba di Horemheb a Saqqara vi sono scene che secondo Stephen Mehler (Dalla luce alle tenebre) descriverebbero anche l'oppressione di seguaci di Aton tra cui, ritiene, fossero annoverati anche gli ebrei prima dell'Esodo.
Aton è il dio unico proposto da Akehenaton ed è rappresentato dal disco solare che con i suoi raggi, da luce, calore ed energia benefica, come mani che carezzano ovunque toccano manifestando amore per la vita.
Il suo geroglifico ITN, infatti, ha come "determinativo" il disco solare, ma ha anche un giunco fiorito, ossia la I l'esistenza della forza di vita che si legge anche come la vocale "a", la lettera T, una pagnotta, e una lettera N di energia.



ITN = Aton

Dietro a quel disco solare c'è di più, c'è l'idea che Aton è il motore primo di tutto il creato, la causa di tutta l'energia che in definitiva nutre l'uomo.
Ne segue che svaniscono tutti gli dei zoomorfi dell'Egitto con gran rincrescimento di tutti i loro sacerdoti.
Aton è l'origine di tutte le energie, la forza vitale che sta dietro al sole.
In ebraico la lettera "'Alef" equivale a "origine", la "Taw" ultima di quell'alfabeto indica anche la "fine, il tutto" e la "Nun" = è senz'altro "energia" ed ecco che sarebbe "'Aton" o "l'origine di tutto che porta l'energia ".
In ebraico il primo modo di indicarlo = "'etan" indica "stabilità, duraturo e persistente", mentre il seconda "'aton" sta per "asina, somara", come in Genesi 12,16 e Numeri 22,22, termine usato nei libri della Torah 15 volte e complessivamente 31 volte nella Tenak o Bibbia ebraica.
Nelle profezie sul Messia si trova il pensiero che questi comanda il cosmo e quindi per traslato d'immagini, cavalca un'asina:
  • Genesi 49,10-11 - "Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli. Egli lega alla vite il suo asinello e a scelta vite il figlio della sua asina, lava nel vino la veste e nel sangue dell'uva il manto."
  • Zaccaria 9,9 - "Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina."
Tutti i Vangeli poi propongono l'entrata messianica di Gesù in Gerusalemme che cavalca un asinello: "Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo? rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito". (Marco 11,1-3; Matteo 21,1-11; Luca 19,28-38; Giovanni 12,12-16)

Il Messia tornerà alla fine dei tempi, infatti: "Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi" (Marco 8,38)

Quel "verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi" spezza la parola "'Aton" infatti: "Verrà () portandosi con gli angeli ", e gli angeli sono inviati dal Creatore come l'energia che emette il sole.
Alcuni, per la somiglianza fonetica delle lettere dentali "d" e "t" avvicinano 'Aton ad 'Adon = Signore, quindi al termine "'Adonai" che gli ebrei usano per non pronunciare il Tetragramma Sacro di IHWH.
A questo punto è da ricordare che la divinità suprema degli antichi popoli della Siria, quindi di Canan, era il dio "'El", in ebraico letteralmente "il più alto".
È stato trovata a Saqqara la tomba di un visir di Akhenaton il cui nome fu tradotto Ib-Ra-El, "Il cuore di Ra, El" e alcuni lo ritengono un collegamento tra il clero di Akhenaton e i Leviti.

Ma entriamo più nel dettaglio della famiglia e delle origini di Akhenaton.
Suo nonno da parte materna fu un certo Yuya.
Yuya fu un funzionario della XVIII dinastia sotto Thutmose IV e Amenfi III, cancelliere delle province settentrionali, quindi anche del territorio di Gosen, dotato d'intelligenza e sapienza, marito della nobile Tuia e padre di Ty e di Ay e nonno di Akhenaton.


Geroglifico col nome Yuia

(i 2 fiori sono "ii" e/o "y", l'uccellino è "u", il falco "a" poi c'è il determinativo )
Ty, sua figlia, pur non nobile, fu regina e sposa reale di Amenofi III, madre di Akhenaton e sorella di Ay suo visir che poi divenne anche un successore.
Nel 1904 James Edward Quibell scoprì la tomba di Yuya e Tuia, nella Valle dei Re, con un tesoro favoloso.



Geroglifico col nome TY

A questo punto non posso non ricordare Ahmed Osman, giornalista egiziano nato al Cairo nel 1934 che s'interessa di archeologia e di tutte le scoperte più recenti in quel campo in un suo libro (Stranger In The Valley Of The Kings - 1987), ha avvicinato la figura di Yuya, visir sotto Thutmose IV e Amenfi III, a quella di Giuseppe della Bibbia con i seguenti argomenti.
Giuseppe e Yuya erano stranieri in Egitto.
Yuya è l'unico noto dall'epoca dei Re hyksos che ha avuto il titolo "it ntr n nb tawi" "il sacro padre del Signore delle Due Terre".
Pur non di sangue reale fu sepolto nella Valle dei Re, la sua tomba non era decorata o iscritta e il suo nome rinvenuto sul sarcofago e su altri pezzi d'arredo funerario non è egizio.
I lobi delle sue orecchie non erano forate, mentre lo sono quelle della maggioranza delle mummie reali egizie.
È l'unica mummia con posizione delle mani con i palmi rivolti al collo appena sotto il mento e non incrociate sul petto.
Grafton Ellioth Smith, l'anatomopatologo britannico, che esaminò la mummia di Yuya nel 1905 concluse che aveva più di 60 anni e scrisse: "Il suo volto è relativamente corto ed ellittico... il naso è prominente, aquilino e sollevato...le labbra sembrano piuttosto piene. La mandibola è moderatamente squadrata...quando siamo giunti a indagare sui caratteri razziali del corpo di Yuya, abbiamo trovato molto poco cui appigliarci quale chiara indicazione delle sue origini ed affinità... la forma del volto sono del genere che si trova più comunemente in Europa, piuttosto che in Egitto"; insomma il profilo aquilino del naso di Yuya lo annovererebbe tra i semiti.

Di solito i nomi contengono l'idea del dio protettore, ma Yuia ha solo colui che è l'Essere = i i = Y come riferimento e nessun dio.
Yuya era possessore del sigillo e dell'anello del re del Basso Egitto aveva una catena d'oro e nella tomba c'era un piccolo cocchio, elementi tutti ricordati nell'attribuzione del titolo dato dal faraone a Giuseppe.
Particolarmente significativo è quel cocchio, elemento non usuale in una tomba egizia, ma ricordato più volte per Giuseppe nel libro della Genesi, quando il faraone lo nominò viceré e donò a Giuseppe un carro, poi, Giuseppe usò un cocchio per uscire ad accogliere suo padre Giacobbe (Genesi 46,29) quando arrivò in Egitto e quando andarono a seppellire il padre a Canaan."
Se Yuia fosse Giuseppe, Ay sarebbe suo figlio!
Sono vari comunque gli elementi analoghi al testo biblico sull'investitura del personaggio Giuseppe concordanti con quelli di quel visir della XVIII dinastia vissuto nel XIV secolo a.C. che potrebbe forse essere stato un suo discendente.

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