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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
DALLA BIBBIA: BENEDIZIONE E MALEDIZIONE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL SIGNORE CONTINUA A CREARE »
CONSACRARE »
IL VERBO BENEDIRE »
IL "BENEDIRE" NEI SALMI »
LA BENEDIZIONE NELL'EBRAISMO »

NEI VANGELI: VENITE, BENEDETTI DAL PADRE MIO
Vediamo come nei Vangeli è citato il benedire e i termini a questo collegati per percepire qualche ulteriore apertura sul concetto secondo il pensiero di Gesù.
Indico con commenti i versetti dei Vangeli ove ricade il termine col benedire.

Vangelo di Matteo
Matteo 14,19 - In occasione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci viene detto "E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini." (Matteo 14,19-21; Marco 6,41 e 8,7; Luca 9,16)

Gesù evidentemente da buon ebreo recitò la benedizione, in quanto, l'ebreo osservante recita una benedizione per ogni atto della vita e in particolare prima di prendere del cibo.

Matteo 21,9 - Si è al momento dell'episodio dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme ove da molti, osannanti, viene accolto come Messia, l'atteso Figlio di Davide: "La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!" (Marco 11,9; Luca19,38) ove è citato il Salmo 118,26, "Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore..."

"baruk habb'a beshem IHWH"
"berakenukoem mibit IHWH"

Il Figlio di Davide è peraltro che doveva venire secondo la profezia per Giuda contenuta nelle benedizioni di Giacobbe in Genesi 49,10: "Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli."

Una decriptazione col metodo di "Parlano le lettere" di Salmo 118,26 fornisce questo pensiero:

Dentro un corpo si riporta la rettitudine nel mondo ad abitare . Il Padre l'ha accesa in un vivente . Dal Signore per la benedizione () anelata () tra i viventi dentro è stato prescelto ; sarà dal mondo a recarli fuori .
Sotto l'aspetto delle icone delle lettere ebraiche definisco immagine della rettitudine la lettera "kaf" = .
La rettitudine, infatti, può essere pensata come l'essere lisci, senza peli, intonsi, come il palmo della mano, pulita e netta, simile all'interno di un vaso pregiato appena uscito dal forno del vasaio.
Del resto quando in Genesi 2,7 "il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente" per quel "plasmò" il testo in ebraico della Torah scrive "iitsoer" e il radicale è proprio il verbo specifico che descrive l'operare di un vasaio che "è a tirar su un corpo ".

Ora il vaso dell'uomo che contiene il suo spirito che, quindi, era pulito e netto come uscito dalla mano del Vasaio, fu inquinato per effetto del maligno e tutto fu a scapito della nettezza interna, la rettitudine, che fu persa all'origine per il peccato appunto detto originale.

Questa rettitudine è riportata in dono dal Messia il "Benedetto" che "dentro i corpi riporta la rettitudine " e benedice in quanto è l'Unico, come Maria sua Madre, "dentro un corpo retto ".

Matteo 23,39 - Il versetto del Salmo 118,26 che cantava la folla osannando Gesù che su un asinello entrava in Gerusalemme viene nuovamente citato, questa volta da Gesù stesso, profilando il ritorno nella gloria in cui si compirà quanto promesso: "Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! " (Matteo 23,37-39; Luca 13,35)

Matteo 25,33 - Siamo al momento in cui Gesù presenta una parabola sul giudizio finale in cui il "Figlio dell'uomo" verrà nella gloria e I benedetti dal Padre gli staranno alla sua destra. Questi benedetti e sono quelli che hanno aiutato il Figlio dell'Uomo, e i suoi fratelli nella carne, infatti: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi." (Matteo 25,31-36)

Matteo 26,26 - Siamo all'istituzione del sacramento dell'Eucaristia durante l'ultima cena quando Gesù istituisce la nuova alleanza nel suo sangue.
La rituale benedizione sul pane viene ad assumere un significato nuovo È il momento in cui concretamente Gesù, il "Benedetto" dal Padre passata la rettitudine che è nella propria persona, corpo e sangue del Signor Gesù, ai discepoli che di fatto benedice, per riversarla poi tramite la Chiesa a chi vorrà riceverla.
Benedire in pratica è far "mangiare () la rettitudine ", il che equivale a mangiare l'essenza che come cibo viene da un uomo veramente retto: "Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: Prendete, mangiate: questo è il mio corpo. Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono, dei peccati." (Matteo 26,26-28; Marco14,22; Luca 22,19 non dice "recitò la benedizione", ma "rese grazie")

Vangelo di Marco
Cito soltanto i versetti relativi al benedire che non hanno paralleli in Matteo.

Marco 10,15-16 - "In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro."

Forse perché il Regno dei Cieli deve essere accolto come da essere rinato. Non sappiamo quale parola Gesù abbia in aramaico per "bambini": in ebraico si parla di bambini da poco nati a dopo svezzati come "iloed" altrimenti come "taf" .
Il fatto che Gesù li prendeva tra le braccia fa venire in mente una lettura possibile del termine "sono al Potente in mano " e di come "amati dal Verbo ".

- Marco 14,61 - Durante il processo di Gesù nel sinedrio, il sommo Sacerdote cita il "Benedetto", infatti: "...egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto? Gesù rispose: Io lo sono. E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo."

Il "Benedetto" nell'ebraismo è un nome che viene dato a IHWH per evitare di dire il suo Nome ineffabile.
Recita, infatti, il Salmo 72: "E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen."

Vangelo di Luca
Cito soltanto i versetti relativi al benedire che non hanno paralleli in Matteo.

Luca 1,42 - Maria, dopo aver detto "si" al concepimento di Gesù, da Nazaret in Galilea, andò in Giudea a trovare, secondo la tradizione a Ain Karem a 8 km di Gerusalemme, la cugina Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria, che l'angelo aveva detto essere incinta; infatti, tre mesi dopo assistita da Maria da Elisabetta nascerà Giovanni detto il Battista. All'arrivo di Maria, "Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?" (Luca 1,41-43)

Lo Spirito Santo suggerisce a Elisabetta che il futuro frutto del grembo di Maria sarà "Il Benedetto", quindi Lei, Marie, è la Benedetta, la madre del Benedetto.

Luca 1,64.68 - Nasce Giovanni il Battista, finalmente Zaccaria il padre può parlare di nuovo e le prime parole sono di benedizione a Dio con il Cantico del "Benedictus" che acclama al Benedetto che è venuto a redimere gli uomini. "Egli (Zaccaria) chiese una tavoletta e scrisse: Giovanni è il suo nome. Tutti furono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: Che sarà mai questo bambino? E davvero la mano del Signore era con lui. Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo..." (Luca 1,62-68)

Luca 2,27.34 - Rispetto all'antico Antico Testamento dove solo Noè in pratica è detto giusto, nei Vangeli i giusti dichiarati tali e chiamati per nome oltre Gesù in Luca 23,47 sono il giusto Abele, dichiarato tale da Gesù stesso in Matteo 24,35, Giuseppe in Matteo 1,19, Zaccaria ed Elisabetta in Luca 1,56, Simeone in Luca 2,25. "Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori." (Luca 2,25-35)

Simeone, il cui nome significa "Dio ha ascoltato" che rappresenta l'antico Israele riconosce la venuta del Benedetto e che la Sua famiglia, la Santa famiglia di Nazaret è benedetta.

Luca 6,27-28 - "Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male."

L'amore al nemico è tema legato strettamente alla benedizione, perché Dio non manda il suo Figlio Benedetto solo per i buoni e i giusti ma soprattutto per gli uomini che gli sono nemici.

Dice, infatti, Gesù "Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori." (Matteo 9,13)

Luca 13,35-36 - Gesù profetizza la conversione degli ebrei alla fine dei tempi al suo ritorno, ossia alla venuta del "Benedetto" nella gloria. "Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! "

Luca 24,28-32 - Siamo all'episodio detto "dei discepoli di Emmaus", ecco che "Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?"

Lo riconobbero alla frazione del pane.

Alla fine del Vangelo di Luca, al momento dell'Ascensione, Gesù benedice tutti i suoi discepoli. che saranno la Chiesa nascente.
Questi dovranno poi evangelizzare.
La benedizione evidentemente vale come programma efficace perché risultare prolifici, facciano frutto e si moltiplichino.
Questa promessa come sappiamo bene che si compirà con la discesa dello Spirito Santo, che discese sulla Chiesa nascente dieci giorni dopo nella Pentecoste.

Luca 24,30-31 - "Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo."

Vangelo di Giovanni
Nel Vangelo di Giovanni l'unica volta che si trova una parola come "Benedetto" è in occasione del racconto dell'entrata di Gesù a Gerusalemme accolto come Messia dagli apostoli che inneggiano con "Benedetto colui che viene..."
Per tre volte invece si trova che Gesù rese grazie:

  • Giovanni 6,11 - in occasione del miracolo della moltiplicazione dei pani, "Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano."
  • Giovanni 6,21 - viene ricordato il precedente episodio, "Altre barche erano giunte da Tiberiade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie."
  • Giovanni 11,41 - in occasione del miracolo della risurrezione di Lazzaro, "Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato."
Il rendere grazie si trova nel Salmo 118,19 quando recita "Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore." ove quanto in grassetto è "'odeh Iah" che in effetti significa "a motivo di IaH".

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