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VANGELI E PROTOVANGELI...

 
VANGELI, PROFEZIE ATTUATE DAL CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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2a - GIUSEPPE
Profezia sull'incarnazione con annuncio a Giuseppe.
Nel decriptare a spot la Genesi (48,17-18) ho trovato questa perla.

Gen. 48,17-18 "Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: Non così padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo."

Questa ne è la decriptazione:

"E vide Giuseppe il vaso essere stato forzato.
(Giuseppe sta pensando)
Lampante è l'indicazione che iniziò dentro un’esistenza per portata forza alla porta.
È la vita da forza emessa portata con azione da serpente.
La testa inizia ad accendersi d'ira.
Nella mente è che in vita portato è stato da un cattivo che dentro ha agito con forza.
A (ri)inviarLa è portato, ma è pura
(Maria).
Retta è, afflitto è, portato a far guizzar fuori (colei della quale) pieno è il corpo.
(A Giuseppe viene l'ispirazione)
Inizia l’indicazione ad aprirsi che prevaricherebbe.
In testa comincia l’illuminazione dell'origine del frutto di vita dall'alto, che la testa il peccare dimenticasse.

(Ed ora a Giuseppe viene la conferma da Dio)
E disse a Giuseppe Dio che il Padre era e che il Potente Unigenito rettamente Inviato dal Padre era stato.
Retta è quella
(dalla quale) gli uscirà al mondo il primogenito.
Posasse la destra sul suo capo.
"

Dio dà mandato della paternità a Giuseppe, perché, in pratica, gli dice: "consideralo pienamente il tuo primogenito"; infatti, "dentro la mano a coppa la testa" è il significato con i segni di "primogenito".

Il decriptato calza benissimo con il racconto di Matteo (1,18-20):

"Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe che era giusto e non voleva ripudiarla decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù; egli, infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati."

(Il Vangelo di Matteo riferisce, l'annunciazione ad un Giuseppe della casa di David, quindi di Giuda, mentre il criptato è stato dedotto da un brano che parla di Giuseppe, figlio di Giacobbe e padre delle tribù egiziane di Manasse e d’Efraim . Nella tradizione ebraica si parla di due Messia uno della casa di Giuseppe che guiderà le armate d’Israele contro Gog e Magod ed uno della famiglia di Davide. Gesù Cristo invece figlio putativo di Giuseppe della casa di David assume in sé entrambe le idee.)

Dopo quella descrizione, l'evangelista al versetto 23, fa il seguente esplicito riferimento che rimanda al profeta Isaia, Capitolo 7, perché ne cita il versetto 14: "Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta; Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi."

L'interessante è che nell'episodio che inizia dal versetto 10, in cui è inserito il versetto Is. 7,14, "Il Signore parlò ancora ad Acaz" (Mt. 7,10) pur non sembrando dalla traduzione tradizionale che vi sia traccia di Giuseppe, si ha che proprio la prima parola è , che tradotta in italiano è "e aggiunse" o "ancora", ma ha le consonanti identiche al nome Giuseppe.
Ciò a Matteo, che scrive essenzialmente per gli Ebrei, non è certo sfuggito, come pure è un’indicazione che non può essere sfuggita agli scrutatori Cristiani dei primi tempi che cercavano tracce di profezie per Gesù della famiglia di Giuseppe da Nazaret e che hanno certamente sondato a fondo il brano detto dell’Emmanuele.
Leggo, allora con i segni questo brano Is. 7,10-17 per verificare eventuali utilità per la ricerca e per comprendere lo spirito che ha animato l’evangelista Matteo, l’unico dei quattro che riferisce dell’annunciazione a Giuseppe.
Il brano si presenta di per sé interessante dal punto di vista formale, perché contiene 4 volte la parola Iahwèh e 4 , perciò parla intensamente della salvezza, e d’un fatto positivamente concluso in tale direzione.
Riporto i singoli versetti e per ciascuno, dopo un breve commento sulla forma, fornisco direttamente la decriptazione.

Is. 7,10 "Il Signore parlò ancora ad Acaz."

Is. 7,11 "Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto."

Is. 7,12 "Ma Acaz rispose: Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore."

Is. 7,13 "Allora Isaia disse: Ascoltate casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio."

Is. 7,14 "Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele."

Is. 7,15 "Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene."

Is. 7,16 "Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re."

Is. 7,17 "Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il re di Assiria." (Is. 7,10-17)

Raggruppo tutta la profezia, costituita dagli 8 versetti, spostando soltanto alcune parole per rispettare il succedersi dell'analisi logica in italiano rispetto alla costruzione ebraica e tutti i verbi li metto al futuro, trattandosi di profezia.

Is. 7,10 "Si porterà a Giuseppe il Signore in mano da Figlio.
La divinità dell’Unico nel petto guizzerà del primogenito che vivrà nel corpo."

Is. 7,11 "L’illuminerà Dio che la potenza della rettitudine nel primogenito ha portato con pura azione.
Dalla madre del Signore di Dio al mondo sarà la rettitudine ad uscire, si vedrà vivo versarlo alla luce.
Di Dio uscirà l’Unigenito, si porterà apertamente a camminare dentro al mondo; potente la vita dall'alto si aprirà."

Is. 7,12 "A portarsi sarà l’Unigenito della madre nel corpo.
Nel primogenito nasconderà questi la potenza.
Da una donna Dio recherà il rifiuto dell'Unico all’angelo (ribelle) per riempirne il mondo.
L'Unigenito, finirà per essergli da calamità."

Is. 7,13 "La madre porterà l'Essere Unico dal corpo.
Sorgerà alla vita un esser forte dal primogenito.
La casa sarà scelta di Davide per entrare tra i viventi, (in quanto) agì bene in vita.
Della rettitudine ai viventi del mondo il potente primogenito porterà il segno.
Il primogenito energico alla luce sarà a vivere.
Con bruciature segnerà il serpente (quando) inizierà a portarsi in cammino.
Ai viventi l’Unigenito indicherà che Dio al mondo c’è."

Is. 7,14 "Che in cammino inviato è l’indicheranno gli angeli del Signore stesso.
Che in cammino vive, l’Unico porterà un segno nel mondo con angeli che usciranno.
Nel mondo dall'alto tra i viventi uscirà partorito.
Un fanciullo sul fieno porterà, lo verserà alla vista.
D’indicazione una luce ai viventi, porterà alla vista nei pascoli che di Dio..."

Is. 7,15 "...uscito in vita (è) l’Unigenito.
Uscirà di portarsi protezione alla casa l’illuminazione, - inizierà perché il serpente potente del male segno, si porterà la vita del primogenito ad accerchiare, alla casa il male vorrà portare - dentro a nascondere per far crescere l’amato portandolo (via) dalla casa."

Is. 7,16 "Così sarà alla casa amata.
Ad un verme sarà la conoscenza ad entrare, invierà il nemico viventi che inizieranno ad accerchiare la casa.
Il malvagio a scannare porterà i corpi della casa belli, portando alla casa segno di desolazione.
(la strage degli innocenti, quasi tutti della casa di Davide, perché abitanti nella Sua città, Betlemme).
Uscirà dei primogeniti sangue.
Agli usciti l’Unico illuminerà le menti di rivenire, in quanto finita la vita - da bocca d’un angelo sarà l'illuminazione - l'energica forza dal re che li opprimeva sarà uscita.
"

Is. 7,17 "Risaranno a casa in forza dell’Unico, che sarà stato per la perversità ad agire sul potente che sarà stato così a portare dall’alto in azione le piaghe. (È morto Erode)
Sentirà l’Unigenito in cuore d’essere stato scelto dal Padre in quanto in forza della rettitudine nei giorni vivrà.
All’Unigenito illuminerà la mente il Potente Padre.
Il corpo all'acqua un giorno accosterà; l’Unico a parlare sarà dall’alto: 'vita dall'alto di Yahwèh reca per aiutare il mondo; è l’Unigenito.' (Battesimo al Giordano)
Indicato ai viventi in cammino inizierà luce a recare al popolo."

È bella, è compatta, è di Isaia, ed è richiamata nei Vangeli!
Vi è chiara anche una profezia sulla strage degli innocenti e la necessità d’una fuga della famiglia.
Isaia, di fatto, riprende la profezia del Messia della casa di Davide (del profeta Natan in 2 Sam. 7) e trasferisce la profezia ad un "Giuseppe" il cui nome di per sé con i segni è profetico "Sarà a portarsi in pienezza il Verbo ", che in Is. 7,10 c’è e non c’è, in quanto si legge non leggendo, perché appartiene al criptato.
Gli autori della Genesi, nei cui versetti Gen. 48,17.18 col criptato sembra legata la profezia che ho riportato per prima in questo paragrafo su Giuseppe, equivalente al Vangelo di Matteo, evidentemente si rifanno ad ai libri del profeta Isaia, che com’è noto erano stati scritti prima.
Questi autori, nel contempo, sapendo che la famiglia di Davide era originaria di Betlemme, che si chiamava originariamente Efrata, dove era la tomba di Rachele, madre di Giuseppe, hanno immaginato di collocare al Giuseppe padre di Efraim e di Manasse il supporto alla profezia interna.
(Gli scribi migliori tra l’altro provenivano proprio da Efraim e da Manasse oltre che dai Leviti. Non ci si deve poi dimenticare della preminenza alle origini di queste tribù sulle altre per il maggiore "potere" acquisito in Egitto; Giosué che guiderà il popolo alla conquista della terra promessa sarà, infatti, un Efraimita e Giosuè si chiamerà anche nei criptati il figlio di Dio fattosi uomo.)

Quanto trovato è ulteriore importante e sostanziale prova:

  • dell'efficacia del metodo;
  • dei messaggi nascosti dagli antichi e palesa la fede e la tensione dei sapienti e dei profeti alla manifestazione auspicata, invocata ed attesa del Messia uomo, ma figlio di Dio;
  • della presenza di profezie in questa forma che i vangeli registrano compiuti con aggiunte storiche (nel caso specifico quello di Matteo).
Riporto quanto sull'attesa del Messia dal "Dizionario Unterman" per evidenziare i particolari indicati qui di seguito in grassetto:

MESSIA (in ebraico mashiach che significa unto) Il re unto dal Signore della casa di Davide di Betlemme, che alla fine dei tempi Dio manderà a dare inizio alla redenzione finale. Nel folklore ebraico, il Messia della casa di Davide sarà preceduto da un Messia della casa di Giuseppe, che guiderà le armate di Israele contro Gog e Magog, ma sarà ucciso nella guerra che ne conseguirà. Il Messia della casa di Davide distruggerà alla fine le forze malefiche e guiderà con l'aiuto del profeta Elia il raduno degli esiliati ...

La domanda che sorge è perché e da dove discende l’idea di ciò che ora si definisce "folklore ebraico" del Messia della casa di Giuseppe (e quando si parla del Messia della casa di Giuseppe, si parla della casa di Efraim, il primogenito di Giuseppe) che precederà quello della casa di Davide?
Viene forse dalla lettura con i segni di quei versetti Gen. 48,17-18?
Nasce poi un altro interrogativo; perché c'era questa tensione ad un’incarnazione di Dio stesso nel Suo Figlio Unigenito?
Quale fatto aveva fatto nascere quest’attesa?
Sull’argomento si veda "La risurrezione dei primogeniti".
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