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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
DALLE LETTERE EBRAICHE BALBETTII SU DIO
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
INTRODUZIONE »
LA CONOSCENZA DELL'UNICO »
L'ANIMA
L'anima (spirito
= Energia
che accende
l'uomo
)
è una scintilla di Dio come propone il libro dei Proverbi: "Lo spirito (anima)
dell'uomo è una fiaccola
(Energia
nella mente/testa
- fisicamente la fiaccola è energia da un corpo) del Signore che scruta tutti i segreti recessi del cuore." (Pr. 20,27)
Lo spirito dell'uomo è in continua creazione da parte di Dio: "Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo" (Sal. 50,12), così lo Spirito di Dio è Santo
(
= "versa
aiuto
che illumina
"
o "vertice
della luce
"),
quello dell'uomo
(
nella testa
si porta
chiuso
)
deve venir rinnovato (da nuovo =
"racchiude
l'aiuto
dell'illuminazione
",
"uno
=
illuminato
") ogni mattina da parte della sorgente, altrimenti facilmente s'inquina.
Il profeta Ezechiele interpreta il desiderio dei fedeli che sentono il bisogno di questo continuo rinnovamento e sottolinea l'esigenza di uno spirito nuovo:
- "Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne". (Ez. 11,19)
- "Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo". (Ez. 18,30b.31)
- "...vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne." (Ez. 36,25.26)
Tra "santo
"
e "nuovo
"
ci sono le due lettere
in comune, nelle lettere
c'è il concetto di "erba"
e di
=
"tagliare tritare, trebbiare"; gli uomini se non si rinnovano "sono come l'erba che germoglia al mattino: al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca." (Sal. 90,5s)
Lo spirito dell'uomo si consuma se non rinnovato e come albero lontano dall'acqua si secca, muore di morte spirituale da temere più di quella fisica, perché è in pericolo l'intera esistenza.
Morte quindi come conseguenza di non rinnovamento come per le parti del corpo quando deperendo non si rinnovano!
Si coglie in questi paralleli l'idea di "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo... come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano." (Gv. 15.1-6)
L'uomo col libero arbitrio può soffocare e sviare il proprio spirito e negare la connessione col Dio Unico, così il condotto della linfa è strozzato e può morire.
Ho ritrovato questa leggenda ebraica che ripeto con parole mie: "il feto trascorre il tempo di gestazione nel ventre materno con una candela accesa in testa perchè lì l'arcangelo Gabriele gli insegna tutta la Torah, orale e scritta. Un attimo prima di nascere l'angelo spegne con un soffio la fiammella e il bimbo dimentica. Tutta la vita dovrà essere dedicata allo studio della Torah, a cercare di ricordarsi quanto aveva imparato. La fiammella nel ventre materno è sostituita da quella poi accesa da altri angeli: padre, madre, maestri..."BR>
Il filosofo Rosmini, in "Breve schizzo dei sistemi di filosofia moderna e del proprio sistema", sostenne l'idea di Dio non essere una nostra estrapolazione, ma sua scintilla: "Nulla si può dire che è, se non si possiede preventivamente l'idea dell'essere o dell'esistenza in generale. E poiché l'idea dell'essere precede non solo le sensazioni, ma tutte le altre idee, l'idea dell'essere non può essere frutto di un'operazione dello spirito umano... ma... bisogna che l'idea dell'essere sia innata e posta nell'uomo direttamente da Dio... In generale parlando, l'origine delle idee viene da Dio, il quale le fa risplendere alla mente umana; né possono venire dall'uomo o dalle cose esteriori, perché gli esseri finiti non hanno que' caratteri sublimi, e nessuno dà quel che non ha."
In "Se l'uomo viene dal cielo là torna" ho fatto notare che il versetto del Genesi (2,7) della creazione di Adamo "allora il Signore Dio plasmò
l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito
(
NShMT Nishmat) di vita e l'uomo divenne un
(
NPSh Noepoesh) essere vivente" è l'unico di tutto l'A.T. ebraico in cui vi sono i due termini per anima, delle quali la
l'hanno pure gli animali; c'è poi anche quel plasmò
che non è da dimenticare.
NPSh
"angelo superbo".
NShMT
"angelo che il Nome (di Dio) indica" e "Energia con cui il Nome lo segnò".
Infatti, per i significati delle singole lettere si ha:
- N angelo, energia;
- PSh
= superbo (in ebraico);
- ShM
Nome (di Dio);
- T indicare, segno.
Come se avessimo due anime e due angeli:
- l'angelo superbo ... il famoso diavoletto del catechismo;
- l'angelo del Nome ... l'angelo custode.
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