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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GENESI 18,1-15 - TESTO E DECRIPTATO
Questo è il racconto dell'incontro di Abramo:
Testo C.E.I.
Genesi 18,1 - Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno.

Genesi 18,2-3 - Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo.

Genesi 18,4 - Si vada a prendere un po' di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero.

Genesi 18,5 - Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo. Quelli dissero: Fà pure come hai detto.

Genesi 18,6 - Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce.

Genesi 18,7 - All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo.

Genesi 18,8 - Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.

Genesi 18,9 - Poi gli dissero: Dov'è Sara, tua moglie? Rispose: È là nella tenda.

Genesi 18,10 - Il Signore riprese: Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio. Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui.

Genesi 18,11 - Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne.

Genesi 18,12 - Allora Sara rise dentro di sé e disse: Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!

Genesi 18,13 - Ma il Signore disse ad Abramo: Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia?

Genesi 18,14 - C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio.

Genesi 18,15 - Allora Sara negò: Non ho riso!, perché aveva paura; ma gli disse: Sì, hai proprio riso.

Decriptato
Genesi 18,1 - Portati saranno a vedere Dio. Saranno condotti dal Signore a casa. Di Dio angeli saranno i viventi che vivranno con il corpo. All'Unico li porterà Lui ad abitare. Col Verbo tutti nell'assemblea entreranno. Lo splendore con il vigore nei viventi rientrerà un giorno.

Genesi 18,2 - Portati saranno risorti dell'Unico alla vista. Saranno con gli angeli a stare. E condotti saranno stati nel corpo dell'Unigenito che li avrà portati dal mondo. Angeli usciranno nel terzo (giorno dalla loro creazione) dal mondo gli uomini. Per l'energia che scesa dentro sarà nei viventi, dall'Altissimo li porterà e saranno a vederlo. Si porterà lanciandosi su dal Potente per l'incontro; tutti i viventi vivi libererà dal mondo. All'Unico dal mondo li accompagnerà. Saranno nel risorto tutti a chiudersi; li porterà dalla terra fuori.

Genesi 18,3 - Ed essendo stato all'origine l'essere ribelle dall'Unico giudicato, sarà in verità la forza a rivenire a stare con la grazia dentro a agire in chi oppresso è. La rettitudine, da Dio inviata, verrà ad agire dentro i corpi; il male agire che agisce dentro fiaccherà.

Genesi 18,4 - Sarà stato a versare nelle tombe l'energia (la grazia). L'Unigenito dal seno nel cuore ai viventi sarà la vita a riportare. I corpi dalle tombe si rialzeranno, portatasi nei corpi a scorrere del Potente la forza della rettitudine. I viventi si porteranno fuori risorti. L'azione l'angelo (ribelle) porterà alla fine. Strappato via si vedrà scendere.

Genesi 18,5 - Per portarli all'Unico, i rovesciati dalle tombe entreranno nel Verbo, sul colle si chiuderanno, vivi li porterà alla pienezza dell'eternità portandoli nel cuore. Così le centinaia, chiuse nel corpo, il Crocifisso nell'aldilà porterà. Retti saranno innalzati così dagli angeli dell'aldilà, tutti in seno al Potente dal Servo. Anelavano di portarsi a stare dall'Unico i viventi a saziarsi di rettitudine. Tra gli angeli, dal Crocefisso si vedranno i risorti uscire. Chi li affliggeva scappò da dentro il corpo completamente.

Genesi 18,6 - E saranno i viventi rigenerati. Nel Padre con il corpo entreranno a vivere. Entreranno nello splendore di Dio. Bruciata nei corpi la perversità, originata per l'essere ribelle che nei viventi entrò nei corpi, sarà stata. Il terzo (giorno) la pienezza dell'origine risarà nei viventi versata. Nelle midolla la pienezza della potenza alla fine accompagnerà la risurrezione che ci sarà stata, avendo portato in azione il fuoco che avrà spazzato l'orgoglio completamente.

Genesi 18,7 - Li porterà in Dio ad entrare. Un mattino con il corpo scenderanno nel Padre. Dal corpo gli usciranno i viventi. Portati saranno a versarsi nell'assemblea dei figli. Nel mattino i corpi retti porterà nel cuore. E dentro li porterà a stare tutti con gli angeli di Dio. Fanciulli riporterà ad essere i viventi rigenerati dalla potenza. Si vedranno simili al Crocifisso a venire portati.

Genesi 18,8 - E saranno riversati dalle tombe nell'assemblea a vivere con l'Unigenito, dal mondo portati chiusi nel cuore. E da figli entreranno un mattino nella beatitudine per azione della risurrezione che entrando avrà portato ad essere la fine dell'angelo (ribelle). Dal Potente in persona saranno ad entrare i viventi portati da Lui a vederlo. I viventi alla conoscenza del Potente saranno ad entrare. Dai morti strappati si vedranno su portati. Sarà l'Unigenito tutti a condurre.

Genesi 18,9 - Portati saranno dall'Unico a vivere per saziarsi della divinità. Saranno portati dall'Unigenito, da cui fu ad uscire la risurrezione dei corpi, che al mondo dell'Unico a bere la rettitudine recherà, e sarà a riportare l'originaria vita nei corpi; per la rientrata energia, uscita da dentro l'Unigenito, riuscirà la potenza.

Genesi 18,10 - E sarà l'originaria vita nei corpi a tornare. All'Unigenito simili dentro per la divinità saranno. La rettitudine così nel tempo per vivere si riporta. Per l'entrata energia escono figli del Potente con la risurrezione dei corpi uscita dall'Unigenito. La risurrezione in tutti la rettitudine reca per liberare, accendendola in seno a tutti. Per il soffio in tutti racchiuso uscirà lo splendore e Lui fratelli con il corpo sarà a portarli.

Genesi 18,11 - Si riporterà l'essere forte che uscì strappato via dai corpi (quando) entrarono nei ceppi dell'angelo (ribelle) a stare i viventi che dentro all'origine fu a vivere per abitare nei giorni. Dai viventi cessò la potenza. Nel mondo fu riportata al Crocifisso la potenza con la risurrezione del corpo. Uscì dell'Unigenito il corpo dalla tomba per la rettitudine; per l'energia della risurrezione fu a rivivere.

Genesi 18,12 - Porterà il Crocifisso giù nelle tombe a rovesciare la risurrezione, i corpi usciranno da dentro, si riverseranno le moltitudini fuori per la potenza delle origini che rivivrà nei corpi. Fratelli per i corpi saranno dentro per la potenza che dal Crocifisso sarà uscita. Sarà finalmente a rientrare la potenza che è dell'Eterno che per l'angelo (ribelle) uscì, ma dall'Unico giudicato fu con l'invecchiare.

Genesi 18,13 - Portatosi all'origine a vivere nei corpi, il Signore lo maledì. L'essere forte uscì dai viventi perché entrò questi. S'entrò a scendere nelle tombe. Entrando la risurrezione, dai corpi uscirà il serpente, origine dell'essere ribelle. Entrando dell'Unico il soffio ricomincerà nei viventi l'energia della vita divina portata dall'Unigenito; per l'energia che ci sarà dell'invecchiare la fine ci sarà.

Genesi 18,14 - A rientrare sarà la meravigliosa vita del Signore. S'insinuerà dentro il corpo la potenza. La vita si riporterà eterna. Dell'Unico tornerà la divinità in forza della rettitudine. Così per l'azione finiranno le tombe d'esistere. Fuori si riporteranno potenti per la risurrezione i corpi per l'entrare dentro dell'energia.

Genesi 18,15 - E completo il vigore si accenderà con la risurrezione dei corpi. Riusciranno potenti per l'entrato rifiuto all'essere ribelle; la potenza dell'Unico giù nelle tombe si rovescerà, finito sarà per le bruciature di stare nei corpi. Dall'Unico, alla perversità che c'è dall'origine per l'essere ribelle, il rifiuto così sarà sceso rovesciandolo completamente.

C'è poi una ulteriore considerazione che aiuta a comprendere come le lettere ebraiche possono fornire spiegazioni anche molto complesse.
Abbiamo accennato alle 5 città delle valle di Siddim o Sittim, parola (Genesi 14,3) che in ebraico è tutto un racconto, infatti, Sittim è .
Un nome di Dio che si trova 48 volte nei libri canonici ebraici dell'A.T., di cui ben 31 volte nel libro di Giobbe e 9 volte nella Torah (7 volte nel Genesi 17,1; 28,3; 35,11; 43,14; 48,3; 49,25, in Esodo 6,3 e in Numeri 24,4 e 16), è "il potentissimo" - "l'onnipotente" , unito o no con il termine Dio .
A questo punto è evidente il pensiero che viene alla lettura di Siddim "l'Onnipotente" vi viveva .
Per contro è anche "demonio", "diavolo" o "idolo" come in Deuteronomio 32,17 e Salmo 106,37, perciò per si ha anche "del demonio" "il mare" .
La storia della zona del Mar Morto è così ora completa "l'Onnipotente vi viveva", era il Gan Eden il Paradiso Terrestre, ed ora è un mare salato in cui nemmeno i pesci riescono a vivere perché è il mare del demonio.
Al tempo di Abramo, nel pensiero dell'autore del Genesi, l'occupazione da parte del demonio era già avvenuta ed i 5 re:

  • Bera re di Sòdoma,
  • Birsa re di Gomorra,
  • Sinab re di Adma,
  • Semeber re di Zeboim,
  • Zoar re di Bela.
Il Genesi infatti precisa: "Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, costoro mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto." (Genesi 14,1-3)

In effetti, i re della valle erano 6 perché oltre quei 5 della suddetta coalizione chi li muoveva era il demonio, ed appunto 6 è numero demoniaco (si ricordi 666).
La valle di Sittim si ritrova nei testi biblici nella parte finale apocalittica del libro del profeta Gioele (400 a.C.) che riguarda l'era paradisiaca della restaurazione di Israele in prospettiva messianica:

"In quel giorno le montagne stilleranno vino nuovo e latte scorrerà per le colline; in tutti i ruscelli di Giuda scorreranno le acque.
Una fonte zampillerà dalla casa del Signore e irrigherà la valle di Sittìm.
L`Egitto diventerà una desolazione e l`Idumea un brullo deserto per la violenza contro i figli di Giuda, per il sangue innocente sparso nel loro paese, mentre Giuda sarà sempre abitato e Gerusalemme di generazione in generazione. Vendicherò il loro sangue, non lo lascerò impunito e il Signore dimorerà in Sion." (Gioele 4,18-21)

La decriptazione di questi versetti fornisce il seguente testo.

Gioele 4,18 - A casa reca i viventi nel cuore il Verbo, dal monte nel seno in alto si vedono dal Crocefisso. Angeli a casa li porta retti, il serpente abbattuto, arso dalla vita è stato, i viventi ha condotto all'acqua della fontana, a vivere nel Tempio del Signore, all'Unico ad ereditare, risorti nel cuore sono del Vivente.

Gioele 4,19 - Vivi nel corpo dal Nome alla nube entrati nell'Esistenza, dal Figlio ammaestrati, allo stupore usciti i viventi dalla prova, figli sono allo splendore usciti beati. La luce, la rettitudine il Verbo ha recato nel sangue, puri dal Padre saliti a vivere.

Gioele 4,20 - Dal mondo da Gerusalemme ha porto per mano fuori il Potente da fanciulli gli uomini, risorte a casa tutte le generazioni.

Gioele 4,21 - Dagli angeli li ha versati il Crocefisso, nel sangue la purezza è stata recata dal Signore, a casa su sono stati portati angeli.
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