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ATTESA DEL MESSIA...

 
GERUSALEMME LA CITTÀ DEL GRAN RE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SINTESI STORICA SU GERUSALEMME »
AI TEMPI DI ABRAMO »
GENESI 18,1-15 - TESTO E DECRIPTATO »
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SAUL E DAVID
L'insediamento nella terra di Canaan del popolo d'Israele, dopo la "conquista" nel XII secolo a.C. di Giosuè, ebbe però un continuo aspetto di precarietà.
Pur se le varie tribù non avessero un'istituzione fissa a loro guida e coordinamento, i testi suggeriscono che l'unità era legata dall'idea del comune unico Dio che di volta in volta suscitò l'opera di Giudici che sorsero a baluardo ed aiuto del popolo.
Il libro dei Giudici, che tratta vicende successive "alla conquista" di Giosuè, osserva che la conquista non fu né radicale né definitiva perché il popolo non rispettò il patto che prevedeva: "Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrèi, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dei stranieri, e l'ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe. Ma voi vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio." (Deuteronomio 7,1-6)

Una lettura alla lettera dei "comandi" del Signore alla lettera così esposti fa rabbrividire; passi del genere vengono filtrati attraverso l'idea di conservare una purità spirituale, e "lo sterminio" sarebbe da considerare in termini di "non fare patti col demonio".
Il Libro dei Giudici, con questa idea di base legge e interpreta gli eventi successivi: "Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e disse: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la mia alleanza con voi; voi non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia voce. Perché avete fatto questo? Perciò anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dei saranno per voi un inciampo...
Il popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in favore d'Israele...
Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che aveva compiute in favore d'Israele.
Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dei di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte. Allora si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai nemici. Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all'estremo. Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano." (Giudici 2,1 - 3,7 - 10-15)

Il ritornello "Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore" viene ripetuto in Giudici 3,7 - 4,1 - 6,1 - 8,1 - 13,1.

Questa istituzione dei Giudici ebbe la durata non breve di circa due secoli fin verso il 1030 a.C. epoca in cui i libri di Samuele narrano gli eventi che portarono alla nomina del primo re Saul, che però non fu mai re a Gerusalemme.
Il motivo fu che i popoli confinanti, specialmente i Filistei, si facevano sempre più prepotenti.
Sulla scelta di quel primo re in 1 Samuele vi sono due racconti:

  • Saul alla ricerca delle asine perdute dal padre entrò in Rama dove stava Samuele che aveva avuto dal Signore questo comando: "Domani a quest'ora ti manderò un uomo della tribù di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele" (1Sam. 9,16);
  • Saul fu sorteggiato re a Mizpa dove Samuele aveva convocato le tribù (1Sam. 10,17-27);
Saul sconfisse i Filistei e altri popoli nemici in diverse battaglie, ma cadde in disgrazia per diverse disobbedienze su cui non mi dilungherò.
Questi fu sconfitto dai Filistei presso il monte Gelboe è si uccise sul campo di battaglia.
La storia di Davide e di Saul sono notissime e le dò per scontate.
Si legge nel 2 Samuele 5,1-7:

"Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in Ebron e gli dissero: Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne. Gia prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: Tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in Israele. Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in Ebron e il re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re sopra Israele. Davide aveva trent'anni quando fu fatto re e regnò quarant'anni. Regnò in Ebron su Giuda sette anni e sei mesi e in Gerusalemme regnò quarantatré anni su tutto Israele e su Giuda. Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quel paese. Costoro dissero a Davide: "Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non potrà entrare qui". Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide."
(Successivamente si riporta anche la decriptazione di questi versetti)

Ciò è confermato nel parallelo 1 Cronache 11,4.5: "Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove c'erano i Gebusei, abitanti del paese. Ma gli abitanti di Gebus dissero a Davide: "Tu qui non entrerai". Ma Davide prese la cittadella di Sion, che è la città di Davide."

Nei nomi c'è la sintesi del destino, "in nomen omen", e per i due re Saul e David le lettere ebraiche hanno un evidente ruolo; infatti:
  • Saul , con riferimento alla prima parte della sua storia, si può suddividere in essere simile () a Dio , perché l'unzione e la scelta gli dettero sul popolo una rappresentanza di divinità, ma il nome che ha le stesse lettere, con diversa vocalizzazione di sheol, gli inferi degli ebrei;
  • in David "l'amato" , sottinteso da Dio, vi è la sintesi del perché della sua ascesa e del perdono da parte di Dio dei suoi peccati.
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