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LA BELLEZZA DI DAVIDE
Davide è l'unico dei personaggi della storia della salvezza indicati da Matteo nel suo Vangelo nella Genealogia di Gesù che al Capitolo 1 (prima dell'ultimo versetto), è nominato per tre volte, di cui la seconda con il titolo di "re":

  • Mt. 1,1 - "Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo."
  • Mt. 1,2-6 - "Abramo generò Isacco generò... Iesse generò il re Davide."
  • Mt. 1,6b-11 - "Davide generò Salomone, Salomone generò... Giosia, generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia."
  • Mt. 1,12-16 - "Dopo la deportazione in Babilonia, Iconica generò Salatiel generò... Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria dalla quale è nato Gesù chiamato il Cristo."
Ora, in ebraico le lettere corrispondono a consonanti e ad ognuna è associato un numero; in "Numeri nei Vangeli e nell'Apocalisse: Annunci del Messia" ove ho già dimostrato, tra l'altro, che tale genealogia è imperniata sul nome di Davide = 4 = 6 = 4 cui è associabile il numero 14.
È un'idea cabalistica, tanto cara agli ebrei anche dei tempi evangelici (si pensi al 666 dell'Apocalisse od ai 144.000) e la riporto.
L'ultimo versetto del Capitolo 1 (Mt. 1,17), recita:

"La somma di tutte le generazioni
  • da Abramo a Davide è di 14,
  • da Davide alla deportazione di Babilonia è di 14 (somma 28),
  • dalla deportazione di Babilonia a Cristo è, infine, ancora di 14 (somma 42)."
Questo versetto, sembra una traccia per il lettore perché lo porta a considerare la somma, ma non solo delle generazioni, ma anche delle cifre associabili ai risultati d'ogni periodo.
Così operando, essendo Davide il risultato del primo periodo di 14 generazioni, sono da verificare i risultati degli altri due periodi di 14 generazioni che dovrebbero dare per risultato rispettivamente 28 e 42; proviamo:

- deportazione di Babilonia, in ebraico "galut Baboelah",

= ( = 3) + ( = 30) + ( = 6) + ( = 400) = 16*
= ( = 2) + ( = 2) + ( = 30) + ( = 5) = 12*

16 + 12 = 28

(I numeri con * s'ottengono sommando le cifre dei numeri in parentesi)

- Gesù è il Cristo, cioè è il Messia,

Jehoshua' jesh meshjah,
= ( = 10) + ( = 5) + ( = 6) + ( = 300) + ( = 70) = 22*
= ( = 10) + ( = 300) = 4*
= ( = 40) + ( = 300) + ( = 10) + ( = 8) = 16*

22 + 4 + 16 = 42

La genealogia di Luca (Capitolo 3,23-38) va, invece, da Gesù fino a Adamo e si conclude con figlio di Dio per un totale di 78 generazioni, di cui 76 umane e 2 divine (per Gesù ed Adamo), delle quali 56 da Abramo a Gesù contro le 42 di Matteo.
Per queste generazioni si può trovare ancora un collegamento con i numeri associati alle lettere (senza, però, ricorrere alla somma delle cifre, ma alla semplice somma dei valori delle lettere); infatti, in ebraico "figlio di Dio" si dice "Ben Jahwèh", con , quindi
= ( = 2) + ( = 50) = 52
= ( = 10) + ( = 5) + ( = 6) + ( = 5) = 26

52 + 26 = 78

Torniamo al nostro Davide.
La storia di Davide, della quale voglio solo rilevare alcuni aspetti, si trova in quattro libri della Bibbia, precisamente: 1 Samuele 2 Samuele, 1 Re e 1 Cronache.

Davide, ottavo ed ultimo figlio di Iesse di Betlemme, su comando di Dio al sacerdote e profeta Samuele fu unto re d'Israele in sostituzione di Saul.
Questi, infatti, aveva perso la grazia di Iahwèh per colpa del comportamento ambiguo ed accomodante nei riguardi d'ordini ricevuti.
Al momento dell'unzione Samuele stava per scegliere Eliab, il primogenito di Iesse, ma il Signore gli disse: "Non guardare il suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore." (1Sam. 16,7)
Davide era un giovane pastore di pecore e pascolava con sapienza il gregge di suo padre nelle campagne attorno a Betlemme.
Davide, in effetti, oltre ad essere pastore, sapeva suonare la cetra e componeva canti, poesie e salmi.
Vi sono molte leggende su Davide.
Si racconta ad esempio che una volta per il pascolo del gregge non fosse riuscito che a trovare un campo di sterpi ed erbacce.
Mandò, allora, per primi gli agnelli per mangiare le parti più tenere.
Quando gli sembrò che si fossero nutriti a sazietà, Davide lasciò andare sul campo le pecore più vecchie e per ultime fece entrare le più giovani che, con i loro denti forti, avrebbero potuto mangiare anche gli steli.
Con questa accortezza riuscì a saziare l'intero gregge ed il Signore apprezzò il suo operato e decise di affidargli la cura di tutto il popolo.
Fu così che Davide diventò pastore dei Figli di Giacobbe.
Regnò per 40 anni, 7 in Ebron e 33 in Gerusalemme.
In Ebron ebbe 6 figli maschi da 6 mogli diverse, di cui il primo, Amnon, fu ucciso da Assalonne, altro figlio di Davide, perché Amnon aveva violentato Tamar, la sorella d'Assalonne.
A Gerusalemme Davide ebbe 13 figli maschi, di cui 4 da Betzabea (tra i quali Salomone e Natan, da cui rispettivamente Matteo e Luca fanno discendere Giuseppe) dopo che Davide s'era liberato dal marito di lei, Uria suo soldato, che rimase ucciso in prima linea avendo Davide premeditato e fatta attuare proditoriamente un'improvvisa ritirata strategica.
Non si contano i figli di Davide con le concubine. (Vedi 1Cr. 3,9)

Dell'aspetto e delle qualità di Davide dice la Bibbia:
"Era fulvo, con begli occhi e di gentile aspetto."
"...il figlio di Iesse, il Betlammita; egli sa suonare ed è forte e coraggio abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con lui." "...fulvo di capelli e di bell'aspetto." (1Sam. 16,12 - 18.42b)

La discendenza di Davide ereditò il suo aspetto, infatti:
  • Assalonne era bellissimo: "Ora in Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne, dalla pianta dei piedi alla cima del capo non vi era in lui difetto alcuno." (2Sam 14,25)
  • Tamar la sorella: "Avendo Assalonne, figlio di Davide, una sorella molto bella chiamata Tamar." (2Sam 13,1b)
Giuseppe con tali ascendenti nella famiglia di Davide doveva essere ben impostato in fattezze ed in forza.
San Paolo, nel Kerigma di Atti 13,23 dice: "Dalla discendenza (ex semina - spermatos) di lui (Davide), secondo la promessa, Dio trasse per Israele un Salvatore, Gesù." E più volte ripete: "ex semina David secundum carnem" (Rm. 1,13); "ex semina David" (2Tim. 2,8).
Cristo è stato riconosciuto figlio da un uomo, Giuseppe, della discendenza (secondo la carne) della famiglia di Davide e quindi è detto "Figlio di Davide".
Il Catechismo della Chiesa Cattolica a tale riguardo, precisa:

496 - "Fin dalle prime formulazioni della fede, la Chiesa ha confessato che Gesù è stato concepito nel seno della Vergine Maria per la sola potenza dello Spirito Santo, ed ha affermato anche l'aspetto corporeo di tale avvenimento: Gesù è stato concepito "senza seme" per opera dello Spirito Santo." (Concilio Lateranense)

498 - "Il silenzio del Vangelo secondo san Marco e delle lettere del Nuovo Testamento sul concepimento verginale di Maria è stato talvolta causa di perplessità. Ci si è potuto anche chiedere se non si trattasse di leggende o d'elaborazioni teologiche senza pretese di storicità. A ciò si deve rispondere: La fede nel concepimento verginale di Gesù ha incontrato vivace opposizione, sarcasmo o incomprensione da parte dei non credenti, giudei e pagani: essa non trova motivo nella mitologia pagana né in qualche adattamento alle idee del tempo. Il senso di questo avvenimento è accessibile soltanto alla fede, la quale lo vede in quel "nesso che lega tra loro i vari misteri", nell'insieme dei Misteri di Cristo, della sua Incarnazione alla sua Pasqua. Santo Ignazio di Antiochia già testimonia tale legame: Il principe di questo mondo ha ignorato la verginità di Maria e il suo parto, come pure la morte del Signore: tre Misteri sublimi che si compirono nel silenzio di Dio."

Il Signore, a Davide che gli voleva costruire un tempio, dal profeta Natan fa dire:

"Quando...tu giacerai con i tuoi padri io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome ed io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio." (2Sam. 7,12-14)

Questi versetti sono paralleli a quelli in 2Cr. 17,11-23, ma in quelli sopra citati si dice "dalle tue viscere"; per tale motivo, c'è anche una tradizione che sostiene essere Maria della stirpe di Davide (Tertulliano160-225 d.C. attribuisce Maria e Gesù come rampolli e fiori della radice di Iesse).
Alcuni Padri (ad esempio San Bernardo +1153) hanno fatto paralleli tra Maria Vergine e la sposa del Cantico dei Cantici, interpretando questa composizione quale poema sull'amore sponsale di Cristo per la Chiesa, della quale Maria è figura e l'iconografia la rappresenta molto bella.

Ecco, alcuni cenni sulla sposa del Cantico dei Cantici:
  • "Bruna sono, ma bella, figlie di Gerusalemme." (Ct. 1,5)
  • "Belle sono le tue guance tra i pendenti." (Ct. 1,10)
  • "Come giglio tra i cardi." (Ct. 2,2)
  • "Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe." (Ct. 4,1)
  • "Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana è la tua gota attraverso il tuo velo. Come torre di Davide il tuo collo..." (Ct. 4,3s)
  • "Tutta bella sei tu, amica mi, in te nessuna macchia." (Ct. 4,7)
  • "Giardino chiuso sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata." (Ct. 4,12)
Per Gesù, escluse le immagini di tipo giovane Dioniso della cultura romano-ellenistica dei primi secoli, l'iconografia mette in evidenza:
  • la sua bellezza ieratica: "Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia..." (j 45,3 per le nozze di Salomone, che però è riferito a Cristo);
  • la sua regalità nel gestire; si pensi alla tunica senza cuciture di Gv. 19,23.
  • lo stesso discorso fatto per Maria nel Cantico dei Cantici si può fare per Gesù: "Il mio diletto è bianco e vermiglio riconoscibile tra mille e mille. Il suo corpo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo, i suoi occhi come colombe su ruscelli d'acqua, i suoi denti bagnati nel latte posti nel castone... Dolcezza è il suo palato, egli è tutto delizie." (Ct. 5,10-12.16a)
Lo scritto apocrifo "La lettera di Lentulo", in voga nei secoli XIV e XV, lettera che Lentulo (indicato quale favoloso predecessore di Ponzio Pilato), avrebbe inviato all'Imperatore di Roma (ma che certamente è perlomeno successiva a Costantino per come vengono contati i mesi degli anni), riporta questa descrizione di Gesù: "A Tiberio Cesare salute. Eccoti maestà la risposta che desideri. È apparso da queste parti un uomo d'eccezionale potenza, che chiamano il Grande Profeta. I suoi discepoli lo appellano Figlio di Dio. Il suo nome è Gesù. In verità, o Cesare, ogni giorno si sentono cose prodigiose di questo Cristo, che risuscita i morti, guarisce ogni infermità, e fa stupire Gerusalemme con la sua dottrina straordinaria. Egli è d'aspetto maestoso, con una splendente fisionomia piena di soavità, talché coloro che lo vedono lo amano e lo temono ad un tempo. Dicono che il suo viso roseo, con la barba divisa in mezzo, è di una bellezza incomparabile, e che nessuno può fissarlo a lungo per lo splendore nei lineamenti, negli occhi ceruli, nei capelli biondi scuri. Egli è simile alla madre, che è la più bella mesta figura che si sia mai vista da queste parti..."

Premesso che sull'aspetto reale di Gesù non si hanno certezze, c'è però tutta una diatriba sulle sue fattezze.
Secondo alcuni dovrebbe avere canoni semiti, non dovrebbe essere biondo ramato, e tutte le sue immagini di tipo ariano sarebbero delle invenzioni derivate dall'aspetto prevalente dei crociati normanni.
A questi è da dare a leggere la descrizione di Davide, per dimostrare che anche in Israele 1000 anni prima di Cristo c'erano tipi d'aspetto fuori del cliché dei semiti.

La Sindone di Torino, che alcuni considerano come un V Vangelo presenta l'immagine d'un uomo di una bellezza misteriosa, con un viso conosciuto da prima di tutti i tempi, come stampato nella memoria base.
Giuseppe, nella selva dei discendenti di Davide è uno dei tanti pronipoti, ma sarà la scelta di Dio che indicherà Giuseppe tra tale discendenza, come a suo tempo fece con Davide dalla casa di Iesse.

Vediamo, ora, perché Dio scelse Davide.
Già dai brevi cenni che ho dato non è per niente che Davide sia stato uno stinco di santo nell'accezione d'uso convenzionale, eppure, Dio, quando manda Samuele da Saul ad annunciargli che lo sostituirà con Davide gli fa dire: "Il Signore si è scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo del suo popolo." (1Sam. 13,44)
San Paolo nel Kerigma di Atti (13,22) riprende questo passo e dice: "E dopo averlo (Saul) rimosso dal regno suscitò per loro, come re, Davide al quale diede questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, egli adempirà tutti i miei voleri."
Nonostante le concubine, l'adulterio con Betzabea e l'assassinio d'Uria l'Ittita, Dio dichiara che Davide è "uomo secondo il suo cuore"; perché?
Davide, oltre che pastore, guerriero e re, è stato anche poeta e cantore; la Bibbia attribuisce esplicitamente a Davide 82 dei 150 Salmi.
Di fatto, l'ebraismo, Gesù, ed il cristianesimo, hanno pregato e stanno pregando con le parole di Davide.
Questo è di per sé è già segno chiaro della sua spiritualità che presenta molti aspetti:
  • L'amore al nemico
    Saul tenta più volte di uccidere Davide.
    Davide deve fuggire e Saul gli dà la caccia.
    In due occasioni Dio mette Saul in mano di Davide che potrebbe ucciderlo, ma questi rimette il giudizio a Dio: "Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti, perché la mia mano non si stenderà su di te." (1Sam. 24,13)
  • Il cuore fedele, sensibile all'amicizia
    La Bibbia pone in evidenza la grande amicizia tra Davide e Gionata, figlio di Saul, che supera tutte le controversie tra Davide e Saul e gli interessi di dinastia.
  • La gioia nel servizio a Dio
    Ricordo il trasporto dell'Arca a Gerusalemme: "Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore". (2Sam. 6,14)
  • Riconosce il proprio peccato e chiede prontamente perdono
    (Vedi Capitolo 12 di 2Sam. e il Salmo 50 "Miserere" - La Bibbia nota "Salmo di Davide, quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betzabea.")
  • Riconosce l'intervento di Dio nella sua vita
    Davide fuggiva da Gerusalemme ritirandosi a causa d'Assalonne suo figlio ed è maledetto da un certo Simei della famiglia di Saul. Gli uomini di Davide vorrebbero uccidere questo Simei, ma Davide: "Lasciate che maledica, perché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio dell'afflizione di oggi" (2Sam. 16,12)
    "Uno spirito contrito è sacrificio a Dio. Un cuore affranto ed umiliato, o Dio, non disprezzi." (Sal. 50,19).
    Fu cosÏ che Dio trovò Davide secondo il Suo cuore.
    Il cuore di David è la sua vera bellezza.
    Ritengo che non sarebbe stato difficile a Dio imprimere, per ogni giustizia, il DNA di Giuseppe e di Maria nella carne di Gesù preservando il discorso della verginità di Maria e di Giuseppe.
    Giuseppe e Maria, discendenti di Davide, sono stati eletti da Dio per il loro cuore, che è secondo il Signore è a sua immagine e somiglianza; Dio, infatti, è Padre e madre.
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