parti precedenti:
PREMESSA »
L'ULTIMA CENA »
IL RACCOLTO »
LA FENDITURA NELLA ROCCIA
Si racconta che quando i Romani nel 29 agosto del 70 d.C. comandati dal generale Tito figlio dell'imperatore Vespasiano, dopo il lungo assedio, entrati in Gerusalemme ed incendiato il tempio, nel Santo dei Santi non trovarono nulla, solo v'affiorava una roccia.
Questa roccia è quella che la tradizione indica come la cima del monte Moria su cui Abramo stava sacrificando Isacco e fu nominata "Sul monte il Signore provvede". (Genesi 22,14).
Nelle benedizioni profetiche di Giacobbe ai figli nel Genesi al capitolo 49 versetto 24 nei riguardi del figlio Giuseppe si trova "Per le mani del Potente di Giacobbe, per il nome del Pastore, Pietra d'Israele." (Vedi "Le benedizioni di Giacobbe e di Mosè")
Dio, Iahveh, è la roccia d'Israele.
L'invito rivolto ai fedeli dal profeta Isaia è: "Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna." (Isaia 26,4)
Un giorno nel deserto gli ebrei usciti dalla schiavitù dell'Egitto mormorarono contro Mosè "Dateci acqua da bere" (Esodo 17,2) e Mosè invocò così il Signore "che farò per questo popolo? ancora un poco e mi lapideranno." (Esodo 17,4)
Eppure Mosè li aveva condotti fuori dall'Egitto manifestando segni e prodigi in nome del Signore, col bastone aveva fatto aprire le acque del Mar Rosso.
La critica era evidente, hai fatto quel miracolo, ora dacci da bere!
Per contro, accadde sotto la croce che "I sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano. Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele scenda ora dalla croce e gli crederemo." (Matteo 27,41.42)
Il Signore in quell'occasione disse a Mosè: "Passa davanti al popolo prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo e và. Ecco io starò davanti a te sulla roccia sull'Oreb, tu batterai sulla roccia; ne uscirà acqua e il popolo berrà." (Esodo 17,56).
"Mosè alzò la mano, percosse la roccia col bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza, ne bevvero la comunità e tutto il bestiame." (Numeri 20,11)
Del pari sul Calvario: "Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò in mezzo. Gesù gridando a gran voce, disse: Padre nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò." (Luca 23,44.45)
Dice S.Paolo, fariseo, attento scrutatore delle Scritture: "...i nostri padri... tutti attraversarono il mare... tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo." (1 Corinzi 10,1-4)
C'è una profezia del profeta Zaccaria (520-512 a.C.) all'epoca della costruzione del secondo tempio che dice: "In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità." (Zaccaria 13,1) e quella molto ampia al Capitolo 47 di Ezechiele sulle acque che usciranno dal tempio.
Si squarcia il velo dell'antico tempio e si apre il costato del Cristo . il nuovo tempio; infatti: "Vennero da Gesù: Vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua." (Giovanni 19,33s).
Il bastone ha colpito le rocce di Israele, la roccia si è aperta, il popolo assetato e incredulo può bere, e assieme a lui possono bere tutti i presenti.
"Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù sentito il terremoto e visto quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: davvero costui era Figlio di Dio." (Matteo 27,54)
La morte in croce di Gesù si può far risalire al 14 di Nisan ebraico, cioè alla vigilia (venerdì) della Pasqua ebraica; era il 7 Aprile del 30 d.C.